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Il quartiere si incontra in biblioteca : progetto di una biblioteca pubblica a Torino basato su criteri di accessibilità e sullo studio dell'illuminazione naturale.

Chiara Tamburini

Il quartiere si incontra in biblioteca : progetto di una biblioteca pubblica a Torino basato su criteri di accessibilità e sullo studio dell'illuminazione naturale.

Rel. Michele Bonino, Anna Pellegrino, Valerio Roberto Maria Lo Verso. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2010

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

Introduzione: il progetto di una biblioteca pubblica basato su criteri di accessibilità e sullo studio dell'illuminazione naturale(CR) (CR) Il profondo cambiamento che investe la società si riflette in molti casi sulle strutture e sui servizi offerti dalla città, che si rivelano generalmente inadeguati ad affrontare tale fenomeno e incapaci di rinnovarsi. La centralità di molti degli spazi pubblici della città si è affievolita: la piazza, un tempo luogo di incontro e di confronto sociale, sta perdendo il suo ruolo a favore di altri luoghi di aggregazione, non specificamente urbani o pubblici e fondamentalmente privi di storia, di scarsa valenza politica o culturale, ma semmai connessi al ludico e al commercio o semplicemente alla mobilità. L'architettura è costretta quindi a trovare nuove forme, in cui l'individualità esasperata del nostro tempo, sfruttando le occasioni di incontro più o meno occasionale, si possa trasformare in una nuova forma di collettivo. La biblioteca è proprio uno di quei servizi, fondamentali per lo sviluppo culturale e conoscitivo del cittadino, al quale si chiede il grande sforzo di rivoluzionare non solo i locali, ma anche l'intera offerta al fine di divenire un terreno collettivo di cultura e spazio per incontrarsi e comunicare, luogo aperto ed accessibile a tutti.(CR) Nel panorama poco incoraggiante di un'Italia sempre più anziana e sempre meno lettrice, la biblioteca, macchina costosa, rappresenta per amministrazioni e governi un investimento scomodo e nel peggiore dei casi ignorato. La minaccia di internet porta i più ad interrogarsi sulla opportunità di costruire nuove biblioteche e a barricarsi nell'ultima stregua difesa di questo luogo come scrigno sacro di conservazione e studio, per forza di cose destinato ad un pubblico di nicchia. Certo è che la conservazione del patrimonio librario rappresenta un'esigenza lecita, ma se di biblioteca pubblica vogliamo parlare, essa ha il dovere di assumere un nuovo ruolo nella società assolvendo bisogni che non necessariamente contemplino in modo esclusivo quello informativo e conoscitivo. Negli ultimi anni autori, architetti e bibliotecari hanno animato la discussione con entusiasmo é spirito provocatorio nella speranza di convincere e soprattutto coinvolgere chi ancora sembra esitare. In alcune circostanze l'invito è alla riflessione, ma nella maggior parte dei casi soprattutto all'azione: la sfida è ardua, ma i tempi sono maturi per una presa di coscienza delI 'arretratezza in cui vivono molte delle realtà del nostro Paese. Una breve indagine sull'evoluzione del ruolo della biblioteca nella società e nella città ha dimostrato come questo luogo si è evoluto rispetto alle esigenze che si sono susseguite nella storia. Ancora una volta si chiede alla biblioteca di prendere coscienza del contesto sociale attuale e di ripensare sulla base di esso la propria fisionomia e l'organizzazione degli spazi, che devono inscrivere in sé nuove modalità di utilizzo da parte delle persone. Inoltre, la biblioteca deve saper dialogare con la città di cui è espressione, e sapersi qualificare in modo forte ed autorevole come "uno spazio non sostituibile per l'esercizio di fondamentali diritti della cittadinanza, quali l'accesso democratico e pluralista alle informazioni e alla conoscenza lungo tutto l'arco della vita". Un tema, quello della biblioteca, complesso e ricco di nuovi elementi, ma sicuramente attuale. Sono