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Il ponte del Paleotto: recupero strutturale di ponti in muratura

Francesca Mauro, Giorgio Palma

Il ponte del Paleotto: recupero strutturale di ponti in muratura.

Rel. Giuseppe Ferro. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2005

Abstract:

I ponti sono presenti in gran numero sul nostro territorio, a causa della morfologia della nostra penisola e dal fatto che molte infrastrutture risalgono a diversi decenni orsono; sono inoltre uno degli elementi principali sui quali si basa la rete viaria nazionale, sia stradale che ferroviaria. In particolare i ponti in muratura, tecnica costruttiva abbandonata per motivi sia economici che funzionali, sono ancora utilizzati ampiamente per il trasporto moderno. Bisogna subito dire che i ponti in muratura o in pietra da taglio presenti sul nostro territorio non sono meno in grado di adeguarsi ai continui mutamenti dovuti alle esigenze attuali rispetto alle strutture equivalenti in traliccio metallico o in cemento armato.Il livello di efficienza dei ponti in muratura tradizionale è evidente nella capacità di queste strutture di sopportare carichi molto più elevati rispetto a quelli stabiliti durante la loro progettazione. La grande resistenza ai carichi mobili di questi ponti deriva innanzitutto dal peso proprio della struttura, molto elevato (circa quattro volte di più rispetto ad una struttura equivalente in cemento armato, e fino a dieci volte di più rispetto ad una in carpenteria metallica); dalla generosità delle proporzioni dovute, oltre che alle tecniche costruttive, anche alla veste estetica che l'opera assumeva in passato: il ponte come monumento ed elemento per affermare lo splendore e la forza di una città; dalle caratteristiche meccaniche del complesso nel suo insieme. Se è normale percorrere e vedere ponti in muratura con molti secoli al loro attivo, stessa cosa non si può dire per le costruzioni in cemento armato e in traliccio metallico, dei quali si contano gli esempi dopo solo un secolo dalla loro costruzione. I ponti in muratura sono l'esempio dell'evoluzione della tecnica delle costruzioni basata inizialmente su regole empiriche e sulla ripetizione di modelli consolidati, e suffragata, poi da metodi di calcolo sempre più precisi e complessi, tanto da produrre modelli aderenti ai reali comportamenti della struttura. La tecnica dei ponti in muratura si presta a una particolare semplicità di gestione; infatti se una struttura in muratura fosse oggetto di una manutenzione organizzata e continua si eluderebbero i problemi dovuti al degrado, che peraltro colpisce qualsiasi struttura, a tutto beneficio dell'opera e della sua efficienza. Le strutture oggetto di studio sono esposte agli attacchi degli agenti esterni e sono sottoposte ad un degrado accentuato dalle particolarità dei siti di costruzione: ammaloramenti accelerati e localizzati in special modo nelle fondazioni e nelle pile a causa dell'acqua, e della corrente, che scalza le fondazioni e provoca fenomeni estesi e importanti di umidità di risalita. La manutenzione ordinaria si limiterebbe a mantenere puliti i canali di scolo delle acque superficiali, responsabili della disgregazione dei giunti di malta, e ad evitare la proliferazione di specie vegetali, causa di danni consistenti agli stessi giunti. Gli interventi suddetti sono poca cosa rispetto alle operazioni che necessitano le altre tipologie costruttive, dove si deve tenere conto della presenza dì sistemi particolari di appoggio, della presenza di giunti di dilatazione, della presenza, e quindi del ripristino, di materiali quali vernici, protettivi e resine (soggetti all'invecchiamento precoce causato dall'attacco degli agenti chimici e fisici dovuto all'esposizione). Oltre al degrado dovuto al tempo, agli agenti esterni e alle sollecitazioni per il normale uso della struttura, c'è un tipo di degrado dovuto alle opere di consolidamento fatte per adeguare i "vecchi" ponti alle esigenze attuali di incremento di carico. Queste opere oltre ad essere interventi temporanei, perché spesso non risolvono la situazione ne' la causa del degrado limitandosi a tamponare il problema per breve tempo, vanno a distruggere il valore e l'immagine della struttura; il ponte è un'opera d'arte che appartiene al patrimonio culturale e che deve essere conservato e salvaguardato. Molte opere di consolidamento e rifunzionalizzazione vengono approvate senza la profonda e soprattutto necessaria conoscenza della struttura sulla quale si sta lavorando; si limitano quindi a dare risposte di carattere pratico, economico ed immediato, spesso senza tenere conto della momentaneità del presente e delle esigenze future. L'approccio che porta a compiere spesso interventi nel complesso distruttivi, ad eccezione dell'aspetto statico, è radicato nelle scelte passate di accantonare, nei percorsi di studio e formazione, l'analisi di una tecnica costruttiva ritenuta superata, con il risultato di perdere le capacità e le conoscenze acquisite sul campo. Il ponte in muratura, troppo "complesso" strutturalmente per gli architetti e troppo "architettonico" per gli ingegneri, è rimasto per lungo tempo fuori dai circuiti formativi, colpito da un degrado che si può definire culturale. Gli eventi alluvionali degli ultimi anni hanno colpito pesantemente queste strutture, ma le cause vanno ricercate a monte nel vero senso della parola: in tutte le opere di difesa fluviale ormai abbandonate e dimenticate, e nell'incuria degli argini e delle rive. Elementi, questi, che rientravano nel processo di progettazione del ponte e che con esso andavano a costituire un complesso equilibrato in grado di normalizzare eventi di portata eccezionale. Il nuovo interesse per i ponti in muratura, la loro rivalutazione come opere d'arte ma anche come testimonianza di una tecnica costruttiva del passato, ha spinto la ricerca a sviluppare metodologie di consolidamento sempre meno invasive dal punto di vista estetico?architettonico e sempre più efficienti dal punto di vista strutturale, in modo da salvaguardare e rispettare l'integrità architettonica e funzionale anche e soprattutto in un'ottica futura.

