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Le pavimetazioni monolitiche

Filippo Pezzoli

Le pavimetazioni monolitiche.

Rel. Clara Bertolini Cestari. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2013

Abstract:

La bellezza delle pavimentazioni monolitiche “in mosaico”, “in seminato”, “in getto di graniglia”, “alla palladiana”, da sempre ha consentito, ai maestri dell'arte, di ottenere validissimi risultati estetici, garantiti anche da una durata nel tempo pressoché illimitata.

Ecco perché, ancora oggi, questi pavimenti sono considerati sinonimo di pregio e resistenza e dopo tanti secoli di storia, grazie alle moderne tecnologie dei materiali e gli innovativi sistemi di produzione, si è assistito ad una loro diffusione ancora più ampia, che pare non subire battute d'arresto.

Soprattutto con l'avvento di Internet e dei moderni mezzi di comunicazione, produttori, costruttori e committenti, dispongono di una vera e propria “Enciclopedia Universale” a portata di mano, capace di tenerci costantemente aggiornati sulle novità e sulla vasta gamma dei prodotti in commercio, permettendo anche di operare impreviste scelte work in progress.

E' certo una soddisfazione, a lavori ultimati, vedere questi “tappeti lapidei’ su misura adattarsi egregiamente agli ambienti nei quali vengono inseriti ma per ottenere buoni risultati occorre avere anche un buon livello di conoscenza ed altrettanta esperienza, senza le quali l'opera rischia di non essere all'altezza delle aspettative.

Sembra scontato dirlo ma la realizzazione di un pavimento monolitico implica numerose accortezze, alcune delle quali ovvie e risapute, altre un po' meno. Pertanto, la finalità della presente ricerca è quella di analizzare i sistemi costruttivi. Ho inteso comunicare attraverso una documentazione semplice e pratica, corredata di immagini e didascalie, che spero rendano omaggio ad una secolare esperienza artigianale.

Se, da una parte, il contributo fornito dai manuali del passato è stato di rilevante importanza, parimenti, lo è stato anche quello apportato dal diretto contatto con le maestranze artigiane.

Cercare di sintetizzare, attraverso uno studio, un'esperienza così vasta come quella dei mosaicisti e dei terrazzieri risulta comunque impegnativo e mettere per iscritto un patrimonio di conoscenze pratiche tramandate da secoli è un compito arduo, suscettibile di incompletezze e aggiunte.

Nell’ambito dei Beni Culturali per il Restauro, le pavimentazioni monolitiche sono state, in questi ultimi anni, oggetto di un rinnovato interesse per il fatto di avere una facile propensione ad essere inserite in contesti anche molto diversi fra loro, che possono andare dal Palazzo antico fino alle architetture contemporanee più avveniristiche. Anche l’avvenuta capacità dei pavimenti in scaglie di pietra di adattarsi all’evoluzione dei materiali da costruzione (come la sostituzione dei leganti a base di calce con quelli in cemento) ha rappresentato decisamente un punto a loro favore. L’utilizzo, ad esempio, delle attuali resine epossidiche, ha permesso ottimamente di sostituire la calce nei pavimenti in graniglia, mantenendo, comunque, un elevato grado di resistenza al calpestio e alle deformazioni, grazie anche alla particolare elasticità propria delle resine.

Un’altra proprietà molto apprezzata nelle resine epossidiche è quella di avere un periodo di indurimento relativamente breve, che consente di ridurre notevolmente i tempi di realizzazione in cantiere.

La varietà dei colori delle pietre impiegate nei pavimenti monolitici, degli ossidi di ferro usati per la pigmentazione dell’impasto nonché delle tecniche di messa in opera, consentono ai progettisti di attuare valide soluzioni progettuali anche in ambiti molto delicati, come ad esempio interventi a stretto contatto con preesistenze di alto valore storico o artistico.

L'intenzione della presente ricerca è comunque rimasta quella di compiere un excursus generale fra i pavimenti che, a buon diritto, hanno fatto una parte interessante di storia dell'arte del costruire in Italia e non solo: dall'Impero Romano, passando per il '700, fino ad arrivare ai giorni nostri.

In ambito italiano, il bacino culturale dove storicamente si sono formate ed hanno prosperato le “scuole d'arte” dei terrazzieri e dei mosaicisti, è quello compreso fra il fiume Tagliamento (in provincia di Pordenone) e la città di Venezia.