molte le città italiane che intraprendono in questi anni una politica di investimento per la costruzione di nuove biblioteche o centri culturali che possano rappresentare per i cittadini un luogo di ritrovo e di scambio oltre che una valida alternativa ai grandi centri commerciali, diventati ormai il principale luogo di aggregazione sociale. A tale proposito, il comune di Torino ha investito particolarmente sul tema delle biblioteche, creando, già a partire dagli anni '80, una rete di biblioteche pubbliche dislocate in varie aree della città. La dimensione di quartiere permette di rispondere in modo appropriato alle esigenze delle varie zone, sempre più differenziate, della città. In questo contesto nasce la proposta di progettare una nuova biblioteca di quartiere, nella zona Pozzo Strada, al limite della circoscrizione 3 del Comune di Torino, all'interno di un edificio da tempo non utilizzato se non come deposito temporaneo. La proposta è stata avanzata dal direttore del sistema bibliotecario di Torino, Paolo Messina, in occasione di un'unità di progetto svoltasi nell'anno accademico 2008/2009. In seguito a questa esperienza, un personale interesse verso il tema della biblioteca pubblica, mi ha portato ad esplorare in modo più dettagliato le dinamiche che regolano l'attuale necessità di riprogrammare interamente il servizio offerto. I tempi limitati dell'unità di progetto non mi avevano permesso di analizzare le numerose sfaccettature dell'argomento e, di conseguenza, di elaborare un progetto capace di dialogare con il contesto e di rispondere pienamente alle esigenze richieste.(CR) La progettazione di questo luogo è, in realtà, molto più complessa e necessita di tener conto del contesto urbano, delle attività da insediare, della varietà degli utenti, dei requisiti di comfort e sostenibilità.(CR) L'obiettivo è, quindi, quello di organizzare i luoghi della biblioteca all'interno dell'edificio secondo un criterio definito a partire dal programma funzionale, dal contesto urbano, dalle esigenze di garantire il benessere e il comfort derivanti dalla qualità dell'illuminazione naturale all'interno dell'edificio. La luce naturale, infatti, rappresenta non solo un elemento fondamentale al fine di svolgere le attività di lettura e ricerca, ma anche uno strumento basilare per facilitare l'orientamento, definendo in modo chiaro le gerarchie degli spazi e dei percorsi. Inoltre, questo fenomeno naturale, se ben progettato e controllato, permette di assicurare il benessere psico-fisico degli occupanti e di ridurre il costo di esercizio dell'edificio consentendo di limitare l'uso della luce artificiale. A partire dall'analisi dell'area e dei caratteri salienti del sito saranno definite le linee di sviluppo del progetto. Uno dei primi obiettivi è, infatti, quello di garantire l'integrazione fra l'edificio e il contesto urbano al fine di favorire la visibilità, l'accessibilità e la fruizione da parte dei cittadini.(CR) In secondo luogo sarà descritto l'edificio, il quale sarà mantenuto nella sua interezza, considerando le sue qualità formali e la sagoma che favorisce alcuni aspetti legati alla sostenibilità. Inoltre, la scelta di intervenire sul fabbricato mantenendo le strutture e i tamponamenti esistenti consente di evitare i costi e i problemi di smaltimento, nell'ottica di favorire un approccio sostenibile, in termini ambientali ed economici. Successivamente sarà definita la distribuzione interna sulla base del programma funzionale richiesto, in modo che la luce naturale garantisca, per ogni area funzionale, i requisiti di comfort e benessere visivo richiesti per ogni attività. Lo studio di questo fenomeno naturale sarà parte integrante del processo progettuale, contribuendo insieme a delle considerazioni di tipo urbanistico e progettuale a definire la veste finale della biblioteca. Un'ultima parte di verifica permetterà di accertare la validità delle scelte effettuate e di integrare alcuni sistemi necessari al controllo dell'illuminazione naturale.

