Fabrizio Ferrero
L'architettura come strumento di rigenerazione socio-economica e culturale della montagna : il caso di Ostana, Alta Valle Po.
Rel. Bruno Bianco, Antonio De Rossi. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2011
Abstract: |
Il presente approfondimento si propone di analizzare il caso paradigmatico di un Comune dell'alta Valle Po, quasi interamente abbandonato, in cui l'architettura ha fatto da volano alla rigenerazione sociale, economica e culturale verificatasi nell' ultimo trentennio. Il territorio in questione riguarda un piccolo paese di montagna, Ostana, ubicato sul versante assolato della Valle Po (Piemonte centro occidentale) agli estremi limiti della Provincia di Cuneo. Ostana raggruppa numerose borgate disposte sul pendio in sinistra orografica del fiume Po ed occupa una superficie di 16,98 km/q; II suo territorio confina con i Comuni di Crissolo, Oncino, Paesana, (in valle Po) e con Bagnolo Piemonte e Barge (Valle dell'Infernotto) e si estende dagli 895 m.l.m. del Mouiin di Villo fino ai 2426 m.l.m. del Col da Guiago. Un territorio dunque molto vasto caratterizzato dalla presenza di case in pietra e legno un tempo destinate ad insediamenti stabili raggruppate in diverse borgate fino alla quota di 1400 metri d' altitudine alternate a distese di prati e boschi. Oltre i 1500 metri d'altitudine hanno invece sede quelle che un tempo erano le abitazioni estive, ossia le mèire opportunamente costruite ed utilizzate dalle famiglie di Ostana, che a partire dal mese di Giugno, vi si trasferivano (facevano mirondo) con il bestiame per poter pascolare nelle ampie distese erbose. Ostana offre un colpo d'occhio affascinante sull'intero gruppo del Monviso ed una moltitudine di paesaggi alpini caratterizzanti le diverse quote altimetriche che la interessano. Il cospicuo patrimonio architettonico utilizzato e manutenuto nella sua integrità fino agli inizi del secolo scorso ha subito un rapido processo di ruderizzazione dovuto al quasi totale abbandono del territorio connesso agli stravolgimenti dell'ultimo secolo, imposti dal sistema economico. Ciò che si vuole approfondire è la modalità con la quale, negli ultimi tre decenni, si è generato un singolare processo di riuso del costruito, accompagnato ad una forte ripresa dell'identità cultura e sociale locale, che sembrava ormai destinata a non più riemergere. Ho scelto di descrivere in sintesi i caratteri paesaggistici, storici e culturali specifici del territorio per poter fornire al lettore gli spunti necessari alla comprensione dell'argomentazione. L'analisi approfondita delle concause che hanno determinato il massiccio abbandono del territorio sono funzionali alla comprensione integrale del percorso di recupero culturale e paesaggistico basato sull'apporto di tutti gli attori al fine del raggiungimento di un comune obiettivo: la riterritorializzazione ed il reinsedia¬mento umano di questi luoghi. Quello che si è cercato di realizzare qui è un vero e proprio progetto di comunità da attuare nel lungo termine che, dagli anni ottanta ad oggi ha cercato di recuperare quel patrimonio culturale della tradizione e di rìproporlo in una nuova dimensione futura, fortemente incentrata sulla componente umana. La dedizione di figure capaci e preparate ha posto le basi ad una valorizzazione del territorio attuata attraverso una serie di piccoli interventi strategici che hanno costituito chiari segnali di indirizzo. L'offerta culturale che negli anni ha arricchito il programma degli eventi e delle manifestazioni, alcune di alto contenuto intellettuale, denotano una particolare vocazione per questo paese di volersi identificare in una comunità attiva, che aspira al rinnovo continuo tenendo in alta considerazione il suo passato. Intervistando