Igor Ravasio
L'illuminazione naturale negli spazi abitativi "mansarda":problematiche connesse all'abitabilità delle mansarde storiche torinesi.
Rel. Chiara Aghemo, Valentina Serra, Piergiorgio Tosoni. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004
Abstract: |
L'inversione di tendenza, che si è sviluppata nell'arco del XX secolo, nei confronti dell'ambiente "sottotetto" e la nuova concezione dell'utilizzo dello spazio ha sancito il passaggio della mansarda da locale romantico, affascinante ma scomodo per viverci, a luogo privilegiato, vivibile e confortevole. Di conseguenza si associano a questo luogo dell'abitare moderno una serie di problematiche che riguardano l'abitabilità e il rispetto delle normative di qualità ambientale, tra cui quella della luce naturale. Il lavoro di tesi proposto nasce dall'interesse di sviluppare, per l'illuminazione naturale della mansarda,una proposta d'interventi mirati, allo scopo di raggiungere condizioni di benessere visivo, anche in luoghi in cui spesso non vengono rispettati i limiti normativi prescritti a causa di caratteristiche geometriche particolari e di conformazioni spaziali poco dinamiche. L'articolazione della tesi si compone di tre fasi principali: > La prima fase rappresenta un momento di indagine conoscitiva articolata in elementi diversi: Analisi storica dei processi di trasformazione che hanno interessato le mansarde torinesi dalla fine del Settecento ai giorni nostri. Uno studio accurato delle normative che si sono evolute nel tempo e dei Piani Regolatori torinesi è alla base dell'individuazione di tipologie diverse di finiture vetrate delle coperture storiche (es. abbaini in legno, in muratura ecc...), il cui mutamento ha inevitabilmente influenzato anche la forma geometrica della finestra, le sue dimensioni e, di conseguenza, le sue caratteristiche di trasmissione della luce. Analisi della normativa tecnica in relazione all'illuminazione naturale. L'obiettivo è di mettere in luce lo sviluppo tardivo delle normative, la carenza di legislazione specifica riguardo il controllo del comfort visivo e la necessità da parte delle Amministrazioni di sensibilizzare a una progettazione più attenta alle problematiche dell'illuminazione naturale all'interno di ambienti residenziali, in particolare quelli mansardati. Si da ampio spazio alle nuove normative regionali italiane sul recupero a fini abitativi dei sottotetti esistenti e alle interessanti variazioni, in funzione delle caratteristiche particolari del locale mansardato, proposte da alcune di queste leggi in relazione ai valori minimi consentiti dei parametri d'illuminazione naturale. Una classificazione tipologica esemplare di mansarde sparse sul territorio torinese, attraverso una ricerca condotta all'Archivio Storico della città Torino. Alla base di tale catalogaziene di casi ci sono attente valutazioni di carattere cronologico e tipologico, nel rispetto delle considerazioni effettuate nel primo passo di analisi storica. In altre parole, questo è il momento di individuazione di casi concreti di mansarde rintracciabili sul territorio, corrispondenti alle tipologie di finestra specificate nel corso dell'analisi storica precedente. Questa raccolta di materiale d'archivio ha portato, attraverso passaggi successivi, alla classificazione di diciotto mansarde rappresentative di sei classi storico-tipologiche di superficie trasparente. A esse sono associate diciotto schede in cui sono raccolti il materiale grafico e le caratteristiche tecniche che richiedono gli attuali Regolamenti edilizi (altezza minima e media), il Fattore medio di luce diurna e il rapporto illuminante rispetto allo stato di progetto storico delle mansarde analizzate. >La seconda fase è a sfondo