Raffaele Ursino
L' "International Style" e la cultura architettonica Italiana.
Rel. Augusto Sistri. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2002
Abstract: |
La tesi e composta di due parti, nella prima si analizza il fenomeno della nascita e della successiva diffusione del cosiddetto "International Style" a partire dal libro International Style: Architecture since 1922 pubblicato nel 1932 a New York da Henry R. Hitchcock e Philip Johnson in seguito alla mostra tenuta presso il M.O.M.A. della stessa città e nello stesso anno. Di seguito essa tratta dei due concetti fondamentali presenti già nel titolo del sopra citato libro: il concetto di "stile" e quello di "internazionalità" , per quest'ultimo in particolare viene confrontato il significato della parola "internazionale" secondo Hitchcock in opposizione al significato secondo Gropius. Assumono in questa parte notevole rilievo i modi di diffusione del testo e delle idee espresse da Hitchcock nel libro, e in particolare la prevalenza dell'aspetto formale nel recepimento delle stesse, cosa che contribuira alla formazione della corrente architettonica denominata "International Style" individuabile come un'architettura dominata dalla componente formale attraverso un linguaggio che sara applicato in modo pressoché identico in ogni contesto geografico, eludendo le particolari condizioni ambientali e sociali di ciascuna regione. La seconda parte e invece relativa alla situazione italiana e precisamente si occupa di seguire il dibattito innescato negli anni '50 in relazione alla lotta al formalismo identificato come una propaggine dell' "International Style". Questo dibattito viene seguito in maniera particolare facendo riferimento alle questioni poste da Ernesto N. Rogers e dai suoi collaboratori ( tra i quali Gregotti e De Carlo) sulle pagine di Casabella Continuità a partire dal numero di Dicembre del 1953 con il quale Rogers assume la direzione della rivista, giustapponendo in maniera significativa alla testata storica Casabella la parola Continuità.
La tesi tende a dimostrare come attraverso il percorso compiuto, a partire dagli anni '30, dall'Europa agli Stati uniti e ritorno le tesi espresse dalla parte "storica" del "Movimento Moderno" europeo siano state private dei loro contenuto ideologico, divenendo con lo "Stile Internazionale" una sorta di linguaggio esclusivamente formale applicato da progettisti che, piu o meno consapevolmente, condussero alla successiva crisi del movimento stesso. Un contributo fondamentale alla suddetta operazione fu la pubblicazione nel '32 del libro International Style: Architectura sine 1922 che con la sua successiva diffusione divenne una sorta di prontuario, generosa fonte di modelli alla quale attingere senza troppi scrupoli da parte di architetti astuti o semplicemente incapaci alla ricerca di soluzioni formali di immediato utilizzo e legittimate da un'aura di modernita. Quello che in origine poteva essere una specie di celebrazione degli architetti migliori dei "Movimento Moderno" europeo, da Gropius a Mies, da Le Corbusier a Oud divenne in realta, probabilmente a causa della sua stessa conformazione (il libro e infatti composto da un breve testo introduttivo e da una vasta sezione di immagini comprendente oltre settanta opere), uno degli elementi che contribuirono alla messa in discussione dei "Movimento Moderno" nel dopoguerra. Per quanto riguarda la situazione dell'architettura italiana dei dopoguerra si e giunti alla conclusione che la riduzione a mero formalismo dei linguaggio modernista non e avvenuta esclusivamente in conseguenza della diffusione dell' "International Style" ma ha ragioni piu profonde radicate nella situazione politico-economica che non consentiva di impostare il proprio lavori di progettisti nella direzione del conseguimento degli obiettivi sociali indicati dalla parte piu avanzata dei "Movimento Moderno". |
