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Giardini botanici e arboreti nell'Europa centro orientale

Marcello Ambrosio

Giardini botanici e arboreti nell'Europa centro orientale.

Rel. Paolo Cornaglia, Marco Devecchi. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Progettazione Di Giardini, Parchi E Paesaggio, 2008

Abstract:

Il giardino botanico è una forma di organizzazione del verde dove gli aspetti scientifici hanno un ruolo fondamentale. Essi si affiancano agli aspetti architettonici, spesso prevaricandoli. I giardini botanici nascono infatti per soddisfare esigenze didattiche e di sperimentazione botanica. Vi sono però, nell’ambito di questa tipologia di giardino, produzioni architettoniche pregevoli e da valorizzare.

Il giardino botanico è una luogo intermedio tra un ‘museo’ ed un’area naturale. È una ‘collezione viva’, un elenco di piante catalogate, un ibrido tra un laboratorio a cielo aperto e un luogo di diletto. Esso nasce per istruire, per illustrare e stupire l’osservatore sugli aspetti scientifici ed ambientali della flora.

Non bisogna dimenticare che a fronte di tutte le funzioni scientifiche che un giardino botanico svolge e di cui si parlerà in seguito, vi sono anche funzioni socioculturali e di miglioramento della vivibilità urbana. Si trova infatti generalmente in città e si confronta con le problematiche ecologiche ed urbane.

I giardini botanici sono presenti in ogni paese e rappresentano un aspetto particolare della gestione del verde. Ogni nazione ha evoluto tipologie differenti di organizzazione delle collezioni vegetali, modi particolari per studiare, catalogare e preservare specie autoctone e non. Ma ogni giardino botanico, in ogni angolo del mondo, ha numerosi contatti e collaborazioni in svariate parti del pianeta, ed ognuno di questi parchi è il riflesso di studi botanici e passione per la scienza che superano le barriere degli stati e dei continenti.

In questo lavoro si è cercato di approfondire quali siano le principali caratteristiche di un giardino botanico, quali sono state e quali possano essere le sue funzioni nel XXI secolo.

Lo studio ha riguardato un’area geografica in cui la cultura del parco botanico è particolarmente affermata: l’Europa dell’Est. In particolare si sono analizzate le collezioni botaniche della Moldavia, della Romania e dell’Ungheria. Quest’area geografica presenta radici culturali e storiche comuni.

A titolo di confronto si sono analizzati alcuni parchi dell’Ucraina e della Russia, poiché sono molto simili ai precedenti ed assai particolari nelle loro soluzioni compositive e nella loro evoluzione storica.

L’analisi dei giardini botanici è partita dall’analisi dello stato attuale, evidenziandone gli aspetti progettuali salienti. Dopodiché si è passati ad analizzare gli aspetti storici ed evoluzionistici che hanno determinato lo stato attuale anche nell’ambito delle evoluzioni urbanistiche delle città in cui si trovano. Queste caratteristiche ne hanno segnato il ruolo non soltanto di polo scientifico, ma anche di fulcro ecologico all’interno delle città.

È su questi presupposti che si è cercato di spiegare quali sono state e quali possano essere le funzioni del parco botanico all’interno della società, non soltanto nell’Est Europa ma anche nel resto del Continente.

Sulla scorta di queste analisi si è valutato il progetto di costruire un parco botanico nella città di Balti, nel nord della Moldavia. Il parco è stato progettato tenendo conto delle ridefinizioni funzionali del concetto di collezione botanica, che nella sua storia secolare assume, mai come oggi, un ruolo cruciale nella educazione ambientale. Questo ruolo è amplificato se si pensa che l’Europa dell’Est è una parte del nostro continente in forte crescita ed in rapido sviluppo.