i quattro maggiori fautori della rinascita del Paese, sarà interessante approfondire il critico quadro di partenza (fine anni 70), cercando di captare eventuali ed inevitabili divergenze ideologiche tra gli attori stessi. Ciò che emergerà dal dialogo con questi personaggi dovrebbe far comprendere meglio in che maniera e per quali motivi si sia generata, nella comunità, una sorta di cooperazione sociale finalizzata al successo comune. Inoltre permetterà di approfondire quale influenza possa aver avuto l'appartenenza alla cultura occitana, sia per la comunità di Ostana, che per gli stessi intervistati, e si tenterà di captare di ognuno di essi in che misura ritengono che gli obiettivi prefissatisi tre decenni addietro, abbiano oggi un riscontro effettivo per il paese. Il vasto tema dell'architettura rurale esistente verrà trattato attraverso una descrizione delle tipologie rinvenibili alle diverse quote altimetriche in modo da poter dedurre le motivazioni che hanno determinato forme, dimensioni ed affinazione delle tecniche costruttive. Chi ha avuto un ruolo importantissimo ai fini del recupero di questo ampio patrimonio costruito è stato l'Architetto Renato Maurino che ha cercato di proporre per primo una metodologia d'intervento che potesse essere seguita nelle ristrutturazioni successive. L'operato di questo Architetto sarà analizzato profondamente perché ha indubbiamente generato una certa omogeneità comune a quasi tutte le ristrutturazioni. Inoltre tale ricerca della qualità ha trovato riscontro in tutti coloro che si apprestavano a recuperare case, incentivando ognuno al raggiungimento di un risultato di qualità: aspetto questo molto interessante anche dal punto di vista socio-economico. Ricostruendo cronologicamente le diverse fasi del progetto di rivitalizzazione di questo territorio si toccheranno altri importanti aspetti riguardanti le modalità di realizzazione del progetto stesso; questioni essenziali circa l'imposizione ad usare determinati materiali e tecniche di lavorazione saranno affrontate con senso critico in merito alle alternative esistenti. La scelta, da parte delle istituzioni, di riservarsi la facoltà di costruire nuovi fabbricati, può aver limitato in qualche modo la crescita del paese oppure ha evitato il; riprodursi di scomode realizzazioni? Inoltre, sono tutti interventi pertinenti quelli eseguiti nell'ultimo trentennio oppure si sono commessi errori? Esaminando accuratamente una ventina di interventi paradigmatici, dei quali si realizzerà la schedatura, emergeranno le peculiarità di ognuno in base all'epoca di realizzazione, progettista, quota altimetrica, natura del committente, risultati conseguiti e scelta delle tecniche in relazione anche alle mutevoli imposizioni legislative implicite in un arco di tempo già abbastanza ampio. Nel capitolo posto in Appendice verrà affrontata la questione relativa alle attuali tendenze costruttive, dettate anche dai recenti adeguamenti normativi statico-energetici rivolti al raggiungimento di maggiori comfort abitativi. Inoltre, si avrà l'occasione di valutare alcune strategie di approvvigionamento di fonti energetiche e di materiali da costruzione in ragione della loro sostenibilità ambientale. Il primo obiettivo della presente relazione è dunque quello di studiare il caso emblematico di Ostana, dove l'Architettura ha fatto da volano alla rigenerazione sociale, economica e culturale. Il secondo obiettivo si propone di tratteggiare un pertinente approccio d'intervento, in relazione alle attuali tendenze costruttive, al fine di proporre una nuova, sostenibile abitabilità della montagna. Quest'ultima questione intende riflettere sulla metodologia seguita e sviluppata in questo piccolo comune in ragione delle metodiche alternative elaborate dalle rigide correnti filosofiche del restauro conservativo dei manufatti. |
