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Grand Pari(s): metodo, legittimazione e rappresentazione nel processo di costruzione sull'avvenire della metropoli parigina.

Daniele Campobenedetto

Grand Pari(s): metodo, legittimazione e rappresentazione nel processo di costruzione sull'avvenire della metropoli parigina.

Rel. Carlo Olmo, Fulvio Irace, Panos Mantziaras. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2011

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

Je m'égare, je, me perds dans cette ville immense, je ne reconnais plus moi-méme les quartiere nouveaux. Voilà Chaillot, Passy, Auteuil bien liés à la capitale ; encore un peu Sèver y touche ; et si l'on prolonge d'ici à un siècle Jusqu'au Versailles, de l'autre còte à Saint-Denis, et du còté de Picpus à Vincennes, ce sarà pour le coup une ville plus que chinoise.

Sébastien Marcier, Tableau de Paris.

La descrizione delle grandi conurbazioni contemporanee è vittima negli ultimi decenni di uno spostamento dei suoi termini dal numero alla metafora, caricandosi di un forte carattere evocativo. Città capitale, metropoli, megalopoli, worid cities, città globali, città mondo, fanno parte della terminologia che utilizziamo per indicare queste conurbazioni i cui limiti sono tanto indefiniti quanto grande è il desiderio, più o meno espresso nel corso degli anni, di identificarli.

La scala della metropoli pone dunque una sfida progettuale che l'indeterminatezza dei confini e la compenetrazione di temi, tecniche e scale rendono complesso affrontare. Una tale ambizione deve confrontarsi con la difficoltà di tenere assieme gli elementi del progetto, coniugando lo sguardo generale con il particolare, senza polverizzare nella mente l'immagine complessiva della città, come già Hugo aveva ipotizzato dall'alto delle torri della sua Notre Dame de Paris.

Se la metafora della grande città inizia a svilupparsi con il primo dopoguerra, i tentativi contemporanei di affrontare la metropoli hanno una manifestazione evidente già con il piano, strumento privilegiato di controllo territoriale, che nel corso del Novecento dimostrerà i suoi limiti. Parallelamente allo slittamento verso la metafora descrittiva della metropoli anche il progetto della grande scala muta di prospettiva, trasformandosi da obiettivo a vero e proprio problema.

I tentativi di affrontare questo problema non provengono solo dalla sfera della cultura architettonica, anzi, la definizione della metropoli passa prima di tutto, nel corso del Novecento, dagli strumenti di governo e dalle istituzioni. Da New York a Londra, da Parigi a Berlino si immaginano, si creano, si modificano organi territoriali ai quali è affidato il compito prima di controllare lo sviluppo, poi di definire un'identità, o perlomeno un carattere comune, della metropoli.

Questi aspetti, insieme alle esperienze che tentano di ridefinirne le conseguenze, non sfuggono, per la loro estensione e la loro rilevanza, all'analisi operata da varie discipline, non ultime quelle riferite alla sfera architettonica. Tuttavia il dibattito che ne scaturisce spesso segna un appiattimento dei processi, portando, nel caso della città, ad un'analisi sempre più riferita alle soluzioni avanzate dalle varie esperienze più che allo studio del loro percorso e delle influenze di questo sulla cultura architettonica. Nasce così l'esigenza di uno sguardo verso quei processi di progetto della grande scala metropolitana capaci, al di là dei loro esiti, di considerare questa dimensione nella sua interezza; uno sguardo che proceda oltre la considerazione degli specifici fatti urbani o delle strategie, sia sussistenti, sia appartenenti alla sfera del progetto.

