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Immagini dal territorio. L'immaginario come forma di strutturazione del territorio nel pescarese, nel pinerolese e in varie parti d'Italia

Michele Auddino

Immagini dal territorio. L'immaginario come forma di strutturazione del territorio nel pescarese, nel pinerolese e in varie parti d'Italia.

Rel. Alberto Borghini. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004

Abstract:

Questo lavoro di tesi consiste nella raccolta sul campo di materiale folklorico, e in particolare di tradizioni, riti, leggende, superstizioni, espedienti della medicina popolare, e in generale di tutte le attestazioni orali legate all'immaginario. Anche se in apparenza tali testimonianze, a un lettore poco attento, possono sembrare inutili e bizzarre, esse sono parte integrante e fondamentale del nostro bagaglio culturale. Queste "perle di saggezza" rischiano di estinguersi a causa dell'effimera memoria storica delle nuove generazioni, che è offuscata dalla mania del possesso materiale del mondo moderno, esse, quindi, vanno tutelate come un bene storico culturale, perché è così che vanno considerate. L'immaginarlo popolare offre un codice interpretativo in grado di leggere fatti di cultura materiale, artistica, architettonica, ecc. Attraverso tale codice si delinea, inoltre, quella che è la modalità di pensare e di vivere il territorio delle varie collettività. Questa ricerca non è isolata, ma fa parte di un quadro d ricerche più ampìo ìntìtolato " Immagini dal terrìtorìo. L'immagìnarìo come forma di strutturazione del territorio", progettato dal prof. Alberto Borghini. Tale ricerca intende prospettare un modo di fruizione fantastico" del territorio non nel suo complesso ma in certe sue nuclearità paesaggistiche. Emerge un modo "immaginario` di vivere collettivamente il erritorio attraverso un'indagine capillare sulla distribuzione narrativa, che è anche di tribuzione geografica - territoriale. Il territorio è quindi inteso come una "rete immaginaria" cioè come un'insieme di racconti geograficamente distribuiti. Ne consegue una sorta di geografia dell'immaginario da cui emergono elementi paesaggistici che producono narrazione e che a loro volta possono essere considerati prodotti della narrazione stessa. Nel campo dell'immaginario è sbagliato parlare di versione " più giusta" o" più bella" quando ci si trova davanti a racconti analoghi, perché ogni versione trovata rappresenta una variante e come tale, ognuna, ha la medesima importanza. Il registratore è stato lo strumento principe e compagno delle numerose e sempre piacevoli conversazioni, avute con le persone, che mi hanno dedicato minuti, a volte ore della loro vita e fotografie dei loro ricordi. Tra un caffè o un bicchiere di vino, tipici dell'ospitalità della gente semplice, sono comparsi, da ricordi sbiaditi dal tempo, luoghi, strade, alberi, fontane, cappelle votive, piloni che molte volte i piani regolatori hanno dimenticato. Le attestazioni sono state trascritte dai vari dialetti parlati dagli intervistati, cercando di mantenere il più possibile la sintassi e l'andamento del parlato. Le parole ritenute più significative sono state lasciate in dialetto, senza alcuna pretesa di correttezza linguistica. Tutto ciò è stato fatto per non sconvolgere il documento orale che altrimenti avrebbe perso parte del suo valore.

Relatori: Alberto Borghini
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 448
Parole chiave: immaginario - territorio - pescara - pinerolo
Soggetti: U Urbanistica > UN Storia dell'Urbanistica
U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici
U Urbanistica > UB Architettura del Paesaggio
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GI Tradizioni popolari
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/245
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PORTOTOLLE

Tavole:

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Sito internet: www.lagiubba.org

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