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L'anfiteatro di Augusta Bagiennorum: lettura alla luce dei nuovi dati archeologici

Giorgia Gonella

L'anfiteatro di Augusta Bagiennorum: lettura alla luce dei nuovi dati archeologici.

Rel. Donatella Ronchetta. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004

Abstract:

Fondamentale alla realizzazione di questa stesura è stato il riscontro della mancanza di indagini comparative sugli anfiteatri piemontesi, precisamente del territorio relativo alla suddivisione augustea della Regio IX Liguria. In generale, è stata a lungo diffusa la convinzione di perifericità del Piemonte romano rispetto alle vicende che interessarono la romanizzazione della Gallia Cisalpina; l'area è stata considerata a lungo prevalentemente destinata a crocevia di transito militare e commerciale; tali convinzioni hanno dissuaso, soprattutto negli anni passati, l'avvio di sistematiche campagne di ricerca archeologica e, di conseguenza, di accurati studi storici. E' risultato, dunque, assai rilevante la programmazione generale e l'avvio, dal 2001, di indagini archeologiche sistematiche presso il sito archeologico di Augusta Bagiennorum, in particolare rivolte alla messa in luce dell' amphitheatrum romano. Quest'ultimo sarà, quindi, il soggetto primario delle mie ricerche da cui ha preso titolo la mia Tesi di Laurea: "L'anfiteatro di Augusta Bagiennorum: lettura alla luce dei nuovi dati archeologici". La comparazione sarà, pertanto, effettuata in primo luogo tra l'anfiteatro di Augusta Bagiennorum (Benevagienna) e quelli di Pollentia (Pollenzo) e Libarna (Serravalle Scrivia), cioè, con i monumenti anfiteatrali archeologicamente notori del territorio considerato, dato che dei medesimi di Basta (Asti) e Aquae Statiellae (Acqui Terme) risultano conosciuti dati esclusivamente indiziari e sommari. L'analisi dei diversi anfiteatri esaminati sarà, inoltre, comparata a quella dei medesimi noti di tutta la Regio IX Liguria congiuntamente alla Provincia delle Alpi Marittime e dell'area dell'attuale Piemonte-Valle d'Aosta, cioè, dell'antica Regio XI Transpadana con la Provincia delle Alpi Cottiae senza tralasciare, tuttavia, le eventuali manifeste similitudini con edifici medesimi archeologicamente conosciuti dell'ambito dell'Impero. Sarà, dunque, possibile tramite la conoscenza dettagliata della storia degli scavi e restauri (dall'identificazione del monumento ai giorni nostri), la collocazione urbana, l'analisi e la ripartizione dei materiali oltre che delle tecniche costruttive usufruite, la classificazione delle diverse dimensioni-planimetrie-capienze giungere alla determinazione di una ripartizione cronologica dei diversi monumenti anfiteatrali esaminati. Dai confronti effettuati, al fine di una approfondita conoscenza dell'anfiteatro dei Bagienni, si delineerà una lettura delle diverse città romane e dei loro monumenti prevalenti. E' risultata di primaria importanza alla stesura di tale lavoro oltre al valido supporto della Prof. D. Ronchetta la possibilità di assistere, con il beneplacito del Comune di Benevagienna, agli scavi archeologici condotti nel corso del 2001-2002 in sede dell'anfiteatro romano oltre che di poter visionare la documentazione cartacea e fotografica redatto dai tecnici della Soprintendenza o per loro conto. Di valido aiuto alla stesura è stata, inoltre, la possibilità conferitami di realizzazione di un Rilievo Archeologico e un Rilievo Metrico delle murature fino ad ora messe in luce. Occorre, a tale riguardo, effettuare delle precisazioni. A seguito dell' approvazione del Protocollo di Intesa tra la Soprintendenza Archeologica del Piemonte, l'Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Cuneese ed il Comune di Benevagienna per il coordinamento delle azioni finalizzate alla valorizzazione dell'area archeologica di Augusta Bagiennorum sono stati concordati, per ciascuno, diritti e incombenze. In particolare l'Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Cuneese, sulla base del finanziamento del Programma Triennale per le Aree naturali protette del Ministero dell'Ambiente e della Regione Piemonte, ha assunto l'obbligo di provvedere alla