polito.it
Politecnico di Torino (logo)

Ceva nel basso medioevo : analisi e ipotesi ricostruttiva dell’assetto urbano e dell'architettura con il contributo della T IR

Michele Cocca

Ceva nel basso medioevo : analisi e ipotesi ricostruttiva dell’assetto urbano e dell'architettura con il contributo della T IR.

Rel. Cristina Cuneo, Enrico Lusso, Monica Volinia. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per L'Ambiente Costruito, 2012

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

Oggi come oggi del centro storico di Ceva si conosce molto poco, purtroppo nel passato non è mai stato oggetto di un vero e proprio studio dedicato, probabilmente a causa della straordinaria carenza di documentazione archivistica al riguardo. Sebbene oggi sia ridotta a una piccola cittadina di provincia, è a dir poco paradossale che della capitale di quello che è stato un ricco e potente marchesato tra XIII e XIV secolo si sappia praticamente nulla, si tratta quindi di un importante tassello che manca all'interno della storia cebana.

Tuttora siamo a conoscenza della grande influenza che questa città aveva nel panorama politico del Piemonte meridionale dell'epoca basso medievale ma quali fossero le caratteristiche di questa città non si sa nulla. Al contrario, di molti altri centri meno importanti o sviluppati in epoche successive rispetto a Ceva, si conoscono molto bene i vari momenti che ne hanno caratterizzato lo sviluppo dell'abitato.

Come si vedrà in seguito in passato si è provato a dare solo un quadro generale sulle possibili modalità di sviluppo del tessuto urbano senza mai sbilanciarsi troppo nel fare determinate affermazioni mantenendosi sempre sul vago; si intuisce perciò che si tratta di una questione molto complessa.

La carenza documentale è però compensata da una probabile ricchezza di informazioni da parte del tessuto urbano, infatti è molto probabile che questa capitale del XIV secolo sia stata cristallizzata giungendo fino a noi intatta, come dimostrato da alcuni recenti interventi di restauro sulle facciate del centro.

Con la convinzione che il periodo di ricchezza dell'epoca marchionale si sia riflessa sulla produzione edilizia e che tali strutture si siano conservate nel tempo, si è provato ad applicare la tecnica dell'indagine termografica per cercare le tracce lasciate dalla Ceva basso medievale.

L'enorme quantità di informazioni che ne sono derivate consistono sicuramente del nuovo materiale su cui poter basare in modo oggettivo delle considerazioni sulle caratteristiche del patrimonio edilizio.

Le domande a cui si è cercato di dare una risposta sono:

In quale modo si è sviluppato il tessuto che compone l'attuale centro storico?

Quali erano e come sono variate le caratteristiche architettoniche e compositive del tessuto edilizio di Ceva tra XIII e XIV secolo?

Relatori: Cristina Cuneo, Enrico Lusso, Monica Volinia
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AS Storia dell'Architettura
U Urbanistica > UJ Pianificazione rurale
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per L'Ambiente Costruito
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture Moderne - Facoltà di Lingue e Letterature Straniere - Università degli Studi di Torino
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3031
Capitoli:

1. Introduzione

2. Il metodo di lavoro

3. Il sistema di codifica degli edifici e delle facciate

CAPITOL01 “ Inquadramento urbano di Ceva”

1. Conoscenze attuali in merito allo sviluppo dell'edificato

1.1 Inquadramento urbano

1.2 Porte

1.3 Mura

1.4 I borghi fuori le mura

1.5 Le trasformazioni del tessuto urbano

2. La ricerca di ulteriori informazioni circa il tessuto urbano medievale

2.1 Lettura degli Statuti di Ceva

2.2 Le citazioni di luoghi aH'interno degli atti notarili (XIII- XV secolo)

2.3 Documentazione iconografica utile a comprendere i caratteri della Ceva medievale

3. Rilievo dei caratteri di epoca medievale visibili alTinterno del tessuto urbano

CAPITOLO 2 “Le indagini termografiche nel centro storico di Ceva”

