INFRA-NATURE: nuovi equilibri tra acqua e insediamento = INFRA-NATURE: new balances between water and settlement

La tesi esplora parte del territorio veneto, un caso estremo nel quale ambiente naturale e dinamiche antropiche sono intrecciati in modo indissolubile. Da una parte la laguna, ecosistema eterogeneo, regolato da fragili equilibri. Dall’altra la città diffusa, modello insediativo contemporaneo basato sui concetti di isotropia, porosità e continuità. L’ipotesi dell’indagine svolta è che queste figure territoriali non siano semplicemente giustapposte, ma possano godere di importanti relazioni reciproche. La ricerca è realizzata in un periodo storico nel quale il cambiamento climatico non può che essere la traccia entro la quale osservare, senza la presunzione e le competenze utili ad indicare i mutamenti che esso potrebbe causare nel territorio. In Italia, la siccità dovuta alla scarsità di precipitazioni attuale (36% inferiore rispetto alla media del 2021) ha ridotto drasticamente la portata del bacino delle acque nella pianura Padana ed il Veneto è uno dei territori più colpiti dagli esiti del climate change in corso. L’ecosistema lagunare, in particolare, è messo a rischio dal sempre minore ricambio idrico, che provoca un ingente aumento della salinità delle acque. L’intervento antropico nel medio-lungo periodo ha poi incrementato la velocità con cui si sviluppano fenomeni come subsidenza ed eustatismo, mettendo a rischio sia l’ambiente che la vita stessa. La ricerca è strutturata in tre parti: 1. La ricognizione del territorio, sviluppata nei primi due capitoli, esplora i luoghi oggetto di analisi, rinunciando ad avere un punto di vista unico, ma proponendone diversi. Questo ha portato ad un continuo avvicinamento ed allontanamento tramite cambi di scala che hanno permesso di intercettare sia il sistema di isole minori che il territorio della diffusione. 2. La definizione e l’identificazione delle figure territoriali Arcipelago e Città Diffusa porta ad interrogarsi sui caratteri insediativi che li connotano. Descriverli attraverso un confronto diretto ha lo scopo di rivelare quali sono i limiti e quali le possibilità che questi modelli territoriali consentono. Isotropia e gerarchia, continuità e discontinuità, bassa e alta variabilità ambientale permettono di investigare le diverse forme che assume il territorio veneto e i processi che hanno portato alla sua evoluzione. 3. Dopo aver definito le estremità, i vincoli, le opportunità e le occasioni che offre questo territorio, l’ultima parte tenta di tenere insieme le riflessioni che attraversano l’intera ricerca, producendo due esplorazioni progettuali. La prima ha lo scopo di agire sul rafforzamento del paesaggio, innescando e velocizzando i processi naturali che regolano gli equilibri idromorfologici dell’ecosistema, in modo da realizzare un'infrastruttura naturale che possa intersecare le isole secondarie, modificando il loro ruolo all’interno del sistema lagunare. La seconda, invece, agisce sul bordo nord della laguna, limite tra i due sistemi insediativi, nel quale l’elemento naturale e i caratteri territoriali individuati trovano un punto di incontro. Esso non verrà inteso come linea di demarcazione, ma come uno spazio ibrido nel quale le strutture ecologiche necessarie alla salvaguardia dell’ambiente trovano una connotazione definita, preconfigurando una nuova tipologia di paesaggio, applicabile come nuovo modello insediativo anche in altri contesti.