Margherita Belgrano , Mattia Galliano
La stazione di Mondovì : esperienze di partecipazione per una città più sostenibile.
Rel. Luca Davico. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2012
Abstract: |
L'obiettivo della presente tesi di laurea è quello di indagare il concetto di sostenibilità applicato in ambito locale; le ragioni di questa scelta sono molteplici e per comprenderle occorre partire dalla dimensione spaziale: il riferimento, nello specifico, è la (Stazione Ferroviaria della) città di Mondovì. Mondovì è una città di circa ventiduemila abitanti, in provincia di Cuneo; qui vi abbiamo studiato, frequentando il Liceo Scientifico, qui siamo cresciuti, nonostante entrambi residenti in comuni limitrofi, qui sono nate belle e durevoli amicizie, qui sono nate le nostre rispettive passioni. Poi da Mondovì, in tempi diversi, siamo "fuggiti", insoddisfatti e annoiati da una realtà divenuta, con il passare degli anni, sempre più triste e desolata, povera di stimoli, di iniziative per i giovani, di eventi culturali. Torino, in questi anni, ha saputo colmare alla perfezione il "vuoto" monregalese, offrendoci importanti occasioni di crescita e conoscenza, prime fra tutte quella universitaria. Quella che ci accolse, più di cinque anni fa, era una città dal volto nuovo, rinnovata dall'appena conclusa esperienza olimpica, una realtà urbana pienamente europea. Frequentando la Facoltà di Architettura, abbiamo imparato a conoscere a fondo la città, ad attraversare i suoi quartieri e a giudicare le profonde trasformazioni che hanno subito con occhio critico e attento. Siamo stati inevitabilmente folgorati da importanti esperienze come quella di San Salvano ma, ancor più, il nostro interesse si è rivolto verso quei quartieri periferici, come ad esempio "Mirafiori" e "Barriera di Milano". In questi quartieri, nel corso degli ultimi dieci anni, sono stati attivati "Programmi di Rigenerazione Urbana" capaci di rivitalizzare estese porzioni di città, non solo da un punto di vista strettamente fisico, ma anche economico e sociale, rovesciando vecchi stereotipi che dipingevano, per questi luoghi, scenari da "far west". Torino, quindi, rappresenta per noi un esempio, un modello di riferimento, ed è per questo motivo che, grazie alle conoscenze acquisite in questi anni, vorremmo "fare qualcosa di buono" anche per la nostra città, partendo proprio da quei contesti che noi riteniamo più problematici; in questo senso la Stazione Ferroviaria di Mondovì Altipiano risulta essere il setting adeguato per svolgere il nostro lavoro di analisi. I motivi sono molteplici e andremo ora, sinteticamente, ad illustrarli. La stazione di Mondovì, oltre ad essere un luogo significativo dal punto di vista della mobilità è, da un paio d'anni, al centro di alcune polemiche sorte in seguito a proteste di pendolari ed abitanti della zona, esasperati, a detta loro, dalle condizioni di degrado in cui versa la struttura e soprattutto da alcuni atti di vandalismo verificatisi in tali spazi; a complicare la situazione, già piuttosto delicata, sono intervenute alcune strumentalizzazioni nei confronti di persone straniere, additate come principali responsabili del disagio riscontrato e dell'insicurezza percepita, ma in realtà comodi capri espiatori da sfruttare all'occorrenza, utili per scaricare ansie ed inquietudini quotidiane. È in questo contesto che nasce il Progetto "Ex Prima Classe": proposto da un'Associazione cittadina impegnata nell’interazione tra italiani e stranieri, si configura come la risposta capace di "restituire" questi spazi ai cittadini, traducendosi nella richiesta rivolta a RFI (Rete Ferroviaria Italiana] di usufruire di alcuni locali della Stazione ormai inutilizzati da anni per farne sede di associazioni cittadine, luogo di aggregazione e di incontro. La nostra analisi si sviluppa proprio a partire da tale esperienza, in primis perché entrambi facciamo parte di quel tessuto associativo che ha promosso l'iniziativa, in secondo luogo perché riteniamo tale progetto una "buona pratica" per la realtà urbana monregalese, rispondente ad effettivi criteri di sostenibilità sociale, ambientale ed economica in quanto: si fonda sul riuso del patrimonio architettonico esistente, punta ad essere luogo di aggregazione (soprattutto giovanile) e di prevenzione di fenomeni di devianza e garantisce l'attivazione delle proprie attività grazie ad un notevole contributo, ricevuto in seguito alla vincita di un bando di finanziamento. Nel capitolo uno pertanto introdurremo il concetto di sostenibilità attraverso l'analisi dei più importanti documenti che sono stati redatti a riguardo e lo accosteremo progressivamente alla dimensione spaziale, nello specifico a quella locale, indicata come quella privilegiata per l'implementazione di politiche improntate a tali tematiche; la città dunque, Mondovì nel nostro