Rossella Crivello
Oltre la retorica dei beni comuni, capitale sociale e istituzioni nel riuso e nella gestione degli spazi dimenticati. Esperienze a confronto.
Rel. Grazia Brunetta. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2013
Abstract: |
A fronte della crisi che sta investendo i sistemi ambientali, politici ed economici a livello mondiale, una sfida cruciale è rappresentata dalla produzione di nuovi paradigmi di sviluppo sostenibile. Utilizzando come tema di indagine gli spazi abbandonati e come chiave di lettura i beni comuni, il lavoro di tesi indaga come e in quali condizioni, l’intelligenza della società può influire sulla capacità creativa delle istituzioni, determinando innovazione nelle politiche pubbliche. Obiettivo della ricerca è dimostrare come gli elementi che caratterizzano la gestione dei commons, volontarietà, auto organizzazione e fiducia reciproca, possano essere applicati con successo al recupero dei vuoti urbani. Perché ciò sia possibile non è tuttavia sufficiente la spinta dal basso; è ormai evidente, infatti, la cura e l’impegno che i cittadini sanno impiegare per il territorio in cui vivono, serve un cambiamento nelle istituzioni, servono nuovi strumenti normativi. Il filo rosso che lega spazi abbandonati e beni comuni sembra essere proprio la mancanza di un quadro giuridico adeguato; in ragione dei processi di revisione legislativa in corso, questo lavoro vuole fornire un contributo concreto alla riflessione sul tema. Il lavoro si articola in tre sezioni. La prima parte ha lo scopo di fare chiarezza nella vasta letteratura sui beni comuni, focalizzando l’attenzione sull’approccio economico e sociale al tema; una parentesi importante riguarda il ruolo del capitale sociale nella produzione dei commons. Utilizzando la classificazione dei beni comuni proposta nella parte teorica, si procede all’analisi di una tipologia specifica di beni, gli spazi dimenticati, letti come esempi di interazione cooperativa (talvolta conflittuale) tra istituzioni e organizzazioni sociali. Sono stati selezionati otto casi studio nel panorama europeo e italiano; i primi mostrano approcci al problema della rigenerazione diversi tra loro, offrendo spunti utili (particolarmente interessanti la forma di Gestiò Ciutadana sviluppata dal comune di Barcellona e la Société Coopérative d’Intérêt Collectif francese); i casi italiani, invece, evidenziano come a livello regionale approcci e strumenti differenti possano condurre talvolta a esperienze virtuose, con risultati profondamente innovativi (Lecce, Torino), a volte a esiti insoddisfacenti o non ancora definitivi (Milano, Ferrara). L’ultima parte del lavoro, presenta una lettura del recente decreto legislativo su consumo di suolo e rigenerazione urbana, per evidenziarne gli elementi positivi, ma soprattutto le criticità e le possibili modifiche, alla luce degli stimoli prodotti dall’analisi dei casi studio. Si propongono in questo senso tre strategie: la necessità di un elenco degli spazi da riqualificare, pubblico e condiviso (I), di una nuova e più concreta implementazione del valore strategico della sussidiarietà orizzontale tramite un sistema di incentivi concreti e di regole chiare (II) e di criteri di valutazione dei progetti, utili anche in fase di monitoraggio, basati su: servizi offerti alla collettività, progetto di recupero delle strutture, fattibilità economica (III). Per governare la complessità dei sistemi sociali, più rapidamente mutevoli rispetto a quelli legislativi, è necessario lasciarsi sorprendere e sollecitare dalle esperienze spontanee, dirompenti e apparentemente disordinate (Sennet 1999) e operare un cambiamento degli schemi mentali con cui ci si accosta alla progettazione della dimensione urbana (Amin, Thrift, 2002). |
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Relatori: | Grazia Brunetta |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Numero di pagine: | 185 |
