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Metodologia per la valutazione del rischio incendio per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti = Fire risk assessment methodology for waste storage and treatment plants

Valentina Corsano

Metodologia per la valutazione del rischio incendio per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti = Fire risk assessment methodology for waste storage and treatment plants.

Rel. Micaela Demichela, Gianfranco Camuncoli. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili, 2022

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Abstract:

Metodologia per la Numerosi incendi in impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti sul territorio nazionale, con ripercussioni sulla salute umana e sull’ambiente, hanno evidenziato la necessità di intervenire per implementare la gestione del rischio all’ interno degli stessi. Per fornire un supporto operativo alle Prefetture e agli altri soggetti competenti per lo svolgimento degli adempimenti riguardanti l’obbligo della stesura del piano di emergenza esterno è stato emanato il DPCM 27 agosto 2021 “Approvazione delle linee guida per la predisposizione del piano di emergenza esterna e per la relativa informazione della popolazione per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti”. Nel DPCM viene proposto un metodo speditivo per il calcolo dell’indice di rischio dell’attività e per l’individuazione della distanza di attenzione che definisce un’area che circonda il perimetro dell’impianto e sarà oggetto di iniziative di informazione alla cittadinanza in caso di incidente. Questo metodo attribuisce un punteggio base, che dipende dal fattore Pr funzione del materiale stoccato, dalle quantità e dal metodo di stoccaggio e dal fattore Pt funzione dei trattamenti a cui vengono sottoposti i rifiuti. Al punteggio base viene sottratto un fattore di credito, FC, che tiene in considerazione le misure di prevenzione e mitigazione e sommato un fattore di debito, FD, che tiene in considerazione la vicinanza agli elementi territoriali sensibili. Al valore dell’indice di rischio ottenuto viene associato un livello di rischio dell’impianto che corrisponde a una specifica distanza di attenzione necessaria per la stesura del piano di emergenza esterno. Dall’ entrata in vigore del DPCM ai gestori dell’attività è stato concesso un periodo di sessanta giorni per inviare la documentazione al Prefetto territorialmente competente, il quale a sua volta avrà a disposizione dodici mesi dalla ricezione delle informazioni per redigere il piano di emergenza esterno. Il risultato che queste nuove normative avranno sull’ incidenza degli incendi e sulle conseguenze di tali eventi, non sono attualmente osservabili, sarà necessario attendere per valutare il loro effetto poiché i termini di tempo per le operazioni di pianificazione esterna dell’emergenza non essendo perentori, ma ordinari, la loro inosservanza non prevede al momento sanzioni. valutazione del rischio incendio

Relatori: Micaela Demichela, Gianfranco Camuncoli
Anno accademico: 2022/23
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 54
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-22 - INGEGNERIA CHIMICA
Aziende collaboratrici: ARIA srl
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/24087
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