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La VAS nel processo di Piano: il monitoraggio nella variante al PRGC del Comune di San Mauro Torinese

Marcello Comollo

La VAS nel processo di Piano: il monitoraggio nella variante al PRGC del Comune di San Mauro Torinese.

Rel. Mauro Montucchio, Fabio Minucci. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Ambientale, 2011

Abstract:

L'urbanistica è, per definizione, la disciplina che si occupa di disporre e organizzare razionalmente gli aggregati urbani.

I piani urbanistici, come dimostrano la gran parte delle esperienze italiane ad oggi condotte, si siano generalmente rivelati efficaci per la gestione dello sviluppo dei territori in termini quantitativi.

Il PRGC, nato in Italia con la legge 1.150 del 1942, è stato uno strumento concepito essenzialmente per governare l'organizzazione dello spazio urbano, inteso come quantità di spazio da gestire.

L'aver considerato il territorio come uno spazio non meritevole di specifiche attenzioni qualitative ha prodotto negli ultimi cinquantanni numerosi effetti negativi, a cui ora l'urbanistica si sta operando per porre rimedio.

Il territorio deve essere ricondotto all'interno del processo di pianificazione, attribuendogli un ruolo di centralità nella definizione delle azioni di sviluppo, di valorizzazione del territorio, non più inteso solo come luogo di produzione edilizia, ma come bene collettivo in cui sono spesso presenti risorse di notevole valore culturale, naturalistico e paesaggistico.

Le azioni di governo non possono prescindere dal considerare il territorio come sistema complesso, dotato di proprie regole costitutive ed insediative e caratterizzato da specifiche relazioni al suo interno, che vanno colte e valorizzate.

Il dibattito che negli ultimi anni sta interessando la pianificazione del territorio e l'urbanistica ha influenzato profondamente la definizione di obiettivi, strategie e strumenti di piano.

Sono mutate profondamente le variabili considerate dal piano, la loro lettura, il ruolo loro assegnato nella organizzazione delle attività sul territorio. Gli elementi più innovativi sono sicuramente:

- la presa d'atto dell'esigenza di allargare l'attenzione del piano all'insieme dei territori esterni all'urbanizzato per garantire un equilibrato governo delle risorse ambientali e delle interazioni dell'insediato con il contesto;

- la consapevolezza che, in una economia sempre più globalizzata, le specificità che caratterizzano il territorio costituiscono la nuova base di esportazione dei diversi "luoghi", in grado di renderli competitivi rispetto agli altri.

In questo contesto la pianificazione territoriale deve dare coerenza, nello spazio e nel tempo, all'insieme delle trasformazioni fisiche e funzionali che modificano l'assetto del suolo: pianificare non vuoi dire solo fare piani, ma organizzare un'attività sistematica e multìdisciplinare nella quale "fare" il piano significa anche attuazione delle previsioni, monitoraggio continuo dei suoi effetti, aggiornamento sistematico delle previsioni e dell'apparato regolativo.

Ciò significa soprattutto riscoprire, monitorare, tutelare e valorizzare gli elementi di qualità presentì sul territorio, a cominciare dalla biodiversità, per garantire condizioni ambientali adeguate anche per i territori più antropizzati.

[...]

Relatori: Mauro Montucchio, Fabio Minucci
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Ambientale
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2054
Capitoli:

SOMMARIO

1.PREMESSA

1.1.IL PASSAGGIO DALLA QUANTITÀ ALLA QUALITÀ DELLO SVILUPPO URBANO

2.IL QUADRO NORMATIVO

2.1.L.R. 40/98

2.2.DIRETTIVA 2001/42/CE

2.3.DIRETTIVA 2003/4/CE

2.4.D.LGS. 152/2006

2.5.D.G.R.N0 12-89312008

3.LA V.A.S. NEL PROCESSO DI PIANO

3.1.L'OGGETTO DELLA V.A.S

3.1.1.La sostenibilita' ambientale e la condivisione delle scelte

3.1.1.1.II fondamento teorico

3.1.1.2.La valutazione della sostenibilita ambientale

3.1.2.La valutazione della qualità' ambientale

3.1.2.1.Gli indicatori di sensibilità' ambientale

3.1.2.2.Le carte di sensibilità ambientale

3.1.2.3.Sensibilità' - Capacita' - Compatibilita'

3.1.2.4.Valore marginale - Rarità' - Scarsità' -Riproducibilità'

