Alessia Campana
Un conservatorio per L'Aquila: recupero architettonico ed adeguamento sismico dell'ex Convento di Sant'Agostino nel centro storico della città.
Rel. Pierre Alain Croset, Paolo Napoli. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2010
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Abstract: |
Il terremoto che ha sconvolto l'Abruzzo la notte del 6 Aprile 2009 ha inflitto danni ancora non del tutto quantificabili ad un territorio non solo vasto, ma anche ricchissimo dal punto di vista architettonico e culturale. L'Aquila, il cuore di quello che ci siamo ormai abituati a chiamare "il cratere", rappresenta una culla di storia, un'esperienza urbana straordinaria, senza precedenti in Italia, che il terremoto ci ha tristemente rivelato nella sua parte più intima attraverso i muri squarciati dei palazzi storici del centro e le navate scoperchiate delle sue chiese. La città, oggi, rimosse le macerie e puntellati gli edifici, si interroga su quale sarà il suo destino: la sfida della ricostruzione del centro storico impone l'abbattimento delle frontiere tra le discipline, tra i saperi, per ricercare quella sinergia tra le competenze che deve stare alla base di un'operazione così impegnativa. Tre questioni, in particolare, evidenziano e sintetizzano la complessità dell'operazione: cosa ricostruire, come ricostruire, dove ricostruire. E' evidente che pensare di affrontare questi temi in modo generalizzato ed esteso al territorio o alla città intera risulterebbe, quanto meno, audace. Inoltre si rischierebbe di cadere in considerazioni banali e scontate, sicuramente ricche di significato dal punto di vista teorico, ma che poco apporterebbero ad una fase concreta di intervento. Per questo motivo, la tesi si concentra su un oggetto architettonico definito, il Palazzo del Governo, con l'obiettivo di sperimentare un approccio possibile di progettazione e di trattazione del manufatto storico. Per la sua conformazione e per le dimensioni, inoltre, l'ambito preso in esame può essere considerato come un microcosmo urbano nel quale è possibile individuare alcuni degli elementi strutturali costitutivi della città (piazza, chiesa, percorsi principali e secondari...), permettendo, quindi, di fare alcune riflessioni su di essi, ma ad una scala più controllabile. Cosa: a fronte di gravi danni strutturali e crolli diffusi lungo tutta l'estensione dell'isolato e una volta appurata la scarsa qualità costruttiva e architettonica dell'oggetto, è fondamentale riconoscere gli elementi che avranno parte importante nel progetto, individuando, di conseguenza, tutte le parti "sacrificabili". Questa fase mette in luce un aspetto importante che riguarda la conoscenza dell'edificio su cui si va a lavorare: volendo escludere un comportamento estremista e unilaterale di mantenimento o demolizione totale, l'unico criterio di selezione che può dare fondamento alle scelte del progettista è la conoscenza dell'evoluzione storica e delle vicende dell'oggetto che si trova a trasformare. Perché di trasformazione si tratta. Sarebbe ingenuo pensare di dover ricostruire a tutti i costi un edificio mantenendone intatta la forma e le tecnologie originarie, in primis considerando che, a fronte dei gravi danni subiti, è evidente che esso presenta profondi problemi statici e scarsa qualità architettonica. In questo senso si inserisce la riflessione sul come ricostruire. La lunga tradizione del restauro filologico ci ha tramandato nobilissime pratiche e tecniche per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali, ma, nel caso di crolli molto vasti e soprattutto che interessano edifici di dubbio pregio e interesse storico-artistico, occorre fare una riflessione sull'utilità di voler mantenere a tutti i costi un'immagine sicuramente radicata nell'immaginario cittadino, ma non per questo portatrice di valore culturale. In questo senso può trovare posto la sperimentazione di un linguaggio nuovo, contemporaneo, che ridia vita e significato alla rovina e che non si limiti ad un puro fatto estetico. Ed infine il dove: la ricostruzione deve necessariamente avvenire all'interno del centro storico. La decisione di dislocare fuori dalla città le "new town" post emergenza può trovare significato solo per un periodo limitato di tempo, ma non può costituire la soluzione definitiva. L'Aquila è il suo centro storico: è nata e si è sviluppata sulla base di un disegno e di un'idea precisa ed è all'interno di questo disegno che la città deve rinascere. Fino al terremoto del 6 aprile, il centro storico rappresentava il cuore, anche funzionale, della comunità: per la sua qualità architettonica, le funzioni presenti e per la sua forza simbolica, esso costituiva l'elemento primario dell'identità culturale degli aquilani.
