polito.it
Politecnico di Torino (logo)

Storia e valorizzazione del paesaggio agrario astigiano : il comune di Cortazzone

Stefano Capusso

Storia e valorizzazione del paesaggio agrario astigiano : il comune di Cortazzone.

Rel. Carlo Mario Tosco. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2005

Abstract:

Il paesaggio costituisce un grande patrimonio da conoscere e valorizzare. Questa è la frase che meglio sintetizza l'intento del mio lavoro. "Paesaggio agrario" è il risultato dell'organizzazione e valorizzazione di un pezzo della superficie terrestre ad opera dei suoi abitanti ed è costituito da due componenti: la morfologia e l'insediamento. Ci si trova di fronte, quindi, ai paesaggi agrari quando paesaggi umani modellano fattori rurali conservando, perciò, una forte sintonia con quelli che sono gli aspetti naturali. In questo caso possiamo dire che il paesaggio è quindi natura, cultura, ma anche sicuramente stratificazione storica, componenti antropiche accumulate sul territorio nel corso dei secoli ed ancora leggibili. Studiare il paesaggio significa comprendere come si è evoluto il suolo e di conseguenza il costruito che lo compone. Tutto questo è stato fatto non in maniera astratta ma si è andati ad analizzare una zona particolarmente interessante per le sue caratteristiche come quella astigiana. Fra tutti i Comuni che compongono la provincia di Asti quello che meglio si prestava al lavoro svolto è stato il paese di Cortazzone ubicato nel Monferrato settentrionale aventi chilometri da Asti e quaranta da Torino. Se si confrontano, infatti, le peculiarità odierne con quelle settecentesche si nota come, nel corso dei secoli, esse siano rimaste intatte: il sistema viario principale segue un tracciato in piano e rimane secondario rispetto alle arterie più trafficate dell'area, con assenza di strade ferrate; intorno a questa maglia poderale, che ha da sempre contraddistinto il paese di Cortazzone, si organizza il tessuto particellare definito a "pigola" per la sua conformazione irregolare. Gli insediamenti al suo interno, da una lettura morfologica del territorio, permangono disomogenei con una densità insediativa decisamente bassa. Il concentrico è il centro preminente, connotato da una morfologia accentrata intorno al castello collocato in altura (231 metri sul livello del mare). Insieme al castello il concentrico presenta anche l'attuale sede comunale e parrocchiale con facciata e campanile in stile neogotico. A nord-ovest dal paese, in frazione Mongiglietto, si conserva la Chiesa romanica di San Secondo, monumento emergente dell'area, tra i più significativi e meglio conservati della scuola del Monferrato. Nel resto del territorio comunale permane una forma d'insediamento agricolo sparso a maglia larga. Altra caratteristica di notevole rilevanza è il fatto che le colline di Cortazzone sono punteggiate da piccole Chiesette che stanno ad indicare il numero delle frazioni che compongono il Comune, a volte anche solo semplici raggruppamenti di casolari e case sparse. Dopo un'analisi storica del luogo, è stato analizzato tutto questo cercando di capire non solo come si presenta oggi il quadro ambientale e insediativo del paese ma come si è evoluto attraverso una serie di trasformazioni avvenute nel corso del tempo. Grazie all'ausilio delle foto aeree del posto e con diversi sopraluoghi si è creato un mosaico ambientale attraverso la mappa catastale comunale odierna, andando ad assegnare ad ogni particella un colore che richiamasse la rispettiva coltivazione (bosco, pioppeto, prato, seminativo e vigna). La stessa cosa è stata effettuata, una volta riportata su supporto informatico, con la mappa del 1767, recuperata all'archivio storico di Asti. In questo modo è stato possibile fare in maniera concreta dei confronti e delle considerazioni in merito, capendo come si sono sviluppate le strutture ambientali locali. La fase successiva è stata l'analisi dei beni culturali-architettonici, nella quale si è partiti andando a studiare quella che è l'edilizia di tessuto del paese. In particolar modo, prendendo come unità insediativa tipo il concentrico, si sono andate a schedare tutte le abitazioni che lo compongono, per un totale di 57 unità edilizie più la Chiesa parrocchiale di San Secondo e la Chiesa della Madonna in località San Rocco ed il Castello, tutti rilevati e censiti. Anche su questa ulteriore analisi sono state in seguito effettuate delle conclusioni grazie ai dati ricavati, con i quali si è giunti ad individuare l'unità insediativa tipo, quella, cioè, che racchiude i risultati dei parametri analizzati che più volte si sono ripetuti nel corso dell'indagine svolta. In seguito, l'attenzione si è spostata su quelli che sono gli edifici religiosi che caratterizzano il paese di Cortazzone. Nel concentrico si trova la Chiesa parrocchiale di San Secondo con facciata e campanile in stile neogotico, che riprende il nome dall'omonimo santo a cui è intitolata la Chiesa romanica che sorge a circa 1 Km a nord-ovest dal paese, sulla collina di Mongiglietto, monumento emergente dell'area, tra i più significativi e meglio conservati della scuola del Monferrato. Le altre sette Chiese, di tipo campestre, presenti lungo il territorio, sorgono in altrettante frazioni, caratterizzandole e dando, a volte, loro stesse la denominazione alle borgate, in genere vere e proprie case sparse. Questi centri minori sono formati da numerosi edifici rurali di notevole interesse dal punto di vista architettonico, in quanto permettono di capire qual è la tradizione costruttiva locale.Un'ulteriore fase ha visto, quindi, lo studio di questa tipologia edilizia, analizzata per meglio conoscere e valorizzare il paesaggio agrario preso in considerazione, vero e proprio patrimonio locale.