realizzazione di un'area attrezzata e parcheggio in località San Pietro; al Comune di Benevagienna spetta il miglioramento della viabilità di accesso a tale area attrezzata e parcheggio attraverso la sistemazione della Strada Vicinale delle Lame; inoltre, la Cascina Ellena, situata in Frazione Roncaglia e di proprietà del Comune di Benevagienna per la sua vicinanza all'area archeologica e per le sue particolari caratteristiche edilizie, architettoniche e dimensionali, deve essere restaurata per essere destinata a centro di visita ed accoglienza con una foresteria e per ospitarvi attività didattiche, culturali e ricreative. Con la realizzazione della Riserva Naturale Speciale di Augusta Bagiennorum l'area della città romana è diventata Parco Archeologico, per l'assolvimento del quale risulta fondamentale la risistemazione dell'antiquarium, per l'accoglimento dei reperti provenienti da Augusta Bagiennorum (dal XIX secolo sito in Benevagienna presso Palazzo Lucerna di Rorà). Il Protocollo d'Intesa ha, poi, sancito che la Soprintendenza Archeologica del Piemonte deve acquisire l'area in cui è localizzato il Tempio Maggiore, detto anche Tempio di Giove a cui dovrà seguire una specifica campagna di scavi, i cui finanziamenti sono stati richiesti al Superiore Ministero nell'ambito della programmazione 2001-2003; la Soprintendenza possedeva già dal 1955, l'area di pertinenza del teatro, del quadriportico e del tempio con soprastante basilica. Altra pertinenza del Comune di Benevagienna è l'acquisizione del terreno agricolo sito nei pressi del Teatro ed adiacente alla Strada Comunale della Roncaglia per organizzarvi spazi di servizio per l'area archeologica compatibilmente con i risultati degli scavi oltre al terreno concernente i resti di un'abitazione romana; il Comune deve acquisire anche il terreno di pertinenza dell'anfiteatro e, successivamente, il lotto concernente il lato cono di Sud-Ovest dell'edificio stesso. Dunque, seppur sottoposto al vincolo del protocollo d'Intesa, succitato, il terreno di pertinenza dell'anfiteatro romano di Benevagienna risulta di proprietà comunale. Nonostante siano stati eseguiti numerosi interventi è evidente, dalla sovrapposizione della Planimetria generale degli scavi ottocenteschi con la Planimetria catastale odierna, che una vasta porzione del sito archeologico presso la piana della Roncaglia risulta ancora di proprietà privata. E' presumibile, tuttavia, ritenere che presso il sito archeologico di Augusta Bagiennorum saranno presto intrapresi nuovi importanti interventi grazie al cospicuo ausilio economico, di un milione di euro, concordato dal Ministero dei Beni Culturali per il triennio 2004-2006. Sono giunta al termine delle mie indagini dopo un non breve percorso. Il soggetto predominante è stato l'anfiteatro romano di Augusta Bagiennorum, seppur lo studio si è diramato in molteplici direzioni. Il lavoro è stato preceduto dall'analisi storica del territorio e della popolazione dei Ligures Bagienni, della creazione della loro capitale Augusta Bagiennorum nell'ambito della colonizzazione romana dell'attuale territorio del Piemonte e la sua collocazione nell'ambito della Regio IX. Liguria, a seguito della suddivisione dell'Impero in regioni voluta da Augusto; è stato, poi, analizzato storicamente l'amphitheatrum come nuova soluzione architettonica concepita dai Romani per accogliere le evoluzioni dei munera e delle venationes, rispettivamente in precedenza accolte nel forum e nel circus. Il monumento ludico di Augusta Bagiennorum è stato comparato primariamente, tramite diverse chiavi di lettura, agli anfiteatri di Libarna (Serravalle Scrivia) e di Pollentia (Pollenzo); da tali analisi sono emersi similitudini e disuguaglianze anche con altri monumenti similari di tutta l'antica Regio IX. Liguria di Basta (Asti) e di Aquae Statiellae (Acqui Terme) (seppur esclusivamente come sommaria indicazione dimensionale e di datazione per le esigue fonti storico-archeologiche note), Luna (Luni), Albingaunum (Albenga) e Cemenelum (Cimiez-Nizza), della Provincia delle Alpi Marittime; inoltre, con gli anfiteatri della Regio XI Gallia Transpadana, dell'attuale territorio del Piemonte-Valle