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Relatori: | Pierre Alain Croset, Paolo Napoli |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GF Italia R Restauro > RA Restauro Artchitettonico |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione) |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2088 |
Capitoli: | 1.STORIA DI UNA CITTA' TERRITORIO E ANALISI DEI SUOI ELEMENTI COSTITUTIVI 1.1 La nascita della Civitas Nova 1.2 L'iconografia della città tra'400 e'600 1.3 Dal 700 all'Unità 1.4 La città moderna 1.5 Gli elementi strutturali della città 1.6 Lo spazio pubblico: le piazze 1.7 Tecniche costruttive dell'edilizia aquilana 2.I TERREMOTI A L'AQUILA: DAL 1315 AL 2009 2.1 Storie di terremoti 2.2 Il sisma del 6 aprile e le sue conseguenze 2.3 La muratura aquilana 3. IL PROGETTO 3.1 L'ambito d'intervento 3.1.1 Nascita e formazione del complesso di Sant'Agostino 3.1.2 La ricostruzione 3.2 Prima e dopo il 6 aprile 3.2.1 Lo stato di fatto prima del 6 aprile 3.2.2 Rilievo dei danni dovuti al sisma 3.3 Un conservatorio per L'Aquila 3.3.1 Il trattamento dei fronti urbani e la distribuzione interna 3.3.2 Il sistema delle piazze 3.3.2.1 Una nuova piazza urbana: l'ingresso del conservatorio 3.3.2.2 Un luogo di scambio e d'interazione: la corte interna 3.3.2.3 Un contenitore per la musica: l'auditorium 3.3.3 La biblioteca verticale 3.4 L'auditorium: progettazione acustica 3.4.1 Dimensioni, volume e forma 3.4.2 Andamento del campo acustico all'interno della sala 3.4.3 Il soffitto 3.4.4 Le pareti laterali 3.4.5 Il tempo di riverberazione 3.5 Scavo e sottofondazione 3.5.1 I micropali 3.5.2 Cantierizzazione dell'intervento 3.5.3 Gli isolatori sismici 3.5.4 Stima preliminare dei costi 3.5.5 Un caso particolare: la chiesa 4. CONCLUSIONI ALLEGATI Saggio di ricercali: l'isolamento sismico Schema dei carichi per il calcolo dei micropali Tabella di calcolo dei micropali Tabella per il dimensionamento dell'armatura dei cordoli in c.a. Schema di posizionamento dei micropali Tabella di calcolo del tempo di riverberazione dell'auditorium Tavola 1: l'edificio prima del 6 aprile Tavola 2: i danneggiamene dovuti al sisma Tavola 3: il progetto del conservatorio Tavola 4:l'auditorium Tavola 5: la biblioteca verticale |
Bibliografia: | «Terremoto de L'Aquila», in Progettazione sismica, Pavia, Luss Press, N. 3, Anno 2009. Modena C, Binda L, «Edilizia storica monumentale. Salvaguardia degli edifici di interesse storico artistico nell'emergenza post-sisma», in Progettazione sismica, Pavia, luss Press, N. 3, Anno 2009. Carocci C.F., Lagomarsino S., «Gli edifici in muratura nei centri storici dell'Aquilano», in Progettazione sismica, Pavia, luss Press, N. 3, Anno 2009. Cosenza E., Manfredi G., Verderame G.M., «Edilizia in cemento armato», in Progettaazione sismica, Pavia, luss Press, N. 3, Anno 2009. Borri A., Sciuto D., et al., «Il caso dei casi: la qualità muraria. Problematiche e possìbili interventi», «L'Aquila-6 