Elena Bernocco
Exhibit Design: un percorso tra museografia, architettura e archeologia. = Exhibit Design: a journey through museography, architecture and archaeology.
Rel. Pier Federico Mauro Caliari. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Design E Comunicazione, 2022
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La trattazione riguarda il concetto del bello, inteso come un parametro oggettivo. Si tratta quindi di un bello ricreato in modo artificiale, prodotto da una condizione estetica, capace di ricreare una reazione, che viene intesa come fascinazione: un concetto che la modernità ha perso. Questa ricerca del bello in senso assoluto la si può definire una “sublime ricapitolazione”. Come un processo evolutivo, anche la bellezza è cambiata nel corso del tempo, perché è mutato il tipo di desiderio, il gusto e i mezzi per raggiungerla e ottenerla. Tuttavia, da quando esiste l’arte, anche il bello è presente, come un dato immutabile e costante. Il bello racchiude la forza delle emozioni, rendendoci stupefatti, felici e tal volta tristi, inoltre può essere utile per comprendere e apprezzare ciò che viviamo e ciò che abbiamo. Un modo tangibile per raggiungere la bellezza sono le grandi mostre: esse sono delle sperimentazioni formali, dove viene testato il nuovo e ridefinito il bello. Costituiscono un evento mediatico che si inserisce in un ambito privilegiato della comunicazione contemporanea. Per tanto la progettazione di una mostra viene considerata come evento epocale, che influenza la società e l’architettura. La trattazione prosegue con un’applicazione tangibile: attraverso due progetti qui presentati si cerca di ricreare il concetto di bello in senso assoluto. Nella prima, si tratta di un allestimento museale realizzato per celebrare i duecento anni della morte di Antonio Canova. La mostra intitolata “Corners of Beauty” vuole esprimere l’ineffabilità della bellezza delle opere dell’artista. Lo spazio espositivo si basa sul concetto di angolo, usato per rappresentare le varie sfaccettature che la bellezza delle opere dello scultore descrive. La virtuosità del corpo, l’armonia del movimento, l’intensità degli sguardi e la purezza sono stati i temi esposti negli angoli della Basilica Palladiana di Vicenza. Nel secondo progetto, invece, si analizza il bello in quello da ciò che abbiamo ereditato dalla storia: viene descritto un progetto architettonico e di rivalorizzazione di Villa Adriana a Tivoli. Il progetto comprende: - un padiglione termale-espositivo, secondo la stretta relazione presente nell’architettura termale romana, dove acqua e arte convivevano e condividevano l’obiettivo della restituzione dello straordinario scenario architettonico. - una sistemazione paesaggistica nella cosiddetta Buffer Zone Unesco, compresa tra il recinto del sito archeologico e il Fiume Aniene, con la finalità di valorizzare la zona presente sotto il muro delle Cento Camerelle e riaprire lo storico ingresso. Si vuole anche rigenerare lo spettacolo dell’acqua catturata dall’archeologia e dalle nuove architetture. -una nuova strategia di valorizzazione del sito, in cui viene associata una famosa casa di moda quale Dolce e Gabbana alla Villa adrianea. A corredo del progetto è stata realizzata l’immagine coordinata di Villa Adriana, che ne esalta la visibilità a livello locale e nel mondo digitale. |
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Relatori: | Pier Federico Mauro Caliari |
Anno accademico: | 2022/23 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 124 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Design E Comunicazione |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea > L-04 - DISEGNO INDUSTRIALE |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/23964 |
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