Nel contesto globale contemporaneo, gli assi problematici avanzati dalla grande scala si ripetono, con declinazioni differenti, in casi anche molto distanti tra di loro nello spazio e nella cultura. I temi cruciali nelle esperienze di pianificazione sono spesso individuati nella definizione di autorità sovra-comunali (più o meno settoriali) e dei loro confini, nella questione ambientale, nei problemi legati alla mobilità e all'abitare e più in generale nell'individuazione della direzione che si vuole imprimere allo sviluppo di queste villes monde. In questo contesto l'attenzione viene attirata dal caso di Parigi, teatro di un processo ambizioso e peculiare di ridefinizione strategica dell'area metropolitana e di ricerca identitaria. Lo Stato francese negli ultimi dieci anni ha posto le basi per una riflessione sul tema della grande scala che alle strategie di carattere infrastrutturale, politico e tecnico, a fronte della crescente concorrenza a scala globale tra le metropoli mondiali, integra una riflessione culturale. La figura dell'architetto sarà, proprio grazie a questa nuova prospettiva, chiamata ad assumere un ruolo fondamentale nell'immaginare gli scenari futuri della metropoli. La concretizzazione di questo asse strategico avverrà solo nel 2007 riprendendo esperienze precedenti e integrandone di nuove ideate ad hoc. Il nodo centrale, per quanto riguarda l'ambito architettonico è costituito dalla consultazione internazionale denominata Le grand pari de l'agglomération parisienne. Consultation Internationale pour l'avenir du Paris métropolitain, che attraverso il coinvolgimento di dieci equipe internazionali, avrà l'obiettivo di ridefinire gli assi strategici di sviluppo dell'area parigina e riuscirà a creare un dibattito sull'avvenire della metropoli capace di mettere in discussione le tradizionali basi del progetto territoriale e urbanistico in Francia. Lo scopo di questa operazione, dichiarato nel documento costitutivo, è creare delle visioni "totali" della futura metropoli, attraverso un processo che punta a stabilire un rapporto dialettico tra le équipes partecipanti e un dibattito aperto con gli attori locali.

L'obiettivo della consultazione, come anche la scelta di non considerare solo elementi tecnici e politici, rendono questa esperienza senza pari, se non altro per le sue ambizioni, nel contesto internazionale. Sarà lo stesso Nicolas Sarkozy, nel discorso tenuto in occasione della presentazione dei risultati di questa operazione, il 29 aprjle 2009, a commentare: «C'est la première fois dans le monde qu'une réflexion de cette ampleur est engagée sur la question de la grande métropole moderne. Le travaii accompli est sans précédent». Le dichiarazioni entusiastiche del presidente della Repubblica hanno effettivamente ragione di essere avanzate a fronte della enorme complessità del processo messo in campo, tuttavia, se Parigi non è l'unica metropoli a doversi confrontare con le sfide poste dalla grande scala, non è neppure l'unica a tentare di risolverle.

In campo europeo molte città si muovono con interventi puntuali di riqualificazione, spesso legati ai programmi comunitari, ma solo in pochi casi contemporanei c'è il tentativo di ricondursi ad una strategia che consideri la metropoli nel suo insieme. Uno di questi casi è costituito dalla competizione internazionale Greater Helsinki Vision 2050, proposta dalla capitale finlandese tra il 2006 e il 2007 che punta alla riorganizzazione generale dell'area metropolitana attraverso uno scenario con prospettiva pluridecennale. Le dimensioni di Helsinki non possono essere paragonate a quelle della capitale francese, ma la natura dell'intervento che si è tentato di attuare ha, proprio nell'intenzione di considerare l'insieme metropolitano, un contatto con il caso parigino.

La scelta di concentrarsi su Parigi, piuttosto che su Helsinki o su altre esperienze nasce dai molteplici aspetti peculiari dell'iniziativa stessa e del contesto in cui si sviluppa, in confronto a quanto accade sulla scena internazionale non solo in campo europeo. La prima di queste peculiarità è legata all'aspetto politico e amministrativo, spesso il primo ad essere affrontato nelle esperienze passate e contemporanee (basti pensare alle situazioni londinesi o berlinesi). La metropoli parigina è caratterizzata da un labirinto di istituzioni, i cui territori di competenza si sovrappongono a vari livelli. Se a questo si aggiunge il tradizionale controllo statale della "regione capitale" francese si delinea un quadro istituzionale e politico tra i più complessi in Europa: il problema dell'armonizzazione dei poteri, della definizione delle loro competenze e della loro dimensione territoriale, risulta dunque centrale per il progetto di sviluppo della metropoli.

Se l'aspetto politico-istituzionale (seppur peculiare nel caso parigino) è comunque in parte assimilabile ad altre esperienze europee, altrettanto non si può dire per quanto riguarda la dimensione storica. La grande tradizione di pianificazione di stampo tecnocratico che ha imperversato a partire dal secondo dopoguerra in Francia, si trova di fronte ad un procedimento consultivo ambizioso. L'esperienza parigina non è infatti inscrivibile né in una logica concorsuale né tanto meno in quella di un piano commissionato all'interno delle strutture statali, al contrario è l'affermazione di una complessità che richiede non tanto una scelta tra alternative attraverso un giudizio istituzionale, quanto un confronto tra differenti strategie per affrontare il problema.

