LA FABBRICA RESIDUA. Strategie per la riqualificazione del patrimonio saccarifero italiano: il caso di Foligno tra storia e progetto. = THE RESIDUAL FACTORY. Strategies for the redevelopment of former italian sugar factories: the case of Foligno between design and history

L’elaborato di Tesi si propone di indagare le trasformazioni e le peculiarità dell’industria saccarifera in Italia, analizzandone l’evoluzione economica, sociopolitica e morfologica. Attraverso una panoramica delle fasi di nascita, adattamento e dismissione, lo studio si focalizza sugli elementi in grado di mettere a sistema le cause e gli effetti spazio-temporali di un comparto industriale fortemente dipendente alle politiche economiche dei governi e delle società saccarifere. Lo strumento della catalogazione degli stabilimenti costruiti permette di comprendere la distribuzione sul territorio, il periodo di attività e di ricercare un modello architettonico ricorrente. L’osservazione del lascito, del residuo industriale, e delle esperienze di riqualificazione, così come le analogie fra di loro, risulta fondamentale per individuare i punti di forza e le criticità nei processi di riqualificazione adottati. L’analisi prende in considerazione anche il contesto territoriale, in quanto gran parte degli stabilimenti sono localizzati in aree sottoposte a vincoli naturalistici di diversa natura, rendendo necessaria la comprensione del rapporto terra-fiume. L’indagine si concentra principalmente sull’oggetto della proposta progettuale, lo zuccherificio di Foligno (Perugia). Il particolare posizionamento di adiacenza al centro storico, lo ha reso, sin dalla dismissione, oggetto di controversia fra ente pubblico e privato, coinvolti da interessi convergenti e divergenti nello stesso momento, portando questo lotto, fondamentale per la ricucitura del tessuto di un’area della città, in una posizione di stallo. La proposta di trasformazione prevede l’insediamento di una nuova sede per l’università di Perugia attraverso un processo che sia più democratico e che tenga conto della pluralità degli attori coinvolti, ragionando inoltre sulla possibile convivenza tra carattere antropico e componente naturalistica. Lo studio si pone come riflessione trasversale sulla trasformazione del patrimonio industriale, esplorando la possibilità di sviluppare in futuro una processualità sostenibile e in grado di essere scalabile e replicabile, superando le specificità del caso studio in oggetto.