From “élite” to “popular” through digitalization. Self-categorization and radical status change in the cultural heritage sector

I concetti di self-categorization e di status risultano ad oggi fondamentali per un’organizzazione per riuscire a sopravvivere sul mercato, ma diventa un tema difficile da applicare quando si parla di industria culturale. Come reagisce un’istituzione culturale di fronte a un cambiamento esterno, come si identifica e come si pone di fronte all'avvento digitale sono i temi cardine toccati da questa tesi. I musei nati come istituzione si trovano di fronte a un’evoluzione del loro business, in cui cambia il concetto stesso di museo. Eseguendo un’analisi longitudinale con metodi qualitativi sul caso studio del Van Gogh Museum (VGM) si è studiato come un cambiamento PEST va a ad influenzare la percezione che un’istituzione ha di sé stessa. Si scopre che nasce la necessità di adattarsi ai cambiamenti del business, delle esigenze dei consumatori e dei vincoli finanziari con cui i musei operano. Con l’integrazione del digitale il museo diventa una figura con una concezione totalmente nuova: non più solo qualcosa di “elitario” , ma ora anche un prodotto accessibile e di natura “popolare”. Inoltre, si scopre come i cambiamenti di diversa natura e l’avvento del digitale diventano il mezzo per trovare una risposta al problema di rendere l’arte fruibile a tutti. Senza stravolgere la propria natura un prodotto culturale dovrà integrare una visione sempre più orientata a una prospettiva imprenditoriale, dove il coinvolgimento dell’utente diventa di primaria importanza. Nasce una visione di museo inserito in un settore entertainment che permette al visitatore di vivere un’esperienza nel senso reale del termine.