Filgena Haxhari
Valore di memoria e valore di attualità dei quartieri Parruce e Gjuhadol a Scutari : ipotesi di conservazione e valorizzazione.
Rel. Emanuele Romeo, Ursula Zich. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2014
Abstract: |
La scelta di intraprendere il Corso di Architettura per il Progetto Sostenibile è stata dettata dalla volontà di completare un percorso di conoscenza e preparazione sulle discipline dell’architettura avviato nella laurea triennale con il corso di Architettura per il Progetto. La scelta di una disciplina di restauro come tema per la redazione della tesi magistrale è data da un personale interesse verso lo studio e l’analisi del costruito, della storia e della cultura che si cela dietro la realizzazione di determinate opere, architetture o luoghi, al fine di effettuare le scelte più adatte alla conservazione di un edificio, alla valorizzazione di uno spazio, o in merito alle considerazioni da pendere nella realizzazione di nuove opere. Il tema del restauro è stato già affrontato nella redazione della tesi triennale dal titolo “Anfiteatro di Urbisaglia: ipotesi di conservazione e valorizzazione'' per la quale, oltre all’indagine riguardante la nascita, la realizzazione e l’uso dell’anfiteatro nel corso della storia, si è proposta un’ipotesi di conservazione e di valorizzazione del sito archeologico. L’idea di affrontare nuovamente il tema del restauro, che ha portato alla redazione della presente tesi, è nata durante un viaggio di natura personale nella città di Scutari, Albania, nell’estate del 2012. Poche sono le volte in cui ho avuto modo di visitare la città in cui sono nata e, nel 2012, mi sono recata a Scutari dopo circa sette anni dall’ultima visita. I ricordi che conservo della città non sono molti e sono soprattutto ricordi di bambina e quindi forse poco affidabili; durante quest’ultima visita mi ritrovai ad osservare la città con un occhio più critico, distaccato e razionale, merito degli studi condotti e c delle discipline affrontate durante gli anni, ritrovandomi ad osservare la città con occhi diversi. Mi ritrovai così a passeggiare per le vie della città con il naso all’insù, cercando di capire cosa fossero quei luoghi, quale passato raccontavano, come fossero differenti rispetto ai miei ricordi di bambina e, soprattutto, cosa la città stava diventando. Quello che mi lasciò stupefatta è come mi ci volle non poco per comprendere che la zona in cui mi trovavo appartenesse al centro storico della città e non, come credevo, alla periferia. Quello che notai e pensai in quel momento fu come la città da un lato appariva “vecchia” mal messa e disordinata: edifici contemporanei dalla dubbia qualità architettonica, il traffico, le strade secondarie ancora in terra battuta, le vecchie botteghe e gli edifici fatiscenti o incompleti. Dall’altro lato, se volgevo lo sguardo pochi metri più in là, accanto alle botteghe, ai vecchi condomini e palazzoni mal messi, ecco che sorgevano edifici antichi con stili architettonici interessanti, aree verdi, nuove strade ripavimentate e ben curate, palazzi dallo stile moderno e ricercato. Questa duplice faccia della città mi sorprese, ma soprattutto mi fece pensare come, a mio parere, non vi era probabilmente una giusta via di mezzo tra il “nuovo” e il “vecchio”, come trapelasse la volontà, da parte della città, di correre verso una nuova modernizzazione, come a mettersi al pari delle altre città europee dopo oltre quarant’anni di dittatura che aveva imposto alla città e al paese una forzata “chiusura” e una forte arretratezza senza dare possibilità di sviluppo come accadeva al resto delle popolazioni limitrofe. Questa corsa verso la creazione di una città contemporanea è di certo un aspetto positivo sia per la crescita del paese sia delle città albanesi, ma ciò che mi chiesi fu se quello che vedevo a Scutari fosse un modo corretto di rapportarsi alla volontà e necessità del “nuovo” dal punto di vista architettonico e urbano lasciando in disparte o (in