polito.it
Politecnico di Torino (logo)

La riqualificazione ambientale dei luoghi dell'Ex Amiantifera di Balangero

Simona Corgiat Loia

La riqualificazione ambientale dei luoghi dell'Ex Amiantifera di Balangero.

Rel. Fabio Minucci. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

La presente tesi ha la finalità di voler fornire delle ipotesi per un futuro utilizzo dell'Ex Miniera di amianto di Corio e Balangero, che tenga conto sia del passato ma che, crei nuove opportunità per la riqualificazione e il riuso a fini compatibili con l'ambiente. La storia della miniera, situata sulla dorsale che separa il Comune di Corio da quello di Balangero, a circa trenta Km da Torino, ha prodotto amianto crisotilo a partire dal 1920 fino alla fine degli anni '80. Nel 1918 viene costituita La Società Anonima Cave di San Vittore che l'amministrò fino al 1951, anno di costituzione dell' Amiantifera S.p.A. di Balangero. Dal 1951 al 1983 la miniera visse il suo periodo più fiorente, l' elevata produzione la portò a diventare tra i primi produttori mondiali di amianto. A partire dalla fine degli anni '60 l'amianto diventa "un problema". Le migliaia di tonnellate annue di roccia estratta dalla cava, dopo la lavorazione venivano messe in discarica causando non pochi danni. Il pulviscolo che si alzava inquinava l'aria, l'acqua e il territorio circostante. Studi condotti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, confermarono i sospetti: l'amianto è un inquinante dalle proprietà cancerogene, doveva pertanto essere sollecitata la bonifica di tutti gli ambienti che ne contenevano al suo interno. E' sull'onda di tali problemi che cambia la proprietà e la situazione precipita in poco tempo. Nel 1990 i proprietari dichiararono fallita la Società Amiantifera S.p.a di Balangero. Da questo momento la vasta area che si estende su un territorio di circa quattro Kmq è stata abbandonata a se stessa, creando problemi di disoccupazione. Con la legge N. 257 del 1992 è stato vietato nel nostro Paese l'estrazione, l'importazione, l' esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto o prodotti che ne contengano. L 'art. II di tale legge, ha previsto nello specifico la bonifica della Miniera di Balangero e Corio. , L' attuale conformazione della miniera è stata determinata dal succedersi, nel corso degli anni, di diverse tecniche di lavorazione. Il giacimento è stato coltivato a cielo aperto fino alla fine degli anni' 50 con il metodo"Glory hole". Il sistema prevedeva la creazione di enormi scavi ad imbuto attraverso i quali i blocchi di roccia, staccati mediante cariche esplosive, cadendo cominciavano a frantumarsi per poi essere raccolti, al termine dell'imbuto. Nel corso degli anni si rese necessario modificare il sistema di coltivazione ritenuto inadeguato: i vari pozzi ad imbuto tendevano a compenetrarsi gli uni agli altri, rallentando i lavori e diminuendo la produttività. Nel 1958 fu avviata la coltivazione a gradoni, sino ad assumere la configurazione attuale a semi-anfiteatro, con il bacino di cava riempito da acque sorgive e piovane che hanno formato un lago. Nel 1994 venne costituita sulla base di un' Accordo di Programma la R.S.A. s.r.l., Società per il