Altro aspetto peculiare del caso parigino è la grande ambizione dell'esperienza che, coinvolgendo un territorio vastissimo, invita in modo prioritario ad una riflessione sugli aspetti della sostenibilità e della mobilità con l'obiettivo non solo di trovare strategie di pianificazione per un territorio che accoglie tredici milioni di persone, ma di farlo costruendo la città del dopo-Kyoto.

Per raggiungere questo obiettivo la municipalità e lo Stato mettono in gioco i dati che derivano da anni di analisi, e le équipes partecipanti alla consultazione si compongono in modo diverso a seconda delle competenze ritenute importanti per affrontare il progetto, producendo uno sforzo analitico notevole.

Questa peculiarità analitica è strettamente legata alla formulazione del nuovo metodo di discussione sul futuro della città, elaborato dalla sfera istituzionale francese e plasmato in itinere dalle équipes. Agli architetti viene offerta l'occasione di riflettere sulla grande scala all'interno di uno spazio sperimentale capace di accogliere diverse rappresentazioni della città, e di stimolare una discussione sugli strumenti, differenti da quelli consolidati nel contesto francese, che la cultura architettonica contemporanea possiede per individuare i problemi del territorio, facendo dell'ambito metodologico una caratteristica fondamentale del caso parigino.

Molti altri aspetti spingono a studiare la consultazione internazionale come esperienza capace di innovare il dibattito sulla metropoli e sulla grande scala, non ultimi quello socio-politico, data la difficoltà di governare efficacemente un territorio nel quale convivono identità contrastanti, esplicitata dai fatti di cronaca riferiti alle banlieues degli ultimi dieci anni, e l'aspetto urbanistico-infrastrutturale, a fronte dell'estrema domanda di mobilità all'interno della metropoli.

Nella competizione tra le ville-monde il tentativo parigino di restare a galla acquista quindi un interesse rilevante sia per le sue molteplici peculiarità, sia per il tentativo di creare una strategia che, si vedrà, vuole espandersi alla scala della nazione.

Nonostante il respiro internazionale dell'esperienza, l'analisi dei suoi risvolti è piuttosto limitata nel resto d'Europa. I risultati della consultazione iniziano ad uscire al di fuori dell'ambito francese attraverso diverse conferenze promosse in tutto il mondo, ma la maggior parte delle pubblicazioni rimane in lingua francese e solo in alcuni casi, come quello tedesco, la consultazione è stata ripresa in maniera approfondita dalla stampa specializzata. Inoltre l'attenzione della cultura architettonica si ferma per lo più all'aspetto dei risultati, lasciando le poche analisi del processo alle penne degli scienziati sociali o degli analisti politici, e rischia di ridurre la propria riflessione ad un'articolata "collezione di figurine" della futura Parigi, nel migliore dei casi organizzate in un album coerente a sé stesso. La parziale confusione che risulta sulla scena internazionale, soprattutto nell'anno successivo alla chiusura dell'esperienza, dovuta anche ai movimenti polìtici da essa generati, motiva ulteriormente uno studio del processo che, privo di pretese esaustive, possa collocare nel panorama della cultura architettonica la consultazione, senza riferirsi solamente ai suoi esiti. Prima di individuare gli aspetti fondanti di questa indagine, occorre richiamare la natura di questa esperienza e dei suoi risultati. Si è precedentemente accennato al piano come strumento di controllo dello sviluppo metropolitano, ma il cambiamento di prospettiva costituito dalla consultazione non può che allontanarsi da questa concezione. Al di là dell'abbandono dell'aspirazione al controllo di un territorio così vasto, o delle pretese di delineare un modello capace di descriverne deterministicamente gli sviluppi, è la stessa complessità del problema che impone l'utilizzo di strumenti e procedure differenti da quelle tradizionalmente attuate. Il progetto di scenario entra così a far parte da subito dell'orizzonte della consultazione con la sua implicita costruzione di ordini ipotetici, dove l'ipotesi che segue il "se" deve essere ricercata con attenzione se si vuole evitare il totale scollamento da una plausibile realtà. È la lezione di Bernardo Secchi (che parteciperà anche alla consultazione) a fornire un'efficace figura, utile a riassume tale meccanismo, nel gioco del domino, in cui le tessere accostate secondo regole precise creano percorsi non determinati. La costruzione di un sistema capace di individuare delle regole per la costruzione di un futuro del quale non solo non si conoscono, ma non esistono forme aprioristiche, non è tuttavia scontata nel contesto francese e ciò permette di aprire ulteriori ambiti di dibattito.

