Vittorio Polzella
Sicurezza sul lavoro: come applicarla e migliorarla.
Rel. Riccardo Bedrone. Politecnico di Torino, NON SPECIFICATO, 2007
Abstract: |
Penso che ormai in tema di sicurezza sul lavoro sia stato scritto molto, ma nonostante ciò ogni giorno assistiamo impotenti a numerosi incidenti che alle volte si rivelano mortali. Questa cronaca infortunistica indica la necessità di incrementare la sicurezza dei luoghi di lavoro. Il Rischio, nel senso più ampio del termine, costituisce certamente il punto di riferimento epicale di quelle che sono le problematiche squisitamente tecniche della sicurezza, ma soprattutto, il momento culminante e più delicato di quella "cultura della sicurezza" che dovrebbe permeare a tutti i livelli le attività umane. L'abbattimento del divario attualmente esistente tra progresso tecnologico e culturale della sicurezza è certamente una delle sfide più importanti del nuovo modello di società civile e ancor più grave ci parrà la questione nel momento in cui ci rendiamo conto che questo divario esiste anche nelle società occidentali, nei cosiddetti paesi maggiormente industrializzati (tra i quali si annovera il nostro) come chiaramente mettono in evidenza le preoccupanti statistiche sugli incidenti nei luoghi di lavoro che a tutt'oggi riferiscono in Italia, tra gli altri, l'agghiacciante dato di 3, 4 morti al giorno solamente nel settore privato (industria e agricoltura), e come ha tragicamente messo in evidenza, ad esempio, l'incidente occorso alla centrale nucleare di Tokaimura in Giappone per quanto concerne il modello di sicurezza nipponico che in passato aveva costituito standard di riferimento internazionali. Affrontare il problema della cultura della sicurezza significa essenzialmente pianificare l'attività d'informazione al cittadino e la sua formazione sin dall'età scolare, e quindi in prima battuta mettere a punto strategie che consentono di veicolare la comunicazione tra gli Enti emittenti (Autorità Pubblica, Impresa) e in un secondo momento di raggiungere i destinatari dei messaggi (addetti ai lavori e popolazione), attivando quello che potremmo definire un "circolo virtuoso" tra questi soggetti, attraverso il quale la "comunicazione del rischio" deve diventare "comunicazione della sicurezza" e quindi strumento operativo di un reale e progressivo processo di "democrazia partecipativa". Il mio obiettivo non è quello di studiare un nuovo sistema di sicurezza per i diversi settori, in grado di cambiare la tendenza delle statistiche e tantomeno quello di escogitare nuove iniziative in tale campo. Mio obiettivo è solo quello di esaminare attentamente l'iter burocratico e legislativo per poter adottare la normativa in oggetto cercando senza presunzione di offrire un supporto per coloro che sono tenuti a garantire un ambiente idoneo e sicuro ai propri dipendenti. Questa analisi dovrà, per essere esaustiva, affrontare anche argomenti riguardanti i vari addetti coinvolti: soggetti attivi, passivi, interni ed esterni, con particolare riguardo agli organi preposti ai controlli. A conclusione di questo lavoro e grazie all'apporto di dati statistici potrò trarre le conclusioni e quindi provare a dire quale può essere il punto debole in questo circuito alquanto delicato. Questo mio studio parte dalla considerazione che a livello legislativo è stato fatto molto, mentre a livello burocratico, e a livello di monitoraggio, del sistema si può ancora crescere. |
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Relatori: | Riccardo Bedrone |
