Oriana Palazzolo
Palermo oltre l'Oreto = Palermo Beyond the Oreto River.
Rel. Roberta Ingaramo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2024
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- Tesi
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Abstract: |
La foce del fiume Oreto è uno dei posti di Palermo che più di tutti simboleggia la privazione del bene pubblico ai cittadini, infatti, la costa Romagnolo, un tempo rocciosa e balneabile, è stato il luogo in cui sono stati gettati le enormi quantità degli scarti edilizi negli anni ’60, inquinando le acque marine e deturpando la costa che ha perso così la sua funzione balneabile diventando uno “spazio rifiutato”. È così che Palermo ha perso l’accesso diretto al mare, uno dei beni più preziosi dal punto di vista culturale, turistico e quindi anche economico, una delle poche città costiere del mediterraneo a non avere un accesso al mare, se non si considera la spiaggia di Mondello che si trova a 10 kilometri dal centro storico. Ma cosa ne è della foce dell’Oreto oggi? È un luogo in stato di abbandono, utilizzato ancora da alcuni come discarica, non facilmente accessibile dalla città, quasi nascosto. Il letto del fiume in quella zona è stato canalizzato e cementificato, coperto da vegetazione invasiva e rifiuti. La borgata di Romagnolo si sviluppa proprio lungo il corso del fiume e ne è fortemente influenzato, tra i suoi spazi abbandonati e le discariche abusive può nascere uno spazio che invece sia riscatto di quella separazione dal mare. Purtroppo, il danno alla costa è irreversibile ma si possono riprogettare dinamiche adatte a creare uno spazio aperto, accessibile al pubblico, di cui il cittadino può riappropriarsi e sfruttare come bene comune. Due elementi principali sono rimasti presenti, il fiume e il mare, è mutato il loro modo di comunicare tra di loro e con il paesaggio, ma è da lì che si può partire per creare un nuovo aspetto, in collaborazione con altri elementi già presenti: il quartiere di Sant’Erasmo, l’Ecomuseo Mare Memoria Viva, il forum Salviamo L’Oreto etc... Come può avvenire questa riappropriazione di un’area così mutata e deturpata? Dandogli una nuova identità, trovandola nel quartiere in cui è inserita, instaurando un dialogo con gli abitanti, sviluppando un legame affettivo, in modo tale che a poco a poco saranno i cittadini a proteggerlo e a mantenerlo attivo. Il progetto intende creare le basi di uno spazio accessibile e sicuro per i cittadini, uno spazio adatto a far sentire i cittadini partecipe di una città dove può esprimersi, vivere e sentirsi invogliato a migliorarsi, uno spazio che parla e comunica miglioramento e rigenerazione. |
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Relatori: | Roberta Ingaramo |
Anno accademico: | 2024/25 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 75 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/32413 |
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