Il primo che si avanza per orientare lo studio nell'universo della consultazione riguarda la legittimazione dell'architetto a lavorare sulla grande scala in un contesto in cui questa non è di per sé stessa affermata da una consolidata tradizione di progetto del territorio. Nel dibattito della consultazione, gli architetti si pongono quali gestori di un processo che coinvolge molte competenze all'interno di vasti gruppi, a cui viene affidato il compito di elaborare una strategia totale per lo sviluppo della metropoli. Attraverso questo ruolo i professionisti partecipanti sembrano essere capaci di inserirsi in una nuova prospettiva metodologica, riuscendo effettivamente ad innescare il confronto sulla strategia di sviluppo. Pertanto, in un contesto in cui dagli architetti ci si aspetta il gesto estroso, si delinea al contrario il ruolo di gestore di un processo complesso, che può accendere una discussione più che fornire risultati di tipo strategico. La definizione e la legittimazione di questo ruolo si sviluppano attraverso un equilibrio tra la costruzione di un capitale tecnico e di un capitale culturale nei lavori delle équipes, che fa di questa esperienza un nodo fondamentale del non compiuto allontanamento delle pratiche di progetto a grande scala dalla tecnocrazia. La pianificazione alla scala della metropoli non è di per sé un'innovazione (Delouvrier nel 1965 o lo SDRIF del 1994 sviluppano le loro strategie all'incirca sulla stessa area), come non lo sono i molti temi trattati in Grand Paris (i trasporti, il problema residenziale, o la sostenibilità si erano già discussi in esperienze precedenti, seppur con toni differenti). Il confronto tra strategie che nasce dalla consultazione e il modo in cui si affrontano temi già discussi risultano il terreno su cui l'architetto, intento a ricostruire la sua funzione sociale di mediatore fra attori, gioca: non si procede più per assegnazione di una soluzione, quanto per discussione di un problema, e in questo modo se ne afferma la complessità. L'aspetto del metodo è dunque essenziale in questo dibattito sulla città e costituisce uno degli elementi più importanti dell'operazione anche per la sua aspirazione a divenire paradigma della pianificazione a grande scala. L'efficacia dello sforzo paradigmatico compiuto dall'operazione è ancora difficilmente valutabile, ma già dagli immediati sviluppi, che si analizzeranno nel corso della trattazione, appare chiaro come la partita si giochi nella capacità di architetti e istituzioni di trasformare i meccanismi di dibattito in azioni calate sul territorio senza vanificare gli sforzi e gli assunti raggiunti durante la discussione. La contraddizione che spezza il progetto della città in due livelli, quello mitico dei grandi principi capace di coagulare attorno a sé il consenso, e quello pragmatico fatto scambi di risorse eco

Relatori: Carlo Olmo, Fulvio Irace, Panos Mantziaras
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GD Estero
ST Storia > STH Periodo contemporaneo (dal 1945)
ST Storia > STN Storia
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: Politecnico di Milano - Facoltà del Design, École Nationale Supérieure d'Architecture (ENSA) - Paris-Malaquais
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2241
Capitoli:

Indice:

Volume 1

Prefazione metodologica

1 Introduzione (o ricerca di una metropoli)

2 Grand Paris. Storia di un termine e di un limite

2.1 I limiti di Parigi

2.2 Parigi oltre le mura

2.3 Grand Paris o plus de Paris: unità e policentrismo

2.4 Tra controllo e identità

2.5 Molte Grand Paris

3 Gli ultimi vent'anni

3.1 Gli anni Ottanta: Banlieue '89 e 75021

3.2 Le esperienze della Ville de Paris

3.3 Ile-de-France: lo SDRIF come strumento di progetto territoriale 3.4 Le politiche dello Stato e i prodromi della consultazione

