polito.it
Politecnico di Torino (logo)

AccessAbility: ripensare lo spazio urbano di Berna per un'utenza ampliata

Francesca Zali

AccessAbility: ripensare lo spazio urbano di Berna per un'utenza ampliata.

Rel. Pierre Alain Croset, Gustavo Ambrosini. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2012

Abstract:

Giunta al termine del mio percorso di studi, ho deciso di svolgere una tesi a carattere progettuale, scegliendo liberamente come tema un concorso di progettazione. La mia scelta è ricaduta su un concorso indetto dalla Schindler, con il tema principale di "Access for All"; da subito mi sono resa conto che il mio lavoro svolto per la tesi andasse oltre la mera richiesta accademica, ma che mi servisse per maturare delle conoscenze, ed un esperienza che penso vivamente potrà servirmi come base per futuri lavori. Infatti i temi inerenti l'accessibilità, l'utenza ampliata, le diverse disabilità, sono stati da me approfonditi solo grazie alla partecipazione al concorso, fino a prima non mi ero resa conto di quanto questi argomenti fossero fondamentali in campo progettuale; tutti noi come progettisti, e quindi avendo un importante impegno sociale, abbiamo l'obbligo di migliorare la città, pensandola accessibile a tutti, nonostante diverse disabilità, sia fisiche che sociali. L’obbiettivo della Schindler è quello di "cambiare il mondo in cui i giovani architetti si avvicinano al proprio lavoro, spingendoli a pensare oltre le forme, la luce e i materiali, concentrandosi sulle esigenze delle persone che abiteranno nelle strutture e negli spazi da loro progettati. Lo scopo è quello di migliorare l'accesso e la mobilità complessiva di tutti i cittadini, a prescindere dall'età, dallo stato sociale e dalle loro capacità fisiche". La stesura della tesi è avvenuta in concomitanza con l'elaborazione del Saggio II; questo è stato fondamentale, in quanto analizzando le quattro precedenti edizioni dello Schindler Award, e studiandone città e progetti vincitori, in chiave di Access for All, ho potuto approfondire il tema dell'accessibilità e sfruttare le nozioni acquisite nella fase progettuale. L’obiettivo della tesi è quello di evidenziare la necessità di una progettazione che tenga conto sin da subito di un “utenza ampliata”, considerando la diversità delle persone come un valore, ed ammettendo la complessità delle caratteristiche e dei bisogni degli individui, analizzando lo stretto legame tra uomo e paesaggio costruito.

L’accessibilità è un confine in continuo spostamento; fino a qualche anno con questo termine si connotavano questioni di misure, di pendenze, di larghezze e di altezze. Era convinzione diffusa, tra tutti, ma purtroppo anche tra i progettisti, che il problema fondamentale di una persona disabile fosse semplicemente quello di spostarsi da un luogo all'altro e di raggiungere, possibilmente, almeno un servizio igienico.

Nulla si riferiva ai desideri, alle esigenze vere, alle peculiarità di persone disabili, con differenze tra loro per condizione fisica, intellettiva, economica, sociale, culturale, genere, di età, di provenienza territoriale, di interessi.

Negli ultimi anni, fortunatamente, il concetto di accessibilità si è evoluto rapidamente nel momento in cui le persone con disabilità sono divenute protagoniste del proprio tempo, sia pure in modo discontinuo e disomogeneo, ma comunque in modalità e quantità facilmente rilevabili a occhio nudo.

Dall'esperienza universitaria posso affermare che il tema è ancora poco approfondito, concorsi come quelli indetti dalla Schindler possono diventare fondamentali per la sensibilizzazione di noi giovani progettisti.

La strada giusta si trova nel mezzo tra desideri e realtà, fra aspirazioni individuali e applicazione delle leggi e delle "misure" tecniche.

Progettare l'accessibilità significa quindi innanzitutto riconsiderare l'iter progettuale, introducendo una prima fase che rivaluti le priorità e le esigenze dell'utente; la progettazione deve porre al centro l'uomo, per realizzare strutture, edifici, opere che realmente si interessino dell'uomo, senza tralasciare però estetica, simbologia, economia ecc.

