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ll Castello di Monastero Bormida: lettura di un palinsesto. Interpretazione di un organismo architettonico per la definizione della conservazione programmata = Monastero Bormida' Castle: understanding a palimpsest. Interpretation of the architectural organism for planned conservation

Erica Casareto

ll Castello di Monastero Bormida: lettura di un palinsesto. Interpretazione di un organismo architettonico per la definizione della conservazione programmata = Monastero Bormida' Castle: understanding a palimpsest. Interpretation of the architectural organism for planned conservation.

Rel. Monica Naretto, Roberta Spallone, Giulia Beltramo, Fabrizio Natta, Luigi Gallareto. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2022

Abstract:

Il lavoro di tesi prende in analisi il palinsesto stratificato rappresentato dal Castello ‘Della Rovere’ di Monastero Bormida (AT), complesso di origine medievale in origine sorto come cenobio benedettino, divenuto poi palazzo nobiliare (dei Del Carretto prima e dei Della Rovere poi) e infine sede del Municipio dalla fine del XIX secolo, per entrare nella comprensione della sua consistenza materiale. La sua medievalità, spiccata per l’impianto rinserrato su una corte quadrangolare, per la presenza di torri e di una contestuale torre campanaria (elemento residuale del monastero), ne ha fatto l’oggetto di interesse di viaggiatori e restauratori, che l’hanno studiato attraverso disegni e annotazioni, fra cui Alfredo d’Andrade che gli dedica un paragrafo nella ‘Relazione dell’Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti del Piemonte e della Liguria’ fin dal 1891. Precoce è anche la sua dichiarazione a monumento nazionale. Il castello è stato oggetto nel corso del Novecento di una serie di restauri, condotti per lotti, che hanno riguardato la conservazione dei fronti come il riuso e l’adeguamento impiantistico degli ambienti interni, soprattutto quelli del piano nobile dove permangono una serie di stanze decorate con dipinti murali. Le due grandi sale nei sottotetti sono state adibite a funzione espositiva. Pressoché conclusa la stagione dei restauri, si apre ora una nuova visione e opportunità processuale, quella della conservazione programmata, nell’ambito di un progetto coordinato dal Comune che coinvolge anche il Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design. Il lavoro di tesi si inscrive in questo quadro, mettendo a punto, secondo la metodologia condivisa nel progetto, una serie di elaborati composti da schemi grafici relativi all’organismo architettonico e da schede sulla consistenza degli ambienti, che rappresentano una possibile base (quale punto zero) delle ispezioni e delle conoscenze su architetture e apparati da monitorare e implementare nel tempo per determinare e programmare su un piano ciclico operazioni e lavorazioni di cura e manutenzione compatibili.

Relatori: Monica Naretto, Roberta Spallone, Giulia Beltramo, Fabrizio Natta, Luigi Gallareto
Anno accademico: 2022/23
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 216
Informazioni aggiuntive: Tesi secretata. Fulltext non presente
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: Politecnico di Torino
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/25307
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