d'Aosta, di Augusta Praetoria Salassorum (Aosta), Eporedia (Ivrea) e di Segusium (Susa), della Provincia delle Alpi Cottie (per citare i maggiormente noti); non sono mancate, tuttavia, palesi assonanze con anfiteatri di altri regioni dell'Impero, come tra il monumento ludico bagienno e quello di Ariminum (Rimini) della Regio VIII. Aemilia, per citare un esempio. La prima classificazione ha avuto come oggetto la diversa collocazione urbana e l'orientamento del monumento anfiteatrale. Da essa è emerso che la forma chiusa della cavea ellittica dell' amphitheatrum non conferì un orientamento preferenziale al monumento, ma fu esclusivamente dettata dalle peculiarità dell'area d'origine; infatti, analizzando le planimetrie, note grazie ai rilievi archeologici svoltesi a seguito dei diversi scavi, risulta evidente che la posizione del Nord varia sensibilmente da un sito all'altro; risulta possibile, dunque, asserire che i diversi anfiteatri non furono orientati secondo una regolamentazione generale vincolante o in funzione della categoria della struttura o in base all'importanza delle dimensioni del monumento stesso, ma piuttosto, è maggiormente plausibile ritenere che l'orientamento dell'asse maggiore fu influenzato esclusivamente dall'eventuale pendenza del terreno d'edificazione; a tale proposito, Golvin, nel suo studio analitico sugli anfiteatri archeologicamente noti dell'antico Impero romano, ha evidenziato che l'eventuale orientamento di un anfiteatro in rapporto al sole non poté avere senso dato che, per le peculiari caratteristiche planimetriche, una porzione degli spettatori si trovava all'ombra con le spalle al sole e una parte, posta frontalmente, riceveva al contrario i raggi solari di fronte (e viceversa nel corso della giornata); non si poté orientare l'edificio ludico in modo tale da ovviare a tale inconveniente ma, esclusivamente, disporre superiormente alla cavea il velum, le cui tele mobili venivano dispiegate una di seguito all'altra nel corso della giornata seguendo i movimenti solari; tale accorgimento tecnico tolse ogni presupposto per un orientamento particolare dell'anfiteatro. Occorre evidenziare il diverso orientamento degli assi maggiori degli anfiteatri considerati in questo elaborato, di cui ho compilato una schedatura; presso Aquae Statiellae, seppur esigui risultano essere i dati archeologici noti è possibile comunque evidenziare che l'orientamento dell'asse maggiore del suo anfiteatro fu di circa 10°-15° a Nord-Est/Sud-Ovest; l'anfiteatro di Augusta Bagiennorum presenta un orientamento dell'asse maggiore Nord-Est/Sud-Ovest; nonostante siano esigue le conoscenze archeologiche dell'anfiteatro di Hasta l'andamento topografico del suo sito originario consente di individuarne l'originario orientamento del suo asse maggiore è di 10° Nord-Ovest/Sud-Est, cioè eguale a quello determinato per le insulae cittadine; l'impianto urbano di Libarna, di cui sono riconoscibili numerose porzioni, sorse presumibilmente come continuità cittadina della Via Postumia, risulta orientato di 30° Nord-Ovest/Sud-Est a cui l'asse maggiore dell'anfiteatro risulta parallelo; per concludere l'anfiteatro di Pollentia seguiva l'orientamento urbano della città identificato in 23°50' Nord- Ovest/Sud-Est. Una seconda chiave di lettura dell'anfiteatro ha interessato l'aspetto costruttivo del monumento oltre ai materiali in esso impiegati; in tale caso, per l'anfiteatro di Augusta Bagiennorum si sono rilevati di fondamentale importanza le nuove acquisizioni a seguito dei recenti scavi 2001-2002. Lo studio ha preso avvio da un'analisi generale delle diverse metodologie di edificazione procedendo ad una loro classificazione tramite cui si sono distinti due grandi gruppi: gli anfiteatri a "struttura piena" e gli anfiteatri a "struttura scavata". Fra la tipologia a "struttura piena" si possono distinguere gli anfiteatri a cavea scavata o supportata tramite dei terrapieni continui (a loro volta distinti in anfiteatri a cavea scavata nel suolo totalmente o parzialmente, anfiteatri realizzati con terrapieno ed armatura e anfiteatri con terrapieni sostenuti tramite muri costruiti in muratura) e anfiteatri a cavea