4 La nascita della consultazione

4.1 Un dibattito necessario

4.2 La nascita della consultazione (2007-2008)

4.3 Il primi passi

4.4 Le altre esperienze

5 La legittimazione del ruolo dell'architetto

5.1 Legittimazione e professione

5.2 Legittimazione e formazione

5.3 L'affermazione della legittimazione nella consultazione

6 Il percorso della consultazione

6.1 Il bando

6.2 Lo svolgimento (2008-2009)

6.3 I contatti

6.4 Cronologia della consultazione

7 La struttura della consultazione

8 Un metodo per il dibattito sulla metropoli

8.1 Grand Paris, stato, regione, città: quali rapporti tra le varie esperienze?

8.2 Il metodo

8.3 Gli éléments d'analyse critique

9 Le équipes e i risultati

9.1 Multidisciplinarietà e progetto

9.2 Scenari e rappresentazione

10 La rappresentazione: mezzo e fine di progetto

11 L'attuazione della ricerca

11.1 La nascita dell'Atelier Internazional du Grand Paris

11.2 La loi du Grand Paris

11.3 Gli sviluppi dell'Atelier e del disegno di legge

Bibliografia

Appendice

Cronologia comparata delle esperienze legate a Grand Paris (2000-2010)

Sigle riportate nella trattazione

Volume 2

Allegati

Bibliografia:

Bibliografia

Il processo della consultazione

Opere a stampa_monografie

- Baudon, Thierry; Laisney, Francois; Térade, Annie (a cura di) - Paris, alchimies d'une métropole, Parigi, éditions Recherches, 2008.

-Blanc, Christian - Le Grand Paris du XXI siede, Parigi, le Cherche Midi, 2010.

- Gaudron, Olivier; Mattei, Marie-Flore et alii - Lecture des 10 projets du Grand Paris: analyses synthétiques et remarques transversales, La Défense, PUCA, 2009.

-Gilli, Frédéric; Offner, Jean-Mare - Paris, Métropole hors les murs, aménager et gouverner un Gand Paris, Parigi, Sciences Po les Presses, 2008.

- Lengereau, Eric - L'Etat et l'architecture, 1958-1981, une politique publique?, Comité d'histoire du Ministère de la Culture, Parigi, Picard, 2001.

-Offner, Jean-Mare (a cura di) - Le Grand Paris, Parigi, la Documentation Francaise, 2007.

Opere a stampa_periodici, [si predilige in questo caso l'ordine cronologico per dare conto dell'evoluzione del processo]

-Lenne, Frederic - De la cité au perron de l'Elysée, in «AMC», ottobre 2007, n° 173, pp. 52-54.

-Leclercq, Francois - le Grand Paris est trop petìt, in «AMC», ottobre 2007, n° 173, pp. 56-58.

-Morel Journel, Guillemette - A la recherche de la grande échelle, in «AMC», ottobre 2007, n° 173, p. 60.

- Auduin , Jean; Vatov , Marie-Christine - Le Vrai chic parisien, in «Traits urbains», gennaio-febbraio 2008, n°20, p. 5.

-Grand Paris - relance de la consultatìon, in «Traits urbains», aprile 2008, n°22, p. 11.

-Spizzichino, Robert - Grand paris: utiliser les professionnels de l'urbain sans les instrumentaliser, in «Le Moniteur des travaux publics et du bàtment», 6 giugno 2008, n° 5454, p.450.

-Vicendon, Sybille - Partìe capitale pour le trand paris, in Liberation" 25 giugno 2008, p. 11.

- Acher, Francois; Burgel, Guy; Huchon, Jean-Paul; Yves Lichtenberger - Les chantiers du -Grand Paris, in «Paris; Esprit», ottobre 2008, pp. 60-194.

-Rigaud, Caroline - Grand Paris, in «Traits urbains», novembre-dicembre 2008, n°27, pp. 44-47.

-Alonzo, Eric - Le retour du Grand Paris, in « Bauwelt », 2009, n° 24, pp. 54-59.

-Bertone, Marion - Le Grand Paris des architectes, in «Archistorm», febbraio 2009, n° 35, p. 50-59.

-Braouezec, Patrick - La consultatìon sur le Grand Paris ne doitpas ètre une fin mais un début, in «Le Moniteur», 6 febbraio 2009, p. 28.

-Bommelaer, Claire; de Rochebouet de Rochebouet Beatrice - Coup de loup sur les projets des dix architectes di Grand Paris, in «Le Figaro», 12 marzo 2009.

-Jéróme, Beatrice - Gand Paris, la rocade souterraine de M.Blanc est contestée par les architectes, in «Le Monde», 17 marzo 2009.