1. Obiettivi

1.1 Cenni teorici di termografia all'infrarosso

1.2 La selezione del campione da indagare

2. Le campagne di indagine IR a Ceva

2.1 La strumentazione utilizzata

2.2 La campagna invernale

2.2.1 Condizioni ambientali e metodo

2.2.2 Gli edifici indagati

2.2.3 II segnale IR

2.2.4 Risultati

2.3 La campagna estiva

2.3.1 La selezione degli edifici da indagare

2.3.2 Condizioni e metodo

2.3.3 Gli edifici indagati

2.3.4 Il segnale IR

2.3.5 Risultati

2.4 Confronto tra i dato invernale e quello estivo

2.4.1 Caso 1

2.4.2 Caso 2

3. Conclusioni

CAPITOLO 3 “Considerazioni distributive, tipologiche e architettoniche sul tessuto urbano”

3.1. Sottocapitolo “Considerazioni generali sulle caratteristiche de! tessuto edilizio” VIA A. DEROSSI (Valgelata)

1. Osservazioni su dati visibili

1.1. Introduzione

1.2. Sintesi dei resti visibili di epoca medievale

1.3. Tipi edilizi

1.4. Coperture

1.5. Lottizzazione ed allineamenti

2. Osservazioni circa i risultati deirindagine termografica

2.1. Introduzione

2.2. Il segnale rilevato

2.3. Tessiture murarie originali

2.4. Bucature rilevate. Note in merito

2.4.1. Finestre

2.4.2. Portici e portali

2.5. Gli interventi sull'edificato, tendenze riscontrate

3. Conclusioni e ricostruzione della lottizzazione originale

VIA C. MARENCO

1. Osservazioni su dati visibili

1.1. Introduzione

1.2. Sintesi dei resti visibili di epoca medievale

1.2.1. Resti sulle parti in elevazione

1.2.2. I portici

1.2.3. Osservazioni sulla conformazione dei portici

1.3. Tipi edilizi

1.4. Coperture

1.5. Lottizzazione ed allineamenti

2. Osservazioni circa i risultati dell'indagine termografica

2.1. Introduzione

2.2. Il segnale rilevato

2.3. Tessiture murarie originali

2.4. Considerazioni sulle possibili finiture

2.5. Bucature rilevate. Note in merito

2.6. Gli interventi sull'edificato, tendenze riscontrate

3. Ricostruzione della lottizzazione del XIV secolo

4. Ricostruzione degli spazi prima della costruzione dei portici

5. Nota in merito ad una particolare chiusura

PIAZZA EMANUELE II / PIAZZA GANDOLFI

1. Osservazioni su dati visibili

1.1. Introduzione

1.2. Sintesi dei resti visibili di epoca medievale

1.2.1. Aperture arcuate

1.2.2. I portici

1.2.3. Cornici marcadavanzaie

1.3. Tipi edilizi

1.4. Coperture

1.5. Lottizzazione ed allineamenti

2. Osservazioni circa i risultati dell'indagine termografica

2.1. Introduzione

2.2. Il segnale rilevato

2.3. Tessiture murarie originali

2.4. Bucature rilevate. Note in merito

2.4.1. Portici

2.4.2. Logge pubbliche

2.4.3. Bucature in genere

2.5. Gli interventi sull'edificato, tendenze riscontrate

3. Ricostruzione della lottizzazione del XIV secolo

4. Ipotesi di conformazione spaziale della piazza prima della costruzione dei portici

3.2. Sottocapitolo “ Tipi edilizi medievali riscontrati quinterno de! tessuto

analizzato”

CELLULE EDILIZIE DISPOSTE IN MODO TRASVERSALE

Tipo 1 - Cellula con sbalzo sull'affaccio principale

Tipo 2 - Cellula semplice con aperture in asse

Tipo 3 - Cellula su arco di portico singolo e una apertura per piano in asse

Tipo 4 - Cellula su arco di portico singolo e due aperture binate per piano in asse