A questo proposito la parte finale della presente ricerca, è corredata da un glossario della terminologia dialettale (ma anche dei termini italiani, italianizzati e greco-latini) riguardanti i sistemi, gli utensili e altro ancora si possa riferire alla costruzione delle pavimentazioni.

Di fondamentale importanza è stato inoltre il contributo apportato dalla consultazione della Tesi “Metodi Costruttivi di Pavimenti in Cubetti e Scaglie di Marmo” dell'Arch. Giovanni Barzan e da lui stesso gentilmente fornitami.

Relatori: Clara Bertolini Cestari
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AS Storia dell'Architettura
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
R Restauro > RB Restauro Artistico
T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TC Protezione degli edifici
T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3220
Capitoli:

Svolgimento della ricerca

1. ORIGINE DELLE PAVIMENTAZIONI IN MOSAICO REALIZZATE CON SCAGLIE, CUBETTI, GRANULI ED IRREGOLARI DI MARMO

Esempi sul territorio piemontese:

Castello di Masino

Palazzina di Caccia a Stupinigi

2. REALIZZAZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI MONOLITICHE

Premessa

2.1 Terrazzo alla veneziana con calce spenta

2.1.1 Definizione

2.1.2 Fasi di Costruzione

I) Primo strato di sottofondo

II) Secondo strato di sottofondo (o coperta)

III) Terzo strato o stabilitura

IV) La semina

V) Cilindratura e battitura dello strato di marmo

VI) Orsatura o levigatura del terrazzo

VII) Finitura del pavimento: lucidatura ed oliatura

2.1.3 Riepilogo delle fasi di lavorazione

2.2 Il Pavimento alla Veneziana con cemento

2.2.1 Caratteristiche del terrazzo con cemento

2.2.2 Fasi di realizzazione

I) Il sottofondo

II Il coprifondo

III) La semina e la bagnatura

IV) Finitura del rivestimento

2.3 Terrazzo in mosaico

2.3.1 Definizione e storia

2.3.2 La tecnica del mosaico a pavimento

Caratteristiche dei materiali

Marmi e pietre

2.3.3 Fasi di realizzazione di un pavimento con Tecnica Indiretta

I) Rilievo planimetrico e disegno del bozzetto

II) Preparazione del disegno su carta Kraft

III) Piano di posa del mosaico (casellatura e incartonatura)

IV) Realizzazione del primo supporto e del mastice per l’incartonatura

V) Molatura, lucidatura e manutenzione

2.4.1 Definizione

2.4.2 Granulometria della graniglia

2.4.3 Fasi di realizzazione di un pavimento alla Genovese

I) Primo strato di sottofondo

II) Secondo strato o strato di calpestio (nobile)

III) Battitura della graniglia

IV) Ulteriori lavorazioni in presenza di ornati

V) Giunti di dilatazione

2.4.4 Molatura del pavimento

I) Procedimento di molatura

2.4.5 Finitura del pavimento e manutenzione

2.4.6 Marmette di graniglia

2.5 Pavimentazioni miste in mosaico e graniglia

2.5.1 Definizione

2.5.2 Progetto del pavimento

2.5.3 Fasi di realizzazione di un pavimento misto

I) Primo strato di sottofondo

II) Secondo strato o strato di calpestio (nobile)

III) Battitura

IV) Molatura

V) Lucidatura

2.6 Pavimento alla Palladiana

2.6.1 Definizione

2.6.2 Caratteristiche della Palladiana

I) Dimensionale

II) Tipo di taglio

III) Tipo di giunto

2.6.3 Metodo di posa in opera

2.7 Il Pastellone

2.7.1 Definizione

2.7.2 Fasi di realizzazione di un pastellone

I) Primo strato di sottofondo

II) Secondo strato (o coprifondo)