-Guerrien, Mare - La Plaine à Aubervilliers : pour des passerelles entre les territoires, in «Urbanisme», marzo-aprile 2009, n°365, pp. 22-24.

-Il est l'heure, [Grand] Paris s'éveillel, in «Le Petit journal de la Cité», aprile 2009, n° 8, pp. 2-3.

-Jaigu, Charles; De Ravinel, Sophie - Nicolas Sarkozy dévoile son Grand Paris, in «Le Figaro» 29 aprile 2009.

-Bommelaer, Claire - Les projets culturels les plus attendus, in «Le Figaro» 29 aprile 2009.

-Le Guellec, Gurvan - Dix coalitìons pour le Grand Paris, in «Nouvel Observateur » 30 aprile 2009.

-Inventer la ville durable. Le tourdu Grand Paris en 80jours, in «AMC», maggio 2009, n°188, pp.43-52.

-Davoine, Gilles; Moutarde, Nathalie - Grand Paris. Onze idées retenues par Nicolas Sarkozy, in «Le Moniteur des travaux publics et du bàtiment», 15 maggio 2009, n°5503, pp.60-62.

-Vicendon, Sybille - Le Grand Paris à son patron, in «Liberation», 11 giugno 2009.

-Dana, Karine - Intrigues metropolitaines, in "AMC", giugno-luglio 2009, n° 189, pp. 52-59. -«Urbanisme», Grand Paris : Agorà, luglio-agosto 2009, n°367, pp. 4-8.

-Huchon, Jean-Paul - Le projet du Grand Paris organise le retour en force de l'Etat, in «Les Echos», 14 settembre 2009.

- Ramnoux, Sébastien - Sarkozy dessine le Grand Paris, in «Le Parisien», 30 settembre 2009.

-«Urbanisme», Le Grand Pari(s), settembre-ottobre 2009, n°368.

-L'Avis d'IDFE: le projet de hi du "Grand Paris" doit ètre révisé en profondeur, in «Liaison. Tlede-France environnement», ottobre 2009, n° 118, pp. 2-3.

-Ramnoux, Sebastien - Le coup de gueule des architectes di Grand Paris, in « Le Parisien », 24 ottobre 2009.

-Mitterand, Frédéric - Le Grand Paris est une gronde aventure culturelle, in «Les Echos », 2 novembre 2009.

-Gilli, Fédéric - Grand Paris, l'occasion manquée?, in «Le Monde», 24 novembre 2009.

-De Ravinel, Sophie - Nicolas Sarkozy relance le Grand Paris des architectes, in «Le Figaro», 16 dicembre 2009.

-Armengaud, Mare - Culture et Grand Paris, la pompe funebre?, in «D'A. D'Architectures», febbraio 2010, n°188, pp. 14-17.

-«Architecture d'Aujourd'hui», Le Grand Paris, Acte II, febbraio-marzo 2010, n° 376, pp. 41- 149.

-«Espoir», L'invention du district parisien, n° 160, primavera 2010.

-Vatov, Marie-christine - Dis, c'est encore loin le grand Paris ?, in «Traits urbains», marzo 2010, n°37, p.5.

-Sanpieri, Angelo, Dieci progetti per il Grand Paris. Una metropoli malleabile ed elastica, in «L'indice dei libri del mese», febbraio 2010, p. 11.

-«Critique», Vivement Parisi, giugno-luglio 2010, n° 757-758.

-de Ravinel, Sophie - Grand Paris : les quatre chantiers capitaux, in « Le Figaro », 16 febbraio 2009, p. 4.

Documenti d'archivio

[tutti i documenti si trovano, ancora non catalogati al momento della consultazione, a Parigi presso gli

uffici del ministère de la Culture et de la Communication].

-Le grand pari de l'agglomération parisienne. Consultation internationale pour l'avenir du Paris métropolitain - Document de présentation generale, Parigi, marzo 2008.

-Le grand pari de l'agglomération parisienne. Consultation internationale pour l'avenir du Paris métropolitain, Composition du Comité de pilotage de la consultation (14 membres), Parigi, 2008.

-Le grand pari de l'agglomération parisienne. Consultation internationale pour l'avenir du Paris métropolitain, Composition du Conseil scientìfique et notices biographiques de ses membres, Parigi, 2008.

-Le grand pari de l'agglomération parisienne. Consultation internationale pour l'avenir du Paris métropolitain, Cellule scientìfique opératìonnelle de la consultation (10 membres), Parigi, 2008.

