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Da Torino al Vaticano: la carriera dell'architetto Giuseppe Momo a Cospetto di Pio XI

Annalisa Traversa

Da Torino al Vaticano: la carriera dell'architetto Giuseppe Momo a Cospetto di Pio XI.

Rel. Carlo Olmo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2012

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

Ispirazioni e Influenze

Alla luce delle opere e delle vicende esposte nei capitoli che seguiranno Momo risulta facilmente identificabile come figura poliedrica. L'ampia gamma di edifici che si trovò a progettare e la loro risoluzione dimostrano come l'architetto possedesse una grande capacità di adattamento al contesto e la consapevolezza necessaria nelle scelte da intraprendere in ambito stilistico. Egli, lungo tutta la sua carriera, non predilesse un'unica forma costruttiva ma fu incline soprattutto a focalizzarsi su un'architettura specifica caso per caso. È questa la chiave di lettura da assumere nell'interpretazione delle sue opere. Il modo di approcciarsi ai progetti fece di lui un architetto "eclettico", nel significato precisato da Gabetti:

"architetto eclettico è colui che usa più stili, ma solo in edifici diversi e sempre in maniera coerente."

Senza limitarsi alle mode del periodo, Momo eseguì una propria ricerca personale che includeva influenze stilistiche varie, decidendo di basare i suoi criteri ideologici sull'esperienza della tradizione ma mantenendo un occhio attento e curioso sugli stili che di decennio in decennio andavano ad imporsi nel panorama architettonico contemporaneo. Questo modo di operare nacque gradualmente grazie alle molteplici esperienze e situazioni nelle quali si imbatté l'architetto lungo la sua ricca vita lavorativa.

Quando iniziò la sua carriera studentesca, si trovò confrontato fin da subito con la didattica delle accademie che fornirono al giovane Momo una mole di esempi decorativi desunti dal passato e regole d'estetica basate su canoni antichi collaudati.

Da quel giorno però non si limitò ad esercitare le conoscenze apprese tra i banchi di scuola, ma allargò il suo campo d'azione grazie anche all'accortezza di mantenersi aggiornato sugli sviluppi apportati dai giovani e sui nuovi modi di concepire l'architettura che si andavano di volta in volta imponendo sulla scena internazionale. Un primo esempio di adattabilità al cambiamento si nota quando Momo inizia a collaborare con Vandone. Lo studio si era aperto da poco alle innovazioni formali che stava portando il liberty in tutta Italia e comportando così il graduale abbandono dell'eclettismo. Nel 1904 sopraggiunse l'incarico di erigere un progetto per la palazzina Maffei, per la quale a Momo fu affidato il compito di curare la decorazione degli interni e degli esterni. Malgrado fosse una delle prime volte che si cimentava con queste figure egli si distinse nell'operato. Anche a livello di relazioni con il committente è possibile che Momo sia stato influenzato dal rapporto che lo stesso Vandone instaurava con i propri mandatari. Nel libro di Nelva e Signorelli é palese come in parecchi casi Vandone mise da parte il proprio punto di vista a scapito della volontà del committente, compromettendo il disegno da lui immaginato. Con ciò non si intende affermare che Momo sacrificasse le scelte architettoniche che aveva deciso di intraprendere lungo l'iter di progettazione ma piuttosto che avesse sviluppato sensibilità nei confronti delle richieste dei committenti.

Abbandonato lo studio del cugino, Momo si gettò nell'avventura di libero professionista affrontando il clima di incertezza che regnava tra gli architetti all'inizio del XX secolo, intenti alla ricerca assillate di uno stile nazionale che non trovava risposta nell'Art Decò, in quanto già superata nel resto del continente. La mancanza di una risposta formale decisa, non face altro che lasciare spazio alle correnti moderniste che a poco a poco presero corpo.

Momo abbracciò a seconda del periodo varie influenze in funzione anche delle diverse tipologie di edifici che il mercato gli richiedeva. Esse si possono differenziare in tre principali momenti: dall'inizio della carriera al 1915 fu caratterizzato dal Liberty e da una produzione incentrata sul residenziale e l'industriale; dal 1918 al 1922 si può parlare di un eclettismo di ritorno e una richiesta di progetti principalmente industriale, come le grandi officine di Piaggio e Asnaldo; in fine dal 1922 al 1940 Momo risultò impegnato con i compiti affidategli dalla Chiesa e quindi a un'edificazione essenzialmente a carattere monumentale.

