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Progetto di dispositivo robotico di ispezione e salvataggio in pozzi artesiani = Design of robotic device for inspection and rescue operation in artesian wells

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Progetto di dispositivo robotico di ispezione e salvataggio in pozzi artesiani = Design of robotic device for inspection and rescue operation in artesian wells.

Rel. Terenziano Raparelli, Daniela Maffiodo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica, 2024

Abstract:

Molto spesso, in zone del mondo dove si riscontra una grande difficoltà nel reperire l’acqua per abitazioni o piantagioni, vengono costruiti dei pozzi che sono quasi sempre di tipo artesiano. Un pozzo artesiano è un tipo di pozzo naturalmente effluente: le acque sotterranee arrivano in superficie senza la necessità di ausili meccanici rendendo possibile quindi l’approvvigionamento di acqua senza sistemi di pompaggio necessari invece per gli altri tipi di pozzi. Le dimensioni dei pozzi artesiani si aggirano intorno ai 20 – 30 cm di diametro e raggiungono profondità molto elevate, anche più di 100 m. Risultano quindi un pericolo notevole quando, una volta inutilizzati, non vengono serrati in superficie causando, soprattutto in India, numerosi incidenti che vedono vittime soprattutto i bambini. Uno degli incidenti che riscosse più attenzione mediatica avvenne in Italia nel giugno del 1981 quando, a Vermicino, Alfredo Rampi un bambino di 6 anni, cadde all’interno di un pozzo artesiano e morì dopo circa tre giorni in cui si susseguirono diversi tentativi di salvataggio. Purtroppo, l’avvenimento di Vermicino non fu un caso isolato, infatti circa l’80 % delle operazioni di salvataggio in caso di incidenti simili, si conclude con esito negativo. Questo perché le tecnologie moderne non permettono un’operazione di recupero tempestiva e anzi, molto spesso, prevedono la realizzazione di un tunnel parallelo per il recupero del bambino che risulta una soluzione non solo sono molto lenta ma anche molto rischiosa in quanto tende a far sprofondare il bambino rendendone sempre più complicato il salvataggio. Per questo motivo, a seguito di un’idea dello speleologo Tullio Bernabei, il quale intervenne in prima persona nell’incidente di Vermicino, ed in collaborazione con l’Università dell’Aquila, presso il DIMEAS del Politecnico di Torino si è iniziato a sviluppare un progetto che vedesse la collaborazione di più studenti per la realizzazione di un rescue robot teleoperato che dovrà essere grado sia di mettere in sicurezza il bambino, evitando quindi che sprofondi ulteriormente, sia di recuperarlo e portarlo in salvo in superficie. L’obiettivo di questo elaborato di tesi `e quindi quello di ottimizzare il primo dispositivo robotico realizzato all’interno di questo progetto e implementarlo integrando un dispositivo di messa in sicurezza e braccia robotiche telecomandate che permettano di intervenire al posto di un operatore all’interno del pozzo. Partendo quindi da un design già esistente, si è proceduto con un processo di ottimizzazione che ha visto la realizzazione di una successione di design con il fine di eliminare le criticità che venivano riscontrare progressivamente e integrare i vari dispositivi per attuare le operazioni di salvataggio all’interno del pozzo.

Relatori: Terenziano Raparelli, Daniela Maffiodo
Anno accademico: 2023/24
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 114
Informazioni aggiuntive: Tesi secretata. Fulltext non presente
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-33 - INGEGNERIA MECCANICA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/31346
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