---|---|
Relatori: | Augusto Sistri |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Numero di pagine: | 178 |
Parole chiave: | international - cultura italiana |
Soggetti: | A Architettura > AS Storia dell'Architettura AR Arte > ARS Storia dell'arte |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/339 |
Capitoli: | 1. INTRODUZIONE E OBIETTIVI DELLA TESI 2. BREVE DESCRIZIONE DEL CONTESTO CULTURALE NEL QUALE NASCE L'"INTERNATIONAL STYLE" 2.1 L'inizio dei secolo e le avanguardie artistiche 2.2 La prima guerra mondiale 2.3 Il Bauhaus 2.4 Le Corbusier 2.5 La diffusione delle idee 2.5.1 I concorsi 2.5.2 Le esposizioni 2.5.3 Le pubblicazioni 2.5.4 La fondazione dei CIAM 2.6 La mostra newyorkese del 1932 2.7 Henry Russel Hitchcock e la pubblicazione dei libro Intemational Style 2.7.1 La prevalenza dell'aspetto formale nel recepimento delle idee di Hitchcock 2.8 II movimento moderno e l'urbanistica 2.8.1 Le prima applicazioni dei nuovi standard nel dopoguerra tedesco 2.8.2 L'urbanistica di Gropius 2.8.3 L'urbanistica di Le Corbusier 2.8.4 L'urbanistica dei CIAM 3. IL CONCETTO DI INTERNAZIONALITA 3.1 Il significato di internazionalita secondo Gropius 3.2 II significato di internazionalita secondo Hitchcock 3.2.1 Trasformazione del concetto di modernita dopo l' "International Style" 3.2.2 Rottura del legame tra movimento moderno e trasformazione sociale 4. IL CONCETTO DI "STILE" 4.1 L'estensione del concetto di stile ad altri ambiti culturali: lo stile in architettura 4.2 II significato di stile per Hitchcock 5. I PRINCIPI DELL' "INTERNATIONAL STYLE" TEORIZZATI DA HITCHCOCK 5.1 L'architettura come volume e la pianta libera 5.1.1 L'uso dei tetti piano e la compattezza del volume 5.1.2 Il problema delle aperture 5.2 La regolarita , 5.2.1 La simmetria bilaterale e la funzione interna 5.2.2 Composizione modulare 5.2.3 L'uso di forme oblique o arrotondate 5.2.4 L'orizzontalita 5.3 L'eliminazione della decorazione applicata 5.3.1 Le scritte 5.3.2 L'uso dei colore 5.3.3 L'inserimento nell'ambiente 5.4 La pianta e l'uso dei colore negli interni 6. IL DIBATTITO ARCHITETTONICO NELL'ITALIA DEL DOPOGUERRA 6.1 L'eredita del periodo prebellico 7. LA RI-NASCITA DI CASABELLA 7.1 Rogers e la responsabilita verso la tradizione 7.2 Una nuova polemica: "'i giovani delle colonne" 7.3 Ancora sulla tradizione 7.4 L'architettura moderna dopo la generazione dei maestri 7.4.1 Le risposte dei maestri 7.5 Diverse opinioni tra i redattori di Casabe/la Continuita': De Carlo lascia la rivista 7.6 Continuita o crisi? 7.6.1 La Bottega d'Erasmo: un dibattito dentro al dibattito 8. CONCLUSIONI |
Bibliografia: | 1) AA.W, Opinioni sulle architetture dei giovani, "Casabella Continuita" n. 205, aprile-maggio 1955. 2) G. ASTENGO, Falchera, 'Metron", n. 53-54, settembre-dicembre 1954. 3) A. BELLUZZI, C. CONFORTI, Architettura italiana 1944-1994, Roma-Bari, 1994. 4) L. BENEVOLO, Storia dell'architettura moderna - 3, li movimento moderno, Roma-Bari, 1994. 5) P. BERDINI, Walter Gropius, Bologna, 1983. 6) F. BUZZI CERIANI, L'insegnamento dell'architettura: problemi e responsabilita della Scuola di Milano, "Casabella Continuita", n. 214, febbraio - marzo 1957. 7) G. CRICCO, F.P. DI TEODORO, Itinerario nell'Arte, Volume III, Bologna, 2000. 8) G. C. DE CARLO, A proposito di La Martella, "Casabella Continuita" n. 200, febbraio-marzo 1954. 9) G. C. DE CARLO, Problemi concreti per i giovani delle colonne, "Casabella Continuita" n. 204, febbraio-marzo 1955. 10) C. DOGLIO, Viaggio alla ricerca della pianicazione urbanistica, 'Comunita", n. 30, Aprile 1955. 11) R. GABETTI, A. D'ISOLA, L'impegno della tradizione, "Casabella Continuita", n. 215, aprile-maggio 1957.