III) Srato finale di calpestio

2.7.3 Finitura del Pastellone

3. TABELLE SUI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI MONOLITICHE E OSSERVAZIONI A CONFRONTO

Premessa

3.1 Tempi di realizzazione di un terrazzo in calce

3.2 Tempi di realizzazione di un terrazzo in cemento

3.3 Tempi di realizzazione di un pavimento in mosaico

3.4 Tempi di realizzazione di un pavimento “alla Genovese"

3.5 Tempi di realizzazione di un pavimento misto

3.6 Tempi di realizzazione di un pavimento alla palladiana

3.7 Analisi dei grafici (Tempi minimi e massimi) delle pavimentazioni monolitiche

4. CAUSE DI DEGRADO DELLE PAVIMENTAZIONI MONOLITICHE

4.1 Degradi dovuti alla carenza di analisi delle materie prime

4.1.1 Qualità delle materie prime

I) Il marmo

II) Il granulato di marmo

III) L'uniformità dell'impasto

IV) Polveri di marmo e importanza delle granulometrie

V) L'acqua dell'impasto

VI) La sabbia

VII) I pigmenti in ossidi metallici

VIII) I cementi bianchi

4.2 Degradi dovuti a scarsa analisi delle condizioni strutturali esistenti

4.2.1 Condizioni della struttura e dei supporti preesistenti la posa in opera di una pavimentazione

4.2.2 Idoneità fra struttura del solaio e pavimentazione

4.2.3 Problematiche derivanti dai solai realizzati con metodi tradizionali e moderni

4.3 Indicazioni di posa e approfondimenti in merito ai supporti e al rivestimento

4.3.1 Preparazione delle superfici di posa

4.3.2 Strati delle varie pavimentazioni e loro spessori

I) Terrazzo alla Veneziana in calce

II)Terrazzo alla Veneziana in cemento

III) Pavimento in mosaico (metodo indiretto)

IV) Pavimento in getto di graniglia alla Genovese

V) Pavimento alla Palladiana

4.3.3 Posa in opera del primo strato o sottofondo

4.3.4 Rapporto acqua-cemento o rapporto (A/C)

4.3.5 La stagionatura del getto

4.3.6 Fenomeni di ritiro

4.3.7 Posa in opera del secondo strato o coprifondo

4.3.8 Posa del rivestimento

I) Pavimentazione alla Veneziana in calce

II) Veneziana in cemento

III) Pavimentazioni in mosaico (metodo indiretto)

IV) Pavimento alla Genovese

V) Pavimenti alla Palladiana

4.3.9 Finitura dei pavimenti

I) Finitura del terrazzo alla Veneziana

a) molatura a mano (o arrotatura oppure “orsatura”)

b) oliatura e ceratura

Premessa

5.1 Indicazioni generali

5.2 Tipi di alterazioni

I) Fenomeni di crepe, fratture correnti, cavillature

II) Distacco dello strato di rivestimento dal supporto

III) La sgranatura

5.3 Tipi di intervento

I) Le rappezzature

II) La stucca tura

III) Trattamento dei distacchi supporto-rivestimento

5.4 Operazioni di manutenzione

5.5 Tabella riassuntiva:alterazioni,cause,interventi

GLOSSARIO

CONCLUSIONE

BIBLIOGRAFIA

FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI

INDICE

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA CAPITOLO 1

(1) Enciclopedia Italiana, Roma 1934, voce “musaico”, pag. 77.

(2) Plinio, “Naturalis Historiae", XXXVI, pag. 61

(3) D. Gioseffi, “La terminologia dei sistemi di pavimentazione marmorea e una pagina della Nat. Historia”, in “Rend. Accademia Nazionale dei Lincei”, s. VIII, vol. X, fase. 11-12, anno 1955, pagg. 589 e seguenti.

(4) Plinio, op.cit., 184

(5) Ibidem, 189. Per la traduzione cfr. Plinio il Vecchio, “Storia delle arti antiche”, testo, traduzione e note di S. Ferri, Roma 1946, pagina 279.

(6) P.L.Zovatto, “Mosaici paleocristiani delle Venezie’’ del Bianco, Udine 1963, pag. 4,5

(7) C.Bertelli (a cura di), "Il mosaico", introduzione di A.Pica, Mondadori, Milano 1988, pagina 7.

(8) D. Gioseffi, op. cit., pagg. 589 e seguenti.

(9) Vitruvio, “De Architettura”, VII, 1, 4.

(10) P.L.Zovatto, op. cit., pag.8.

(11) it.wikipedia.org/wiki/Opus_vermiculatum

(12) Manca tutt'oggi, un'accurata analisi dei motivi decorativi e dei simboli, tra cui molti ricorrenti, usati dai mosaicisti nell'antichità, analisi che probabilmente consentirebbe di chiarire alcuni dubbi.

(13) C. Bertelli, op. cit., pag. 8.

(14) Ibidem, pag. 10.

(15) G. Beccatti, “Scavi di Ostia", vol. IV Mosaici e pavimenti marmorei, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1961, pag. 248 e seguenti.

(16) F. Rossi, “Il mosaico-pittura di pietra”, Alfieri&Lacroix Ed., Settimo Milanese 1968, pag. 33.

