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Il racconto di un'architettura : Roland Schweitzer

Christine Bancod

Il racconto di un'architettura : Roland Schweitzer.

Rel. Andrea Bocco. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2010

Abstract:

La scelta dell'argomento di tesi è dipesa in prevalenza da una mia volontà di approfondire un tema, l'architettura in legno, poco affrontato nel corso dei miei studi presso la facoltà di architettura del Politecnico di Torino. L'obiettivo principale che mi sono posta è stato quello di studiare un unico architetto che mettesse in evidenza le potenzialità del materiale stesso.

Una volta compiuta la scelta dell'architetto, dipesa dalla disponibilità di contatti con lo stesso e dall'accessibilità ad alcuni degli edifici da lui realizzati, ho ricercato documenti per permettermi un'analisi completa delle opere architettoniche. Inoltre il forte interessamento nei confronti di un'architettura molto influenzata dalle tecniche costruttive giapponesi ha acceso la mia attenzione. Purtroppo, in Italia, i documenti a riguardo sono risultati assai scarsi e praticamente inaccessibili rendendo la ricerca molto più complessa di quanto mi ero immaginata. Fortunatamente, grazie alla disponibilità dell'architetto, è stato possibile ottenere sufficienti informazioni a riguardo. Roland Schweitzer mi ha fornito infatti articoli sull'architettura in legno e sul suo pensiero, alcune immagini e disegni, sugli edifici da lui realizzati, ed alcune fotografie riguardanti i processi costruttivi degli stessi. Va inoltre posto in evidenza il fatto che alcuni degli edifici progettati da Roland Schweitzer siano stati realizzati all'incirca trent'anni fa e che quindi molti dei documenti non sono più reperibili o accessibili nemmeno all'architetto stesso. I disegni sono infatti conservati in archivi disseminati per la Francia, in alcuni dei quali, come comunicatomi dallo stesso Roland Schweitzer, la consultazione al pubblico non è permessa.Non essendo a conoscenza dei luoghi precisi in cui sono conservati i progetti di ciascun edificio e, di conseguenza, non conoscendo le condizioni di conservazione dei documenti cartacei e degli archivi stessi, posso esprimere esclusivamente il mio stupore nell'impossibilità di poter esaminare i vari documenti. Le incomprensioni maggiori sono però relative all'impossibilità dello stesso progettista di visionare gli elaborati grafici di sua produzione e la mancata conservazione di una copia cartacea del progetto. L'assenza del progetto originale, a mio avviso, comporta, in caso di eventuali interventi di restauro o di manutenzione, difficoltà nell'attuazione delle operazioni. Vista la notevole difficoltà nel reperire documenti sui vari edifici è stato di fondamentale importanza il continuo scambio di e-mail e contatti telefonici con l'architetto ed urbanista parigino per ottenere più dati possibili. I disegni nella seconda parte dell'elaborato di tesi, relative all'edificio analizzato, sono invece di mia completa realizzazione ed interpretazione. Tale analisi è stata resa possibile mediante l'osservazione delle fotografie a mia disposizione e mediante un confronto con i dettagli costruttivi di altri edifici dell'architetto. In questo modo ho potuto realizzare un elaborato di tesi che riportasse il maggior numero d'informazioni sull'architettura di Roland Schweitzer per facilitare il prossimo nella ricerca. L'elaborato vuole quindi essere un mezzo informativo ed una sorta di monografia su di un architetto messo in luce in Francia ma nettamente sottovalutato in Italia.

La tesi si sviluppa quindi in una prima parte di inquadramento, relativa alla bibliografia ed alle opere progettate da Roland Schweitzer, realizzate sia in legno sia in altri materiali, ed una seconda parte di approfondimento di un edificio in legno, da me scelto, mettendo in evidenza il metodo progettuale e le tecniche costruttive adottate dall'architetto stesso. L'edificio preso in analisi, la Cappella di Sainte-Clotilde a Parigi, è stato scelto in quanto rappresentante della ricerca architettonica del progettista. La cappella riassume infatti, in un certo senso, la totalità delle architetture realizzate in legno con accenni e riferimenti all'architettura giapponese tradizionale. Relativamente a quest'ultima è fondamentale compiere una riflessione scaturita durante la lettura del saggio critico di Luigi Urru. Il docente di antropologia del Giappone contemporaneo pone infatti in evidenza come il territorio sia stato contaminato, nei tempi moderni, dall'architettura occidentale trasformando nettamente l'ambiente. La capitale, per esempio, appare come un ambiente fortemente artificiale: "Un'indigesta massa di edifici tra i quali non è facile orientarsi; il traffico, anche solo pedonale, per quanto disciplinato, è pur sempre un'alluvione che chiude tutti i varchi; nelle strade pendono matasse di cavi volanti di elettricità e telefono; santuari, templi e giardini vanno cercati ...le tradizionali case in legno, quando non distrutte da terremoti e bombardamenti, sono state sostituite da poco invitanti condomini". Ne risulta di conseguenza una città caotica ed irregolare che pone parzialmente in disparte le componenti tradizionali architettoniche per lo sviluppo e la crescita di un ambiente moderno estremamente artificiale. Mentre in Oriente le istanze moderne si diffondevano, l'Occidente ricercava una fonte d'ispirazione nell'architettura vernacolare giapponese. Se da un lato quindi ritroviamo una forte intenzione di innovazione e di cambiamenti dall'altro lato emerge un'esigenza di analisi e di studio di un'architettura appartenente al passato e ad un altro contesto culturale. Si crea così uno scambio utile d' informazioni per dare sviluppo ad un'architettura moderna basata su di un processo semplificativo proveniente sia dai processi d'industrializzazione che dalla tradizione giapponese. La produzione architettonica di Roland Scnweitzer è correlata a tali concetti permettendogli la realizzazione di edifici fortemente influenzati dall'architettura giapponese tradizionale. La maggior parte delle costruzioni in legno di sua produzione, realizzate in Francia, sono però celate alla vista, come la cappella di Sainte-Clotilde o l'edificio per abitazioni a Parigi (figura 1 e 2), o realizzate in ambienti fortemente naturali. Tale accorgimento sottolinea l'impossibilità di adattare un'architettura, per quanto semplice o piacevole alla vista, a qualsiasi luogo. Porre un edificio interamente in legno, nel centro di Parigi in piena vista, avrebbe comportato un distacco dello stesso con l'architettura circostante in quanto non corrispondente alla conformazione del luogo.