Lo sviluppo economico comporterà (e sta comportando) un forte impatto ambientale. Ma l’ascesa economica di uno stato non deve essere necessariamente connessa al danneggiamento dell’ambiente. L’incremento delle emissioni e la distruzione di parte dell’ambiente naturale possono rappresentare un costo enorme per gli stati con cui prima o poi ci si dovrà confrontare. Questo processo che ha già interessato gli stati dell’Europa occidentale in tutte le fasi cruciali di crescita economica, può essere mitigato nei paesi in via di sviluppo da una forte opera di istruzione della popolazione, su come lo sviluppo possa e debba essere ’sostenibile’. La crescita economica non è in antitesi con i temi di sostenibilità e salvaguardia ambientale, ma anzi sono questi temi parte stessa della crescita economica. Gli errori commessi dai paesi europei occidentali negli anni ‘60 e ‘70 devono costituire un monito, un precedente importante, affinché gli errori non vengano nuovamente commessi.

Su questa funzione ‘istruttiva’ del giardino botanico si è cercato di dare nuovo vigore alla cultura della collezione botanica, come tema non soltanto d’élite per soli scienziati specialisti, ma come strumento d’apprendimento della realtà ambientale che ci circonda e come modo per intraprendere od intensificare scambi culturali con persone e paesi diversi, al fine di tutelare insieme il nostro pianeta.

Relatori: Paolo Cornaglia, Marco Devecchi
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UC Giardini
U Urbanistica > UF Parchi
U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Progettazione Di Giardini, Parchi E Paesaggio
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1242
Capitoli:

SOMMARIO

Premessa p. 6

PRIMA PARTE p. 8

1) Caratterizzazione delle collezioni vegetali p. 9

Orto botanico p. 9

Arboretum (parco dendrologico) p. 12

Parco e giardino p. 13

Lo studio della vegetazione p. 15

Funzionalità p. 16

Sviluppo e attività connesse p. 18

2) Inquadramento storico p. 20

Le collezioni botaniche: dalle origini al Medioevo p. 20

La nascita dell’orto botanico didattico nel Rinascimento p. 21

L’orto botanico di Padova p. 24

L’orto botanico di Pisa p. 27

L’orto botanico nel XVIII seolo. p. 29

L’orto botanico di Torino p. 30

L’orto botanico di Uppsala p. 34

L’orto botanico nel XIX secolo p. 37

Nuove tecniche p. 40

Il Giardino botanico Reale di Kew p. 41

I nuovi orti botanici p. 43

SECONDA PARTE p. 45

3)Inquadramento p. 46

Il contesto storico politico dell’Europa centro orientale p. 46

Metodologia di studio p. 56

Caratteristiche progettuali delle collezioni botaniche Dell’Europa Orientale p. 57

4) Le principali collezioni botaniche dell’Ungheria p. 61

Giardino botanico di Vácrátót p. 61

Arboretum di Buda p. 66

Giardino zoologico di Budapest e giardino botanico p. 70

Giardino botanico di Budapest p. 76

Arboretum di Szarvas p. 83

Arboretum di Alcsútdoboz p. 86

5) Le principali collezioni botaniche della Romania p. 90

Giardino botanico di Cluj Napoca p. 90

Giardino botanico di Jibou p. 101

Arboretum di Simeria p. 107

Giardino botanico di Iasi p. 111

Giardino botanico di Bucarest p. 116

6) Le principali collezioni botaniche della Moldavia p. 121

Giardino botanico di Chisinau p. 121

7) Le più significative collezioni botaniche dell’ex Unione Sovietica p. 126

Parco botanico di Kiev p. 126

Giardino botanico di Yalta p. 128

8) Progetto per la costruzione di un giardino botanico in Balti p. 134

9) Conclusioni p. 143

10) Bibliografia p. 145

11) Allegati p. 152

Index seminum. (Catalog de Seminte si spori oferite pentru schimb in anul 2007) del Giardino botanico ‘Anastasie Fatu’ di Iasi.

Flora Moldaviae et Dobrogeae exiccata del Giardino botanico ‘Anastasie Fatu’ di Iasi.

Bibliografia:

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