progettuale e si propone di fornire alcune linee guida sulla "messa a norma" delle mansarde, in relazione agli indici d'illuminazione naturale previsti dalla normativa. Sono state calcolate le superfici vetrate integrative per il raggiungimento dei minimi prescritti e sono state fatte delle ipotesi teoriche di intervento sulle mansarde classificate attraverso la soluzione tradizionale del "lucernario a raso", che sfrutta la pendenza delle coperture. A essa è affiancata come possibile alternativa in ambienti che lo consentono o, meglio, come sistema integrato per casi particolarmente privi di luce, la soluzione innovativa e tecnologicamente avanzata del condotto di luce tubolare. Per entrambe le tipologie è stata effettuata anche un'analisi di mercato, che ha consentito di formulare ipotesi sul possibile onere di spesa per interventi di "messa a norma" su sottotetti storici. >La terza fase, la più interessante, consiste in una sperimentazione condotta presso il Centro di Ricerca e Sperimentazione Illuminotecnica (CERSIL) del Dipartimento di Energetica di Torino, con l'utilizzo del Ciclo Artifìcale, su un modello in scala di una mansarda scelta fra le diciotto analizzate. Sono state prefigurate una serie di configurazioni del modello che tenessero conto delle diverse ipotesi di calcolo e progettuali effettuate, in modo da verificare sperimentalmente i dati ottenuti analiticamente. Oltre all'approccio di verifica dei valori di Fattore medio di luce diurna, la fase sperimentale è servita anche per effettuare verifiche sulla profondità della luce in ambiente, attraverso l'utilizzo di soluzioni alternative, al fine di creare un aumento prestazionale della superficie vetrata esistente. Con questo s'intende l'applicazione di mensole inteme tipo "light shelves" che consentano una maggiore penetrazione della radiazione solare in ambiente. Lo scopo è di trovare soluzioni alternative, in mansarde particolarmente difficili, atte a sopperire alla necessità di elevate superfici finestrate per integrare quelle esistenti. Le conclusioni mettono in luce, da una parte, l'importanza di studi accurati sui parametri e sui metodi di calcolo disponibili, prendendo atto che la mansarda, con le sue peculiarità che la contraddistinguono da un'abitazione comune, è da trattare come ambiente a sé, con una normativa tecnica specifica e attenta alle sue caratteristiche geometriche. D'altra parte si giunge a considerazioni finali riguardo la possibilità di prevedere interventi a "basso impatto" nei confronti delle coperture storiche, applicando soluzioni avanzate di trasporto della luce integrabili nel rispetto delle valenza storica e architettonica del manufatto edilizio. |
---|---|
Relatori: | Chiara Aghemo, Valentina Serra, Piergiorgio Tosoni |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Numero di pagine: | 411 |
Parole chiave: | Manutenzione - Mansarda- Illuminazione |
Soggetti: | S Scienze e Scienze Applicate > SJ Illuminotecnica A Architettura > AB Architettura degli interni |
Corso di laurea: | Corso di laurea in Architettura |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/149 |
Capitoli: | 1. ELENCO DEI PRINCIPALI DOCUMENTI DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA, RELATIVI ALL'ILLUMINAZIONE 2. GLI SVILUPPI NORMATIVI NAZIONALI DEGLI ULTIMI DECENNI 2.1. Circolare del Ministero dei Lavori pubblici 22/05/1967 n. 3151, indirizzata all'edilizia civile sovvenzionata 2.2. Decreto del Ministero della Sanità 5/07/1975, indirizzato all'edilizia residenziale 3. IL TEMA DEL RECUPERO DEL SOTTOTETTO ATTRAVERSO LA LEGISLAZIONE REGIONALE 3.1. Regione Piemonte: Legge Regionale n. 21 del 6 agosto 1998: "Norme per il recupero a fini abitativi dei sottotetti" 3.2. Confronto con