-Le grand pari de l'agglomération parisienne. Consultation internationale pour l'avenir du Paris métropolitain, Eléments d'analyse critìque du Conseil scientifique de la consultation, Parigi, 10 novembre 2008.

-Le grand pari de l'agglomération parisienne. Consultation internationale pour l'avenir du Paris métropolitain, Eléments d'onalyse critique du Conseil scientìfique de la consultation, Parigi, 31 gennaio 2009.

-Le grand pari de l'agglomération parisienne. Consultation internationale pour l'avenir du Paris métropolitain, Eléments d'analyse critique du Conseil scientìfique de la consultatìon, Parigi, 20 aprile 2009.

Interviste dell'autore

-Alonzo, Eric - ENSA Marne-la-Vallée, membro del conseil scientìfique, Noisy-Champ, 14 settembre 2010.

-Cogato Lanza, Elena - EPFL, membro del conseil scientìfique, Ginevra, 6 agosto 2010.

-Lengereau, Eric - ministère de la Culture et de la Communicatìon, autore del bando, Parigi, 22 ottobre 2010.

- Mantziaras Panos, ENSA Paris-Malaquais, coautore del bando, Parigi, 15, 8 settembre 2010, 815, 21 ottobre 2010.

-Sebastien Marot, membro del conseil scientìfique, Parigi, 4 novembre 2010.

Web

-Discours de M. le Président de la République à Roissy Charles-de-Gaulle, Mardi 26 juin 2007. http://www.elysee.fr/president/les-actualites/discours/2007/inauguration-du-satellite-n-3.8248.html

-Discours de M. Le Président de la République, Inauguratìon de la Cité de l'Architecture et du Patrimoine, Palais de Chaillot, lundi 17 septembre 2007, http://www.elysee.fr/president/les-actualites/discours/2007/inauguration-de-la-cite-de-l-architecture-et-du.8289.html.

-Discours de M. le Président de la République à la Cité de l'architecture et du patrimoine (Paris), mercredi 29 avril 2009. http://www.elysee.fr/president/les-actualites/discours/2009/le-grand-paris.6104.html Conferenze

-Planning thè Grand Paris, The british school at Rome, Roma, 2 marzo 2011. Relatori: Djamel Klouche, Dominique Perrault, Francis Rambert, Antoine Vialle.

Consultazione e sfera politica

Opere a stampa

-Lefèvre, Christian - Paris et les grandes agglomérations occidentales : comparison des mosè-les de gouvernance, Parigi, Mairie de Paris, 2004.

-Lenne, Frédéric ; Chemetov, Paul - Au cceur du Grand Paris. Entretìen avec Paul Chemetov, in «AMC», aprile 2009, n°187, pp. 18-22.

-Paquot, Thierry - Grand Paris: Quel gouvernement?, in «Urbanisme», mars-avril 2009, n°365, p. 16.

-Ronai, Simon - Paris et la banlieue: je t'aime, moi non plus, in « Hérodote, revue de géographie et géopolitique », Il trimestre 2004, p. 28.

-Subra, Philippe - Le Grand Paris. 25 questìons décisives, Parigi, Armand Colin, 2009. -Vicendon, Sybille - Blanc rallume la guerre avec Huchon, in «Liberation», 23 marzo 2009.

Sulla rappresentazione

-Bailly, Antoine ; Baumont, Catherine, Huriot, Jean-Marie ; Sallez, Alain - Représenter la ville, Parigi, economica, 1995.

-Koolhas, Rem; the Harvard project on the city - Mutations, New York, Barcellona, Actar, 2001.

-Linch, Kevin - The image of the city, Cambridge, MIT press, 1960.

-Madsen, Peter ; Plunz, Richard (a cura di) - The Urban Lifehood. Formation, Perception, Representation, Londra e New York, Routledge, 2002.

-Roncayolo ,Marcel - La Ville et ses territoires, Parigi, Folio, 1997.

Sulla legittimazione dell'architetto

-Belmont, Joseph - L'Enseignement de l'architecture en France : communication faite à la séance du mercredi 26 novembre 1980, Parigi, Institut de France, 1981.

-Direction de l'architecture et du patrimoine - Recherche architecturale, urbaine et paysagère. Répertoire des unités de recherche. Programme pluriannuel 2006-2009, Parigi, Ministère de la Culture et de la Communicatìon, 2006.

