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Produzione di idrolizzati proteici ed oli da scarti della filiera ittica

Alex Grech

Produzione di idrolizzati proteici ed oli da scarti della filiera ittica.

Rel. Debora Fino, Silvia Fraterrigo Garofalo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili, 2025

Abstract:

La lavorazione del pesce, comporta la generazione di una notevole quantità di sottoprodotti — fino al 70% della biomassa totale — costituiti da teste, visceri, spine e altri residui organici. Sebbene tradizionalmente considerati scarti, questi materiali sono in realtà una fonte preziosa di biomolecole ad alto valore aggiunto, come proteine, lipidi e composti bioattivi. Tuttavia, la gestione e lo smaltimento di tali sottoprodotti rappresentano una problematica sia ambientale che economica per l’industria ittica. Questo studio propone, dopo un’analisi introduttiva delle problematiche del settore, degli enzimi applicati e delle potenzialità degli idrolizzati proteici del pesce (FPH), una strategia sostenibile e tecnologicamente avanzata per il recupero e la valorizzazione di tali risorse tramite idrolisi enzimatica, un processo biotecnologico che consente la simultanea estrazione di idrolizzati proteici di pesce (FPH) e olio ricco in acidi grassi polinsaturi. Sono stati valutati quattro enzimi proteolitici commerciali — Alcalase, Flavourzyme, Neutrase e Protamex — per confrontarne l’efficacia in termini di resa, profilo nutrizionale e proprietà funzionali dei prodotti ottenuti. Alcalase si è distinto come l’enzima più performante, raggiungendo un grado di idrolisi del 49,6% ed un valore di DH% medio massimo di 18,6%. Inoltre, ha permesso il recupero di circa il 70% dell’olio contenuto nei tessuti, caratterizzato da un elevato contenuto di acidi grassi omega-3. Gli idrolizzati ottenuti con Flavourzyme hanno evidenziato la maggiore capacità antiossidante, suggerendo un potenziale utilizzo in formulazioni nutraceutiche e alimenti funzionali. L’olio estratto con Protamex ha mostrato la più alta concentrazione di acido docosaesaenoico (DHA), pari al 18%, un composto noto per i suoi benefici sulla salute cardiovascolare e neurologica. I risultati ottenuti sottolineano l'efficacia della bioconversione enzimatica come approccio integrato e circolare alla gestione dei sottoprodotti ittici, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale e promuovendo la produzione di ingredienti ad alto valore nutraceutico.

Relatori: Debora Fino, Silvia Fraterrigo Garofalo
Anno accademico: 2024/25
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 47
Informazioni aggiuntive: Tesi secretata. Fulltext non presente
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-22 - INGEGNERIA CHIMICA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/36287
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