Davide Barreri
Una nuova verticalità per Seul: progetto per una torre funzionale.
Rel. Michele Bonino, Liliana Bazzanella, Marco Bruno. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2010
Questa è la versione più aggiornata di questo documento.
Abstract: |
Il mio percorso di avvicinamento alla Corea del Sud, ed in particolare a Seoul, inizia nel settembre 2008, quando decisi di affrontare come quarta ed ultima design unit quella che aveva come area di progetto un lotto al centro di una grande trasformazione urbana nella città di Seoul. La Corea del Sud. All'inizio era un luogo cosi lontano, così sconosciuto. Il primo contatto è avvenuto in occasione di una lezione di Marco Bruno, tenuta pochi giorni dopo l'inizio del laboratorio, all'interno della quale ha provato a raccontarci Seoul attraverso l'impiego di numerose fotografie; le fonti iconografiche hanno avuto un ruolo fondamentale nello svolgimento di questo lavoro, soprattutto nelle prime fasi; i libri e le riviste sulla Corea erano molto difficili da trovare, pertanto è iniziato un processo di apprendimento legato alle immagini trovate sul web. Un processo fatto di ipotesi, di dubbi, di domande senza risposte. Durante i tre mesi successivi, a conclusione del primo lavoro di ricerca, io e i miei compagni di lavoro abbiamo elaborato un masterplan per l'area di Ttukseom, nel quale erano presenti edifici residenziali a torre alla cui base vi era un imponente basamento commerciale; questo lavoro però non era da considerarsi come la conclusione di un breve percorso, bensì come l'inizio di un viaggio molto più lungo. Il masterplan è stata occasione fondamentale per la trattazione di tematiche estendibili a tutta la metropoli sudcoreana, come la densità urbana, lo spazio pubblico e il waterfront, e, i numerosi punti interrogativi lasciati in sospeso dopo la conclusione della prima fase di lavoro, hanno trovato esaudienti risposte nel viaggio di studio avvenuto nei mesi di maggio e giugno dell'anno successivo, durante il quale ci è stato possibile entrare in contatto con questa realtà molto diversa dalla nostra, sotto molteplici aspetti. La città ad un primo impatto sembra disordinata, caotica, costantemente in movimento; con il passare del tempo però ci si rende conto che quell'apparente disordine in realtà ha una sua logica, una sua coerenza e alcune regole ben precise, non scritte, ma sempre rispettate. Uno degli aspetti della città che mi ha maggiormente colpito sin dall'inizio è legato ad un costante radicato dualismo che intercorre tra numerose tematiche proprie delle tematiche urbane, e non; un dualismo culturale e sociale, apparentemente incoerente, che si riflette anche nella conformazione della città stessa, determinando importanti dicotomie quali globale/locale, antico/nuovo, pubblico/privato, generatrici di quel caos - nonostante tutto - ordinato percepibile in tutta Seoul. Tutto ciò deriva dall'essere una città recente per come si presenta oggi, ma non senza una sua storia, anche se ripetutamente intaccata dai numerosi conflitti e che, solo a partire dalla fine degli anni '60, ha definitivamente reinventato se stessa con una elevatissima velocità di sviluppo, sorretta da un'incontrollata crescita economica. Durante la permanenza abbiamo anche avuto modo di incontrare alcuni professori della Konkuk Unìversity con i quali abbiamo tenuto alcuni incontri, al fine di comprendere meglio alcune tematiche non del tutto chiare. Migliori risposte però le ho personalmente trovate nel mio secondo viaggio in Corea, tra settembre e dicembre del 2009, durante il quale ho effettuato un'intershìp nello studio Motoelastico di tre mesi, e ho potuto così vivere la città in tutte le sue forme, in tutti i suoi colori ed odori. Durante la prima settimana di permanenza ero ospite da un ragazzo coreano, che abitava in un villaggio dì detached houses che verranno probabilmente distrutte nel giro di qualche anno, per lasciar spazio a nuovi quartieri residenziali; non avendo iniziato subito la mia esperienza lavorativa, ho trascorso i primi giorni a passeggiare senza una meta nei vicoli di quel distretto, un pò come il flaneur dì Walter Benjamin, cercando di capire gli equilibri sociali che si formano in queste parti della città, dove si può ancora parlare di rapporti di vicinato. In una città popolata da milioni di abitanti, una delle più dense al mondo, era ancora possibile parlare di relazioni sociali all'interno di un quartiere; proprio quei rapporti che vanno svanendo nei nuovi distretti residenziali, caratterizzati da torri tutte uguali, contraddistinte solo da un numero. Le sensazioni generate da quell'esperienza mi hanno spinto a riflettere sul tema; pur ammettendo lo sviluppo verticale, in una città molto densa il cui sviluppo è in parte impedito dall'orografia del terreno, è oggi possibile mantenere quelle relazioni sociali che mantengono in vita le città, salvandole da una morte certa, di cui Jane Jacobs spiega precisamente le ragioni? Un altro aspetto che mi ha subito colpito della città è legato alla sua netta frammentazione in quartieri monofunzionali, che generano irregolari flussi di persone alle varie ore del giorno; in questo modo alcuni quartieri sono sovrappopolati, altri contemporaneamente deserti. E' da questi due ultimi punti che nasce questo progetto; provare a realizzare in verticale quelle condizioni che normalmente avvengono su una dimensione orizzontale. La città verticale intesa non come metropoli il cui skyline è disegnato da svettanti grattacieli dalle forme più strane, bensì come un'estensione dello sviluppo orizzontale, che continua con tutte le sue relazioni visive, distributive, sociali, riproponendo situazioni simili a quote ben diverse da quelle consuete. Questa proposta, consapevole delle notevoli differenze di approccio progettuale tra la visione occidentale e quella asiatica, vuole essere un tentativo, una sperimentazione, una novità per la Corea; un nuovo modo di intendere la verticalità a Seoul, dove gli edifici verticali, destinati solo a residenze o uffici e raggruppati in quartieri monofunzionali, riducono notevolmente la mixitè sociale, favorendo una graduale perdita di identità che si riversa negativamente sulla città stessa, e di conseguenza, sui suoi cittadini.
