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Torino capitale del Liberty - lineamenti per la redazione di un Atlante degli autori, delle opere, dei magisteri e delle committenze per la candidatura a città UNESCO dell'Art Nouveau. = Torino UNESCO Art Nouveau Capital City. Guidelines for a candidacy atlas.

Simona Santoleri

Torino capitale del Liberty - lineamenti per la redazione di un Atlante degli autori, delle opere, dei magisteri e delle committenze per la candidatura a città UNESCO dell'Art Nouveau. = Torino UNESCO Art Nouveau Capital City. Guidelines for a candidacy atlas.

Rel. Carlo Luigi Ostorero. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Edile, 2021

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Abstract:

Questo lavoro di tesi si configura come un approfondimento sulle tecniche, i magisteri d'opera e le peculiarità delle espressioni architettoniche e artistiche del Liberty a Torino nell'alveo della ricerca "Atlante del liberty a Torino" portata avanti con la finalizzazione della candidatura della città a Sito UNESCO di questa temperie culturale. Partendo dalle principali vicende storiche che hanno segnato gli anni di passaggio dal XIX al XX secolo, si definisce un quadro sociale e culturale della città sabauda, luogo ospitale e ricco di committenza, spesso borghese, per architetti, ingegneri e artisti aperti alle nuove idee e in grado di fare proprie e rielaborare le influenze architettoniche europee. Di estrema importanza per l’apertura culturale dei professionisti italiani verso orizzonti internazionali, fu l’Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna tenutasi a Torino nel 1902, che li portò a contatto con grandi architetti e professionisti come Victor Horta, Peter Beherens, Joseph Olbrich, Louis Sullivan. Torino divenne in pochi anni un immenso cantiere di sperimentazione delle varie scuole, franco-belga, austro-tedesca e catalana, riconducibili all’Arte Nuova. In meno di vent’anni, fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale, fu realizzata un’enorme quantità di edifici appartenenti a tutte le classi tipologiche. Nella seconda parte della tesi si è operata, infatti, una lettura degli autori del Liberty torinese in funzione dei dettagli architettonici di natura tecnica di un cospicuo numero di edifici presenti nella città. In particolare, sono state realizzate schedature sulla base dell’individuazione di sei invarianti che caratterizzano lo stile floreale torinese: la presenza di bovindi, della pietra artificiale, del ferro battuto usato singolarmente e in accostamento al vetro colorato, dei graffiti che decorano le facciate e, infine, di portoni d’ingresso in legno finemente lavorato. Nell’ultima parte si è proseguito con il racconto e l’analisi di due interventi di restauro che negli ultimi mesi sono stati effettuati su due importanti edifici storici nel quartiere Cit Turin, due significative testimonianze della stagione liberty torinese: Casa Fenoglio-Lafleur (1902) dell’Ing. Pietro Fenoglio e la palazzina in via Duchessa Jolanda n. 19-21 di Gottardo Gussoni e Genesio Vivarelli. Questa analisi ha l’intento di far nascere una certa sensibilità e cercare di far capire quale dovrebbe essere l’atteggiamento quando ci si rivolge a questo tipo di architettura, e vuol far comprendere come il progetto di restauro sia diventato oggi anche un progetto di interpretazione dell’originale e di ricerca delle tracce che fanno intuire come il progettista ha inteso risolvere i diversi dettagli tecnici nel passato, per poi interrogarsi sulle modalità di riproduzione dello stesso, con i mezzi tecnologici e I materiali che si hanno a disposizione oggi. In conclusione, si può affermare che è proprio l’eccezionalità del patrimonio architettonico Liberty - ricco di esempi di elevatissima caratura dal punto di vista della qualità e dello stile, ancora presenti e riscontrabili - che ha investito tutte le tipologie di edifici, unitamente alla raffinatezza e l’aggiornamento culturale che contraddistingueva Torino agli inizi del ‘900, che ha fatto sì che a questa città venisse attribuito l’appellativo di “capitale del Liberty” e che, più di ogni altra città italiana, meriti di essere protagonista della candidatura nella lista di siti UNESCO.

Relatori: Carlo Luigi Ostorero
Anno accademico: 2020/21
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 392
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Edile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-24 - INGEGNERIA DEI SISTEMI EDILIZI
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/17658
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