Risanamento e lo sviluppo ambientale dell ' ex miniera di amianto di Balangero e Corio. La Società di proprietà interamente pubblica, opera dal 1995 in convenzione con la Regione Piemonte nella realizzazione di progetti, studi e alI' esecuzione di opere necessarie al risanamento e allo sviluppo dell ' area. Ad oggi si stanno ultimando i lavori di messa in sicurezza e di bonifica, ma non esiste ancora un progetto finale di destinazione dell'intera area.Questa la sintesi per sommi capi di quanto è stato trattato nella prima parte della tesi, la parte conclusiva propone delle ipotesi di riqualificazione e riuso per quest'area che ha subito profonde trasformazioni a causa del suo sfruttamento. L' Amiantifera di Balangero e Corio non solo costituisce un esempio di archeologia industriale, ma è il risultato di un processo di trasformazione continua dell'uomo, che gli ha impresso un forte significato sia sotto il profilo storico, umano e ambientale. Sul territorio, quanto sopra esposto potrebbe concretizzarsi nella realizzazione di un ecomuseo. L 'intera area verrà concepita come un grande ambiente contemporaneamente naturale e antropizzato. Il progetto di riqualificazione vuole muoversi in tale direzione, l'intento è quello di potenziare entrambe gli aspetti attraverso l' opportuna scelta di percorsi paesistico- culturali. I percorsi saranno studiati in modo da rendere fruibile determinate aree precludendo l' accesso ad altre, mettendo in risalto i punti di maggior interesse paesistico e i nodi di interesse culturale come il museo che verrà allestito all'interno di uno degli edifici risanati dalle opere di bonifica. All'interno dell'edificio verrà predisposto un percorso virtuale che ripercorra la storia dell 'Ex Amiantifera, attraverso fotografie, documenti, disegni al fine di dare una testimonianza concreta di storia umana, di vita quotidiana perche non venga dimenticata dai posteri. Una seconda parte della visita vedrà I' esemplificazione diretta dei meccanismi estrattivi, si combinerà la proiezione di un filmato che riproduca le fasi del processo di estrazione con la visita ad una linea estrattiva funzionante.I visitatori oltre alle ordinarie strade potranno usufruire di: percorso pedonale per visitare l'ex bacino di coltivazione, cabinovia, percorso carraio che ripercorra le lavorazioni inerenti l'estrazione del minerale, oltre ad offrire un suggestivo paesaggio dell' intera zona circostante . Infine, nella previsione di voler trovare alternative alle attuali risorse energetiche, occorre sviluppare nuovi tipi di energia rinnovabile. I possibili progetti sul futuro dell ' Amiantifera, potrebbe essere quelli di: trasformarlo in un centro di esperienza sulla produzione energetica alternativa, offrendo così la possibilità alle strutture educative presenti sul territorio di collaborare a questo processo di ricerca e applicazione, destinarla ad accogliere un polo di riconversione produttiva che si occupi del riciclo e riutilizzo delle fibre di amianto. In definitiva, l' area dell 'Ex Amiantifera di Balangero offre una possibilità concreta e innovativa, di sviluppo sostenibile, le aspettative sono di far coniugare la qualità ambientale e la crescita economica.