supportata da dei terrapieni compartimentati, distinti in anfiteatri dotati di una struttura a compartimenti giustapposti e anfiteatri con una struttura a cassone. Ha fatto seguito l'analisi dei diversi materiali, delle opere murarie, delle decorazioni oltre che del cantiere di epoca romana. L 'analisi si è poi rivolta ai diversi materiali, tipologia muraria e costruttiva dei diversi monumenti analizzati. E' stato possibile riscontrare l'uso della tipologia edificativa a "struttura piena", nella specie con cavea supportata da terrapieni continui, negli anfiteatri di Pollentia (Pollenzo), Albingaunum (Albenga), Eporedia (Ivrea), Cemenelum (Cimiez-Nizza) e Segusium (Susa), e nella specie a terrapieni compartimentati negli anfiteatri di Augusta Bagiennorum (Benevagienna) e Libarna (Serravalle Scrivia); hanno presentato, per contro, una "struttura scavata" gli anfiteatri di Luna (Luni) e di Augusta Praetoria Salassorum (Aosta). Le murature dell'anfiteatro di Benevagienna, in particolare, risultano della tipologia in opus incertum o opus caementicium mixtum, definito a seguito delle recenti indagini archeologiche, opus vittatum I. Le suddette premesse hanno consentito di concludere effettuando, tramite i dati noti dalla conoscenza storico-archeologica, ad una schedatura riassuntiva e comparativa, secondo parametri diversi, gli anfiteatri considerati: sistema costruttivo, opera muraria, datazione. E' possibile asserire, per concludere, che una peculiare tipologia muraria e costruttiva, determinata principalmente da fattori locali ed economici, non rappresentano a priori un dato esplicativo indubbio sulla datazione di un edificio. Ho fatto seguito, successivamente, alla comparazione dell'anfiteatro di Augusta Bagiennorum con gli altri monumenti ad esso similari basandomi sulle diverse planimetrie, dimensioni e capienze; a tale riguardo per l'anfiteatro dei Bagienni, in particolare, è risultato assai utile il Rilievo Archeologico e Metrico, da me effettuato per una lettura maggiormente veloce e precisa del monumento. Ho iniziato da una prima analisi generale sulla figura dell' "architetto" di epoca romana, sulla metodologia usufruita per la stesura del progetto e la sua messa in opera sul terreno, sulle diverse unità di misura e dei moduli correnti, per passare ad un'analisi dettagliata dei due spazi fondamentali dell'anfiteatro e del loro rapporto: l'arena e la cavea. Ho inoltre approfondito la conoscenza delle metodologie di calcolo della contenenza di un anfiteatro, di cui quella maggiormente attendibile è sembrata essere quella avanzata dal Golvin. I dati raccolti dai confronti effettuati fra i diversi edifici sono stati catalogati secondo criteri diversificati: a (asse maggiore dell'arena), b (asse minore dell'arena), A (asse maggiore della cavea), B (asse minore della cavea), a/b (forma dell'arena), Sa (superficie dell'arena), St (superficie totale), Sc (superficie della cavea), Pl (numero dei posti), P (perimetro esterno), C (larghezza della fascia della cavea), Sa/Sc (importanza dell'arena in rapporto alla cavea in percentuale); tali dati risultavano noti per taluni edifici, mentre per altri sono stati opportunamente dedotti. Per la realizzazione delle analisi suddette sono state fondamentali le conoscenze acquisite, per i diversi monumenti, grazie alle ricerche archeologiche e gli eventuali restauri effettuati nel corso degli anni, dal XIX secolo ad oggi. In particolar modo per Augusta Bagiennorum e per il suo amphitheatrum risultano fondamentali, oltre alle ricerche archeologiche sistematiche recenti, gli scavi e l'analisi archeologica scaturite, nel XIX secolo, dall'unione delle competenze di due studiosi benesi: l'alto grado di preparazione tecnica, topografica e architettonica di G. Vacchetta congiunte alle conoscenze storico-antichistiche di G. Assandria; il loro lavoro è pervenuto grazie alle numerose pubblicazioni sugli «Atti della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti» e nelle «Notizie degli Scavi di Antichità»; molti documenti inediti sono conservati presso l' Archivio della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte, Archivio d'Andrade, «Benevagienna. Scavi di ant