Tipo 5 - Cellula su arco di portico singolo e due aperture per piano tendenti verso l'esterno

Tipo 6 - Cellula su unico arco di portico con loggia e sbalzo sull'affaccio secondario

Tipo 7 - Cellula con due archi di portico e aperture in asse

CELLULE EDILIZIE DISPOSTE IN MODO LONGITUDINALE

Tipo 8 - Cellula con tre aperture per piano, con o senza portici

Tipo 9 - Cellula su due archi di portico e aperture binate in asse con i portici

Tipo 10 -Cellula su due archi di portico e una apertura in asse per piano

Tipo 11 -Cellula su due archi di portico e quattro aperture per piano

Tipo 12 -Cellula su tre archi di portico e sbalzo sull'affaccio secondario

Tipo 13 - Cellula porticata (in parte) di almeno quattro campate

3.3.1. Sottocapitolo “Caratteristiche morfologiche utili alla datazione”

1. PROFILO DELLA FACCIATA

Tipo 1. A sporgere su archetti pensili a partire dal primo piano

1. Note storiche

2. Categorie di archetti pensili a sostegno della facciata presenti a Ceva

Cat.A- Archetti composti da ghiere di mattoni e peducci in pietra

Cat.B- Archetti in cotto prefabbricati

Tipo la- A sporgere su cornici

Tipo 2- A sporgere su archetti pensili a tutti i piani

1. Note storiche

2. Categorie di archetti pensili a sostegno dei vari livelli della facciata presenti a Ceva Cat.A- Archetti composti da ghiere di mattoni

Cat.B- Archetti trilobati prefabbricati

Tipo 3 A filo

2. CORNICI MARCADAVANZALE

Tipo 1- Cornici lineari in pietra

Tipo 2- Cornici lineari in laterizio composte da elementi singoli (no a stampo)

Cat.A- Cornici in laterizio composte da elementi sagomati

Cat.B- Cornici in laterizio composte da uno o due corsi di mattoni

Tipo 3 Cornici lineari in laterìzio a stampo

Tipo 4 Cornici in cotto a dadi ruotati

Tipo 5 Cornici a dente di sega

3. MURATURE

Tipo C- muratura di tipo misto caratterizzata dalla presenza localizzata di muratura di mattoni

Tipo D - muratura in blocchi di materiale lapideo

4. BUCATURE

Tipo 1 -Bifore semplici

Tipo 2-Aperture arcuate a tutto sesto

Cat.A-aperture arcuate a tutto sesto con ghiera semplice

Cat. B-aperture arcuate a tutto sesto con cornice sporgente e senza bardellone

Cat.C- aperture arcuate a tutto sesto con bardellone liscio (con o senza cornice

sommitale)

Cat.D- aperture arcuate a tutto sesto con bardellone in cotto a stampo (con o senza cornice sommitale)

Cat.E-aperture arcuate a tutto sesto con doppio bardellone a stampo sormontale da cornice sporgente

Tipo 3- Aperture arcuate a sesto acuto

Cat.A- aperture arcuate composte da cornici in materiale lapideo alternati a corsi di mattoni

Cat.B - aperture arcuate a sesto acuto in laterizio senza bardellone e senza cornici

Cat.C- aperture arcuate a sesto acuto senza bardellone e con cornice sporgente

Cat.Dl-aperture arcuate a sesto acuto con bardellone e cornice sporgente

Cat.Dla-aperture arcuate a sesto acuto con cordolo torico tra il bardellone e la corn sporgente

Cat.Dlb-aperture arcuate a sesto acuto con uno o più cordoli torici all'interno della lunetta

Portali

5. DECORAZIONI PITTORICHE

5.1. Caratteri generali e lunette

5.2. Decorazione bicromatica secondo modelli astigiani

5.3. Decorazione bicromatica in stile ligure

3.3.2. “Considerazioni cronologiche sulle tendenze compositive”