Parole chiave: | beni comuni, rigenerazione urbana, vuoti urbani |
Soggetti: | SS Scienze Sociali ed economiche > SSF Scienze sociali U Urbanistica > UK Pianificazione urbana |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3297 |
Capitoli: |
Indice Abstract Introduzione Parte I. L’evoluzione dei beni comuni. Approcci economici e sociali. 1 La riscoperta dei beni comuni: mercificazione, globalizzazione e crisi del modello liberista 2 La nascita del concetto di beni comuni e la sua evoluzione 2.1 Ricostruzione storica: dal codice di Giustiniano alla crisi dell’open field system 2.2 Il contributo degli studi economici 2.2.1 Beni comuni, terzo genere tra beni pubblici e privati 2.2.2 L’introduzione della dimensione sociale nella teoria di Olson 2.3 La teoria dei commons. Contributo alla tassonomia dei beni comuni. 2.3.1 Le nuove tipologie di beni comuni 3 Il superamento dell’individualismo economico, nuovi approcci alla razionalità 3.1 I processi di riconoscimento sociale 3.2 Il concetto di reputazione nel modello proposto da Ostrom 4 Beni comuni oggi, una proposta di classificazione 4.1 I principi di non escludibilità e rivalità 4.2 Dimensione fisica e sociale 4.2.1 I confini 4.2.2 L’estensione 4.2.3 I regimi di proprietà 4.2.4 I metodi di produzione 4.3 I sistemi d’uso 4.4 Le variabili strutturali della gestione collettiva
Parte II. Recupero e gestione degli spazi inutilizzati. Esperienze a confronto. 5 Casi studio a confronto 5.1 Criteri di analisi 5.2 Dislocazione delle esperienze e suddivisione per tipologie 5.2.1 Friche La belle de Mai 5.2.2 Point Ephémère 5.2.3 Ateneu Popular 5.2.4 Manifatture Knos 5.2.5 Spazio grisù 5.2.6 Bunker 5.2.7 Gleisdreieck Park 5.2.8 Orti di via Chiodi 5.3 Matrice di confronto dei casi Parte III. Conclusioni. Vuoti urbani e vuoti normativi, la sfida dei beni comuni. 6 Conclusioni 6.1 Analisi critica dei casi 6.1.1 Dimensione fisica 6.1.2 Dimensione sociale 6.1.3 Dimensione gestionale 6.2 Dimensione giuridica 6.2.1 Lecce, Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana 6.2.2 Torino, Waiting for the future 125 6.2.3 Ferrara, verso un nuovo strumento giuridico 6.2.4 Milano, ColtivaMi 6.2.5 Milano, temporiuso 6.3 Terzo settore 6.4 Prospettive per le aree urbane dismesse: AUDIS 6.5 Strumenti e approcci innovativi alla rigenerazione urbana, le esperienze europee 6.5.1 Barcellona, la Gestió Ciutadana 6.5.2 Marsiglia, Société Coopérative d’Intérêt Collectif 6.5.3 Francia, Programme National de Rénovation Urbaine 6.5.4 Berlino, Grün Berlin GmbH 7 Politiche di governo del territorio: nuovi scenari 7.1 Il futuro dei beni comuni 7.2 Nuovi approcci al governo del territorio. Fermare il consumo di suolo, rigenerare le città 7.3 Indirizzi per la progettazione degli spazi dimenticati 7.4 Tabella riassuntiva dei criteri di valutazione individuati
Bibliografia Prima Parte Sitografia Parte Seconda Bibliografia Parte Terza Indice delle figure |
Bibliografia: | AA.VV. La casa dei beni comuni, EMI, Bologna, 2006 Ackerman B., Social Justice in the Liberal State, New Haven, Yale University Press (Conn.), 1980, trad. it. Ackerman B., La giustizia sociale nello stato liberale, il Mulino, Bologna, 1984 Amin, A., Thrift, N., Città; ripensare la dimensione urbana, Bologna: Il Mulino, 2005 Bauman Z., Globalizzazione e glocalizzazione, Armando editore 2005 Bauman Z., La società individualizzata. Come cambia la nostra esperienza, Il Mulino, Bologna, 2002 Bianco, L. e Presutti, G., Un quartiere popolare e la sua cascina, in Animazione Sociale, aprile 2007, pagg. 37-47 Bossi, Moroni, Poli, La città e il tempo : interpretazione e azione, Maggioli, 2010 Bravo G., Dai pascoli a Internet. La teoria delle risorse comuni in Stato e Mercato n. 63, Dicembre 2001 Bratti A., Vaccari A., Gestire i beni comuni: manuale per lo sviluppo sostenibile locale, Edizioniambiente, Milano, 2006 Brown, R., Psicologia sociale dei gruppi. 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