le prescrizioni legislative delle altre Regioni d'Italia 3.3. Confronto e analisi critica della legislazione regionale 3.3.1. Rapporto fra superficie finestrata ed area calpestabile 3.3.2. Altezze medie e le loro modalità di calcolo 3.3.3. Possibili interventi per garantire i minimi consentiti 3.3.4. Superficie minima dei locali 4. I REGOLAMENTI D'IGIENE DELLA CITTÀ DI TORINO E LE RELATIVE PRESCRIZIONI TECNICHE 5. IL PROCESSO DI NORMAZIONE TECNICA SVOLTO DALL'ENTE NAZIONALE ITALIANO DIUNIFICAZIONE 5.1. Norma UNI 10530, "Principi di ergonomia della visione" 5.2. Norma UNI 10840 (marzo 2000): "Locali scolastici. Criteri generali per 'illuminazione artificiale e naturale" 5.3. Norma UNI EN ISO 9241-6, "Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con videoterminali (VDT)"
CAPITOLO III TIPOLOGIE DI MANSARDA ATTRAVERSO UNA RICERCA E UNA CLASSIFICAZIONE DI MATERIALE D'ARCHIVIO. 1. LA FILOSOFIA DELLA CLASSIFICAZIONE 1.1. La ricerca d'archivio 1.2. Classificazione e ordinazione dei dati 2. LE TIPOLOGIE DI FINITURA DEL TETTO: CARATTERISTICHE E DIFFERENZE 2.1. La tipologia ottocentesca più diffusa: l'abbaino 2.1.1. L'abbaino in muratura o lucello 2.1.1.1. L'abbaino di dimensioni anomale 2.1.2. L'abbaino in legno 2.1.3. L'abbaino lamiera metallica o latta 2.2. Il tetto "alla mansart" 2.3. Le tipologie che si sono sviluppate nell'arco del Novecento, fino ai giorni nostri 2.3.1. L'abbaino in muratura nell'edilizia contemporanea (Modificazioni conseguenti all'art. 116 del Regolamento d'Igiene) 2.3.2. Il lucernario a raso 2.3.3. Le aperture con terrazzo o tetto "a tasca" 3. LA CLASSIFICAZIONE CRONO-TIPOLOGICA D'ARCHIVIO GENERALE 3.1. I limiti delle prime classificazioni 3.2. La classificazione definitiva 4. IL PROCESSO D'ANALISI DEL MATERIALE D'ARCHIVIO 4.1. La necessità di un'ulteriore selezione d'esempi 4.2. La scheda "tipo" e le sue caratteristiche salienti 5. LE SCHEDE D'ANALISI E LA PELA TI VA DOCUMENTAZIONE GRAFICA
CAPITOLO IV VERIFICHE QUANTITATIVE IN RELAZIONE ALL'ILLUMINAZIONE NATURALE: PROCEDURE DI CALCOLO, ELABORAZIONI E CONFRONTO DEI RISULTATI. 1. CONDIZIONI AL CONTORNO PER IL CALCOLO DEL FATTORE MEDIO DI LUCE DIURNA E DEL RAPPORTO ILLUMINANTE 1.1. Calcolo del Fattore medio di luce diurna 1.1.1. Fattore di trasmissione luminosa 1.1.2. Fattore finestra 1.1.3. Fattore di riduzione del fattore finestra 1.1.4. Fattore di riflessione luminosa medio 1.2. Calcolo del rapporto illuminante 2. CONFRONTO DEI DATI OTTENUTI 2.1. Le relazioni fra "tipologia" e superficie vetrata 2.2. La relazioni fra Fattore medio di luce diurna e rapporto illuminante 2.3. Rapporto fra i valori calcolati e i valori prescritti dal Regolamento d'Igiene di Torino
3. CONCLUSIONI
CAPITOLO V ANALISI DI MERCATO DELLE PRINCIPALI ALTERNATIVE PROGETTUALI PER IL CONTROLLO DELL'ILLUMINAZIONE NATURALE.
1. LE ALTERNATIVE PROGETTUALI PIÙ ' DIFFUSE SUL MERCATO 2. SOLUZIONI TRADIZIONALI: IL LUCERNARIO A RASO 2.1. Schema base, componenti e loro caratteristiche 2.1.1. I meccanismi d'apertura 2.1.2. Combinazioni di vetro-camera disponibili 2.2. Schema integrato vetro-schermo 2.3. Principali aziende produttrici e analisi dei prezzi 2.3.1. Conclusioni generali 3. SOLUZIONI INNOVATIVE: IL LUCERNARIO TUBOLARE 3.1. I sistemi di captazione e trasporto della luce naturale e il rapporto con la soluzione tradizionale del lucernario a raso 3.1.1. Che cos'è un lucernario tubolare 3.2. Il sistema "SOLATUBE" 3.3. Rapporto fra lucernari tubolari e normativa tecnica 3.3.1. Caratterizzazione della prestazione luminosa del sistema "SOLATUBE" 3.4. Analisi dei costi unitari e d'installazione CAPITOLO VI LINEE GUIDA D'INTERVENTO PER LA "MESSA A NORMA" DELLE MANSARDE STORICHE 1. PREMESSA 2. FASE TEORICO-ANALITICA DI "MESSA A