-L'enseignement dans les écoles d'architecture, Parigi, Ministère de l'équipement, du Logement, des Transports et de l'Espace, Direction de l'Architecture et de l'Urbanisme, 1992.

-Ministère de la Culture et de la communication - Les études supérieures d'architecture en France, Parigi, Ministère de la Culture et de la communication, 2009.

-Van Dyck, Hans ; Janson, Liesbeth (a cura di) - Architecture and legitimacy, Rotterdam, NAi publishers, 1994.

Intorno alle équipes

-Albertazzi, Liliana ; Castro, Roland ; Rogers, Richard ; Lion, Yves ; Klouche, Djamel ; Portzam-parc, Christian ; Grumbach, Antoine; Nouvel, Jean ; Geipel, Finn ; Maas, Winy ; Secchi, Bernardo - Grand Paris - grand débat, in «Intramuros», maggio-giugno 2009, n°142, pp. 48-52.

-Attali, Jacques (a cura di) - Paris et la mer. La Seine est Capitale, Parigi, Favard, 2010.

-Casamonti, Marco -Jean Nouvel, Milano, Motta Architettura, 2008. -Castro, Roland - Faut-il passer la banlieue au kàrcher?, Parigi, L'archipel, 2007.

-Castro, Roland - Le pari du Grand Paris, in «Liberation», 13 luglio 2007.

-Bleskine, Hélène (a cura di) - Le Grand Paris est un roman, éditions de la Parigi,Villette, 2009.

-De Bure, Gilles - Christian de Portzamparc, Parigi, éditions Pierre Terrail, 2003.

-Lion, Yves - Etudes, réalizations, projets 1974-1985, Milano-Parigi, Electa Moniteur, 1985.

-Lion, Yves - Aucun territoire n'est déspéré, Parigi, Parentheses, 2008.

-Le Grand-Paris : pour une capitale ù l'échelle européenne, Parigi, Murs Murs, 1986.

-«Le Moniteur des travaux publics et du bàtiment », Grand Paris. Les scénarios des dix architectes, numero speciale, estratti dei numeri 5499 (17 aprile 2009), 5500 (24 aprile 2009) e 5501 (2 maggio 2009).

-Moiroux, Francese - Le grand paris de Banlieue 89: un pur exercice de style, in « Urbanisme », Dossier Paris/Banlieue, n° 333, novembre-dicembre 2003, pp. 52-55.

-MVRDV, Metacity Datatown, Rotterdam, 010 publishers, 1999.

-Nouvel, Jean - Louisiana manifesto, Humlebaek, Louisiana Museum of Modern Art, 2008.

-Rogers, Richard - Cities for a small planet, Londra, Basic Books, 1998.

I risultati [i cahiers consegnati dalle èquipes al termine della consultazione]

-Atelier Castro Denissof Casi et Alii - Le Grand Paris. Capitale pour l'homme/Capitale pour le monde, Parigi, Atelier Castro Denissof Casi, 2009.

-Geipel, Finn; Andi, Giulia, Equipe Lin - Grand Pris/Métropole Douce. Hypothèses sur le paysage post-Kyoto, Parigi, Beauchesne, 2009.

-Gand Paris stimale, de la métropole héritée aux situations parisiennes contemporaines, Parigi, l'AUC, 2009.

-Grumbach, Antoine & Associés, Seine Métropole. Paris Rouen Le Havre. Le diagnostic prospectifde ragglomération parisienne, Parigi, Archibooks, 2009.

-MVRDV, ACS, AAF - Le Grand Pari de Grand Paris. Pari(s) plus petit. (Capa-City), Rotterdam, MVRDV, 2009 (4 volumi).

-Nouvel, Jean ; Duthilleul, Jean-marie, Chantal-Dupart, Michel - Naissances et Renaissances de mille et un bonheurs parisiens, Parigi, les éditions du mont-boron, 2009.

Per dossier non pubblicati si faccia riferimento a: http://www.legrandparis.net/actualitedetail/84

Interviste dell'autore

-Casi Silvia - Atelier Castro Dennisof Casi, Paris, 20 ottobre 2010.

-Ishizuca Marie - L'AUC, Paris, 22 ottobre 2010.

-Nordemann Francis - Grumbach et associées, Paris, 22 ottobre 2010.

-Raimbault, Flore - MVRDV, Paris, 22 ottobre 2010.

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