1. Nota sull'arcaico

3.4. Sottocapitolo “Sintesi cronotipologica”

1. Nota sulle coperture

2. Conclusioni, possibile sequenza cronotipologica

CAPITOLO 4 “Una nuova ipotesi di sviluppo urbano”

1. Le origini, dal X al XII secolo

1.1. Il tratto urbano dell'antica via Torino-Savona: analisi morfologico/funzionale

1.2. FASE l-Il Borgo di S. Andrea, l'antica Cevam alla sinistra del Tanaro

1.2.1. Le origini del borgo, VIII-XI secolo 174

1.2.2. "Villa Ceve" 1064. Il cospiquo Borgo di S. Andrea: possibile conformazione urbana

1.3. FASE 2-Il Castrum Ceve, il primo insediamento alla destra del Tanaro

1.3.1. La fondazione di un castrum a Ceva

1.3.2. Perché incastellarsi proprio a Ceva?

1.3.3. Conseguenze sull'assetto urbano

1.4. FASE 3. XIIsec -Prima evoluzione del Castrum Ceve

2. Sviluppo dell'attuale tessuto urbano: XII- XIV secolo

2.1 Sviluppo urbano dedotto dall'analisi cronotipologica, XIII- XIV secolo e confronto con l'ipotesi degli storici

2.1.1. Borgo Superiore, Breve ripresa della ipotesi

2.1.2. Lo sviluppo del Borgo Superiore derivato dall'indagini condotte

1. L'inizio

2. L'abbandono di A. Derossi

3. Prosecuzione dello sviluppo urbano in funzione delle sequenze cronologici XIII secolo

4. XIV secolo nel Borgo Superiore

2.1.3. XIV secolo nel I Borgo Inferiore. Breve ripresa della ipotesi

2.1.4. Sviluppo urbano del Borgo Inferiore in funzione delle sequenze cronologiche

2.1.5. XV secolo a Ceva

2.2 Perché il centro storico di Ceva si è sviluppato in questo modo, ipotesi e considerazioni in merito

2.2.1. Perché insediarsi in Valgelata

2.2.2. Nota sulle possibili caratteristiche della forma urbana del borgo commerciale di Valgelata

2.2.3. Nota sulla possibile presenza di un canale

2.2.4. Variazione di tracciato della strada commerciale, nascita di via C. Marenco

2.2.5. La piazza e il potere

2.2.6. Il Borgo Sottano, il fallimento del tentativo di recupero di un ampliamento a sua fallito già una volta, le scelte sbagliate del XIV secolo

2.2.7. Il convento di S. Francesco

Conclusioni

Bibliografia

Indice degli allegati

1 Sistemei di codifica

1.1 Planimetria generale

1.2 Elenco codici

2. Schede di analisi del tessuto edilizio

3. Termografia

3.1 Analisi preliminari per la campagna invernale

3.1.1 Tav. 1 Edifici che presentano tracce di epoca medievale

3.1.2 Tav. 2 Edifici di origine medievale non ristrutturati

3.1.3 TAv. 3 Edifici di origine medievale non ristrutturati riscaldati

3.1.4 Schema tipologie edilizie

3.2 Analisi preliminari per la campagna estiva

3.2.1 Selezione campione da indagare, elenchi con indicazione di cosa osservare

3.2.2 Monitoraggio dell'irraggiamento solare delle facciate

3.2.3 Ordine di rilievo dei fronti funzionale al monitoraggio solare

3.3 Libretto di rilievo

3.4 Schede di analisi termografica

4. Schema delle tipologie compositive

Indice

Ringraziamenti

Bibliografia:

Giovanni Giacinto D'Andrà, Notizie storiche della città di Ceva, Torino 1796.

Goffredo Casalis, Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, lorino 1837, pp. 498-509.

Giovanni Olivero , Memorie storiche della città e del marchesato di Ceva, Torino 1858.