NORMA" DEI LOCALI MANSARDATI 2.1. Ipotesi n. I e Ipotesi n. 3: la "messa a norma" attraverso l'applicazione dei due Rapporti illuminanti proposti dalle normative italiane 3. ANALISI DI FATTIBILITÀ: SCELTA E APPLICAZIONE DELLE TIPOLOGIE D'INTERVENTO ATTRAVERSO I SISTEMI TRADIZIONALI 3.1. I vincoli e le dinamiche d'intervento su edifici storici 3.2. Il lucernario a raso: vantaggi e svantaggi della "messa a norma" attraverso soluzioni tradizionali 4. IPOTESI N. 2: LA "MESSA A NORMA" ATTRAVERSO L'IMPOSTAZIONE DEL FATTORE MEDIO DI LUCE DIURNA COME ALTERNATIVA AL RAPPORTO ILLUMINANTE 5. ONERI DI SPESA PER LA "MESSA A NORMA" ATTRAVERSO L'APPLICAZIONE DEL LUCERNARIO A RASO, IN RELAZIONE ALLE IPOTESI D'INTERVENTO EFFETTUATE
CAPITOLO VII SPERIMENTAZIONE A SUPPORTO DELLA "MESSA A NORMA" DEI LOCALI MANSARDATI ANALIZZATI: APPLICAZIONE DEL CIELO ARTIFICIALE DEL LABORATORIO CERSIL DI TORINO A UN MODELLO IN SCALA DI LOCALE "SOTTOTETTO" RAPPRESENTATIVO. 1. CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL LOCALE MANSARDATO INDIVIDUATO PER LA SPERIMENTAZIONE 1.1. Caratteristiche tecniche, geometriche e materiali per la realizzazione del modello in scala 1.2. Obiettivi, impostazione e preparazione del lavoro di sperimentazione presso il Cielo Artificiale del Laboratorio Cersil di Torino 1.3. Light shelves come sistemi di miglioramento della prestazione della superficie trasparente esistente 2. CONFIGURAZIONI PROGETTUALI ANALIZZATE: DOCUMENTAZIONE SPERIMENTALE E VALUTAZIONI CONCLUSIVE 2.1. Analisi e confronto dello stato di fatto 2.2. Altezza media a norma rispetto alle prescrizioni regionali 2.3. Soluzione con lucernario a raso 2.4. Soluzione con sistema "SOLATUBE" 2.5. Applicazione di light shelves alla superficie vetrata
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ALLEGATO A I REGOLAMENTI STORICI DELL'OTTOCENTO E DEL NOVECENTO DELLA CITTA'DI TORINO ALLEGATO B IL REGOLAMENTO D'IGIENE E IL REGOLAMENTO EDILIZIO VIGENTI DELLA CITTA' DI TORINO ALLEGATO C METODO DI CALCOLO DEL FATTORE MEDIO DI LUCE DIURNA ALLEGATO D CALCOLO DEL FATTORE MEDIO DI LUCE DIURNA DELLE MANSARDE ANALIZZATE. ALLEGATO E CALCOLO DEL FATTORE MEDIO DI LUCE DIURNA DELLA MANSARDA ANALIZZATA SPERIMENTALMENTE: ELENCO E ANALISI DI CALCOLO DELLE CONFIGURAZIONI PROGETTUALI APPROFONDITE AL CERSIL DI TORINO |
Bibliografia: | 1. A.A.V.V-, Daylightìng in architecture. A European reference book, JAMES &
JAMES, London 1993. 2. A. ABRIANI, / villaggi operai dell'Italia Settentrionale come modello
d'insediamento. I casi dei villaggi Leumann, M. L. Borgosesia, Snia, SECONDO
SEMINARIO LAU, Torino 1975" 3. A. ABRMNI, Patrimonio edilizio esistente un passato e un futuro, DESIGNERS
RIUNITI EDITORI, Torino 1980. 4. C. AGHEMO, A. PELLEGRINO, ILLUMINAZIONE 1, in M. Filippi (a cura di),
Schede di ILLUMINAZIONE, ACUSTICA E CLIMATIZZAZIONE NELL'EDILIZIA,
POLITEKO 1999. 5. C. AGHEMO, C. AZZOLINO, Illuminazione naturale: metodi ed esempi di calcolo,
CELID, Torino 1995. 6. C. AMERIO, G. CANAVESIO, Tecniche ed elementi costruttivi, SEI SOCIETÀ'
EDITRICE INTERNAZIONALE, Torino 1996. 7. J. P. BABELON, Francois Mansart: le genie de I'architecture, GALLIMARD,
Paris 1998. 8. P. BERTONE, A. DRAGONE, D. LANERI, P. NAYDENOVA, G. TESIO, Torino
100 anni, GRAFICHE ALFA EDITRICE 1977.
~[^^^3r 9. G. BIONDO, Progetto mansarda: progettare, realizzare e vivere la mansarda,
BE-MA, Milano 1998. 10. R. BOYD, T. KUHN, La metafora nella scienza, FELTRINELLI, Milano 1983. 11. CITTA' DI TORINO, ASSESSORATO ALL'URBANISTICA, Piano Regolatore
Generale di Torino. Qualità e valori della struttura storica di Torino, GREGOTTI
ASSOCIATI STUDIO, Torino 1992. 12. CITTA' DI TORINO, Provvedimenti edilizi 1566-1892, TIPOGRAFIA EREDI
BOTTA DI BRUNERI E CROSS, Torino 1893.