Relatori: Donatella Ronchetta
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: anfiteatro - archeologici
Soggetti: A Architettura > AS Storia dell'Architettura
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
ST Storia > STB Archeologia
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/32
Capitoli:

BIBLIOGRAFIA

PREAMBOLO

PARTE I

CAP. I. INTRODUZIONE

Cap. I. 1. I "LIGURES BAGIENNI"

Cap. I. 1. 1. I "Ligures Bagienni" - Fonti storiche e linguistiche relative ai liguri Bagienni

Cap. I. 1. 2. I "Ligures Bagienni" - L'età del Bronzo finale e l'avvio dell'etnogenesi del popolo dei Bagienni

Cap. I. 1. 3. I "Ligures Bagienni" - Organizzazione economica e sociale delle comunità protostoriche del

Cuneese

Cap. I. 1. 4. I "Ligures Bagienni" - La produzione metallurgica nell'ambito Cuneese nella medio-tarda età del

Bronzo

Cap. I. 1. 5. I "Ligures Bagienni" - L'agricoltura, l'allevamento e l'ambiente naturale dell'area del Cuneese nel

corso del Bronzo finale

Cap. I. 1. 6. I "Ligures Bagienni" - La tipologia degli insediamenti e il popolamento Cuneese tra l'età del

Bronzo finale e l'età del Ferro

CAP. I. 2. CENNI STORICI

Cap. I. 2. 1. Il Piemonte romano

CAP. I. 3. L'ANFITEATRO

Cap. I. 3 1. Il monumento ludico romano antica sede dell'evoluzione di munera e di venationes

PARTE II

CAP. II ANFITEATRO ROMANO-COLLOCAZIONE URBANA E ORIENTAMENTO

CAP. II. 1. COLLOCAZIONE URBANA E ORIENTAMENTO: CARATTERI GENERALI

Cap. II. 2. COLLOCAZIONE URBANA E ORIENTAMENTO: AUGUSTA BAGIENNORUM

Cap. II. 3. COLLOCAZIONE URBANA E ORIENTAMENTO: POLLENTIA

Cap. II. 4. COLLOCAZIONE URBANA E ORIENTAMENTO: LIBARNA

PARTE III

CAP. III. ANFITEATRO ROMANO-MATERIALI E SISTEMI COSTRUTTIVI

Cap. III. 1. MATERIALI E SISTEMI COSTRUTTIVI: CARATTERI GENERALI

Cap. III. 1. 1. GLI ANFITEATRI A "STRUTTURA PIENA"

Cap. III. 1. 1. 1. Gli anfiteatri "a struttura piena": anfiteatri a cavea scavata o supportata tramite dei terrapieni

continui

Cap. III. 1. 1. 1. A. Gli anfiteatri "a struttura piena": anfiteatri a cavea scavata o supportata tramite dei

terrapieni continui- Anfiteatri a cavea scavata nel suolo (totalmente o Parzialmente)

Cap. III. 1. 1. 1. B. Gli anfiteatri "a struttura piena": anfiteatri a cavea scavata o supportata tramite dei

terrapieni continui- Anfiteatri realizzati con terrapieno e armatura

Cap. III. 1. 1. 1. C. Gli anfiteatri "a struttura piena": anfiteatri a cavea scavata o supportata tramite dei

terrapieni continui- Anfiteatri realizzati con terrapieni sostenuti tramite muri costruiti in muratura

Cap. III. 1. 2. 1. Anfiteatri a cavea supportata da dei terrapieni compartimentati

Cap. III. 1. 2. 1. 1. Anfiteatri dotati di una struttura a compartimenti pieni giustapposti

Cap. III. 1. 2. 1. 2. Anfiteatri dotati di una struttura a cassone

Cap. III. 1. 2. 2. GLI ANFITEATRI "A STRUTTURA SCAVATA" .

