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Palazzo Burgos di Pomaretto : problemi di conservazione e restauro

Andrea Ferrero, Ester Pistone

Palazzo Burgos di Pomaretto : problemi di conservazione e restauro.

Rel. Maria Grazia Vinardi. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, Corso di laurea specialistica in Architettura (Ambiente E Paesaggio), 2011

Abstract:

Abbiamo intrapreso questo argomento prendendo spunto dal settimanale locale "La Fedeltà" in cui sono apparsi vari articoli sulla piazza XXVII Marzo 1861 a proposito della linea del teleriscaldamento.

Nell'estate 2010 sono iniziati gli scavi in via Garibaldi per far passare i tubi del suddetto teleriscaldamento, il problema sorse quando si arrivò nella piazza e vennero alla luce alcune ossa umane. Fu così interpellata l'intendente delle belle arti di zona Maria Cristina Preacco che predispose un ampliamento degli scavi per valutare l'importanza storica ed archeologica dei ritrovamenti.

Questo fatto ci incuriosì e decidemmo di approfondire l'argomento scoprendo che il sito della piazza nascondeva nel sottosuolo i resti dell'antica Chiesa dei frati minori conventuali di San Francesco demolita all'inizio del XIX secolo ed accanto a questa vi era il convento trasformato successivamente in abitazione signorile ed oggi proprietà comunale in forte decadenza, il palazzo Burgos di Pomaretto.

Linee guida del progetto di restauro:

Il "progetto di restauro" è un'insieme di azioni articolate e distinte, ma non disgiunte l'una dall'altra ed ha come fine la conservazione del costruito. Seguendo il metodo proposto da Mario Dalla Costa possiamo distinguere tre fasi principali ovvero la conoscenza, il restauro e la rifunzionalizzazione. La conoscenza si fonda prevalentemente sull'acquisizione e sulla interprelazione delle informazioni storiche relative alle vicende del costruito} Rientrano in questa fase: l'analisi ambientale, cioè le relazioni del bene architettonico con il sito, il contesto urbano e territoriale; l'analisi storica che, basandosi sullo studio delle fonti bibliografiche, manoscritte (relazioni, resoconti, cronache) ed iconografìche (disegni, mappe, opere grafiche o pittoriche, rilievi scultorei, fotografìe), permette di definire il valore del Bene Culturale analizzandone le stratificazioni e le caratteristiche evolutive nel tempo; il rilievo che, partendo dalla collocazione del bene nello spazio, ne definisce i parametri dimensionali delineandone le caratteristiche e la localizzazione nel contesto urbano attraverso la georeferenziazione del sito, il rilievo planoaltimetrico e quello topografico; l'analisi critica dell'architettura che studia la struttura, la sua concezione statica, il modello distributivo, i materiali, gli elementi funzionali come pavimenti, serramenti etc. e gli elementi decorativi come decorazioni murali, affreschi etc; la valutazione socio-economica del bene; l'analisi del degrado, che pone l'attenzione sui danni di ridotta entità, ma di elevata estensione percepibili nel loro insieme e l'analisi dei dissesti che mette in evidenza i danni rilevanti localizzati ed evidenti.

Il restauro, che richiamandosi allo stato generale dei difetti, ovvero ai dissesti delle strutture e al degrado dei materiali considerati nella fase della conoscenza, analizza le cause intrinseche, o estrinseche che li hanno prodotti? In questa fase rientrano in modo generale tutti gli interventi che possono essere attuati per riportare alla luce l'originario splendore del fabbricato, senza compromettere la materialità né la concezione strutturale antica.

La rifunzionalizzazione, ovvero l'utilizzazione o il riuso del costruito. Qui, attraverso la verifica della compatibilita del bene con le previsioni progettuali, si pensa al futuro riuso del fabbricato tenendo sempre presenti l'analisi storica, ambientale ed architettonica.

Obiettivi del lavoro:

Il nostro lavoro si è concentrato soprattutto sul restauro esterno dell'edificio in avanzato stato di degrado. Proporremmo un inquadramento territoriale seguito da un'analisi storica, un rilievo geometrico e del degrado e tutte le operazioni atte a riportare il palazzo agli antichi splendori. Ci concentreremo anche su tre sale interne, le più interessanti dal punto di vista architettonico ed artistico e cercheremo di farle emergere dal contesto dando loro una nuova luce grazie ad un accurato restauro.