13. V. COMOLI MANDRACCI, Le città nella storia d'Italia TORINO, EDITORI
LATERZA, Roma-Bari 1996.
14. V. COMOLI, R. ROCCIA, La stagione del Liberty nell'archivio storico della città
di Torino (piani urbanistici e progetti d'architettura), ARCHIVIO STORICO
DELLA CITTA' DI TORINO, Torino 1994.
15. G. FORCOLINl Illuminazione di intemi, ULRICO HOEPLI EDITORE, Milano
1992.
16. E. H. GOMBRICH, Norma e forma, EINAUDI, Torino 1973.
17.IEA INTERNATIONAL ENERGY AGENCY, Daylight in buildings a source
bookon daylighting systems and components. A report ofIEA SHC Task 2, ECBCS,
London2Ó01.
18. ISBN 88-16-28410-2, LOFT: fabbriche, capannoni, sottotetti in disuso, adattati a
studi e residenze, JACA BOOK-OVER REPRINT, Milano 2000.
19. ISTITUTO D'ARCfflTETTURA TECNICA DEL POLITECNICO DI TORINO,
Forma urbana ed architettura nella Torino barocca (dalle premesse classiche alle
conclusioni neoclassiche), voi. I e II (mappe e regolamenti), UNIONE
TIPOGRAFICO-EDITRICE TORINESE, Torino 1968.
20. G. M. JONGffl LAVARINI, P. COLOMBO, R. SUMMER, La mansarda, DI
BAIO, Milano 1988.
21. M. MAGNAGHI, TORINO: MAPPA CONCETTUALE DELLA CITTA' ANTICA
ottenuta mediante mosaico delle piante degli edifìci ricavate da diverse fonti
iconografiche, SOCIETÀ' DEGLÌ INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN
TORINO, Torino 1992.
22. M. MAGNAGHI, M.- MONGE, L. RÈ, Guida all'architettura moderna di Torino,
LINDAU S.r.l., Torino 1995.
"TSBfflBnr" 23. M. MAGNAGffl. P- TOSONI, LA CITTA' SMENTITA TORINO: RICERCA
TIPOLOGICA IN AMBITI URBANI DI INTERESSE STORICO, EDIZIONI
LIBRERIA CORTINA, Torino 1989/ 24. G. MASCHERONI, C. PEZZAGLIA, Consigli e progetti dell'architetto per le
mansarde, DE VECCHI EDITORE, Milano 1999. 25. A- MUSI, L. MISCILLI MIGLIORINI, STORIA Dal secolo dell'assolutismo all'età
della borghesia, voi. II, BOMPIANI PER LE SCUOLE SUPERIORI, Milano 1995. 26. G, PERUGI, M. BELLUCCI, Da fine ottocento ai giorni nostri, ZANICHELLI
EDITORE s.p.a., Bologna 1994. 27. REGIONE PIEMONTE, QUADERNI DELLA REGIONE PIEMONTE Urbanistica
n. 301 sottotetti in Piemonte, CANALE 3, Casale Monferrato (TO) 1999. 28. M. C. TORRICELLI, M. SALA, S. SECCHI, Daylight la luce del giorno tecnologie
e strumenti per la progettazione, ALINEA EDITRICE, Firenze 1995. 29. P. TOSONI (a cura di), IL GIOCO PAZIENTE Biagio Garzeria e. la teoria dei
modelli per la progettazione, CELID, Torino 1992.
RIVISTE e ARTICOLI: 1.- G- DE CARLO, P. L. NICOLIN, Conversazione su Urbino, in; "LOTUS
INTERNATIONAL", n. 18/1978. 2. M. BITTER (a cura di), mansarde, m "LIBRO DOSSIER DI TRÉ, serie tetti e
mansarde", TRIVENETO REPORTER, airno XI, n. 62/2001. 3- Prezzi informativi per opere edili di manutenzione, recupero e ristrutturazione, in
"MANUTENZIONE", anno XIX, n. 1/2003. DOCUMENTI LEGISLATIVI: 1. Istr. Min. 20 giugno 1896, Compilazioni dei regolamenti locali sull'igiene del suolo
e dell'abitato. 2. Ciré. Min. LL. PP. n, 3151 del 22 maggio 1967, Criteri di valutazione delle
grandezze atte a rappresentare le proprietà termiche, idrometriche, di ventilazione
e di illuminazione nelle costruzioni edilizie. 3. Circ. Min- LL. PP. n.- 13011 del 22 novembre 1974, Requisiti fisico-tecnici per le
costruzioni edilizie ospedaliere. Proprietà termiche, agronomiche, di ventilazione e
di illuminazione.