(17) “Nel IV secolo un “lapidarius structor”, “calciscoctor” e il “musearius” percepivano lo stesso salario che variava dai 50 ai 60 sesterzi al giorno; il “pictor paretarius”, che probabilmente corrispondeva al moderno decoratore, 75 sesterzi e il “pictor imaginarius” nientemeno che 175 sesterzi”, Da V.M. Berchem e E. Clouzot, “Mosaiques chretiennes du IV au X siede”, Geneve 1924.

(18) A. Agazzi, “Il mosaico in Italia”, Milano 1926.

(19) P.L. Zovatto, op. cit., pag. 12.

O. Fasiolo, “/ mosaici ad Aquileia”, Roma 1915, pag. 14 e seguenti;

I. Fiorentini Roncuzzi, “Arte e tecnologia nel mosaico", Longo Editore,Ravenna, 1971, pag. 14.

(20) F.Rossi, op. cit., pag 86.

(21) A. Crovato, “I pavimenti alla veneziana", Ed. L'Altra Riva, Venezia 1989, prefaz. Di V. Fontana, pag.9.

BIBLIOGRAFIA CAPITOLO 2

PARAGRAFO 2.1 - Terrazzo alla Veneziana con calce spenta Antonio Crovato

(1) Crovato, A., “I Pavimenti alla Veneziana”, Ed. L'Altra Riva, Venezia, 1989.

(4) ,(6) Pag. 41

(8) Pag. 44

(16) Pag. 47

(18) Prefaz. Di Fontana, V., pag. 8

(19) riferim. All'ultima colonna della tabella a pag. 51

(22) Pag. 50

(28) Pag. 54

Aurelio Castagnola

(2) Castagnola, A., “Il Pavimentatore musaicista”, Hoepli, Milano, 1934.

(5) Pag. 113

(7) Pag. 111

(9) Pag. 114

(11) Pag. 126

(12) Pag. 127

(13) Pag. 129

(14) Pag. 129

(15) Pag. 114

(23) Pag. 143

(25) Pag. 145

(27) Pag. 152

(29) Pag. 155

(3) Grandis, P, “Ricerche sullo sviluppo storico e tecnico dell'arte dei terrazzai nella provincia di Pordenone”, Tesi di Laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trieste, A.A. '73/74.

(10) Pag. 28

(17) Ved. Paragrafo sui pigmenti (Cap. 4, punto 1.1.9)

PARAGRAFO 2.2- Terrazzo alla Veneziana con cemento

(30) Crovato, A., op. cit., pag.61.

(31) Vedere capitolo 4, punto ...

(32) Crovato, A., op.cit., pag. 63.

(33) Castagnola, A., op.cit., pag 167.

(34) Castagnola, A., op.cit., pag 167.

(35) Crovato, A., op.cit., pag. 63.

Internet

(36) it.wikipedia.org/wiki/Mosaico

(37) digilander.libero.it/arteemosaico/storia.htm

(38) (39) it.wikipedia.org/wiki/Mosaic

Fonti varie

(40) Barzan, G.,”Metodi costruttivi di pavimenti in cubetti e scaglie di marmo”, tesi di Laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, A.A. 1989- 90, pag.47.

(41 )(42) Informazioni raccolte dallo scrivente come testimonianza orale dell'Arch. Barzan Giovanni.

PARAGRAFO 2.4- Battuto di graniglia detto anche “alla Genovese”

(43) www.mipadesign.it

(44) Castagnola, A., op. cit., pagina 183

(45) http://it.wikipedia.orgWwiki/Ossido di ferro

(46) www.marminota.it

(47) Castagnola, A., op. cit., pagina 189

(48) Ibidem, pag. 192

(49) Ibidem, pag. 171

(50) http://www.lavorincasa.it/articoli/in/ristrutturazione/pav.-in-marmette-di-graniglia

PARAGRAFO 2.5- Pavimentazioni miste in mosaico e graniglia

(51) Crovato, A., “I Pavimenti alla Veneziana”, Edizioni Grafi di Resana, Treviso, 1999, pag. 101-102-103.

PARAGRAFO 2.6- Pavimento alla Palladiana

(52) http://it.wikipedia.ora/wiki/Pavimentazione interna

(53) http://www.lavorincasa.it/articoli/in/ristrutturazione/pavimenti-palladiana/

(54) Castagnola, A., op. cit., pag. 199

(55) Castagnola, A., op. cit., pag. 198

(56) Testimonianza Arch. G. Barzan

PARAGRAFO 2.7-Il pastellone

(57) (58) Crovato, A., “I Pavimenti alla Veneziana”, Edizioni Grafi di Resana, Treviso, 1999, pag. 63-64.