Cap. III. 1. 3. STRUTTURE IN PIETRE DI PICCOLE DIMENSIONI

Cap. II. 1. 3. 1. Le fondazioni

Cap. II. 1. 3. 2. Opus caementicium o Structura caementicia o Genus cementicium

Cap. III. 1. 3. 3. Caementa: frammenti di pietra

Cap. III. 1. 3. 4. La malta

Cap. III. 1. 3. 5. I laterizi

Cap. III. 1. 3. 6. L'opus incertum

Cap. III. 1. 3. 7. L'opus vittatum

Cap. III. 1. 3. 8. L'opus vittatum mixtum

Cap. III. 1. 3. 9. Rivestimenti

Cap. III. 1. 3. 10. La facciata

Cap. III. 1. 3. 11. Elementi lignei

Cap. III. 1. 3. 12. Il cantiere

Cap. III. 2. SISTEMA COSTRUTTIVO: AUGUSTA BAGIENNORUM

Cap. III. 3. SISTEMA COSTRUTTIVO: POLLENTIA

Cap. III. 4. SISTEMA COSTRUTTIVO: LIBARNA

PARTE IV

CAP. IV. ANFITEATRO ROMANO-DIMENSIONI, CAPIENZA, PLANIMETRIA

Cap. IV. 1. DIMENSIONI, CAPIENZA, PLANIMETRIA : CARATTERI GENERALI

Cap. IV. 1. 1. L'architetto dell'epoca romana e la metodologia di progettazione dell'anfiteatro

Cap. IV. 1.2. Le unità di misura e i moduli

Cap. IV. 1. 3. L'arena

Cap. IV. 1.4. La cavea

Cap. IV. 1. 5. Calcolo della capienza di un anfiteatro

Cap. IV. 2. DIMENSIONI, CAPIENZA, PLANIMETRIA: AUGUSTA BAGIENNORUM

Cap. IV. 3. DIMENSIONI, CAPIENZA, PLANIMETRIA: POLLENTIA

Cap. IV. 4. DIMENSIONI, CAPIENZA, PLANIMETRIA: LIBARNA

PARTE V

CAP. V. ANFITEATRO ROMANO-DATAZIONE

Cap. V. 1. DATAZIONE: CARATTERI GENERALI

Cap. V. 1. 1. Gli anfiteatri di età Repubblicana (dal 509 a.C. al 27 d.C.)

Cap. V. 1. 2. Gli anfiteatri di età Giulio-Claudia (dal 27 d.C. al 68 d.C.)

Cap. V. 1. 3. Gli anfiteatri di età Flavia (dal 69 d.C. al 96 d.C.)

Cap. V. 1. 4. Gli anfiteatri dell'età degli Antonini (dal 96 d.C. al 192 d.C.) e dei Severi (dal 193 d.C. al 235

d.C.)

Cap. V. 2. DATAZIONE: AUGUSTA BAGIENNORUM

Cap. V. 3. DATAZIONE: POLLENTIA

Cap. V. 4. DATAZIONE: LIBARNA

PARTE VI

CAP. VI. ANFITEATRO ROMANO-SCAVI E RESTAURI

Cap. VI. 1. SCAVI E RESTAURI: CARATTERI GENERALI

Cap. VI. 2. SCAVI E RESTAURI: AUGUSTA BAGIENNORUM

Cap. VI. 3. SCAVI E RESTAURI: POLLENTIA

Cap. VI. 4. SCAVI E RESTAURI: LIBARNA

CONCLUSIONI

ALLEGATO 1: ANFITEATRO ROMANO DI AUGUSTA BAGIENNORUM (BENEVAGIENNA)-

CAMPAGNA DI SCAVO 2001-2002

ALLEGATO 2: ANFITEATRO ROMANO DI AUGUSTA BAGIENNORUM (BENEVAGIENNA)-

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

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