alcuni casi) eliminando il “vecchio” per dare spazio al nuovo”. Con queste domande nacque e crebbe l’idea di analizzare e comprendere la storia e l’evoluzione della città, capire quali fossero le idee e le iniziative per il futuro, la metodologia di studio, l’analisi del costruito e, soprattutto, in quale modo si voleva affrontare il cambiamento, tenendo conto della storia e della cultura scutarina, considerando o meno l’identità del passato. In conclusione, questa tesi ha lo scopo di fornire al lettore le basi per comprendere la nascita e l’evoluzione della città di Scutari sotto l’aspetto architettonico e urbanistico, cercando di comprendere la metamorfosi che il centro storico urbano, nello specifico i quartieri Parruce e Gjuhadol, hanno subito nel corso della storia fino ai giorni nostri e fornendo, infine, alcune ipotesi per la conservazione e la valorizzazione del centro storico. Tali proposte sono state formulate tenendo conto delle informazioni raccolte, dell’aspetto attuale della città, degli studi condotti nel passato e i progetti scelti per il futuro, il tutto col fine ultimo di poter dare un’ipotesi che sia coerente con il contesto e che rifletta una precisa metodologia di conservazione e valorizzazione. |
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Relatori: | Emanuele Romeo, Ursula Zich |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione R Restauro > RC Restauro urbano |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3574 |
Capitoli: | 1 ALCUNE RIFLESSIONI SUL RESTAURO URBANO Il restauro in Albania: aspetti teorici e operativi I documenti e le indicazioni di tutela Internazionale Dalla tutela nazionale alle direttive locali Leggi, norme e indicazioni Alle radici della tutela: Statuti di Scutari della prima metà del secolo XIV.... La tutela e la valorizzazione nella cultura del restauro in Albania 2 LA CITTA’DI SCUTARI II territorio Il ruolo della città nel contesto territoriale La storia della città La situazione urbana in epoca Romana L’epoca Medievale La situazione urbana in epoca Medievale L’epoca Moderna La situazione urbana in epoca Moderna La planimetria della nuova città L’epoca Contemporanea La situazione urbana in epoca Contemporanea L’architettura Scutarina Casa Museo Oso Kuka 3 APPROCCI E POLITICHE PER LA CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO DI SCUTARI Il centro storico attraverso la cartografia Le premesse al Piano Strutturale Il Progetto Pilota per la conservazione e valorizzazione del centro storico di Scutari 2004 - 2013: Il confronto Il Piano Strutturale 4 LE IPOTESI DI VALORIZZAZIONE ATTRAVERSO LA CONSERVAZIONE DELLA MEMORIA Gli aspetti e gli ambiti di studio Il mantenimento degli edifici di interesse storico-culturale Una nuova piazza La conservazione del Caffè Grande Nuove costruzioni La valorizzazione dei quartieri Parruce e Gjuhadol I percorsi storici Museo di Strada RINGRAZIAMENTI BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA |
Bibliografia: | A. BALDACCI, Note statistiche sui vilajet di Scutari e la legge della montagna albanese, in Rivista geografica italiana, 1901 V. MANTEGAZZA, Scutari e il suo lago. Le ultime tribù in Europa, Milano, 1905 E. BARBAIC, Albania, Roma, 1905 G. BERRI, L'assedio di Scutari - sei mesi dentro la città accerchiata (Diari di un corrispondente di guerra), Treves, 1913 F.V. RATTI, L’Adriatico degli altri: L Albania nell’ora presente, Firenze, 1914 L.M. UGOLINI, L’antica Albania nelle ricerche archeologiche italiane, Roma, Ente Nazionale Industrie Turistiche, 1929 F. TAJANI, L’avvenire dell’Albania, Milano, 1932 R. ALMAGIÀ, L’Albania, Paolo Cremonese, Roma, 1938 I. MONTANELLI, Albania una e mille, Torino, Paravia, 1939 E. BAGLIONE, La viabilità in Albania, “Le vie d’Italia”, n.9, settembre 1939 - XVII E., pp. 1191-1195, 1939 G. LORENZONI, il volto e l'anima dell’Albania: secondo il diario di un viaggiatore (1929-1939), Firenze, Istituto Geografico Militare, 1940 I. 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