Un altro punto forza che aiutò l'architetto fu la scelta dei suoi assistenti. Nella maggior parte dei casi si trattava di giovani collaboratori che a lungo lavorarono nello studio torinese o che con lui si formarono per poi proseguire un'attività professionale indipendente. Malgrado le scarse informazioni a riguardo, all'interno dello studio fu registrata la presenza assidua e frequente dell'ingegnere Cesare Catalano e di Aldo Morbelli, al quale venne richiesto dalla casa editrice Genève di redigere un testo sulle opere di Momo da allegare alla raccolta fotografica in pubblicazione. Momo guidò il gruppo per lungo tempo ed assieme affrontarono anche svariati concorsi, uno fra tutti nel 1936 quando passarono al secondo grado del bando per il palazzo della provincia di Torino da erigersi in piazza San Giovanni. Tra gli altri che collaborarono con lui: Pietro Marinetti, Adriano Tournon, Emilio Piffaretti, Luigi Giay e Carlo Nasi. Non da ultimi presero parte ai suoi progetti i figli Augusto e Giulio Momo, il primo laureatosi ingegnere e il secondo architetto.

Sicuramente l'esperienza di Momo a capo dello studio e la ventata di freschezza apportata dai giovani, agevolarono l'apertura verso nuove influenze e non fecero altro che creare una riuscita combinazione d'intenti.

Relatori: Carlo Olmo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: O Opere generali > OA Bibliografia
P Personaggi > PA Architetti
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2755
Capitoli:

1. Prefazione

1.1 Ispirazioni e influenze

1.2 Uno sguardo a Torino

1.3 Diffusione delle opere

1.4 Teoria costruttiva

1.5 L'opinione della Chiesa nei confronti del Movimento Moderno

1.6 L'architettura in Vaticano

1.7 Il ruolo di Momo nei Patti Lateranensi

2. La formazione e le esperienze a Torino

2.1 Brevi appunti sulla situazione storica delle istituzioni scolastiche

2.2 La formazione scolastica di Momo

2.3 Periodo d'apprendistato

2.4 L'avvio dell'attività professionale

2.5 La direzione di "Architettura Pratica"

2.6 Altri ruoli oltre il progettista

2.7 Via Roma

3. La svolta con il concorso

3.1 Dal residenziale al sacro

3.2 Punto di vista della Chiesa

3.3 Atteggiamento di Momo

3.4 Il seminario di Assisi

3.5 Descrizione planimetrica e spaziale

3.6 L'inaugurazione

3.7 Situazione attuale

4. Seminari e collegi

4.1 Fano

4.2 Cuglieri e Molfetta

4.3 Roma

4.4 Altre commissioni

5. La firma dei Patti Lateranensi

5.1 Situazione storica

5.2 Politica costruttiva del Papa

5.3 Collaborazioni

6. Progetti in Vaticano

6.1 Il territorio del Vaticano

6.2 Palazzo del Governatorato

6.3 Collegio Etiopico

6.4 Chiesa Santo Stefano degli Abissini

6.5 Ingressi in Vaticano

6.6 Radio

6.7 Stazione ferroviaria

6.8 Annona

6.9 Ufficio Postale

6.10 Casino Pio IV

6.11 Pontificio Ateneo Lateranense

6.12 Palazzo delle Sacre Congregazioni e la Chiesa di San Callisto

6.13 Altre opere

7. Ingresso ai Musei Vaticani

7.1 Scelte formali

7.2 La messa in opera

7.3 Gli interni

7.4 L'inaugurazione

8. Via della Conciliazione

8.1 II contesto

8.2 Piacentini e Spaccarelli: il progetto

8.3 Gli interventi di Momo

Biografia

Fonti

Annotazioni

Raccolta Fotografica

Bibliografia

Bibliografia:

Libri

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Rione VI: Parione (Pericoli Ridolfini C.)

Rione XIII: Trastevere (Gigli Laura)

Rione XIV: Borgo (Gigli Laura)

Rione XV: Esquilino (Vasco Rocca S.)

Rione XIX: Celio (Pietrangeli C.)

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RIVISTE

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1924: 5 novembre, anno III, n. 5-6.

- Architettura e Arti decorative

1928: Agosto, "Prima internazionale architettonica", anno XII.

- Osservatore Romano

1923: - 8 novembre, "La solenne inaugurazione del nuovo Seminario Regionale Umbro ad Assisi".

1930: - 2 febbraio, le potenti macchine dell'impresa Castelli.

1932: - 30 gennaio, la sistemazione via della Zecca.

1931: - 8 aprile, gli esperimenti radio di Marconi in Vaticano.

1936: -24 aprile, il palazzo delle Congregazioni di San Callisto.

-24 maggio, Il nuovo palazzo delle Sacre Congregazioni.

- Ragguaglio

1936: - "L'esposizione Mondiale della Stampa Cattolica"

- Arte sacra:

1932: -"Giuseppe Momo e il pontificio seminario di S. Giosafat a Roma", n.2.

1935: - "Leone Castelli, La mostra d'Arte Sacra. Commenti e dissensi", n.1

- L'Architettura Italiana

1915-1916: -Casa Vittoria Sigismondi, n.2.

1916-1917: -Palazzina Ravicchio, n.12.

1926: -Tomba Piaggio a Quinto al mare, n.2.