Relatori: Carlo Mario Tosco
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 322
Parole chiave: paesaggio agrario - storia
Soggetti: ST Storia > STM Scienze ausiliarie della storia
U Urbanistica > UB Architettura del Paesaggio
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/301
Capitoli:

PREFAZIONE

1 ANALISI DEL SISTEMA AMBIENTALE

1.1 IL QUADRO STORICO

1.2 IL QUADRO AMBIENTALE

1.2.1 Orografia

1.2.2 Idrografia

1.2.3 Clima

1.2.4 Vegetazione

1.3 IL QUADRO INSEDIATIVO

1.3.1 Medioevo

1.3.2 Età Moderna

1.3.3 Ottocento

1.3.4 Novecento

2 ORIENTAMENTI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI

2.1 IL MOSAICO AMBIENTALE

2.1.1 Il Mosaico ambientale settecentesco

2.1.2 Il Mosaico ambientale odierno

2.1.3 Sviluppo delle strutture ambientali

2.2 ANALISI DEI BENI CULTURALI ARCHITETTONICI

2.2.1 Edilizia di tessuto

2.2.2 Edifici religiosi

2.2.3 Edifici rurali

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia:

.A.A.V.V., Atti del seminario sull'architettura sostenibile, a cura della Provincia di Asti, Villa Toso, Tonco, Asti, 2000.

.AA.V.V., Cascine. L 'architettura, il paesaggio, la storia, Cremona, Archivio del Movimento operaio e contadino di Persico Dosimo, 1991.

.A.A.V.V., Il recupero degli edifici rurali nella provincia di Asti, a cura della Provincia di Asti, Regione Piemonte, Asti, 2000.

.AA. V.V. , La fabbrica contadina, Cremona, Archivio del Movimento operaio e contadino di Persico Dosimo, 1994.

.S.AGOSTINI, Architettura rurale: la via del recupero, alternative di intervento sull'esistente, Milano 1999.

.D.ALBESANO, La costruzione politica del territorio comunale di Alba, in BSBS, LXIX, fasc.1 l 1971, pp. 118 ss.

.AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI ASTI -MINISTERO PER I BENI CUL TURALI E AMBIENTALI DEL PIEMONTE, Le chiese romaniche delle campagne astigiane, 1992.

.G.ASTENGO, M. BIANCO, Agricoltura e urbanistica, Torino 1945.

.B.BAUDI DI VESME, Le origini della feudalità nel Pinerolese, in "Studi

piemontesi", Pinerolo 1889.

.B.BAUDI DI VESME, E.DURANDO, P.GABOTTO, Carte inedite e sparse dei signori e luoghi del Pinerolese, Pinerolo 1900, doc.39.

.R.BORDONE, Città e territorio nell'Alto medioevo", Torino 1980, pp.92,

347.

.R.BORDONE, Da Asti tutto intorno, Torino 1976, p.79.

.R.BORDONE, Già parrocchiale, ora campestre minacciante rovina..., in «Le Chiese romaniche delle campagne astigiane», Asti 1984 p.7.

.R.BORDONE, F .FEDELE, Un insediamento bassomedievale a Piea, in Bollettino Storico Bibliografico Subalpino, poi citato BSBS, LXXII" fasc.2, 1975.

.G.BOSIO, Storia della Chiesa d'Asti, Asti 1894, pp.449, 525, 529.

.S.BOTTI, O.V.GARONE, Riabitare l'architettura contadina: rustici, casali e

dimore rurali, in "Ville e giardini" n. 280, 1993.

.D.CAVAGNINO, R.LANO, La produzione della calce nel territorio del Piemonte: luoghi, tipi, regolamenti, manuali, tesi di Laurea, ReI. Lupo, Paschetto, Stafferi, febbraio 1998.