3.1.2.5.Qualità' e valore

3.1.2.6.Impatti e rischio

3.1.2.7.Mitigazioni e compensazioni

3.2.LA DIFFERENZA TRA V.I.A. E V.A.S

3.2.1.Premessa

3.2.2.Le differenze

3.3.LA VAS EX ANTE - LA VAS IN ITINERE

3.4.LE TIPOLOGIE DI AZIONI E GLI IMPATTI DEL P.R.G.C

3.5.LE POLITICHE URBANISTICHE

3.5.1.L'espansione esterna39

3.5.2.La riqualificazione interna

3.5.3.La gestione urbana: gli impatti prodotti

3.5.4.L'amministrazione del patrimonio ambientale

3.6.LA PROCEDURA AMMINISTRATIVA

3.6.1.Premessa

3.6.2.Avvio procedura - II Documento Programmatico

3.6.3.Progetto Preliminare de) P.R.G.C

3.6.4.Progetto Preliminare controdedotto del P.R.G.C

3.6.5.Progetto Definitivo del P.R.G.C

3.6.6.Attuazione e gestione del P.R.G.C.

3.6.7.Monitoraggio - Reporting

4.RUOLO DEL MONITORAGGIO NELLA V.A.S.

4.1.IL MONITORAGGIO NEL QUADRO DELLA V.A.S.

4.1.1.La valutazione della qualità' ambientale (stato di fatto)

4.1.2.La mappa dei vincoli di tutela ambientale

4.1.3.Scenari alternativi

4.1.4.Gli impatti degli scenari alternativi

4.1.5.Le misure di mitigazione

4.1.6.Le compensazioni

4.1.7.II confronto multicriteri: l'alternativa ottimale

4.1.8.L'attuazione: monitoraggio e gestione del piano

4.1.8.1.Gestione e monitoraggio del piano

4.1.8.2.Valutazione e revisione

4.1.8.3.Sviluppo, studi e ricerche

4.1.8.4.II ruolo della partecipazione

4.1.9.L'attuazione: il reporting

4.2.IL MONITORAGGIO: DAGLI INDICATORI TEMATICI A QUELLI DI SENSIBILITÀ'

4.2.1.II patrimonio naturale

4.2.1.1.La carta tematica

4.2.1.2.La carta di sensibilità ambientale

4.2.2.II patrimonio storico

4.2.2.1.La carta tematica

4.2.2.2.La carta di sensibilità ambientale

4.2.3.II paesaggio

4.2.3.1.La carta tematica

4.2.3.2.La carta di sensibilità ambientale

4.2.4.II rischio geologico

4.2.4.1.La carta tematica

4.2.4.2.La carta di sensibilità ambientale

4.2.5.Le pressioni ambientali di origine antropiche

4.2.5.1.La carta tematica

4.2.5.2.La carta di sensibilità ambientale

4.3.IL MONITORAGGIO: RUOLO E FUNZIONI

4.3.1.II monitoraggio delle politiche urbanistiche

4.3.2.II monitoraggio dello sviluppo socio-economico

4.3.3.II monitoraggio ambientale

5.SAN MAURO TORINESE. LA VARIANTE AL P.R.G.C

5.1.IL TERRITORIO

5.1.1.Premessa

5.1.2.Inserimento nell'area metropolitana

5.1.2.1.II quadrante nord-est dell'area metropolitana

5.1.2.2.Comuni limitrofi: PRGCdiSettimoT.se

5.1.2.3.Comuni limitrofi: PRGC di Torino

5.1.3.Le caratteristiche urbanistiche

5.1.3.1.La struttura del Distretto Oltrepò

5.1.3.2.Gli andamenti demografici 1984-2010 e la proiezione 2010-2020

5.1.3.3.La dotazione di servizi pubblici del Distretto Oltrepò

5.1.3.4.La situazione geomorfologica ed i vincoli nel Distretto Oltrepò

5.1.4.Le caratteristiche ambientali

5.1.4.1.Viabilità' - Infrastnitture

5.1.4.2.Atmosfera - Qualità dell'aria

5.1.4.3.Vegetazione e Biodiversità

5.1.4.4.Rumore

5.1.4.5.Paesaggio - La qualità percettiva

5.2.IL PROGETTO

5.2.1.Premessa

5.2.2.Le politiche del Documento di Programmazione Urbanistica (D.P.U.)

