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Il terzo ampliamento di Torino: 1715-1729. La città negoziata, tra trasformazione e consolidamento

Gabriele Zorino

Il terzo ampliamento di Torino: 1715-1729. La città negoziata, tra trasformazione e consolidamento.

Rel. Edoardo Piccoli. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2009

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Abstract:

In generale il XV secolo in Europa "non è un perìodo di prosperità e di pace, ma di miseria e depressione"1 che vede comunque un considerevole sviluppo di alcune tendenze rispetto all'assetto e alla funzione della città, che pare ora essere intesa come un oggetto almeno in parte progettatale. Un cospicuo numero di opere d'ingrandimento e rifacimento del perimetro murario caratterizzerà, insieme alla rettificazione dell'assetto viario, numerose città - nell'identico arco temporale - corrispondente a circa la metà del secolo - in differenti aree geografiche .

La seconda metà del quattrocento vedrà un ulteriore intensificarsi di queste operazioni - in campo italiano la discesa di Carlo VHI (Re di

Francia dal 1483 al 1498) diede il più rilevante scossone incentivate principalmente dall'introduzione, militarmente rivoluzionaria, delle armi da fuoco pesanti negli assedi.

In questa stagione di tensioni politiche e militari si sviluppano processi economici le cui conseguenze interesseranno tutta l'Europa, ma soprattutto il bacino del Mediterraneo; la disponibilità economica e finanziaria delle grandi potenze come Spagna e Francia, ma anche il nord

Europa, gli stati pontifici e la repubblica veneta, sarà investita in opere edilizie che in molti casi procedono di pari passo con un considerevole ampliamento di numerosi centri urbani.

La realtà torinese appare a lungo estranea ai fatti appena descritti. Lo Stato sabaudo, stretto da potenze troppo grandi per consentirgli una crescita economica e militare, era costituito da una rete urbana composta, fino al 1570, da numerosi centri relativamente mal collegati tra loro e da due sole città in grado di superare i 10.000 abitanti9. La terza invasione francese del Piemonte e della Savoia nel 1536 , che porterà a una rapida occupazione del territorio, testimonia, in un drammatico quadro , la totale incapacità e impreparazione dello Stato sabaudo a prevenire o respingere un'invasione, a tal punto inefficiente da rendere inutile la richiesta d'aiuto militare a terre straniere . In quel periodo Tonno restava l'unica città dotata di un mimmo allestimento difensivo, ed era chiusa all'interno della cinta romana, più volte rialzata e restaurata, ma mai ampliata (cfh figura 1). L'unico "punto di forza" difensivo, minimamente efficiente, era il castello, edificato nei pressi della porta di Po.

L'occupazione francese impresse su Torino alcuni dei caratteri di cui le armate oltre Alpi erano portavoce (cfr. figura 2); anche se, quando abbandonarono la città, i francesi tentarono di eliminare completamente il potenziamento delle mura che Carlo III (duca 1504-1553), tardivamente resosi conto della vulnerabilità della città, aveva ordinato di erigere, rimasero il rinforzo, da loro realizzato, delle fortificazioni esistenti, il collegamento delle mura ad una nuova cortina difensiva ad essa addossata e gli spianamenti dei poco considerevoli insediamenti1 esterni alla cinta, demolizioni che favorirono l'utilizzo delle armi da fuoco pesanti. Solo però le iniziative politiche messe in atto dal 1559 da Emanuele Filiberto (duca

1553-1580), e per il ventennio successivo, riuscirono a costituire un Piemonte che sarà la base, anche giuridica ed amministrativa, del Piemonte moderno . Al ritorno dalle guerre in Fiandra il duca condusse con sé un ingegnere-architetto, Francesco Paciotto (1521-1591), il cui apporto sarà fondamentale nella definizione progettuale della cittadella di Torino, costruita tra il 1564 ed il 1577, militarmente indispensabile per difendere la città ma anche simbolo indiscutibile della riconquista del potere (cfr. figura 3). L'idea di accentramento di Emanuele Filiberto � al quale si deve la decisione di trasferire la capitale del ducato a Torino accompagnata dal trasferimento simbolico del centro religioso del ducato portando a Torino la Santa Sindone e all'adozione dell'italiano come lingua ufficiale sarà ribadita da Carlo Emanuele-I (duca 1580-1630), suo figlio. Le ambizioni di Emanucle Filiberto non si poterono però soddisfare appieno per la scarsa disponibilità di fondi che affliggevi il ducato, che lo indusse a limitare il processo di militarizzazione di Tonno alla sola edificazione della Cittadella.