caso, diventerà il nostro setting ideale di analisi. Parlare di sostenibilità nell'ambito delle politiche urbane significa, implicitamente, parlare di integrazione; un approccio di questo tipo, complesso poiché pretende di agire coinvolgendo diversi ambiti disciplinari (sociale, ambientale, economico), non può prescindere da un altro fondamentale elemento: la partecipazione. Nel capitolo due cercheremo quindi di spiegare che cosa significa "fare partecipazione" in ambito urbano, quali sono le posizioni che animano il dibattito in merito a tale approccio, i modelli di riferimento, le dimensioni sociali e spaziali che intervengono di volta in volta. Fatte dunque le necessarie premesse teoriche sul tipo di approccio che intendiamo utilizzare, integrato e partecipato, andremo, nel capitolo tre, a presentare una serie di "buone pratiche urbane" italiane, adottate in ambiti differenti (sociale, mobilità, fisico ambientale) ma accomunate da un alto grado di sostenibilità. Il capitolo quattro si configura pertanto come la nostra proposta per la città di Mondovì in chiave "smart": l'obiettivo sarà pertanto quello di elaborare un pacchetto di proposte, di azioni intelligenti che, a partire dal nuovo "polo della sostenibilità" individuato nella Stazione, riescano ad incidere positivamente sull'intera città, trasformandola in una realtà più accessibile, sicura, solidale, "pulita". Il capitolo cinque, il conclusivo, è un racconto della nostra esperienza sul campo, sviluppatasi in parallelo all'iter di acquisizione degli spazi della Stazione ferroviaria; attraverso l'attuazione di una serie di strumenti della partecipazione cercheremo pertanto di illustrare il percorso che abbiamo condotto insieme alle associazioni cittadine che ci ha permesso di ragionare insieme sul futuro di questi spazi e di delineare prospettive innovative ed intelligenti per la Mondovì che verrà. |
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Relatori: | Luca Davico |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte U Urbanistica > UK Pianificazione urbana |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2847 |
Capitoli: | Introduzione CAP l: Perché è importante parlare di sostenibilità e perché è utile farlo in ambito locale Par. 1.1 Chi ci fornisce le risposte. Dal rapporto "Our common future" alla carta di Aalboorg: l'evoluzione del concetto di sostenibilità, tra dimensione locale e partecipazione Par. 1.2 Da Johannesburg all'accordo di Bristol, verso un nuovo approccio alle "comunità sostenibili" Par. 1.3 Dalla Carta di Lipsia a Rio+20: il ruolo centrale delle città, tra integrazione e rigenerazione urbana Par. 1.4 Verso il Progetto "Smart City" Par. 1.5 Mondovì e monregalese. Esperienze e stimoli Par. 1.6 La "Stazione sostenibile": linee guida di approfondimento CAP 2.: La partecipazione come scelta necessaria Par. 2.1 La partecipazione tra paradigmi, modelli,dimensioni sociali e spaziali Par. 2.2 Dalla teoria alla pratica CAP 3: Problematiche comuni, soluzioni differenti: esperienze italiane a confronto Par. 3.1 Sostenibilità sociale e partecipazione Par. 3.2 Bike - sharing: ciclomobilità sostenibile ed efficiente Par. 3.3 Soluzioni fisico-tecnologiche a servizio del cittadino CAP 4: "Mondovì Smart City": una proposta sostenibile per la città Par. 4.1 Sicurezza e sostenibilità, ovvero "sicurezza integrata" Par. 4.2 Progetto "Ex prima classe": verso una sostenibilità sociale Par. 4.3 Città e centri storici accessibili nella città del futuro Par. 4.3.1 Bike - sharing con pedalata assistita Par. 4.4 "M'illumino -e consumo- di meno": proposta per un'illuminazione performante e sostenibile Par. 4.5 Partecipazione ed educazione alla sostenibilità CAP 5 La nostra esperienza partecipata Par. 5.1 Gli eventi Par. 5.2 I focus Group Par. 5.3 II workshop Par. 5.4 Le interviste a testimoni qualificati e considerazioni finali Conclusioni Bibliografia |
Bibliografia: | Monografie: • NEWMAN 0. [1973], Defensible space: people and design in thè vioìent space, Architectural press, London • JACOBS J. prefazione di OLMO C, (2000], Vita e morte delle grandi città: saggio sulle metropoli americane, Ed. di Comunità, Torino • MELA A. [a cura di, 2003), La città ansiogena: le cronache e i luoghi dell'insicurezza urbana a Torino, Liguori, Napoli. • DAVICO L. [2004), Sviluppo sostenibile. Le dimensioni sociali, Carocci, Roma • BAUMAN Z. (2005), Fiducia e paura nella città, Bruno Mondadori, Milano • DAVICO L, STARICCO L. [2006), Trasporti e società, Carocci, Roma. • LOMBARDI P. (a cura di, 2008), Riuso edilizio e rigenerazione urbana. Innovazione e partecipazione, Celid, Torino. • AMAPOLA [a cura di, 2008), Abitare e sicurezza. Riflessioni e proposte per costruire città, piazze, case, più accoglienti e sicure, Torino • AMAPOLA [a cura di, 2008), L'occhio sulla città. 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