.S.CHIERICI, D.CITI, Italia romanica -Il Piemonte, Ed.Jaca Book, 1979.

.S.CHIERICI, La Sacra di S.Michele in vai di Susa. Il Piemonte e la Vai

d'Aosta, Milano 1979, p.107 ss.

.R.CHIUMATI, Costruzionirurali, Bologna 1996.

.C.CIPOLLA, Di Audace vescovo di Asti, in Miscellanea di storia italiana, tomo XXVIII, duodecimo della seconda serie, 1889, p.333 (cfr.anche F.Gabotto, op.cit.doc.41).

.C.CIPOLLA, Di Brunengo vescovo di Asti, in Miscellanea di storia italiana, tomo XVI" decimoterzo della seconda serie, 1890, pp.493, 499 (cfr.anche F .Gabotto, op.cit.doc.56).

.P.COGGIOLA, La Chiesa di S.Secondo a Cortazzone, in «Bollettino della Società piemontese di archeologia e belle arti», XLV- 1993, pp.111 ss.

.CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE, Atlante dell'Ambiente in Piemonte, Savigliano 2003.

.F.CONTI, G.M.TABARELLI, Castelli del Piemonte, Alessandria e Asti, Novara 1978.

.A.M.COTTO, Operazioni finanziarie ed espansione signorile dei Pelletta di

Asti, tesi di laurea, Università di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, anno Accademico 1969-70, pp.64, 622 e Appendice documentaria pp.6, 51, 54, 117, 121, 161, 192 (anno 1337), 283 e 297 (a.1348), 313 (a.1349), 356 (a.1351), 375 (a.1354), 454, 475,559 (a.1371).

.A.M.COTTO, Carte inedite del XIII e XIV secolo, in "II Platano" n.211980, p.81.

.A.M.COTTO, G.G.FISSORE, S.NEBBIA, Le carte dell'abbazia di San Bartolomeo di Azzano d'Asti, vol.l, Torino 1997, doc.17.

.P.DACQUINO, Bruno d'Asti, in «Il Platano», 1, 1978, p.17.

.P.DACQUINO, La Chiesa del Santo, in «Le carte astigiane del secolo XIV», Asti 1992, p.685.

.M.DAMONTE, Da Firenze a Santiago di Compostella: itinerario di un anonimo pellegrino nell'anno 1477: in «Studi medievali», terza serie, XIII, 1972.

.N.DAVEY, Storia del materiale da costruzione, Milano 1965.

.F.DELMASTRO, Cortazzone, Chiesa di San Secondo, in «Le Chiese

romaniche delle campagne astigiane», edito a cura di L. Pittarello, su iniziativa di Amministrazione Provincia di Asti, Ministero dei beni culturali e ambientali e Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del Piemonte, Asti 1984, pp.102 ss.

.L.DESTEFANO e L.VERGANO, Chiese romaniche nella provincia di Asti, Asti 1960.

.G.DIGANGI e C.M.LEBOlE, Leggere il territorio. Metodi di indagine e finalità a confronto, Edizioni Marcovaldo, Saluzzo 2002.

.D.DONGHI, Manuale dell'architetto, Torino 1906.

.E.EYDOUX, Dalla "cultis" di Azo al villaggio di Cortazzone, estratto dalla rivista di storia arte e archeologia per le province di Alessandria e Asti, 1999.

.P .FABBRI, (a cura di), Architettura rurale e paesaggio, Assessorato all'Agricoltura, alle Attività Economiche e al lavoro, Provincia di Torino, 1991.

.P.FABBRI, Natura e cultura del paesaggio agrario. Indirizzi per la tutela e la progettazione, Milano 1997.

.A.FISSORE SOLARO. Romanico nel Monferrato e suoi rapporti con la

Saintonge, in «Archivi e cultura in Asti», a cura dell'Archivio di Stato di Asti, Asti 1971, pp.129 ss.

.C.FORMICA. Geografia dell'agricoltura, Roma, la Nuova Italia Scientifica, 1996, p.54.

.F .GABOTTO, N.GABIANI, Le calte dell'Archivio capitolare di Asti, Pinerolo 1907. doc.85. doc.44, doc.46.

.G.GANDOLFO FEX, Guida alla visita di San Secondo in Coltazzone, Mombello di Torino 1995.

.G.GANDOLFO FEX, S.Secondo in Corlazzone, in «Gazzetta d'Asti» 14 febbraio 1992, p.25.

.G.GANDOLFO FEX, Guida alla visita di S.Secondo in Corlazzone, Torino 2001.

.L.GENTILE, Storia della Chiesa d'Asti, Asti 1934. p. 318.

.B.GRIBAUDI, Breve storia del paesaggio piemontese, in Storia del Piemonte, Torino, 1961.

