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IL COLORE COME ELEMENTO DI QUALITÀ AMBIENTALE PER GLI UFFICI

Cristina Cappelli

IL COLORE COME ELEMENTO DI QUALITÀ AMBIENTALE PER GLI UFFICI.

Rel. Piergiorgio Tosoni, Gianni Cagnazzo. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2009

Abstract:

PREFAZIONE

La chiave d'accesso alla ricerca sulla qualità interna dello spazio costruito era fino a non molto tempo addietro il solo acronimo IAQ (indoor air quality), presupponendo quindi che il benessere sicofisico dell'utenza fosse unicamente relazionatile ai parametri di climatizzazione interna: temperatura, umidità relativa e velocità dell'aria. Ormai da tempo bioedilizia e bioarchitettura hanno sinergicamente innescato un sostanziale e importante processo evolutivo, in, ambito progettuale e realizzativo, che ha permesso al manufatto architettonico, tramite l'uso e l'applicazione di regole specifiche, il miglioramento di una molteplicità di standard qualitativi ed energetici.La ripresa dello studio del territorio d'insediamento e delle sue caratteristiche climatiche naturali, l'applicazione della bioclimatica, lo sfruttamento delle risorse energetiche di materiali eco compatibili, non emissivi e altamente performanti, di tecniche e tecnologie costruttive sostenibili di nuova generazione, hanno permesso una impensabile implementazione delle prestazioni dell'involucro edilizio sotto il profilo energetico e ambientale. Possiamo sostenere che in quanto all'oggetto `contenitore' abbiamo fatto ultimamente passi da gigante!

E' giunto il momento dunque di certificare la validità di questo percorso evolutivo dell'oggetto contenitore non solo energeticamente, sostenibilmente o bioecologicamente ma sotto il profilo di rispondenza alle attese del contenuto, cioè della percezione da parte dell'utenza: la nuova frontiera deve necessariamente essere l'assunzione di ulteriori ambiti dissciplinari di ricerca, che direttamente si correlano con il sistema percettivo deiressere umano e le variabili ad esso connesse, per la definizione di livelli ottimali di qualità abitativa oIEQ (indoor environment quality). Il sistema integrato da noi utilizzato come metodologia di progettazione e di verifica dell'ambiente costruito, inserisce discipline di utilizzo insolito per il progettista quali sociologia prossemica, neurofisiologia, antropologia, psicologia dell'abitare, ecc., ad altre che viene ridefinita "sound design" nella pratica di diversificazione dall'isolamento acustico del soggetto, senza fare distinzione a volte numericamente tra decibel di rumore o di suono dai panorami sonori naturali, oppure l'illuminotecnica che diviene "tight design" quando di occupa non solo della progettazione dì soddisfazione fotometrica dei compiti ente, e con necessaria maggior attenzione, della progettazione delle ombre, essenziali elementi di contrasto per il comfort visivo naturale. Una posizione rìlevante, in questa più ampia metodologia di approccio al progetto, occupa l'uso del colore o "colour design" che rifiuta la funzione esclusivamente decorativa,in cui si trova abitualmente costretto al termine della filiera progettuale, ma rivendica la ripresa di tutta quella conoscenza che ne ha storicamente determinato i significati e l'assunzione di quanto più recentemente scientificamente codificato riguardo all'interazione dell'onda elettromagnetica luce/colore con il sistema psicofisico dell'essere umano.

Vorrei ricordare quanto significativo ed attuale possa essere il pensiero di un grande progettista del passato: "La nuova architettura prende il colore organicamente in sè stessa. Il colore è uno dei mezzi elementari per rendere visibile l'armonia dei rapporti architettonici. Senza colore questi rapporti di proporzioni non sono delle realtà viventi ed è attraverso il colore che l'architettura diviene il fine di tutte le ricerche plastiche tanto nello spazio che nel tempo. li colore invece di drammatizzare una superficie piana, invece di essere un ornamento superficiale, è come la luce, un mezzo elementare dell'espressione puramente architettonica" (Theo van Doesburg). Solo dunque la conoscenza della fisica, della fisiologia, della psicologia del colore e dei relativi riscontri sul sistema psicofisico dell'essere umano, tramite la loro corretta applicazione, può aiutarci a decifrare i codici di lettura percettiva da parte di un'utenza per cui il contenitore architettonico possa trasformarsi da semplice spazio confinato a spazio vitale, cioè possa assurgere al ruolo di benefico contenitore di vita.

