polito.it
Politecnico di Torino (logo)

Costruire il Barocco internazionale: analisi del pronao della basilica di Superga = Building the international baroque: Superga's pronaos analysis

Elisabetta Culla

Costruire il Barocco internazionale: analisi del pronao della basilica di Superga = Building the international baroque: Superga's pronaos analysis.

Rel. Cesare Tocci, Edoardo Piccoli. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2023

[img]
Preview
PDF (Tesi_di_laurea) - Tesi
Licenza: Creative Commons Attribution Non-commercial No Derivatives.

Download (87MB) | Preview
Abstract:

Il pronao della basilica di Superga si accosta quasi perfettamente all’immagine tradizionale dell’antico tempio romano. Tuttavia, la sua stereotomia è profondamente influenzata da fattori ambientali propri del tempo e del luogo in cui fu costruito. Il cantiere della Real Chiesa di Superga si trovava in Piemonte, sulla cima dell’ omonima collina, situata ad est rispetto alla città di Torino; si sviluppò nel corso del XVIII secolo e durò circa sedici anni, dal 1717 al 1733. Per volere del sovrano Vittorio Amedeo II, il progetto e il processo di costruzione furono gestiti e supervisionati minuziosamente dall’architetto Filippo Juvarra. Il pronao della basilica è una struttura trabeata di ordine corinzio; è dotato di otto colonne che supportano una trabeazione composta da un’architrave, un fregio, una cornice e un timpano. Laddove le colonne e i capitelli sono interamente costituiti di rocchi di pietra, la trabeazione è un complesso ibrido di muratura e blocchi lapidei. Inoltre, gli elementi verticali sostengono una volta a padiglione a base quadrata il cui comportamento strutturale è probabilmente coadiuvato da una catena metallica ad anello. Non ci sono elementi monolitici, nemmeno nell’architrave; l’intera struttura è il risultato del sapiente assemblaggio di unità di dimensioni relativamente limitate. Tutti i blocchi e i rocchi lapidei sono stati realizzati con una pietra locale, proveniente dalle cave di Gassino torinese, il calcare di Gassino. I rocchi dei capitelli sono l’unica eccezione, poiché sono stati scolpiti nel marmo di Brossasco, una pietra più lavorabile che proveniva da una distanza maggiore. Juvarra definì tali aspetti considerando un ampio spettro di limiti e opportunità, prendendo in considerazione le molteplici difficoltà di un cantiere sabaudo nel XVIII secolo. Con il fine di proporre ipotesi più accurate sul sistema costruttivo del pronao, sono state analizzate strutture simili in Italia e in Europa. I casi studio esaminati sono la Karlskirche a Vienna, le chiese di Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli a Roma e Palazzo Madama a Torino. Mentre i primi due hanno offerto la possibilità di osservare soprattutto analogie compositive, Palazzo Madama è stato un riferimento insostituibile per il sistema costruttivo e per possibili criticità strutturali. La tesi approfondisce la composizione degli elementi costruttivi del pronao per quanto consentito dai documenti e dai dati raccolti. In aggiunta, allarga l’analisi al comportamento strutturale, concentrandosi sulle sollecitazioni orizzontali dell'attività sismica.

Relatori: Cesare Tocci, Edoardo Piccoli
Anno accademico: 2022/23
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 110
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/27591
Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)