Relatori: Pierre Alain Croset, Gustavo Ambrosini
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2769
Capitoli:

1. Il Bando Schindler 2012

1.1 Un Nuovo Approccio

1.2 La Sfida

1.3 La task

1.4 Restrizioni

1.5 Indicazioni specifiche per il nuovo Drogenanlaufstelle

2. Il Sito

2.1 Premessa

2.2 Assi viari

2.3 Ponti

2.4 Storia

2.5 Funzioni

2.6 Il contesto

2.7 Il traffico

2.8 Lacune di Eilgut

3. Il progetto

3.1 Concept

3.2 Architettura

3.3 Masterplan

3.4 I flussi

3.5 Sezioni

3.6 Container

3.7 Il nuovo Drogenanlaufstelle

3.8 Il nuovo Aare River Valley

3.9 Il giardino sensoriale

3.10 Access for All

4.Allegati

1. Tavole di concorso

2. Saggio Il “Progettare l'accessibilità, il contributo dello Schindler Award”

Bibliografia:

Testi e Riviste

- P. Bucciarelli, G. Del Zanna, "Progettare per l'Utenza Ampliata", Progetto e Ricerca per l'Utenza Ampliata, HB group

- I. Argentin, M. Clemente, T. Empier, "Principi dell'universal design", in Eliminazione Barriere Architettoniche: progettare per un utenza ampliata, 2004, ed. DEI, Roma

- Ancolla, A. (2009)."Design for All" ed. Franco Angeli, Milano.

- Buzzelli, Giovanni Emilio, "Progettazione senza barriere : oltre i confini della disabilità : concetti e criteri operativi di universal design, architectural engineering e assistive technology", Napoli, Esselibri, 2004

- Argentin, I., Clemente, M., Empier, I (2004)."Eliminazione Barriere Architettoniche: progettare per un utenza ampliata".ed. dei, Roma.

- Drouille, M., Scarpa, A. (2009)."Per una città sostenibile a misura di tutti".ed. Alinea, Firenze. - Del Zanna, Giovanni "Uomo, disabilità, ambiente : ricerca dei criteri per una progettazione accessibile", Milano, Abitare Segesta, 1995

- Andrè Tschudin, "Sfida alle dipendenze, fondamenti per una politica svizzera in materia di dipendenze rivolte al futuro", Stampfli Pubblicazioni Sa, Berna 2010

- M. Livingston, "The Box, how the shipping container mate the world smaller and the world economy bigger", Princeton University Press, 2006

- Webb, Michael, "Container art: travelling museum Santa Monica, USA". In Architectural review, Maggio 2006, v.219, n. 1311, pp.48-53

-Diacoppo, Pierantonio, "LOT-EK architecture: progetti per una nuova dimensione abitativa". In Domus, Aprile 1999, n.814, p. 66-69

- Jure Kotnik, "Container architecture", Links Books, 2008

- Simone Micheli "Architettura sensoriale", Firenze, Alinea, 2001

- Sassoni Maristella, "Ergonomia e progetto della qualità sensoriale", Milano, Angeli, 2008

Tesi

- “Esposizione di container o container in esposizione?”, di Fabrizio Giraud e Chiara Massaia, rel. Maurizio Lucat

- “Container abitabile, progetto per un'unità residenziale temporanea”, di Maria Giulia Pagliero, rel. Matteo Robiglio e Guido Montanari

- “Una corte di container, progetto di un isolato residenziale nel quartiere Casanova a Bolzano”, di Bruno Daghero, rel. Matteo Robiglio

- “ I materali e i cinque sensi : esperienze per una nuova metrologia sensoriale”, DI Beatrice Lerma, rel. Claudia De Giorgi, Davide Vannoni

Sitografia

www.schindleraward.com

www.sliipping-container-housing.com

www.containercity.com

www.greentainer.it

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)