Relatori: Piergiorgio Tosoni, Gianni Cagnazzo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AC Arredamento
A Architettura > AB Architettura degli interni
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1502
Capitoli:

INTRODUZIONE

Capitolo 1 LA VISIONE

1.1. L'OCCHIO UMANO-LA FISIOLOGIA

1.2 LE PROPRIETÀ SU CUI SI BASA LA VISIONE DEI COLORI

1.2.1 Proprietà Dell'organo Visivo Che Caratterizzano la percezione dei colore

1.2.2 Effetti Ottici Dei Colore

1.3 BIBLIOGRAFIA DEL CAPITOLO

Capitolo 2- LA LUCE

2.1 IL COLORE IN SENSO FISICO- L'OTTICA

2.1.1 La Radiazione Luminosa

2.1.2 Modalità Di Diffusione Della Luce

2.2 LE GRANDEZZE FOTOMETRICHE

2.3 LE SORGENTI ILLUMINANTI

2.4 LA NORMATIVA

2.5 BIBLIOGRAFIA DEL CAPITOLO

Capitola 3- IL COLORE

3.1 ATTRIBUTI DEL COLORE

3.2 LA COLORIMETRIA

3.2.1 Il Metodo Di Miscelazione Additivo Del Colore

3.2.2 Metodo Di Miscelazione Sottrattivo Del Colore

3.2.3 Teorie dei colore

3.2.4 Sistemi Cromatici

3.2.5 I sistemi di classificazione dei colore

3.3. I COLORANTI

3.4 IL COLORE NEI SECOLI

3.5 LA PSICOLOGIA DEL COLORE

3.5.1 Sinestesie

3.5.2 il significato dei colori

3.5.3 Combinazioni Cromatiche

3.6 BIBLIOGRAFIA DEL CAPITOLO

Capitolo 4- GLI UFFICI

4.1 EVOLUZIONE DEGLI EDIFICI PER UFFICI

4.2 IL LAVORO D'UFFICIO

4.2.1 Ambienti Per Il Lavoro D'ufficio

4.2.2 Modalità Di Organizzazione Dello Spazio Dì Lavoro

4.2.3 Le Postazioni Operative

4.3 COMFORT AMBIENTALE

4.3.1 Ergonomia

4.3.2 Gli Arredi

4.3.31 Videoterminali

4.3.4 Comfort Visivo e Illuminazione

4.3.5 Comfort Acustico

4.3.6 Prossemica E Privacy

4.3.7. Qualità dell'aria interna

4.4 L'USO DEL COLORE NEGLI UFFICI

4.5 LA NORMATIVA

4.5.1 Ergonomia ed arredi

4.5.2 Sicurezza sul luogo di lavoro

4.5.3. Arredi

4,5,4 Illuminazione

4.5.5. Microclima

4.6 BIBLIOGRAFIA DEL CAPITOLO

Capitolo 5- LE POST OCCUPANCY EVALUATION

5.1. COS'É UNA POST OCCUPANCY EVALUATION

5.2. COME SI REALIZZA UNA POST OCCUPANCY EVALUATION

5.2.1. Tipi Di Post Occupancy Evaluatíons

5.3. LE FASI PER REDARRE UNA POST OCCUPANCY EVALUATION

5.3.1. Preparazione

5.3.2. Identificare Gli Scopi E Le Strategie Della Poe

5.3.3. Decidere Quale Approccio Usare

5.3.4. Istruzioni Per La Poe

5.3.5. Interviste

5.3.6. A Pianificare La Poe Condotta Soggettivamente

5.3.6. B La Poe Condotta Oggettivamente

5.3.7. Analisi E Informazioni

5.3.8. Preparare II Rapporto Finale

5.3.9. Azioni A Seguito Del Responso Della Poe

5.4. LIVELLI DI INVESTIGAZIONE

5.5. COME IDENTIFICARE L'APPROCCIO DA USARE

5.6. LE TAPPE DI REVISIONE

5.6.1. Revisione Operativa (3-6 Mesi Dopo L'occupazione)

5.6.2. Revisione Di Progetto (12-18 Mesi Dopo L'occupazione)

5.6.3. Revisone Strategica (3-5 Anni Dopo L'occupazione)

5.7.1 BENEFICI DELLA POST OCCUPANCY EVALUATION

5.8.1 RISCHI DELLE POE

5.9 IL REPORT FINALE

5.10 MISURARE I RISULTATI

5.11 BIBLIOGRAFIA DEL CAPITOLO

Capitolo 6- IL CASO STUDIO

6.1. IL QUESTIONARI

6.1.1 La stesura dei questionario

6.1.2. Le domande

6.1.3 Il questionario utilizzato

6.2. IL CAMPIONE ANALIZZATO

6.3. RISULTATI

Capitolo 7-IL PROGETTO

7.1. UN PROGETTO ALLA LUCE DELL'ANALISI CONDOTTA

7.2. IL CONCORSO DI IDEE

7.2.1. L'indagine storica

7.2.2. L'indagine sociologica

7.2.3. Le proposte progettuàli

7.2.4. Gli elaborati richiesti

7.3. IL PROGETTO

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA GENERALE

TESTI

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