Relatori: Fabio Minucci
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 142
Parole chiave: riqualificazione ambientale - amiantifera - Balangero
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GB Aree protette
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
U Urbanistica > UB Architettura del Paesaggio
U Urbanistica > UJ Pianificazione rurale
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/264
Capitoli:

Introduzione

Capitolo 1

INQUADRAMENTO TERRITORIALE E CONDIZIONI MORFOLOGICHE GENERALI

Capitolo 2

INQUADRAMENTO STORICO

2.1.Dagli inizi del 1900 al fallimento

2.2.Dal fallimento ai giorni nostri

Capitolo 3

CARATTERISTICHE FISICO-CHIMICHE DEL MATERIALE

Capitolo 4

IL CICLO PRODUTTIVO

Capitolo 5

USO E IMPIEGO DEL MATERIALE

Capitolo 6

QUADRO NORMATIVO

6.1.Attuazione della Legge "Fondamentale" n.257/92

6.2.Ultime disposizioni legislative

Capitolo 7

ASPETTI E CARATTERI DEL SITO

7.1.Caratterizzazione geologica

7.1.1.Basamento lapideo

7.1.2.Deposito di copertura

7.2.Caratterizzazione geomorfologia

7.2.1.DiscaricalatoBa1angero

7.2.2.Discarica lato Fandaglia

7.3. Caratterizzazione idrogeologica

7.4. Caratterizzazione geotecnica

Capitolo 8

STABILITA' DELLE AREE AL TERMINE DELL ' A TTlVITA' ESTRATTIVA

8.1.Discarica Lato Balangero

8.2.Discarica Lato Fandaglia e Piazzale sommatale

8.3.Zona del Bacino di coltivazione

Capitolo 9

STUDIO DELLA VEGETAZIONE E DEL CLIMA

9.1.Vegetazione attuale e clima

9.2.Suoli

Capitolo 10

ANALISI DELL ' IMPATTO DI CONTAMINAZlONE DELL ' ARIA E DELL ' ACQUA

10.1.Contaminazione dell'aria

10.1.1.Misure relative alla zona di lavoro

10.1.2.Misure relative alle aree esterna la miniera

10.2.Contaminazione dell'acqua

10.2.1.Contaminazione delle acque sotterranee

10.2.2.Contaminazione delle acque meteoriche

Capitolo 11

ALCUNE CONSIDERAZIONI DI CARATTERE SOCIO-ECONOMICHE

Capitolo 12

STATO DI AVANZAMENTO DELLE OPERE DI RISANAMENTO E BONIFICA

Capitolo 13

PROPOSTE DI RIQUALIFICAZIONE DELL 'AREA

13.1. Importanza ambientale dell'area

13.2.Presupposti per la riqualificazione dell'area

13.3.L 'Ecomuseo dell' Ex Amiantifera

13.4.Possibili attività insediabili per l'Ex Amiantifera

Conclusioni

Bibliografia

Bibliografia:

A. CAVALLARI MURAT, Lungo la Stura di Lanzo, Istituto Bancario San Paolo di Torino, Torino 1972.

F.BORSI, Introduzione all'archeologia industriale, Officina edizioni, Roma 1978.

A. M. NEGRI, L 'archeologia industriale, D' Anna, Firenze 1978.

M.POLELLI, Il recupero ambientale nel contesto di territorio, Il Verde Editoriale, Milano 1987.

R.ALIERI, S. MALCEVSCHI, Valutazione di impatto ambientale in relazione al recupero delle cave, Il Verde Editoriale,Milano 1989.

D.BOCA, G.ONETO, Zone ad alto impatto: progetto, gestione e recupero di discariche, cave, miniere ed aree "difficili" o inquinate, Pirola, Milano 1989.

F.CIANCABILLA, La ricerca geomineraria nell'apertura e nella sistemazione delle cave, Il Verde Editoriale,Milano 1989.

F .PREVIT ALI, Problematiche podologiche nel processo di risanamento delle aree estrattive, Il Verde Editoriale,Milano 1989.

G.DELSOLDATO, G.GARDONI, Ambiente: guida pratica per la gestione e l'amministrazione delle risorse ambientali, Pirola, Milano 1991.

G. SAULI, Ingegneria naturalistica 3.Recupero delle cave in roccia, Il Verde Editoriale,Milano 1993.

A. CHIARIGLIONE, Le Valli di Lanzo: guida naturalistica, Cierre, Verona 1994.

AA. VV ., La Gibuti l' amianto non si lavora, Editori il Risveglio, Ciriè 1994.

P. FICCO, A. MUZZI, L 'amianto in edilizia, Pirola, Milano 1996.

S.CASADIO, M. V ALLETRISCO, Materiali a base di amianto: tecnologie e problematiche legate alla dismissione, Giappichelli, Torino 1997.

G. B. V AI, Amianto: dall 'allarmismo alla fibra, Patron, Bologna 1998.

P. SIMONETTI, La miniera di Qavorrone, Il mio Amico, Roccastrada 1998.

S. GHISOTTI [et al.], Torino e provincia territori, itinerari e tradizioni, Giorgio Mondatori, Milano 1999.

G.MAROCCO, M. PREITE, Da miniera a museo il recupero dei siti minerari in Europa, Alinea, Firenze 2000.

A. AMICO, G.BELLOMIA, Amianto, Floccovio, Palermo 2003.

R. CIOFFI, M. DESTEFANO, M.PALUMBO, Campionamento ed analisi: metodiche per il monitoraggio qualitativo e quantitativo della presenza di amianto nei materiali e delle fibre aereodisperse nell'ambiente, Franco Angeli, Milano 2004.

Siti internet consultati

www.assoamianto.it

www.aibinari.it

www.ambiente. it

www.arpapiemonte.it

www.arpnet.it

www.ceasangone.it

www.chisone-germanasca.torino.it

www.ecomuseodelfreidano.it

www.ecorete.it

www.enea.it

www.envipark.com

www.giornaletecnologico.it

www.isolea360gradi.it

www.lescienze.it

www.minambiente.it

www.parks.it

www.pngp.it

www.provincia.torino.it

www.regionepiemonte.it

www.rsa-srl.it

www.sicurezzaonline.it/leggi

www.spaziopermanente.it

www.storianaturale.org

www.vallidilanzo.it

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)