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Urban Generator: uno strumento per la costruzione di scenari della trasformazione urbana

Stefano Pensa

Urban Generator: uno strumento per la costruzione di scenari della trasformazione urbana.

Rel. Antonio De Rossi, Luca Caneparo. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2008

Abstract:

La progettazione di un'area urbana è un processo in cui devono trovare un equilibrato accordo diversi attori e molteplici interessi.

Nella letteratura specializzata infatti si fa spesso riferimento alla complessità'del sistema urbano. Per questo motivo le municipalità stanno cercando di affiancare ai tradizionali strumenti di regolamentazione urbanistica altri supporti che permettano di

coadiuvare e monitorare le trasformazioni sul territorio così da raggiunger un dato livello di qualità urbana. L'ambizione è quella di riassumere i differenti aspetti di questa qualità in modo da riuscire a sintetizzarli attraverso dei parametri quantitativi che possano essere confrontati e valutati. Questo confronto è gestito sempre più

attraverso l'utilizzo di simulatori informatici costruiti appositamente per generare prefigurazioni spaziali in ambito urbano e territoriale.

Le soluzioni prospettate da questi simulatori numerici non determinano il futuro di una città ne costituiscono una matrice per la sua forma futura. Semplicemente stabiliscono alcuni limiti in funzione dell'obbiettivo desideratecene soglie obbligatorie per chi vuole costruire. Per esempio possono fornire valori come l'altezza degli edifici, la densità degli isolati o il perimetro delle costruzioni da cui possono essere determinati altri elementi di qualità edilizia o urbana come il comfort termico, l'accesso alle infrastrutture o il consumo energetico. Da questi valori possono quindi essere generate diverse forme urbane con differenti caratteristiche.

Se da una parte è possibile simulare la città desiderata in accordo con le norme in vigore, nulla vieta di ipotizzare differenti realtà future che possono essere influenzate da molteplici fattori come specifici interessi dei costruttori piuttosto che cambiamenti delle normative.

Il risultato di questo processo fornisce diverse soluzioni di forma urbana che dovranno di volta in volta essere raggruppate secondo la definizione delle regole di crescita. Più le regole di crescita urbana,e quindi le normative,, saranno in grado di interpretare queste forme, più le nuove costruzioni sapranno adattarsi all'esistente e prenderne parte coerentemente con un beneficio reciproco nel rapporto tra nuovo ed esistente. Questa conclusione implica necessariamente una maggiore flessibilità ed elasticità degli strumenti di regolamentazione della crescita urbana rispetto quella attualmente in vigore.

Difatti la formazione di regole urbane rigide è una pratica convenzionale assai diffusa tra le amministrazioni e i pianificatori. Molto spesso problemi di difficile soluzione vengono risolti con un approccio stagnante nella formulazione di nuove regole. La stima dell'impatto sulla città di ogni nuovo edificio costruito porta il lavoro di molti pianificatori a limitare la valutazione delle nuove costruzioni al confronto con le regole prestabilite, ovvero con regole non concepite ne per la realizzazione della città ideale ne per quella reale. Manca quindi un'idoneità dello strumento regolatore nei confronti delle caratteristiche individuali di ciascuna area urbana.

Individualità che proprio attraverso differenti ipotesi di sviluppo si vogliono mettere in risalto al fine di un migliore sfruttamento delle singole opportunità. Nel confronto tra città reale e città ideale prende dunque forma il concetto di adeguatezza tra norma ed applicazione.

Attributi come il comfort termico o il consumo energetico sono intrinseci ad ogni nuova costruzione. Appare evidente che la disponibilità di adeguati strumenti per la simulazione delle reciproche influenze tra questi differenti attributi nella città esistente aiuterà i pianificatori ad intervenire nel gap tra la città ideale e la città reale.

L'espressione delle simultanee correlazioni tra la forma del costruito, i regolamenti urbani e i differenti attributi potrebbero aiutare i piani regolatori ad essere più flessibili e quindi approssimare meglio il risultato agli obbiettivi della città ideale. La sfida principale è pertanto riuscire a valutare i diversi aspetti della forma urbana da differenti punti di vista così da seguire nuove strategie ogni volta che viene costruito un nuovo edificio. La misura della forma del costruito sarà così il risultato dell'equilibrio tra i differenti aspetti di intervento nel fabbricato urbano esistente.

Questi aspetti sono indipendenti tra loro, ed hanno criteri di valutazione indipendenti. Risultano però correlati dal momento che la modifica di un solo aspetto potrebbe causare conseguenze sugli altri. Ne segue che per osservare come questi aspetti sono correlati tra loro è necessario utilizzare tecniche per modellare la città che tengano conto e siano sensibili agli aspetti funzionali presi in considerazione. Questa complessità potrebbe essere meglio compresa solo se le differenti variabili del problema potessero essere visualizzate in modo integrato.

Attributi come il comfort termico, il consumo energetico sono intrinseci ad ogni nuova costruzione. Appare evidente che la disponibilità di adeguati strumenti per a simulazione delle reciproche influenze tra questi differenti attributi nella città reale aiuterà i pianificatori ad intervenire nel gap tra la città ideale e la città reale. L'esplicitazione delle simultanee correlazioni tra la forma del costruito, i regolamenti urbani e i differenti attributi potrebbero

aiutare i piani regolatori ad essere più flessibili e quindi approssimare meglio il risultato agli obbiettivi della città ideale. La sfida principale è pertanto riuscire a valutare i diversi aspetti della forma urbana da differenti punti di vista così da seguire nuove strategie ogni volta che viene costruito un nuovo edificio. La misura della forma del costruito sarà così il risultato dell'equilibrio tra i differenti aspetti di intervento nel fabbricato urbano esistente.

Questi aspetti sono indipendenti tra loro, ed hanno criteri di valutazione indipendenti. Risultano però correlati dal momento che la modifica di un solo aspetto potrebbe causare conseguenze agli altri. Ne segue che per osservare come questi aspetti sono correlati tra loro è necessario utilizzare tecniche per modellare la città che ne tengano conto e siano sensibili agli aspetti funzionali presi in considerazione. Questa complessità potrebbe essere

meglio compresa solo se le differenti variabili del problema potessero essere visualizzate in modo integrato.

Relatori: Antonio De Rossi, Luca Caneparo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
A Architettura > AS Storia dell'Architettura
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1216
Capitoli:

Introduzione p.6

Parte 1 p.10

1. Approcci alla progettazione

1 1 Top Down e Bottom Up

1:2 Progettare nell'incertezza. La teoria dello "Scenanos

Making"

1 3 La progettazione supportata dal software

p.25

2 Urban Generator

2 1 Analisi delle tipologie - L'ontologia

2 2 La generazione degli edifici: gli automi cellular.

2'.3 Le regole del processo di progettazione: il modello

multi-agente

P.40

3. Strumenti di valutazone

3.1 Analisi dei risultati attraverso cluster e diagrammi

multiparametro

Parte II P.45

4. Il caso Mirafiori a Torino

4 1 La produzione degli scenari

4'.2 La generazione dello spazio delle soluzioni

43 La vantazione delle soluzioni

5. Conclusioni p.66

Bibliografia p.69

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