Ferdinando Gabotto, I municipi romani dell'Italia occidentale alla morte di Teodosio il Grande, Pinerolo (Biblioteca della Società Storica Subalpina, XXXVI).

Giuseppe Barelli, Il viaggio nuziale di Carlo Emanuele I di Savoia e Caterina D'Austria, gli sposi a Ceva, 6-8 1585, Pinerolo 1899.

Giuseppe Barelli, Ceva antica, in "La Gazzetta del popolo della domenica", 1-8-15 ottobre 1899.

Giuseppe Barelli, Le vie del commercio fra l'Italia e la Francia nel medioevo, specialmente per le Alpi Cozie e "¡me durante l'età comunale, in "Bollettino Storico Bibliografico Subalpino", XII (1907), pp. 62-138.

Luigi Berrà, Le strade della Val Tanaro da Pollenzo al Mare, dal tempo dei romani al tardo medioevo, in lettino della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo" XXIII (1942), 71-89.

Carlo Roero, Le ragioni del sorgere di Ceva nella sua posizione morfologica, Tesi di laurea in Lettere. Dino Ghibaudi, Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Torino, 1945.

Caterina Maria Galvagno, Ceva, Monografia di geografia urbana, Tesi di laurea in Lettere e Filosofia,

Giovanna Comino, Ceva e il suo territorio, Tesi di laurea in Lettere e Filosofia, Facoltà di Magistero Università degli Studi di Torino, 1956.

Giuseppe Da Bra, Ceva in tutti i tempi, Cuneo 1952.

Ennio Poleggi, Paolo Cevini, Genova, Roma-Bari, 1981. (Le città nella storia d'Italia).

Giuseppe Sergi, Potere e territorio lungo la strada di Francia. Da Chambèry a Torino fra X e XIII secolo, Napoli 1981.

Aldo Angelo Settia, Castelli e villaggi nell'Italia padana. Popolamento, potere sicurezza fra IX e XIII secolo, Napoli 1984.

Giovanni Brino, Guido Palma, Giorgio Scazzino, Franco Zoppi, Appunti su colore e sull'arredo urbano di Ceva, Fossano 1984.

Isabella Ferrando, Tiziano Mannoni, Liguria, ritratto di una regione, gli edifici tra storia e archeologia, Genova 1988.

Fabio Redi, Pisa com'era: archeologia, urbanistica e strutture materiali (secoli V-XIV), Napoli 1991.

Anna Boato, Flavia Varaldo Grottin, Genova, archeologia della città. Palazzo Ducale, Genova 1992.

Fulvio Basteris, Cartoline d'epoca, coll. Giovanni Taramasso, Giovanni Meriggi, Mondovì 1994.

Tiziano Mannoni, Archeologia dell'urbanistica Genova, Genova 1994 (Venticinque anni di archeologia globale ; 1).

Patrizia Chierici, Giovanni Donato, Egle Micheletto, "Piazza Vecchia" a Savigliano, fonti materiali per una storia delle trasformazioni edilizie, in Elisabetta De Minicis, Enrico Guidoni (a cura di), Case e torri medievali, I, Atti del II Convegno di studi "Le città e le case. Tessuti urbani, domus e case-torri nell'Italia Comunale (secc. XI-XV)" (Città della Pieve, 11-12 dicembre 1992), Roma 1996, pp. 28-40.

Enrico Lusso, Torri extraurbane a difesa dei mulini nel Piemonte medievale, in Elisabetta De Minicis, Enrico Guidoni (a cura di), Case e torri medievali, I, Atti del II Convegno di studi "Le città e le case. Tessuti urbani, domus e case-torri nell'Italia Comunale (secc. XI-XV)" (Città della Pieve, 11-12 dicembre 1992), Roma 1996, pp. 48-56.

Aurora Cagnano, Le torri di Genova, in in Elisabetta De Minicis, Enrico Guidoni (a cura di), Case e torri medievali, I, Atti del II Convegno di studi "Le città e le case. Tessuti urbani, domus e case-torri nell'Italia Comunale (secc. XI-XV)" (Città della Pieve, 11-12 dicembre 1992), Roma 1996, pp. 67-80.

