Le tracce della storia sul territorio: le canalizzazioni nella Valle di Cesana = The traces of history on the territory: canalizations in the Cesana Valley

Dopo decenni di calo demografico e generale abbandono, le valli montane dell’arco alpino italiano stanno vivendo, negli ultimi anni, una nuova primavera, della quale non sono ancora chiari gli effetti a lungo termine, nè se sarà solamente una fase momentanea. Gli avvenimenti che hanno nuovamente portato l’interesse su di esse sono, purtroppo, infelici. Si parla chiaramente della pandemia globale che dal 2020, la quale tra le numerose conseguenze ha anche decretato una perdita di attrattività delle città e degli spazi confinati e frenetici definiti all’interno di esse, a favore di ritmi e stili di vita forse definibili desueti, ma sicuramente più a contatto con la natura e con il territorio che ci circonda. La riscoperta delle montagne d’altronde non riguarda solo chi ha deciso di tornare a vivere nella borgata dei nonni, o di chi può permettersi di lavorare in modalità smart dal prato sotto i larici invece che dalla scrivania del trilocale in periferia; è un fenomeno che ha fatto sì che anche molte persone che non erano mai state a contatto con questi ambienti ne vengano attratte, e ne rimangano piacevolmente sorprese. Se negli ultimi decenni c’è stato un momento in cui esiste la possibilità concreta di ristudiare e rivalutare il patrimonio paesaggistico, storico, edilizio delle nostre valli e di farlo nuovamente fiorire, a mio parere è proprio quello che stiamo vivendo. Per troppo tempo la proposta culturale è rimasta ferma ai modelli del secolo scorso, che ormai non attirano e non accattivano più l’utente, per troppi anni l’offerta turistica è stata legata solamente all’attrattività degli sport invernali, che per altro, dato il surriscaldamento globale, si possono svolgere in periodi sempre più brevi. è giunto il momento, e vi è finalmente l’interesse sociale ed economico per farlo, di rivalutare l’immenso patrimonio formato dalle nostre Alpi. Il primo passo per rivalutare un territorio è, però, conoscerlo, ed è esattamente in questo primo tassello che si vuole inserire il lavoro svolto all’interno di questa tesi. Il territorio preso in esame, la Valle di Cesana, è stato scelto più che altro per ragioni affettive, ma si tratta in ogni caso, come si evidenzierà nei capitoli successivi, di uno dei luoghi cardine di molte delle vicende storiche che hanno segnato l’intero Paese, e sul quale sono ancora presenti tracce di questi avvenimenti. All’analisi storica seguirà quella cartografica ed iconografica, che hanno come obiettivo quello di ricostruire, per quanto possibile, l’immagine storica del territorio, prima degli stravolgimenti edilizi ed infrastrutturali del secondo Novecento. In seguito, sfruttando il potenziale messo a disposizione dalla cartografia numerica moderna e gli strumenti GIS, verrà analizzato lo stato attuale della valle, seguendo punti di vista morfologici, insediativi, demografici. In ultimo verrà proposto un modello di studio di un particolare ambito tematico che ha segnato per secoli il territorio: la canalizzazione delle acque. Questo non vuole essere un punto di arrivo, una conclusione serrata del percorso di questa tesi, ma anzi si propone come esempio pratico dell’importanza della conoscenza degli aspetti storici per la lettura del territorio.