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Megalopoli urbana: confronto con modelli di città ad alta densità

Fernanda Claudia Posso Lloreda

Megalopoli urbana: confronto con modelli di città ad alta densità.

Rel. Piergiorgio Tosoni. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2005

Abstract:

Il tema delle megalopoli è diventato una delle prime emergenze ambientali dei pianeta. Le città crescono, giorno dopo giorno, convertendosi in metropoli, e poi in megalopoli.La concezione urbanistica di PaolPartendo da questa realtà ho sviluppato uno studio teso a monitorare questo processo che è affrontato sempre in maniera differente, a volte visto come un fenomeno positivo, a volte negativo. Per quanto mi riguarda è come qualcosa di scontato, una situazione insopprimibile la quale si deve affrontare nel migliore dei modi. Oggi si contano nel mondo più di un centinaio di metropoli e ufficialmente nove megalopoli: Los Angeles, New York, Pechino, Shangai, Bombay, Calcutta, Città dei Messico, Rio di laneiro, Tokio, Osaka.Ho analizzato il fenomeno della crescita urbana e di come questo sviluppo sia stato problematico fin dall'inizio, notando come già nel Medioevo le città tendessero ad essere organizzate secondo schemi funzionali e sostenibili. Già nel XV secolo compare il primo modello di città programmata, concepita dall'architetto e scultore Filarete, il quale espose in un trattato le sue teorie sui "modi e misure dello aedificare" giungendo al progetto di un'intera città, denominata Sforzinda. Nel XIX secolo, in seguito alla Rivoluzione Industriale e alla conseguente crescita dei disagio della classe operaia, ghettizzata nelle grandi città anglossassoni, cominciano a fiorire nuovi spunti urbanistici da movimenti quali il Futurismo, Modernismo, con l'autorevole architetto Le Corbusier, fino a movimenti più recenti quali Team X e Metabolisti giapponesi, come Tadao Arido e Kenzo Tange. Paragonando lo sviluppo della megalopoli con le idee di città utopiche concepite da riconosciuti gruppi di urbanisti a livello mondiale, ho inteso mettere a confronto tre diversi modelli di progettazione ad alta densità di scala urbanistica: Archigram, il gruppo di architetti inglesi che rivoluzionò le rigide concezioni urbanistiche degli anni sessanta, giungendo a concepire un modello utopistico di città mai realizzate; il programma di Paolo Soleri, architetto torinese che ha progettato la città utopistica di Arcosanti, oggi in fase di realizzazione nello stato dell'Arizona; la città di Brasilia, che è la prima Megalopoli programmata dall'uomo, voluta come capitale federale dei Brasile dal presidente ruscelino Kubitschek e portata a termine per essere una città dei futuro secondo il progetto dei piano regolatore di Lucio Costa e dei disegno architettonico dei rinomato Oscar Niemeyer.

Relatori: Piergiorgio Tosoni
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 122
Soggetti: U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
U Urbanistica > UH Pianificazione regionale
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/174
Capitoli:

1. LA MEGALOPOLI

1.1 INTRODUZIONE

1.2 APPROSSIMAZIONE ALLA SCALA DI URBANIZZAZIONE

1.3 PERCORSO STORICO DELLA CRESITA DELLE CITTA'

2. MODELLI TEORICI AD ALTA DENSITA

2.1 ARCHIGRAM

2. l. l. Archigram, Architettura e Megalopoli

2.1.2. Le macro e microstrutture e l'uomo di oggi

2.1.2. l. La città Istantanea

2.1.2.2. La città Connessa

2.1.2.3. La città Caminante

2.1.2.4. La città Vivente

2.1.2.5. La Metropoli

2.2 PAOLO SOLERI

2.2. l. La concezione urbanistica di Paolo Soleri

2.2.2. L'Arcologia e la Megalopoli

2.2.3. L'importanza dell'Arcologia

2.2.3.1. Arcosanti: la realtà di un'utopia

2.2.3.2. Analisi di un'Arcologia: Hyper building

2.3 BRASILIA

2.3. l. Brasilia e H CIAM

2.3.2. Il piano di Brasilia

2.3.3. La città nell'architettura modernista

2.3.4. Niemeyer e i promotori di Brasilia

2.3.5. La tipologia urbanistica e architettonica di Brasilia

3. CONCLUSIONI

Bibliografia:

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-A. Massey, The independent Group, Ed. Manchester University Press, Manchester, 1995.

-R. Maxell, New British Architecture,,Ed. Thames and Hudson, Londra, 1972.

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