
Greta Simonato
Porto Sospeso. Rigenerare i bordi e i vuoti di Porto Marghera tra conflitti e trasformazioni = Suspended Port. Regenerating the borders and the voids of Porto Marghera between conflicts and transformations.
Rel. Alessandro Armando, Matteo D'Ambros. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2025
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- Tesi
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Abstract: |
Lo studio indaga l’area di Porto Marghera come territorio sospeso, in bilico tra un passato industriale sedimentato e un futuro ancora da immaginare. Attraverso una ricostruzione storica e morfologica della Laguna di Venezia e dei suoi processi di antropizzazione, si analizza come le logiche economiche e produttive abbiano progressivamente compromesso la porosità della Laguna, trasformandola in un sistema infrastrutturale rigido e compartimentato. Porto Marghera emerge così come un caso emblematico di spazio frammentato e in transizione, governato da una molteplicità di attori, strumenti pianificatori obsoleti e visioni disallineate, spesso incapaci di affrontare la complessità urbana e facilmente permeabili alle logiche speculative del mercato. Guardare tra le pieghe degli strumenti di governo del territorio, delle politiche, degli attori e degli investimenti significa cercare di inserirsi all’interno di questi dispositivi per cucire nuovi legami in una prospettiva che considera il passato, interpreta il presente e si proietta verso un futuro possibile, in cui tramite la rigenerazione si abbia anche l’occasione per restituire qualità allo spazio urbano e non solo al patrimonio industriale dismesso. Questo metodo di indagine permette alla tesi di agganciarsi consapevolmente allo scenario attuale, differenziandosi per obiettivi, strategie e visioni nel tempo, intercettando usi e bisogni emergenti in un futuro plausibile attraverso un progetto radicato ma aperto, in grado di confrontarsi con l’instabilità del contesto. L’area principale di ricerca si concentra su una porzione specifica di territorio, con le Officine Galileo e la Ferriera Preo, due ex siti industriali dismessi e situati in una zona strategica, su un bordo strategico tra il porto e la città. Questi luoghi, oggi in attesa di bonifica e soggetti a investimenti incerti, vengono indagati come potenziali innesti per un sistema di rigenerazione più ampio, espandibile su buona parte dell’area, dove possono coesistere forme di lavoro, dell’abitare e della vita collettiva. Il lavoro, dato il legame tra i singoli episodi e la scala urbana, si struttura come un salto costante di scala, dalla dimensione lagunare a quelle dei margini urbani, dai dispositivi normativi alle pratiche informali, fino a individuare una scala intermedia di progetto, capace di ricucire le tensioni tra norme e usi, tra attori pubblici e bisogni emergenti. Porto Marghera diventa così premessa e occasione per affrontare alcuni delle questioni centrali nelle città contemporanee, proponendo un modello di rigenerazione aperto, relazionale e capace di abitare il conflitto come risorsa trasformativa. |
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Relatori: | Alessandro Armando, Matteo D'Ambros |
Anno accademico: | 2025/26 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 147 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/36879 |
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