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Relatori: | Michele Bonino, Liliana Bazzanella, Marco Bruno |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AH Edifici e attrezzature per l'abitazione A Architettura > AO Progettazione G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GD Estero |
Corso di laurea: | Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione) |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | MOTOElastico - Seoul - South Korea - http://www.motoelastico.com/ |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2083 |
Capitoli: | Il potere dei grattacieli: lo sviluppo ibrido nell'architettura verticale Introduzione Dalla torre di Babele al Burj Khalifa / l'evoluzione della verticalità La verticalità tra simbolismo e religione La nascita dell'high-rise building Nuovi linguaggi espressivi /dal neogotico all'lnternational Style Gli anni Trenta L'International Style e il Seagram Building Il Postmodern e gli anni Novanta La scuola italiana / il futurismo e gli anni Cinquanta Scenari contemporanei Il medio oriente / la nuova mìse-en-scene dell'architettura simbolica L'Asia e Seoul quando l'edificio diventa città La nascita degli edlo ibrid Il caso delle megastrutture Il ritorno dell'architettura ibrida Ken Yeang / teorie per una nuova verticalità Seoul Casi studio Charles Fourier e il "alansterio" Hiiberseìmer e la città verticale Le Corbusìer / proposte urbanistiche e Unite d'habitation Downtown Athietic Club di Ney York / OiVA Dubai Renaissanc Linked Hybrid di Steven Holl Axìs N/urd e il quartiere verticale Mass Studies / IVissing IVatrìx Conclusioni Seoul /korea Corea del Sud : un gambero tra due balene Seoul / datas Urban development Housing Population Transportation Land use Seoul / works Analisi 1/studi iniziali Analisi 2/ttukseom area Seoul masterplan/progetto per un nuovo quartiere nell'area ttukseom Analisi 3/learning from Seoul: considerazioni post-viaggio Visual project/ttukseom flaneurisme: learning by moving Seoul / patchwork Seoul: una città frammentata Residenziale / hanok Residenziale / detached houses Residenziale / aparto Lo sprawl commerciale / mercati e street vendors Leisure / i distretti del tempo libero Seoul / il progetto La verticalità multifunzionale: progetto per una torre a Seoul Programma Superfici / funzioni Planimetrie Sezione trasversale Struttura Percorsi Viste tridimensionali Bibliografia Ringraziamenti |
Bibliografia: | AA. VV. Fasterandbigger, Space Publishing Co., Seoul 2007 AA. VV. Ventai City of Paris, Pixelshouse, Seoul 2008 Auge, M. Nonluoghi, Elèuthera, 2009 Banham, R. Le tentazioni dell' architettura. Megastrutture, Laterza, Roma-Bari 1980 Ballo, G. ; Negri, G. Sant' Elia e l'ambiente futurista, Mazzotta, Milano 1989 Baroni, D. Grattacieli : architettura americana tra mito e realtà 1910 -1939, Electa, Milano 1979 Benevolo, L. La città nella storia d'Europa, Laterza, Roma-Bari, 1993 Benjamin, W. Il viaggiatore solitario e il flaneur, Ed. Il Nuovo Melangolo, Genova 1998 Benjamin, W. Infanzia berlinese: intorno al Millenovecento, Giulio Einaudi Editore, Torino 2007 Blake, P. Form Follows Fiasco: Why modern architecture hasn't worked, Little Brown & Co, Toronto 1978 Brunetti, F. BBPR : la Torre Velasca a Milano, Alinea, Firenze 1999 Bruno, F. Ludwig Hilberseimer. La costruzione di un 'idea di città : II periodo tedesco, Lampi di stampa, Milano 2008 Calvino, I. Le città invisibili, Mondadori, Milano 2004 Calvo, M. W. Archigram/Metabolism. L'utopia negli anni Sessanta, Clean, Napoli 2007 Cerviere, G. Antonio Sant'Elia : la mia prospettiva interiore, Libria, Melfi 2004 Curtis, W. L'architettura moderna dal 1900, Phaidon, Londra 2006 De