Confronto di metodologie di calcolo dell'invarianza idraulica su area vasta: il caso del Comune di Torino

Il problema dell'invarianza idraulica è stato per molto tempo uno degli argomenti di maggiore interesse sul territorio nazionale. Il tema risulta di centrale importanza tanto per la progettazione quanto per la messa in sicurezza della popolazione interessata da eventi di pioggia improvvisi e di grande entità. Sul suolo nazionale esistono diverse metodologie di approccio al problema che variano di regione in regione e che si basano su assunzioni diverse. Il seguente lavoro si propone di affrontare il problema sotto un nuovo punto di vista per poter garantire la stesura di un regolamento chiaro e unico per tutto il territorio Torinese. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione, nella forma di tirocinio curriculare, con la Città Metropolitana di Torino con cui si è potuto accedere ed analizzare una serie di casi di studio che sono serviti come base per la comprensione e per una proposta risolutiva del problema. L’aumento del picco dell'idrogramma, dovuto all'impermeabilizzazione del suolo, deve essere regolato tramite apposite opere di drenaggio urbano in modo da non mandare in crisi il sistema. Il dimensionamento di tali opere si basa sulla definizione del coefficiente di deflusso per il contesto urbano, grazie al quale è possibile stimare le portate in uscita da una determinata area di interesse per poi applicare il principio di invarianza; partendo quindi dal metodo cinematico, o razionale, le considerazioni si basano poi , prendendo spunto dal regolamento Lombardo, sul metodo delle sole piogge. La bontà del metodo, che di per se semplifica il problema, è stata in seguito verificata tramite l'utilizzo del software SWMM che, a fronte di una parte di modellazione più dettagliata, restituisce risultati più precisi e rappresentativi del fenomeno reale.