Enrico Lusso, Montosolo nel Duecento: forma e funzione di un castello fra Torino e Chieri, in Giuseppe Sergi (a cura di), Luoghi di strada nel Medioevo fra il Po, il mare e le Alpi occidentali, Torino 1996, pp. 103-121

Egle Micheletto (a cura di), Una città nel Medioevo, archeologia e architettura ad Alba dal VI al XV secolo, Alba 1999

Arcangelo Ferro, Cava e la sua zona, Vicoforte 2001.

Carlo Morello, Avvertimenti sopra le fortezze di S.R.A. del capitano Carlo Morello primo ingegnere e logoenente genrale di sua artiglieria, 1656 (ed. Torino 2001).

Fulvio Cervini, Liguria romanica, Milano 2002 (Il patrimonio artistico italiano).

Giancarlo Comino, Elite urbana e prestigio famigliare: l'esempio dei portici della Piazza di Mondovì della fine del XIII secolo, in Rinaldo Comba, Giuseppe Griseri, Giorio M. Lombardi (a cura di), Storia di Mondovì e del Monregalese, II, L'età angioina 1260-1347, Cuneo 2002, pp. 143-147.

Gianluigi Bera, Asti. Edifici e palazzi nel Medioevo, Asti-Savigliano 2004.

Andrea Longhi, Fregi e cornici laterizie medievali a Cherasco. Lettura architettonica e urbanistica, in Claudia Bonardi (a cura di), La costruzione di una villanova. Cherasco nei secoli XIII-XIV, Cherasco-Cuneo 2004, pp. 53-57.

Josepha Costa Restagno, Per le cinte murarie dei borghi di Albenga: strutture e documenti, in Josepha Costa Restagno (a cura di), Le cinte dei borghi fortificati medievali. Strutture e documenti (secoli XII-XV), Bordighera-Albenga 2005, pp. 143-166.

Rinaldo Comba, Francesco Panero, Giuliano Pinto (a cura di), Motte, torri e caseforti nelle campagne medievali (secoli XII-XV), Cherasco 2007.

Enrico Lusso, Forme dell'insediamento e dell'architettura nel basso medioevo, La Morra, 2010.

Monica Volinia, Diagnostica non distruttiva, in Angelo Lacirignola, Nuccia Maritano Comoglio (a cura di), Controllo della qualità in edilizia, Roma 2010, pp. 131-151.

Enrico Lusso, Strade e viandanti ne cuneese meridionale durante il medioevo, in Elisa Panero (a cura di), In viaggio. Viaggio e viaggiatori dell'antichità alla prima età contemporanea, La Morra 2011, pp. 37-38.

Viviana Pettirossi, "Vallis Tanari Superior" attraverso la documenazionie epigrafica di età romana: "municipium" o "civitas adtributa"? in Rinaldo Comba (a cura di), Ceva e il suo marchesato. Nascita e primi sviluppi di una signoria territoriale, Atti del convegno di studi (Ceva, 25 giugno 2011), in "Bollettino della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo", CXLVI (2012), pp. 13-25

Fonti edite e inedite

Giuseppe Barelli (a cura di), Il liber instrumentorum del Comune di Ceva, Pinerolo 1936 (Biblioteca della Società Storica Subalpina, CXLVII).

Archivio di Stato di Torino, Corte, Provincia di Mondovì, Ceva e Marchesato, mm. 10, 48, 49.

Archivio di Stato di Torino, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi sezione II, Ceva, marchesato.

Archivio di Stato di Torino, Biblioteca antica, Architettura militare, I, Ceva.

Archivio di Stato di Torino, Corte, Archivio Pallavicino di Ceva, m. 54.

Archivio Storico del Comune di Ceva, serie VII, Liti, fald. 144.

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)