1927: -Seminario pontificio Pio XI ad Assisi, n.9.

1929: -Seminario Sardo di Cuglieri, n.5.

1931: -Il Seminario Maggiore Sardo del S.Cuore di Gesù in Cuglieri, n.2.

-Ingressi allo Stato della Città del Vaticano, n.2.

- Illustrazione Vaticana

1930: -25 dicembre, "Le nuove opere nella Città del Vaticano".

1931: -31 agosto, "Le nostre cronache", "Il pontificio Collegio Etiopico".

-15 ottobre, "La chiesa di S. Stefano degli Abissini" e "Le nostre cronache".

-31 ottobre, "Le nostre cronache".

-15 novembre, "L'inaugurazione della Stazione Radio", "Le nostre cronache", "Il palazzo del Governatore", "La piazza di San Pietro e l'effetto frontale della Basilica".

-30 novembre, "Le nostre cronache".

-15 dicembre. "Le nostre cronache".

1932:

-1 gennaio, "Il Collegio Irlandese", "Le nostre cronache".

-1 febbraio, "Le nuove scoperte a Santo Stefano".

-15 febbraio, "La Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei".

-1 aprile, "Le nostre cronache".

-15 aprile, "La sacra congregazione orientale", "Dalle prime ferrovie dello stato pontificio e quella dello Stato della Città del Vaticano".

-15 maggio, "Le nostre cronache".

-15 luglio, "Gli ultimi lavori al palazzo della nuova Stazione ferroviaria", "Come procede la costruzione del Palazzo delle Poste vaticane".

-1 agosto, "La costruzione dei nuovi grandi edifici per il Seminario romano minore e per la Volgata".

-15 agosto, "I lavori per la sede del Collegio Brasiliano nella Via Aurelio sono terminati".

-1 ottobre, "Le nostre cronache".

-1 novembre, "Il Santo Padre inaugura la Pinacoteca", "Le nostre cronache".

-15 novembre, "Armonie di acque nella Città del Vaticano: una nuova fontana in Piazza Santa Marta".

-1 dicembre, "La biblioteca nuova e l'opera di Pio XI", "La medaglia straordinaria dell'anno XI del Pontificato".

-15 dicembre, "Il nuovo ingresso dei Musei Vaticani", "La prossima consegna della Ferrovia dello Stato Vaticano".

1933: -1-15 gennaio, "Il sontuoso Palazzo della Stazione ferroviaria della Città del Vaticano".

-16-31 gennaio, "La tecnica della costruzione del nuovo ingresso ai Musei".

-1-15 marzo, "Le nostre cronache", "I bassorilievi nel palazzo della Stazione ferroviaria vaticana".

-16-31 marzo, "La sistemazione di piazza Santa Marta e di via delle Fondamènta", "Come si sono create due piazze", "La stazione ferroviaria e la stazione marconiana".

-1-15 luglio, "La visita del S. Padre ai nuovi lavori nella Città del Vaticano"

-16-31 luglio "Posta e telegrafo nella Città del Vaticano e nei primi impianti dello Stato Pontificio".

-1-15 novembre, "Il Papa inaugura e benedice la Centrale Termoelettrica".

1934: -1-15 gennaio,"La nuova aula delle adunanze della Pontificia Accademia delle Scienze".

1937: -1-15 maggio, "Lo svolgimento dei prossimi lavori nella zona dei Borghi".

-1-15 agosto, "La sistemazione della zona dal ponte S. Angelo alla piazza S. Pietro".

-1-15 dicembre, "La Sede del Pontificio Ateneo Lateranense".

- Pro Familia

1932: -21 agosto, "Una cappella in stile '900 nella città del Vaticano".

- La cultura moderna. Natura e Arte

1931: -novembre, "Il palazzo del Governatore nella città del Vaticano".

- Memorie di un architetto

1901: -Progetto Torino, fascicolo III, tavole I-II

1903: -Concorso per la decorazione della Mole Antonelliana, fascicolo VI.

1904: -Concorso per la decorazione della Mole Antonelliana, fascicolo I.

L'ingegneria Civile e le Arti industriali

1901: -Progetto Torino, XXVII, n.9.

Memorie di architettura pratica

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1912: -Giugno, Villa Schütz in Torre Pellice,, fascicolo VI, p.6, tavole 31-33.

Architettura pratica

1917: - Presentazione di Momo, fascicolo I.

Logos

2003: -"Secondo dopoguerra: quando i sacerdoti cercavano vocazioni a Sedilo"

Dedalo

1925-1926: -"L'architettura (Commenti)", n.6.

La cultura moderna

1931: -Novembre, "il Palazzo"

Siti Web

- Pontificia accademia delle scienze

http://www.casinapioiv.va

- Sito ufficiale della Città del Vaticano

http://www.vatican.va

- Cronologia storica

http://cronologia.leonardo.it

- Periodici italiani digitalizzati

http://periodici.librari.beniculturali.it/

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