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Relatori: | Bruno Bianco, Antonio De Rossi |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione A Architettura > AP Rilievo architettonico U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2456 |
Capitoli: | INTRODUZIONE 1. OSTANA: DAL PRIMO NOVECENTO ALLA CRISI 1.1 Cultura e territorio di una comunità 1.2 Censimento demografico 1921 :i residenti sono 1187 1.3 Dall' Avvento alla Grande Guerra: spopolamento ed emigrazione 1.4 II Dopoguerra e l'avanzare della Modernità 1.5 II mondo dei vinti: Ostana alle soglie degli anni '80 1.6 Le ragioni dell'esodo 2. LA RINASCITA 2.1 Sviluppo sostenibile del territorio 2.3 L'arresto del declino e le basi della rinascita 2.4 Identità culturali e sociali 2.5 Rapporto Uomo-Montagna 2.6 Difesa del suolo: uomo - operatore ambientale 2.7 "Convenzione delle Alpi" e "Agenda 21" 2.8 Valorizzazione di un Patrimonio 3. PRIMI EFFETTI DEL "PROGETTO OSTANA" 3.1 Riscatto sociale e Patrimonializzazione 3.2 Rinascita civile e territoriale 3.3 Fredo Valla (ricollocato in indice) 3.4 Documentare e far conoscere una cultura 3.4.1 I Renèis ed i Quaderni 3.4.2 M useo etnografico 3.4.3 Sentieristica: La Viod'Oustano 3.5 Ostana:appartenenza occitana ed iniziative culturali 3.6 Occitania e valli eccitane 4. IL RECUPERO DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO 4.1 Architettura rurale delle Alpi 4.2 La riscoperta delle antiche costruzioni 4.3 Materiali e tecniche di una tradizione secolare 4.3.1 Pietra 4.3.2 Legno 4.3.3 Lose da copertura 4.4 II segno di Renato Maurino, Architetto 4.5 Laboratorio a cielo aperto 4.6 II Principio dell' Autoregolamentazione 5. OSTANA 1975 E OLTRE.. 5.1 II Progetto Ostana: primi passi 5.2 Continuità e pertinenza degli interventi 5.3 II nuovo volto d'ingresso al Paese 5.4 II Progetto Ostana: bilancio e futuro 5.5 Ripopolamento Terre Alte: il punto di vista dei protagonisti 5.6 Architetture alpine: progetti, descrizioni, schede 5.7 Approcci progettuali: pertinenza di soluzioni, riflessioni, proposte 5.7.1 Conservare o reinterpretare il costruito? 5.7.2 La progettazione del nuovo Cap. EXCURSUS: COSTRUZIONI D'ALTA QUOTA E NUOVE ESIGENZE ABITATIVE 6.1 Spazi di ieri e costumi di oggi 6.2 II bilancio energetico degli edifici 6.3 Stratigrafìe degli involucri:pertinenza di soluzioni 6.4 Adeguamenti normativi recenti: l'aspetto statico 6.5 Materiali da costruzione: reperibilità e sostenibilità 6.5.1 Pietra da muratura 6.5.2 Lose da copertura 6.5.3 Legno 6.6 Approvvigionamento energetico: sostenibilità di soluzioni 6.6.1 Come riscaldarsi 6.6.2 Energia dall'acqua: miniidroelettrico 6.7 Materia e forma: caratterizzazioni e tendenze CONCLUSIONI APPENDICE |
Bibliografia: | AUGE' M.,Nonluoghi.Introduzione a un'antropologia della surmodemità, Milano, Elèuthera, 2005 BARBIERI G., Tutela e valorizzazione del Paesaggio montano, in Proposte per la Regione Toscana, Firenze, Quaderno n°2 dell'istituto Geografico dell' Università, 1972 BRUNA F..MELLANO R, Architetture nel Paesaggio, Skira Milano, 2006 CALLEGARI G..DE ROSSI A..PACE S. (a cura di)paesaggi in verticale.Storia, progetto e valorizzazione del patrimonio alpino, Marsilio, Venezia, 2006 CALLEGARI G.,CORSICO C..DE ROSSI A.,a cura di, Nuovi paesaggi piemon-tesiAlinea, Firenze,2005 CAMANNI E., La nuova vita delle Alpi, Torino, Bollati Boringhieri, 2002. CONZETTJ..Architettura nelle opere d'ingegneria,a cura di Mario Alberto Chiorino con un contributo di Antonio De Rossi,Torino,Londra,Venezia, Allemandi, 2007 DEMATTEIS LJDOGLIO G..MAURINO R., Recupero edilizio e qualità del pro¬getto, Cuneo, Primalpe, 2003. 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