Roland Schweitzer inserisce gli edifici nel territorio senza invadere la preesistenza e cercando di raccontare la sua architettura nella maniera meno invasiva possibile. E' probabilmente per questo motivo che, in un'era di stravaganze architettoniche come l'attuale, l'architetto non abbia ottenuto una meritata notorietà.

Relatori: Andrea Bocco
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: P Personaggi > PA Architetti
A Architettura > AS Storia dell'Architettura
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1754
Capitoli:

Indice

Introduzione

Primo capitolo

La vita ed il pensiero

Le pubblicazioni di Roland Schweitzer

Le pubblicazioni su Roland Schweitzer

I progetti

1.Casa Mopin a Saint-Thibault-des-Vignes

2.Centro di accoglienza per studenti. Padiglione della direzione a Massy

3.Centro culturale e sportivo a Selestat

4.Centro culturale e sportivo a Lyon

5.Centro vacanze per famiglie a Meymac

6.Centro all'aperto a Port Mort

7.Istituto medico professionale a Lavaur

8.Centro comunitario ad Engletons

9.Scuola d'infermeria a Parigi

10.Ristorante del personale Crédit Foncier de France a Parigi

11.Centro geriatrico Ciaire Demeure a Versailles

12.Centro di formazione CEMEA a Caén

13.Centro vacanze per giovani a Cieux

14.Abitazioni Liges Reuilly a Parigi

15.Ostello a Bordeaux-Saint-Clair

16.Istituto di rieducazione a Viazac

17.Centro vacanze a Murol

18.Centro vacanze polivalente a La Clusaz

19.Centro internazionale per giovani a Choisy-le-Roy

20.Casa Cerlou a Vézac

21.Istituto Sainte-Clotilde a Parigi

22.Centro internazionale di soggiorno a Lorient

23.Centro vacanze per scuole materne a Ballan-Miré

24.Cappella di Sainte-Clotilde a Parigi

25.Edificio per uffici a Chàlons-en-Champagne

26.Ostello "Moulin Blanc" a Brest

27.Edificio per abitazioni a Parigi

28."Le Prévert" a Oberhausbergen

29.Urbanizzazione a Saulx-les-Chartreux

30.Edifici per abitazioni

31.DRA (Direzione Regionale dell'Agricoltura) a Chàlons-en-Champagne

32.Edificio per abitazioni a Parigi

33.ZAC. Tolbiac Nord a Parigi

34.Piazzetta e fontana a Parigi

35.Appartamenti P.L.I a Parigi

36.Appartamenti a Parigi

37.Caserma dei pompieri a Saint-Denis

38.Alloggi sociali a Parigi

39.Hotel Kyriad a Parigi

Secondo capitolo

Introduzione

La cappella di Sainte-Clotilde

La struttura portante

La copertura

L'involucro esterno verticale e le partizioni interne

Le fondazioni

Bibliografia

Bibliografia:

Monografie:

H. Engel, Measure and construction of thè japanese house, Singapore: Tuttle Publishing, 1985

M. L Barelli, E. Garda, A. M. Zorgno, Ridisegnare il costruito, Torino: Levrotto e Bella, 1995

Carlo Olmo, Dizionario dell'architettura del XX secolo. Volume primo, Torino: Umberto Allemandi e C,2000

Enciclopedia dell'arte, Roma: Garzanti editore, 2002

F.Bianconi, M. Fillippucci, P. Verducci, Architettura dal Giappone. Disegno, progetto e tecnica, Roma: Gangemi Editore, 2006

L.Berta, M. Bovati, Progettare con il legno, Dogana: Maggioli editore, 2007

K.Frampton, Storia dell'architettura moderna, Bologna: Zanichelli, 2008

G. Montanari, A. Bruno jr., Architettura e città del novecento. I movimenti e i protagonisti, Roma: Carocci editore, 2009

Siti web:

www.archi-guide.com

www.atelierschweitzer.com

www.culture.gouv.fr

www.parisbalde.com

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