La città, che alla fine del suo regno, sebbene nuovamente fortificata e ridefinita, rimaneva comunque -a medieval city enclosed within the rectangular walls of the roman costrum- avrebbe poi dato la possibilità a Carlo Emanuele I di naturare l'idea di realizzare un efficace sistema di difese, integrandosi alla Cittadella voluta dal padre. Nel 1618, dopo la prima guerra di accessione del Monferrato, si diede dunque inizio alla costruzione della nuova cinta di fortificazioni, seguendo il progetto elaborato da Ercole Negro di Sanfront (134M622)23 "L'euforia- della popolazione a seguito del ritorno dei Savoia durò ben poco, a causa della vanità di alloggi dovuta all'improvvisa ondata di nuovi arrivi in città; se la cittadella aveva fornito da subito una sistemazione definitiva per I soldati del duca, il perdonale legato al nuovo ruolo di capitale, cortigiani come funzionari avrebbe trovato Spazi abitativi adeguati solo molti anni dopo, con il primo ampliamento.

Relatori: Edoardo Piccoli
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AS Storia dell'Architettura
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1457
Capitoli:

Volume 1

- Antefatto

- A_ Substrato ai tre ingrandimenti

- Espansione

- B_ Crescita demografica

- C_ Difesa dello Stato

- D_ Premessa metodologica

- E_ Regesto dei principali progetti realizzati

- F_I primi due ampliamenti

- L'ampliamento occidentale

- G_ Contesto storico dell'ampliamento di Porta Susina

- H_ L'ampliamento

- I_ L'intervento garoviano

- L_ Dal Project Generalpour L'Achévement des fortifìcations alla definizione juvarriana

- M_ Modifiche e continuità rispetto al modello seicentesco

- Vendita dei siti

- N_ Economia e politica

- O_ Isole

- O-l_Isole periferiche

- O-l_A Tabella riassuntiva degli acquisti nelle isole periferiche

- O-1_B_Tabella riassuntiva dei documenti relativi agli acquisti nelle isole periferiche

- O-l_C_Tabella riassuntiva delle isole periferiche

- O-2 Isole centrali

- O-2_A_Tabella riassuntiva degli acquisti nelle isole centrali

- O-2_B_Tabella riassuntiva dei documenti relativi agli acquisti nelle isole centrali

- O-2_C_Tabella riassuntiva delle isole centrali

- O-3__Isole di completamento

- O-3_A_Tabella riassuntiva degli acquisti nelle isole di completamento

- O-3_B_Tabella riassuntiva dei documenti relativi agli acquisti nelle isole di completamento

- O-3_C_Tabella riassuntiva delle isole di completamento

- O-4_ Tabella riassuntiva delle isole

- O-5_Disposizione temporale delle vendite

- O-6_Disposizione economica delle vendite

-Attori

- P_ Tabella riassuntiva dei personaggi coinvolti

- Q_ Nobili

- R_ "Addetti ai lavori"

- S_ Borghesi

- T_ Altri

- U_ Sconosciuti

- V_ Compagnie ed Enti Religiosi

- Z_ Persone, acquisti, spese e ruoli

- AA_ Persone, acquisti, e dimensioni

- BB_ Quadro riassuntivo degli acquisti suddivisi per sotto gruppi di attori

-Stratificazione sociale

- CC_ Caratterizzazioni sociali della città vecchia e degli ingrandimenti seicenteschi

- DD_ L'espansione occidentale

- EE_ Cellule edilizie e mixité sociale

- Il contesto urbano dello sviluppo torinese

- FF_ Tra Seicento e Settecento

- Due casi studio: Nancy ed Edimburgo

- GG_ Nancy

- HH_ Edimburgo

- Formule contrattuali

- Tabelle di raffronto

- II_ Tabella di raffronto delle monete

- LL_ Tabella di raffronto delle unità di lunghezza piemontesi col sistema metrico decimale

- MM_ Tabella di raffronto delle unità di superficie PP- 232 piemontesi col sistema metrico decimale

- Bibliografia

- Regesto dei fondi archivistici consultati

Volume 2

- Regesto delle figure

- NN_ I primi due ampliamenti

- OO_ Il terzo ampliamento

- PP_ Vedute e fotografie

- QQ_ Schemi e disegni

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