DAL KINTSUGI ALLA RIPARAZIONE DELL'OCCHIALE guida al mondo dell'occhiale e ai possibili metodi per ripararlo = FROM KINTSUGI TO EYE REPAIR A guide to the world of glasses and possible methods of repairing them

L’occhiale è da tempo un oggetto diffuso in tutto il mondo, non più solamente legato alla sua funzione medica, ma anche e soprattutto in certi ambienti rappresenta un vero e proprio mezzo comunicativo che identifica chi lo indossa. Un oggetto indubbiamente utile che ha migliorato la vita di molti, ma che è stato anche veicolo di nuove mode e nuovi significati. Un oggetto nel quale ci si può identificare, come un velo che portiamo sul nostro essere. Allo stesso tempo è un oggetto estremamente fragile e soggetto a rottura, e questa sua fragilità, riflette la fragilità umana, nella quale la bellezza dell’anima spesso coincide con la sensibilità della stessa. Ad oggi nel mondo dell’occhialeria non esistono ancora metodi validi per allungare la vita dei nostri preziosi e spesso molto cari amici occhiali fomentando un comportamento consumista che prevede l’acquisto di un nuovo bene nel momento in cui quello vecchio incontra delle problematiche. Attraverso uno studio approfondito del kintsugi, antica arte giapponese atta alla riparazione delle ceramiche con l’utilizzo dell’oro, abbinata al contenuto emotivo e formale che tale prodotto porta in sé, questo progetto vuole offrire la possibilità all’utente di riparare il proprio occhiale andando ad enfatizzare la rottura rendendola visibile, creando un oggetto unico e personale che attraverso questo segno distintivo definisce la personalità e i valori di chi lo indossa. Utilizzando un kit pensato appositamente per la riparazione dell’occhiale, l’utente ha modo non solo di dare nuova vita ad esso ma anche di innescare un processo creativo che darà un valore aggiunto al prodotto finale, in un’ottica di circolarità, per certi aspetti ormai perduta, e creando un rapporto ancora più intimo con chi lo possiede. La riparazione diventa quindi veicolo per conoscere e farci riconoscere attraverso ciò che siamo stati, mostrando all’esterno non solo le nostre qualità, ma anche i traumi e le difficoltà che abbiamo incontrato durante il percorso, palesando la rottura con la consapevolezza di aver trovato il modo per andare comunque avanti.