Valutazione sperimentale in vitro delle sollecitazioni generate durante la rimozione di ponti dentali: confronto tra Magnetic Mallet e Martelletto Levacorone in cementazioni temporanee e permanenti = Experimental evaluation of the stresses generated in vitro during the removal of dental bridges: comparison between Magnetic Mallet and sliding hammer in temporary and permanent restorations

L’edentulia o edentulismo è una condizione per la quale un individuo presenta una perdita parziale o totale dei denti. La carie dentale e le malattie parodontali, se non trattate, rapprentano le principali cause che portano alla condizione di edentulia. Per ripristinare le funzioni del cavo orale si ricorre alle protesi rimovibili o agli impianti dentali osteointegrati, che sostituiscono i denti in modo definitivo e stabile. Si possono avere impiantii singoli con la funzione di sostituire un singolo dente, oppure nel caso di mancanza di più denti si opta per uno o più ponti. Il ponte su impianti prevede l’inserimento di due impianti che faranno da pilastro a una protesi costituita da almeno 3 elementi dentari. Gli impianti dentali possono avere la corona cementata o avvitata. Le protesi cementate sono spesso preferite alle protesi avvitate, in quanto caratterizzati da una serie di vantaggi, tra i quali ad esempio: l’assenza di un foro atto al passaggio della vite, il raggiungimento di un buon passive fit e l’estetica. Inoltre, la cementazione risulta particolarmente apprezzata nel caso dei ponti dentali su impianti. Infatti, in questo caso l’utilizzo di protesi avvitate risulta particolarmente complicato. Questo studio prevede di confrontare due dispositivi di rimozione protesica: il martelletto levacorone e il Magnetic Mallet; il primo è uno strumento molto utilizzato e collaudato nella pratica odontoiatrica, il secondo, invece, ha cominciato a diffondersi tra i clinici solo di recente. I soggetti della rimozione sono sette ponti dentali dotati di monconi con altezze di 5 mm o 7 mm e conicità di 0°, 2° e 4°. La reversibilità di un ponte, cioè la possibilità di poterlo rimuovere ad esempio in caso di mobilizzazione della protesi, infiammazioni o frattura dell’impianto, è un fattore molto importante per le protesi cementate. In questo lavoro la reversibilità è stata valutata prendendo in considerazione il numero di impulsi richiesto e la forza media trasmessa al ponte. ll valore medio della forza è stato valutato allestendo un banco di prova costituito da: una cella di carico, da un amplificatore di tensione, da una scheda di acquisizione ed infine da una postazione PC con software LabVIEW. Sono state eseguite cinque prove di decementazione per ciascuna geometria di ponte seguendo un protocollo di decementazione. Si è anche valutato come il tipo cemento, la geometria del ponte e lo strumento scelto possono influenzare il numero di impulsi e la forza. Lo studio ha messo in evidenza che lo strumento più efficiente è risultato essere il martelletto levacorone in quanto ha permesso percentuali di recuperabilità maggiori erogando in media un numero di impulsi inferiore rispetto al Magnetic Mallet. Le performance del martelletto inverso sono però legate al fatto che le forze medie esercitate sono significativamente superiori rispetto a quelle esercitate dallo strumento elettrodinamico. È stato infine osservato che i ponti maggiormente ritentivi sono caratterizzati da monconi con altezze maggiori e conicità assenti o comunque moderate.