aprile 2009», ITC-CNR, <http://terremotoabruzzo09.itc.cnr.it>. Cifani G., Castelluccì A., Lemme /K.,Sisma Abruzzo 2009. Messa in sicurezza di alcuni beni monumentali a L'Aquila. Palazzo del Governo, Chiesa di Santa Giusta e Palazzo Centi, IUAV, Venezia, 2010. Castellucci A., Lemme A., Marsili C. et al., «Relazione del progetto di messa in sicurezza del Palazzo del Governo», L'Aquila, Maggio 2009. Calderini C., Lagomarsino S., «Chiesa di Sant'Agostino. Note storiche e costruttive. Lettura del danno e della vulnerabilità. Considerazioni sul restauro e la ricostruzione», «L'Aquila-6 aprile 2009», ITC-CNR, Vicari L., «La chiesa di Sant'Agostino a L'Aquila e l'architetto Giovan Battista Contini», in Atti del XIX Congresso di storia dell'Architettura, L'Aquila, 1980, voi II, pp 363-372. Cingolani S., Spagnolo R., (a cura di), Acustica musicale e architettonica, Novara, CittàStudi edizioni, 2008. Spagnolo R. (a cura di), Manuale di acustica applicata, Torino, CittàStudi Edizioni, 2007. Gade A.C., «Acoustic in Halls for speech and music», in Springer Handbook ofAcous-tics, Stanford, Rossing Editar, 2007 Bianchi F., Carratù R., L'acustica in architettura, Torino, CittàStudi, 2007. Adler D., Manuale di dati e misure per la progettazione, Torino, UTET, 2002. Bradley J.S., Some effects of orchestra shells, Ottawa, 1996. Alton Everest E, Manuale di acustica, concetti fondamentali-Acustica degli interni, Milano, Ulrico Hoepi editore, 1994. Barron M., Auditorium Acoustics and Architectural Design, Londra, E&FN Spon, 1993. Beranek L.L., Music, acoustics and architecture, New York, J.Wiley & Sons, 1962. Martelli A., Sannino U., Parducci A., Braga E, Moderni sistemi e tecnologie antisismici. Una guida per il progettista, Milano, 21° SECOLO, 2008. Parducci A., Progetto delle costruzioni in zona sismica, Napoli, Liguorì Editore, 2007; Parducci A., La sfida dell'isolamento sismico, II Prato, 2007. Dolce M., Cardone D., Ponzo F.C., Di Cesare A., Progetto di edifici con isolamento sismico, Pavia, IUSS Press, 2004. Ceroni E., Micropali e pali di fondazione. Sottopassi e tunnel e altre strutture finalizzate a interventi particolari, Palermo, Dario Flaccovio Editore, 2005. Frisch G.J. (a cura di), L'Aquila. Non si uccide così anche una città?, Napoli, CLEAN Edizioni, 2009. Vittorini R., Duronio G., «Per L'Aquila», in Giornale do.co.mo.mo. italia, dossier speciale del n. 25, anno XIII, 2009. Mattogno C, «L'Aquila. Riannodare i legami», in Giornale do.co.mo.mo. italia, dossier speciale del n. 25, anno XIII, 2009. Bullan G., «Per una carta del restauro della città dell'Aquila», in Giornale do.co.mo.mo. italia, dossier speciale del n. 25, anno XIII, 2009. Alici A., «Un progetto per la ricostruzione», in Giornale do.co.mo.mo. italia, dossier speciale del n. 25, anno XIII, 2009. Sitografia: www.terremotoabruzzo09.ite.cnr.it www.abruzzo.planetek.it www.ingv.it |
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