BIBLIOGRAFIA CAPITOLO 4

PARAGRAFO 4.1 - Degradi dovuti alla carenza di analisi delle materie prime

(1) Crovato, A., “I Pavimenti alla Veneziana”, Ed. L'Altra Riva, Venezia, 1989.

(2) G.P.Tognon, “Italbianco 1000 - Supercemento Portland Bianco”, Italcementi, 1966, Bergamo, pag. 106

(3) G.P.Tognon, op.cit., pag. 238

(4) (5) C.Amerio.G.Canavesio,“Materiali per l'Edilizia”, Edizione SEI, Torino, 1995, pag.173.

PARAGRAFO 4.3 - Indicazioni di posa e approfondimenti in merito ai supporti e al rivestimento

(6) A.Castagnola, “Il pavimentatore musaicista”, Hoepli, Milano,1934,pp.115-119

(7) A.Crovato,”I Pavimenti alla veneziana”, Edizione Grafi,Treviso,1999,pp.53-77

(8) G.Toniolo,’’Elementi Strutturali in Cemento Armato”, Masson, Milano, 1990,p.43

(9) it.wikipedia.org/wiki/Idratazione_del_cemento

(10) G.Toniolo," Elementi Strutturali in Cemento Armato”,Masson, Milano,1990,p.45 (11 ) Umberto A\as\a,” Costruzioni”, Vol.3, Edizione SEI, Torino, 2001, pag.370.

(12) A.Castagnola,”Il pavimentatore musaicista”, Hoepli, Milano, 1934, pag. 136

(13) G.Barzan “Metodi Costruttivi di Pavimenti in Cubetti e Scaglie di Marmo”,Tesi di Laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, A.A.1989- 90, pag.149

(14) A.Castagnola, op.cit., pp. 141-152

(15) Ibidem, pagg.152-157

BIBLIOGRAFIA CAPITOLO 5

(1) S. Curcio Introduzione, F.Offenstain “Compatibilità dei Materiali: come associare i Materiali da Costruzione”, UTET,Torino,1995,pag.VIII

Paragrafo 5.2

(2) G.Barzan, ’’Metodi Costruttivi di Pavimenti in Cubetti e Scaglie di Marmo”,Tesi di Laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino,A.A. 1989-90,pag.164

(3) Ibidem, pag. 165

(4) Ibidem, pag. 164

PARAGRAFO 5.3

(5) A.Crovato,”I Pavimenti alla veneziana”, Edizione Grafi,Treviso,1999,pag. 93

(6) Ibidem, pag. 95

GLOSSARIO - FONTI

(1) Gioseffi, D., “La Terminologia dei Sistemi di Pavimentazione Marmorea e una pagina della Naturalis Historia", in “Rend. Accademia Nazionale dei Lincei”, s.VIII, vol.X, fasc.11-12, anno 1955, pagg. 589 e seguenti.

(2) Fasiolo, O., “I mosaici di Aquileia”, Roma, 1915, pag.15-16.

(3) Beccatti, G., “Scavi di Ostia”, vol. IV - Mosaici e Pavimenti Marmorei, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1961, pag.254.

(4) Zovatto, P.,L., “Mosaici Paleocristiani delle Venezie”, Udine, 1963.

(5) Vitruvio, “De Architectura”, vol. VII,I, 4.

(6) Fiorentini Roncuzzi, I., “Arte e Tecnologia nel Mosaico”, Longo Editore, Ravenna, 1971, pag.14.

(7) Castagnola, A., “Il Manuale del Pavimentatore Musaicista”, Hoepli, Milano, 1934.

(8) Rossi, F., “Il Mosaico: Pittura e Pietra”, Alfieri&Lacroix, Settimo Milanese, 1968.

(9) Crovato, A., “I Pavimenti alla Veneziana”, Edizioni Grafi di Resana, Treviso, 1999, da pag. 165 a 175.

(10) Enciclopedia Italiana, Roma, 1934, voce “Musaico”, pag. 77.

(11) Barzan, G. “Metodi costruttivi di pavimenti in cubetti e scaglie di marmo’’, Tesi di Laurea presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, A.A. 1989-90, pag. 174.

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