12) F. GORIO, I protagonisti dell'urbanistica, "Casabella Continuita", n. 208, novembre-dicembre 1955. 13) F. GORIO, Il villaggio La Martella, "Casabella Continuita" n. 200, febbraio-marzo 1954. 14) L. GRASSI M. PEPE, Dizionario di Arte,Torino,1995. 15) V. GREGOTTI, Un nuovo architetto torinese: Giorgio Raíneri, "Casabella Continuita", n. 212, settembre-ottobre 1956. 16) W. GROPIUS, Architettura integrata, Milano, 1963. 17) W. GROPIUS, Internationale Architektur, Monaco, 1925. 18) W. GROPIUS, Lettera al Direttore, "Casabella Continuita", n. 213, novembre dicembre 1956. 19) W. GROPIUS, Plan pour un enseignement de l'architecture, in L'Architecture d'aujourd'hui, n. 28, febbraio 1950. 20) W. GROPIUS, Un nuovo capitolo della mia vita, "Casabella Continuita" n. 199, dicembre 1953-gennaio 1954. 21) H.R. HITCHCOCK, L'architettura dell'Ottocento e del Novecento, Torino, 2000. 22) H.R. HITCHCOCK, Lo Stile Internazionale, Bologna, 1982. 23) LE CORBUSIER, Lettera al Direttore, "Casabella Continuita", n. 213, novembre-dicembre 1956. 24) LE CORBUSIER, Vers une architecture, Parigi, 1923. 25) G. LEONI, La disciplina del costruire. Mito e ricerca dell'anonimato nella architettura del Novecento, in: A. PETRUCCIOLI, M. STELLA, a cura di, I paesaggi della tradizione. Trentaquattro saggi sul progetto di architettura nell'era della globalizzazione, 2 voli., Quaderni ICAR/1, Bari 2001,. 26) H.U. KHAN, Lo stile internazionale: architettura moderna dal 1925 al 1965, Colonia, 1999. 27) W. NERDINGER, Walter Gropius: opera completa, Milano, 1988. 28) P.L. NERVI, Costruire correttamente, Milano, 1955.
29) E. PACI, La crisi della cultura e la fenomenologia dell' architettura contemporanea, "La casa", n. 6, 1960. 30) R. PANE, E. N. ROGERS, Dibattito sulle preesistenze ambientali, "Casabella Continuita", n. 214, febbraio marzo 1957. 31) L. QUARONI, Pianificazione senza urbanisti, "Casabella Continuita" n. 201, maggio-giugno 1954. 32) A. C. QUATREMERE DE QUINCY, Dizionario storico di architettura, Venezia, 1985. 33) E. N. ROGERS, //passo da fare, "Casabella Continuita", n. 251, maggio 1961. 34) E. N. ROGERS, La responsabilita verso la tradizione, "Casabella Continuita n. 202, agosto- settembre 1954 35) E. N. ROGERS, Le preesistenze ambientali e i temi pratici contemporanei, "Casabella Continuita" n. 204, febbraio-marzo 1955 36) E. N. ROGERS, Proposte per il tema del prossimo Convegno dell'istituto Nazionale di Urbanistica, "Casabella Continuita", n. 213, novembre-dicembre 1956. 37) E. N. ROGERS, Continuita o crisi?, "Casabella Continuita", n. 215, aprile-maggio 1957. 38) E.N. ROGERS, Continuita, "Casabella Continuita" n. 199, dicembre 1953-gennaio 1954. 39) E.N. ROGERS, La tradizione dell'architettura moderna italiana, "Casabella Continuita", n. 206, luglio-agosto 1955. 40) E.N. ROGERS, L'architettura moderna dopo la generazione dei Maestri, Conferenza tenuta a Berkeley nel 1956, in Esperienza dell'architettura, , Torino 1958, pp. 194-5; in "Casabella Continuita", n, 211, giugno luglio 1956. 41) E.N. ROGERS, Prefazione, in G.E. Kiddler Smith, L'Italia costruisce - Italy Builds, Milano, 1955. 42) G. SAMONA, Architetture di giovani, Casabella Continuita n. 205, aprile-maggio 1955. 43) P. SCRIVANO, Introduzione a H. R. HITCHCOCK, L'Architettura dell'Ottocento e dei Novecento, Torino, 2000.
44) P. SCRIVANO, L'International Style Twenty Years After: la trasformazione di un'idea, in P. BONIFAZIO, S. PACE, M. ROSSO, P. SCRIVANO, Tra guerra e pace, societa, cultura e architettura nel secondo dopoguerra, Milanó, 1998. 45) P. SCRIVANO, Storia di un'idea di architettura moderna, Milano, 2001. 46) M. TAFURI, Storia dell'architettura italiana 1944-1985, Torino, 1986. 47) D. WATKIN, Storia dell'architettura occidentale, Bologna, 1994. 48) T. WOLFE, Maledetti Architetti - Dal Bauhaus a casa nostra, Milano, 1981. 49) B. ZEVI, Storia dell'architettura moderna, Torino, 1994. 50) B. ZEVI, Poetica dell'architettura neo-plastica, Milano, 1953. |
Modifica (riservato agli operatori) |