Fusco, R. Storia dell' architettura contemporanea, Laterza, Roma 2000 De Magistris, A. High-rise: percorsi nella storia dell'architettura e dell'urbanistica del XIX secolo e del XX secolo attraverso la dimensione verticale, Utet libreria, Torino 2004 Di Forti, M. Fourier e l'architettura della felicità socializzata, Dedalo libri, Bari 1978 Elsheshtawy, Y Dubai : behind an urban spectacle, Routledge, New York 2010 Faroldi, E. Verticalità, /grattacieli: linguaggi, strategie, tecnologie dell'immagine urbana contemporanea, Maggioli, Santarcangelo di Romagna 2008 Fenton, J. Pamplet Architecture n.11 : Hybrid Buìldings, Princeton Architectural Press, New York, 1985 Fourier, C. Teoria dei quattro movimenti, II nuovo mondo amoroso e altri scritti sul lavoro, l'educazione, l'architettura nella società d'Armonia. Scelta e introduzione di Italo Calvino; traduzione di Enrica Basevi, Einaudi, Torino 1971 Frampton, K. Storia dell'architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1982 Galofaro, L. Concorso perii Chicago Tribune, Testo & Immagine, Torino 1997 Gregotti, V. L'ultimo Hutong, Skira, Milano 2009 Hitchcock, H.R. L'architettura italiana dell'Ottocento e del Novecento, Einaudi, Torino 1971 Hilberseimer, L. Groszstadt Architektur, Hoffmann, Stuttgart, 1927, tr. it. Groszstadt Architektur. L'architettura della grande città, CLEAN, Napoli 1981 Holl, S. Urbanisms : working with doubt, Princeton Architectural Press, New York 2009 Howeler, E. Grattacieli: la contemporaneità verticale, Rizzoli Skira, New York 2003 Huxtable, A,L. Four walking tours ofmodern architecture in New York City, The Museum of Modern Art and thè Municipal Art Society, New York 1961 Jacobs, J. Vita e morte delle grandi città; saggio sulle metropoli americane, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 2009 James, H. La scena americana, Mondadori, Milano 2001 Kim, K.J. Seoul, Twentieth Century: Growth & Change ofthe Last 100 Years, Seoul Development Institute, Seoul 2003 Koolhaas, R. Delirious New York : un manifesto retroattivo per Manhattan, Electa, Milano 2001 Koolhaas, R. Junkspace, Quodilibet, Macerata 2001 Koolhaas, R. Singapore Songlìnes, Quodilibet, Macerata 2010 La Cecia, F. Contro l'architettura, Bollati Boringhieri, Torino 2009 Lynch, K. L'immagine della città, Marsilio, Venezia 2001 Olmo, C. La città industriale: protagonisti e scenari, Einaudi, Torino 1980 Maffioletti, S. La città verticale : il grattacielo, ruolo urbano e composizione, Cluva, Venezia 1990 Pelli, C. Buìldings andprojects 1965-1990, introduction by Paul Goldberger ; essays by Mario Gandelsonas and John Pastier, Rizzoli, New York 1990 Park, Jin-Ho. Expired Housing - Mark Mack Workshop, Spacetime Ed., Seoul 2008 Pevsner, N. ; Fleming, J. ; Honour, H. Dizionario di architettura, Einaudi, Torino 1981 Piano, R. Le responsabilità di un architetto. Conversazione con Renzo Cassigoli, Passagli Editore, Firenze 2004 Piano, R. Giornale di bordo, Passagli Editore, Firenze 2005 Secchi, B. Prima lezione di urbanistica, Editori Latenza, Bari 2007 Scully, V. Architettura e disegno urbano in America : un dialogo tra generazioni. Officina, Roma 1971 Tafuri, M. ; Dal Co, F. Architettura Contemporanea, Electa, Milano 1992 Terzani, T. In Asia, Tea, Milano 2007 Tzonis, A. Le Corbusier : la poetica della macchina e della metafora, Rizzoli, Milano 2001 Vacchini, L. Capolavori. 12 architetture fondamentali di tutti i tempi, Allemandi, Torino 2007 Venturi, R. ; Scott Brown, D. ; Izenour, S. Imparando da Las Vegas, Cluva, Venezia 1985 Yeang, K. Reinventing thè skyscraper : a vertical theory ofurban design, Wiley Academy, Chichester 2005 |
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