Relatori: Giuseppe Ferro
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: - ponte - recupero - struttura - muratura
Soggetti: T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TA Consolidamento
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/118
Capitoli:

l.I ponti in muratura

1.1.Stabilità

1.2.Analisi preliminare

Indicazioni sul corso d'acqua

Indicazioni sul terreno di fondazione

Il fenomeno dell'erosione

Erosione fluviale

Erosione generale

Erosione locale

1.4. Fondazioni

1.5.Geometria dell'elemento

Metodologia costruttiva e materiali

Regole per il dimensionamento delle pile

1.6 Spalle

Descrizione dell'elemento

1.7 volte

Caratteri dimensionali e funzionali

Materiali ed elementi costitutivi l'apparato

Metodi di costruzione delle

Procedimento costruttivo in spessore

Pratica costruttiva per rotoli

Pratica costruttiva per tronchi e punti multipli

1.8 Opere di difesa idraulica

Opere nel letto di piena

Opere nel letto ordinario

2. Metodi di consolidamento

2.1. Sistema di ancore

Tecnologia delle ancore con elemento di tenuta della malta

Creazione dei campioni da utilizzare nei test

Strumenti utilizzati per monitorare gli spostamenti.

Proprietà dei materiali

Tipi di rafforzamento

Test elastici

Svolgimento dei test

Test di rottura

Risultati del test

Vantaggi comuni dei sistemi di rafforzamento

2.2. Ancore con calze

Ponte Prea

Intervento Bodiam Bridge-England

Intervento Broxbourne Arches- UK

Intervento Killiecrankie viaduct-Tayside

Intervento Leaderfoot Viaduct-Scottish Borders

Intervento Deansgate Viaduc- Manchester

Intervento Outwood Viaduct-Radclifie

Intervento Royal Border Bridge-Northuberland

Intervento Teviot Viaduct-Roxburg

2.3.Micropali

Progetto di consolidamento e restauro del ponte di Bagnasco

Intervento ponte di Monastero Bormida

2.4.Paratie

La tecnologia dei diaframmi

Intervento di consolidamento del ponte ferroviario della linea Cuneo-Cuneo Gesso

2.5.Casistica di interventi su pontiferroviari

Linea Torino-Modane al km 46+406,50

Linea Torino-Modane al km 44+910 .....

Linea Torino-Modane al km 46+ 769

3. Il ponte del Paleotto

3.1.Introduzione

Rastignano

Il ponte

L'ambiente fisico

Idrografia

3.2.Relazione tecnico illustrativa

Geometria e rilievo

Interventi

Introduzione esplicativa sulla tecnica e tecnologie scelte per l'intervento

Indagini essenziali per lo svolgimento del progetto esecutivo

Scelta dei materiali compositi

3.3. Descrizione della prima ipotesi di intervento.

Descrizione dei materiali compositi utilizzati

Computazione generale delle opere da effettuarsi

3.4. Descrizione della seconda ipotesi di intervento

Applicazione della tecnologia Cintec

Preventivo indicativo di spesa

3.5. Installazione di ancore specifiche per applicazioni nel terreno. Rponte 325 Abington-UK

3.6. Normativa di riferimento

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