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Permafrost nelle Alpi piemontesi, Applicazione modellistica e stime per il 2030 e 2050 = Permafrost in the Piedmont Alps, Modeling application and predictions for 2030 and 2050

Federico Cavallo

Permafrost nelle Alpi piemontesi, Applicazione modellistica e stime per il 2030 e 2050 = Permafrost in the Piedmont Alps, Modeling application and predictions for 2030 and 2050.

Rel. Pierluigi Claps, Luca Paro, Christian Ronchi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio, 2020

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Abstract:

Il permafrost è un importante indicatore per valutare il cambiamento climatico. Infatti, lo strato attivo, a diretto contatto con l’atmosfera, risente direttamente dell’aumento della temperatura media dell’aria. Per questo motivo, grazie alle tecnologie che l’hanno reso possibile, gli studi sul permafrost sono molto aumentati nel corso degli ultimi anni. Lo studio del permafrost è legato al cambiamento climatico da un doppio filo. Noto, dal punto di vista teorico, quale dovrebbe essere il comportamento del permafrost ai cambiamenti climatici, il suo monitoraggio permette di osservare il verificarsi di questi comportamenti e, quindi, scoprire la velocità con la quale questi cambiamenti si stanno verificando. Dall’altro lato, la principale conseguenza a breve termine del surriscaldamento globale è l’aumento dello spessore dello strato attivo, con le numerose conseguenze per quanto riguarda la stabilità dei versanti, delle infrastrutture e l’equilibrio dell’ecosistema. Pertanto, il solo monitoraggio, necessario al fine di verificare l’entità di questi cambiamenti climatici, non è sufficiente per valutare quanto questi cambiamenti incideranno sullo stato del permafrost. La teoria che sostiene il presente lavoro è che l’incidenza dei cambiamenti climatici sul permafrost può essere valutata mediante l’utilizzo di modelli di simulazione numerica. La scelta del modello è importante poiché, a differenza dei modelli climatici, esistono relativamente pochi modelli che simulano il comportamento del permafrost. Il modello utilizzato deve consentire di valutare quale sarà lo stato del permafrost tra dieci, venti o trent’anni e di trarre deduzioni sulla situazione che occorre aspettarsi. Ottenere questi risultati è di fondamentale importanza. A scala locale, infatti, questo genere di studi consentirà di individuare in quali zone intervenire preventivamente laddove siano previste gravi conseguenze, attraverso il rinforzo di strutture esistenti o con opere di consolidamento. Questo lavoro, il primo del suo genere in Piemonte, segue la procedura sopra descritta con l’obiettivo di analizzare due siti di permafrost: il Passo del Monte Moro e il Colle Sommeiller, entrambe aree monitorate da Arpa Piemonte. L'obiettivo è valutare l'efficienza del modello numerico scelto (GEOtop) nell'eseguire simulazioni monodimensionali in queste aree e nell'ottenere una stima qualitativa dell'altezza del manto nevoso e della temperatura GST per gli anni 2030 e 2050.

Relatori: Pierluigi Claps, Luca Paro, Christian Ronchi
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 118
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-35 - INGEGNERIA PER L'AMBIENTE E IL TERRITORIO
Aziende collaboratrici: Arpa Piemonte
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/14059
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