.S.G.INCISA, Asti nelle sue Chiese ed iscrizioni, edito a cura di Cassa di Risparmio di Asti con la collaborazione di P.Dacquino, Bologna 1974, p.163.

.ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI, Edifici fortificati del Piemonte, Torino 1977.

.M.JAFF, M.LATINI, G.MARCHIANI, (a cura di), Saggi di rilievo: case rurali, chiese e architetture foltificate della campagna, vuoti delle architetture urbane, Firenze 1990.

.N.MANARA, tesi di laurea, Ricerche storico-giuridiche sul feudo e sul comune di Coltazzone, Università di Torino, Giurisprudenza, anno accademico 1968-69, p.32: la notizia viene ripresa dall'Archivio Mauriziano, mazzo 4, fascicolo 141.

.A,MAZZOLANI, C.PILLON, S. TRAPANI, Prende quota la cascina, in "Ville e casali", n. 11, 1996.

.E.A.MELLA, San Secondo a Coltazzone d'Asti, in «Atti della Società di archeologia e belle arti per la provincia di Torino», vol.1, 1875-77, pp.381 ss.

.E.MlLANO, Il "Rigestum Comunis Albe", Pinerolo 1903, doc.131.

.E.NAVARRA, San Bruno astese, Roma 1980.

.A.NEGRO, L. MONTANARO, J.M.TULLIANI, Scienza e tecnologia dei materiali, Beinasco, Torino 2003.

.A.NEGRO, L.STAFFERI, Tecnologia dei materiali da costruzione, Torino 1984.

.F .OGNIBENE, Organizzazione del territorio e sviluppo agricolo: tutela e uso dei suoli, Torino 1983.

.G.ONETO, Fare paesaggio. Guida all'architettura dell'ambiente, Venezia 1989.

.D.ORTENSI, Edilizia rurale: urbanistica dei centri comunali e borgate rurali, Roma 1941.

.R.OURSEL, I pellegrini del Medioevo. Gli uomini, le strade, i santuari, Monza 1970 (vedasi in particolare le pp.36, 94, 101 ).

.G.PAGANO, G.DANIEL, Architettura rurale italiana, Quaderni della VI Triennale, Milano 1936.

.C.PATRUCCO, Le famiglie signorili di Saluzzo sino al secolo XIII, Pinerolo 1901.

.L.PITTARELLO (a cura di), Le chiese romaniche delle campagne astigiane. Un repertorio per la loro conoscenza, conservazione, tutela, Torino 1998 (terza ediz.aggiornata).

.K.PORTER, LombardArchitecture, New Haven 1916, pp.365, 366.

.L.PROVERO, Dai marchesi del Vasto ai primi marchesi di Saluzzo, Torino 1992.

.V. RATTI, Il Codice d'Asti detto di Malabayla, Asti 1903, doc.783.

.P. SAVIO, Ricerche su San Brunone Astegiano, in BSBS, LXVII, fasc.1, 1969, p.36.

.G.D.SERRA, Sulla tenninologia rurale delle stazioni pastorali e agricole fondate da Monasteri Benedettini e Cistercensi, in «Bollettino della Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo», nuova serie, 33, 1954, pp.3 ss.

.A.A.SETTIA Assetto diocesano e signoria vescovile. Le presenze pavesi tra Astigiano e Monferrato, in «Atti del convegno su Bianca d' Agliano», Asti-Agliano 28/29 aprile 1990, Asti 1992, p.188 e 193.

.A.A.SETTIA, Pievi e cappelle nelle dinamica del popolamento rurale in «Cristianizzazione e organizzazione ecclesiastica nelle campagne del Medioevo», Spoleto 1982 (estratto da: Settimana di studio del Centro italiano di studi sull'alto medioevo).

.A.A.SETTIA, Fortificazioni collettive nei villaggi medievali dell'Alta Italia: ricetti, ville forti, recinti, in BSBS, LXXIV, fasc.2, 1976, pp.527 ss.

.G.P.SlLICANI, Cortazzone e ilsuo stemma, Cortazzone 1997.

.T.VAlENTE e F.ZANCHETTIN, Chiese romaniche nella provincia di Asti, su iniziativa dell'Amministrazione Provinciale di Asti, Cinaglio 1982, scheda Cortazzone.

.C. TOSCO, Architetture del medioevo in Piemonte, Torino 2003.

.C.TOSCO, Il castello, la casa, la chiesa, Architettura e società nel

medioevo, Torino, Piccola Biblioteca Einaudi, 2003.

L. VERGANO, Le carte dell'Archivio capitolare di Asti, Pinerolo 1907,doc.205.

.L.VERGANO, Storia di Asti, vol.I, Asti 1951, p.119.

.G.VOGLIOlO, Viaggio nel Monferrato, Torino 1975, p.112.

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)