"T^HBBror* 4. D.M. 5 luglio 1975, Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896,
relativamente all'altezza minima ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei
loca!' d'abitazione, in G.V. 18 luglio 1975. 5. D.M. 13 settembre 1977, Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia
scolastica, m compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed
urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica, in G.U. 2
febbraio 1976 n. 29 (supplemento). 6. REGIONE EMILIA ROMAGNA, Legge Regionale n. 48 del 9 novembre 1984,
Prima normativa tecnica regionale per la disciplina delle opere di edilizia
residenziale pubblica, in B.LL della Regione Emilia Romagna del..... 7. REGIONE EMILIA ROMAGNA, Legge Regionale n. 33 del 26 aprile 1990,
Approvazione dello schema di regolamento edilizio tipo., in B.U. della Regione
Emilia Romagna 8 maggio 1995 n. 89. 8. Lgs. n. 23 del 11 gennaio 1996, Norme per l'edilizia scolastica, in G.U.
19 gennaiol996 n. 15. 9. REGIONE LOMBARDLA, Legge Regionale n. 15 del 15 luglio 1996, Recupero a
fini abitativi dei sottotetti esistenti. 10. UNI-Norma 10530, Principi di ergonomia della visione. Sistemi di lavoro e
illuminazione, UNI, Milano 1997. 11. REGIONE. BASILICATA, Legge Regionale n. 5 del 26 gennaio 1998, Recupero dei
sottotetti e dei locali seminterrati ed interrati esistenti. 12. REGIONE EMILIA ROMAGNA, Legge Regionale n. 11 del 6 aprile 1998,
Recupero a fini abitativi dei sottotetti esìstenti. 13. REGIONE VENETO, Legge Regionale n 12 del 6 aprile 1999, Recupero dei
sottotetti esistenti a fini abitativi. 14. REGIONE CA.MPANIA, Legge Regionale n. 15 del 28 novembre 2000, Norme per
il recupero abitativo di sottotetti esistenti, 15. UNI-Norma 10840, Luce e illuminazione. Locali scolastici. Criteri generali per
l'illuminazione artificiale e naturale, UNI, Milano 2000. 16. REGIONE LIGURIA, Legge Regionale n. 24 del 6 agosto 2001, Recupero a fini
abitativi dei sottotetti esistenti. 17. UNI EN ISO-Norma, Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con
videoterminali (VDT). Guida sull'ambiente di lavoro, UNI, Milano 2001. 18. REGIONE BASILICATA, Legge Regionale n. 8 del 4 gennaio 2002, Modifica alla
L.R. 22/02/2000 n. IO - Recupero dei sottotetti e dei locali seminterratì e interrati
esistenti. 19. REGIONE CALABRIA, Legge Regionale n. 19 del 16 aprile 2002, Norme per la
tutela, governo ed mo delterritorio - Legge Urbanistica della Calabria, 20. CITTA' DI TORINO, Raccolta dei regolamenti municipali REGOLAMENTO
EDILIZIO, fotocopia con aggiornamenti gì I9K4, Civico Centro Stampa, Ristampa
1972, Torino 2002. 21. CITTA' DI TORINO, Raccolta dei regolamenti municipali REGOLAMENTO
D'IGIENE, fotocopia con aggiornamenti al 1992, Civico Centro Stampa, Ristampa
1981, Torino 2002. 22. REGIONE. SICILIA, Legge Regionale n. 4 del 16 aprile 2003, Disposizioni
programmati che e finanziarie per l'anno 2003.
WEBGRAFIA: 1. www.ausl.re.it 2. www.edilportale.it 3. www.normativatecmca.it 4. www.solaglobal.com/italia 5. www.solarspot.it 6. www.uni.it 7. www.archinfo.iVmagazine.aspPpage^S?, 15-01-2004. 8. www.begmicroclima.it 9. www.archibio.it 10. www.eurosolaritalia.org 11. www.anab.it 12. www.rcs.it/bravacasa/9605/05mans0.htm, 15-01-2004, 13. www.casapiuweb/vademecum./salvaspazio/pagina_5cover03.htm, 15-01-2004. 14. www. PFalluminio.it |
Modifica (riservato agli operatori) |