5.2.2.1.I principi per una pianificazione sostenibile: 4 ambiti sistemici

5.2.2.2.Dotazione territoriale: una nuova pianificazione

5.2.2.3.Sistema delle dotazioni ecologico ambientali: le azioni progettuali

5.2.2.4.Per una pianificazione strategica efficace: gli indicatori territoriali

5.2.3.II tema urbanistico della Variante: politiche, obiettivi ed effetti

5.2.3.1.Le impostazioni progettuali della Variante

5.2.3.2.Introduzione della perequazione urbanistica

5.2.3.3.Tessuto edilizio esistente: riqualificazione e sostituzione edilizia

5.2.3.4.Gestione ed attuazione: ruolo del pubblico

5.2.3.5.Politiche di sostegno per fasce sociali e giovani

5.2.4.II tema ambientale della Variante: politiche e obiettivi

5.2.4.1.Un nuovo Parco Urbano: l'infrastnittura verde

5.2.4.2.Una nuova forma di abitare: il progetto Ecoborgo

5.2.4.3.Qualificazione energetica

5.2.4.4.Sponda fluviale: riconversione attività improprie

5.2.4.5.Inquinamento luminoso

5.2.4.6.Misure di mitigazione e di compensazione ambientale

6.IL MONITORAGGIO AMBIENTALE NELLA VARIANTE.

6.1.ANALISI DEI POTENZIALI IMPATTI DELLE AZIONI DI PIANO

6.1.1.Premessa

6.1.2.Obiettivi del Piano e le tipologie di azione

6.1.3.Le azioni del Piano e gli impatti ambientali

6.2.STUDIO DI UN PROGRAMMA DI MONITORAGGIO

6.2.1.Premessa

6.2.2.Programma di monitoraggio ambientale: organizzazione del Comune

6.2.3.L'importanza dell'attività di Reporting

6.3.CONTENUTI E PROCEDURE

6.3.1.Premessa

6.3.2.Schema Operativo

6.3.3.Individuazione del soggetto responsabile del monitoraggio

6.3.4.Definizione del processo di controllo dell'attuazione del Piano

6.3.5.Funzioni da svolgere

6.3.6.Gli indicatori

6.3.6.1.Indicatori di descrizione

6.3.6.2.Indicatori di prestazione

6.3.6.3.Popolamento degli indicatori

6.3.7.Caratteristiche del sistema informativo

6.3.8.I Rapporti di Monitoraggio Ambientale

6.3.9.I tempi di realizzazione dell'attività di monitoraggio

7.CONCLUSIONI

8.BIBLIOGRAFIA

Bibliografia:

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indicatori di sostenibilìtà e perché sono indispensabili, OCS - Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, TORINO.

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•SOCCO C. (2007) Quadro di riferimento generale per la VAS dei piani di uso dei suoli,OCS - Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, TORINO.

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Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, TORINO.

•SOCCO C. (2007) Il quadro metodologico per la VAS dei piani di uso dei suoli, OCS -Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, TORINO.

•SOCCO C. (2007) Il quadro procedurale per la VAS dei PRGC, OCS - Dipartimento

Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, TORINO.

•SOCCO C. (2007) La VAS del PRGC: il caso di Chieri La città che si espande in

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•REGIONI CALABRIA, CAMPANIA, PUGLIA E SICILIA (2007) Valutazone

Ambientale Strategica del Programma Operativo Interregionale "Attrattoti culturali, naturali e turismo" 2007-2013(Fondi Strutturali dell'Unione Europea);

•SOCCO C (2008) La VAS nella pianificazione degli usi dei suoli, OCS – Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, TORINO.

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•SOCCO C. (2008) Esemplificazione dell'uso delle carte di sensibilità ambientale nella VAS dei PRGC, OCS - Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di

Torino, TORINO.

•SOCCO C. (2008) La sensibilità ambientale. Glossario, OCS - Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, TORINO.

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•BONO L., MANI P. (2009) Rapporto sullo stato dell'ambiente, dello sviluppo socioeconomico e del lavoro della Città di Verbania, VERBANIA;

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•TURI P.G., MARINO P., COMOLLO M., BUCCI M. (2010) Documento Programmatico

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•MAURO M., DONNA BIANCO P.A., DONNA BIANCO A. (2010) Documento Tecnico

Preliminare di VAS - Variante n° 11 al P.R.G.C., SAN MAURO TORINESE;

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Preliminare del PUP/PTCP Ogliastra, PROVINCIA DELL'OGLIASTRA;

Sitografia:

www.regione.piemonte.it;

www.provincia.to.it

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