All'interno del palazzo coesistono varie realtà distributivamente intersecate l'una con l'altra da un casuale ordine cronologico di insediamento. Tale distribuzione è stata dettata da un assegnazione comunale degli spazi non organica. Vediamo così convivere associazioni umanitarie, di ex militari e sportive, alloggi privati e la scuola di musica. Il progetto di restauro da noi elaborato ha quindi intenzione di proporre una riorganizzazione interna che meglio divida queste funzioni per agevolare gli utenti. Dal sopralluogo abbiamo inoltre notato che ovunque, sia per l'età del palazzo che per la totale assenza di interventi, sono presenti barriere architettoniche che ostacolano l'accesso non solo alle carrozzine, ma anche alle persone con difficoltà deambulatone. Proporremmo quindi alcuni elementi utili per creare percorsi adatti alle disabilità.

Relatori: Maria Grazia Vinardi
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AP Rilievo architettonico
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
R Restauro > RD Tecniche del restauro
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura, Corso di laurea specialistica in Architettura (Ambiente E Paesaggio)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2314
Capitoli:

1. Introduzione

1.1. Linee guida del progetto di restauro

1.2. Obiettivi del lavoro

2. La città di Fossano e la sua storia

2.1. Fortuna critica di Fossano

2.2. Fondazione

2.2.1. Il terziere Borgo Vecchio

2.2.2. Il terziere Borgo Romanisio

2.2.3. Il terziere Borgo Salice

2.2.4. Quartiere del Castello

2.3. Palazzi nobiliari in Fossano

2.3.1. La via dei nobili

2.4. Edifici sacri e conventi

2.5. Piazza XXVII Marzo 1861 ieri ed oggi

3. Il sito e le sue trasformazioni

3.1. Cronologia degli eventi

3.2. Catasti e mappe

4. Chiesa di San Francesco

4.1. Padri minori Conventuali

4.2. Chiesa e Convento

4.2.1. Fondazione

4.2.2. Composizione

4.2.3. Affreschi

4.2.4. Progetti mai realizzati

5. Palazzo Burgos

5.1. Lo stato attuale e le sue caratteristiche

5.2. Destinazione d'uso nel corso degli anni

5.3. La famiglia Burgos di Pomaretto

5.4. Gli apparati pittorici

6. Rilievo del palazzo

6.1. Rilievo fotografico

6.2. Rilievo geometrico

6.2.1. Il rilievo geometrico e la sua metodologia

6.2.2. Strumenti utilizzati

6.3. Rilievo materico

6.4. Rilievo del degrado

7. Progetto di restauro

7.1. Metodologie operative

7.2. Interventi previsti

7.3. Computo metrico estimativo

8. Ipotesi di rifunzionalizzazione 8.1. Descrizione del progetto

9. Conclusioni

10. Bibliografia

11. Fonti

12. Allegati

12.1. Schede interne

12.2. Computo metrico estimativo

12.3. Tavole grafiche

Bibliografia:

Fossano, la storia ed il palazzo Burgos di Pomaretto

Teodosio Lanfranchi, Storia di Fossano, 1794, Libro I.

Goffredo Casalis, Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il re di Sardegna, Vol. 6, 1840.

Pietro Paserio, Notizie Storiche della Città di Fossano, Volume IV, Torino, Tipografia dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1865.

Carlo Cipolla-Carlo Merkel, Una iscrizione del 1236 e la origine di Fossano, in "Rivista Storica Italiana", VI/11889.

Antonio Marino, Bibliografia storica, geografica, statistico, commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna, Torino 1893, Volume quinto.

Lorenzo Bertano, Dell 'origine di Fossano Appendice XI, in Storia di Cuneo, Medio Evo (1198-1382), Vol. II, Cuneo 1898.

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Giovanni Battista Negro, Vita di S. Giovenale con l'origine e fondazione di Fossano, Torino 1650, ristampa anastatica 1968.

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Adriana Boidi Sassone, Il Palazzo della Cassa di Risparmio di Fossano, Edizioni Piemonte -Trinità 1983.

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Restauro e conservazione

Cesare Romeo, Lezioni di conservazione dei materiali nell'edilizia storica, Celid 1999.

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