Relatori: Michele Bonino, Anna Pellegrino, Valerio Roberto Maria Lo Verso
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1892
Capitoli:

Introduzione: il progetto di una biblioteca di quartiere alla luce della metamorfosi della biblioteca pubblica e della necessità di garantire il comfort degli utenti

Parte 1

1. La metamorfosi della biblioteca pubblica

1.1. Il ruolo della biblioteca nella storia

1.2. Il nuovo ruolo della biblioteca nella città

1.3. Il nuovo ruolo della biblioteca nella società

1.3.1. Il Manifesto dell'UNESCO per le biblioteche pubbliche

1.3.2. I dati di frequentazione

2. Come cambia il volto delle biblioteche 2.1 Alcune parole chiave

Parte 2

1. La biblioteca di quartiere a Torino: una rete di servizi per il cittadino

2. La scelta dell'edificio e il sito di progetto: perché adibirlo a biblioteca

2.1. Colloquio con Paolo Messina, Direttore del sistema bibliotecario urbano di Torino e Cecilia Cognigni, Ufficio qualità e sviluppo delle biblioteche civiche torinesi

2.1.1. Le esigenze della biblioteca di quartiere

2.1.2. Il programma funzionale della biblioteca di quartiere

3. Analisi dell'area: uno sguardo ad area ampia

Le destinazioni d'uso

I percorsi

4. Analisi dell'esistente del sito di progetto

4.1. Analisi dell'isolato

Le destinazioni d'uso

I servizi I percorsi

4.2. Analisi dell'edificio- Orientamento - Geometria - Modalità di penetrazione della luce naturale - Caratteristiche dell'involucro

5. Il progetto della biblioteca di quartiere

5.1. Il rapporto con la città: la biblioteca nel quartiere e il quartiere nella biblioteca(CR)

5.1.1. Le strategie

5.1.2. La definizione di un nuovo asse

5.2. Il programma funzionale della biblioteca

5.2.1. L'organizzazione su più livelli: la superficie si modifica

5.2.2. Il disegno del limite tra spazio pubblico e biblioteca

6. La distribuzione delle aree funzionali: uno studio basato sul programma funzionale e sull'esigenza di garantire la qualità dell'illuminazione naturale

6.1. L'illuminazione naturale nella biblioteca, una strategia per garantire il comfort e per organizzare gli spazi interni

6.1.1. I benefici psico-fisici della luce naturale

6.1.2. L'evoluzione del concetto di illuminazione naturale nella storia

6.1.3. La qualità del progetto della luce naturale La sfera dell'individuo

La sfera del progetto di architettura Economia e risparmio energetico

6.2. La descrizione delle attività e degli attori coinvolti

6.2.1. I requisiti

6.3. Il progetto dell'illuminazione naturale in architettura: una metodologia per fasi

6.3.1. Valutazione qualitativa della componente diretta: simulazione con sole artificiale ed ecotect

6.3.1.1. Simulazione con sole artificiale del modello reale

6.3.1.2. Simulazione con sole ecotect del modello virtuale

6.3.2. Valutazione della radiazione diretta: considerazioni e confronto

6.3.2.1. Simulazione camera 1

6.3.2.2. Simulazione camera 2

6.3.2.3. Conclusioni

6.4. La distribuzione degli spazi interni - tavola 1 : pianta piano terra - tavola 2 : pianta piano primo - tavola 3 : sezioni - tavola 4 : la disposizione dell'arredo interno - tavola 5: i percorsi - tavola 6 : viste esterne ed interne

7. La verifica dei requisiti

7.1. Il Fattore di Luce Diurna (FLD)

7.1.1. Un excursus normativo

7.1.2. I limiti del Fattore di luce diurna (FLD)

7.2. Il metodo dinamico

7.3. Il software di simulazione Daysim

7.4. La simulazione con Daysim

7.4.1. La distribuzione interna delle aree funzionali

7.4.2. La distribuzione degli illuminamenti

7.4.3. Simulazione 1

Simulazione 1 - step A

Simulazione 1 - step B

Simulazione 1 - step C

7.4.4. Simulazione 2

Studio dell'abbagliamento

Aumento dei valori di Daylighting

7.5. Le modifiche apportate

8. Conclusioni

Bibliografia

Iconografia

Ringraziamenti

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