Tipo di pubblicazione: | A stampa |
Soggetti: | A Architettura > AO Progettazione A Architettura > AL Edifici e attrezzature per l'istruzione, la ricerca scientifica, l'informazione G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte |
Corso di laurea: | NON SPECIFICATO |
Classe di laurea: | NON SPECIFICATO |
Aziende collaboratrici: | NON SPECIFICATO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1140 |
Capitoli: | CAPITOLO 1 ANALISI E STORIA DELLA NORMATIVA IN TEMA DI SICUREZZA SUL LAVORO7 1.1 CENNI STORICI SULLA LEGISLAZIONE ANTINFORTUNISTICA E SULLE PREVENZIONI DEGLI INFORTUNI 1.2 ANALISI CRITICA DEL PERCORSO LEGISLATIVO ITALIANO 1.2.1 Dalla fine del 1800 alla costituzione della repubblica italiana 1.2.2 La legislazione del dopoguerra: normative di primo periodo 1.2.3 Dagli anni novanta ad oggi: normative di secondo periodo 1.2.4 La riforma Biagi in riferimento alla sicurezza sul lavoro 1.3. LE FONTI INTERNAZIONALI E COMUNITARIE 1.3.1 La normativa intemazionale 1.3.2 La politica sociale comunitaria
CAPITOLO 2 INQUADRAMENTO DEL D.Lgs 626/94: GLI ATTORI IN GIOCO 2.1 CAMPO DI APPLICAZIONE 2.2 GLI ATTORI DELLA SICUREZZA 2.2.1 Figure professionali coinvolte 2.2.2 Enti preposti ai controlli di vigilanza
CAPITOLO 3 LINEE GUIDA PER UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO "SGSL" 3.1 FINALITÀ 3.2 SEQUENZA CICLICA DI UN SGSL 3.3 LA POLITICA PER LA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO 3.4 PIANIFICAZIONE 3.5 STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA 3.5.1 Sistema di gestione 3.5.2 Definizione dei compiti e delle responsabilità 3.5.3 Coinvolgimento del personale 3.5.4 Formazione, addestramento, consapevolezza 3.5.5 Comunicazione, flusso informativo e cooperazione 3.5.6 Documentazione 3.5.7 Integrazione della salute e sicurezza nei processi aziendali e gestione operativa 3.6 RILEVAMENTO E ANALISI DEI RISULTATI CON CONSEGUENTE MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA 3.6.1 Monitoraggio interno della sicurezza 3.6.2 Caratteristiche e responsabilità dei verificatori 3.6.3 Piano del monitoraggio 3.6.4 Riesame del sistema CAPITOLO 4 COME METTERSI IN REGOLA CON IL DECRETO LEGISLATIVO 626/94: NORME E ADEMPIMENTI 4.1 DESIGNAZIONE DEL RESPONSABILE DEI LAVORATORI (RLS 4.2 IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) 4.3 IL MEDICO COMPETENTE 4.4 L'ADDETTO AL PRONTO SOCCORSO 4.5 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO 4.5.1 L'esonero dalla valutazione del rischio 4.5.2 L'esonero del datore di lavoro dal corso di formazione 4.5.3 I criteri di computo dei dipendenti 4.5.4 Piano di valutazione delle piccole aziende 4.6 PROCEDURE ORGANIZZATIVE CAPITOLO 5 MONITORAGGIO ATTAVERSO DATI STATISTICI 5.1 LA SICUREZZA NEL LAVORO NEL 2006 5.1.1 L'andamento economico a livello mondiale 5.1.2 II quadro occupazionale italiano 5.2 L'ANDAMENTO INFORTUNISTICO DELLE MALATTIE PROFESSIONALI 5.2.1 Analisi infortunistica 2005 - 2006 5.2.2 Fenomeno infortunistico nel quadriennio 2002 - 2006 5.2.3 Le prime stime sugli infortuni per il 2007 5.2.4 Infortuni e lavoratori extracomunitari 5.2.5 Le tecnopatie tra il 2002 e il 2006 5.3 IL QUADRO INTERNAZIONALE 5.3.1 Infortuni sul lavoro nel mondo: stime 5.3.2 Le fonti statistiche a livello europeo 5.3.3 Gli infortuni sul lavoro nell'unione europea 5.3.4 Le malattie professionali nell'unione europea
CAPITOLO 6 COME MIGLIORARE IL SISTEMA 6.1 SEMPLIFICAZIONE DELL'ITER BUROCRATICO 6.2 RIFORMA BIAGI E SICUREZZA 6.3 TEMPI DI PRODUZIONE E AUTORIZZAZIONI IL VERO NEMICO |
Bibliografia: | TESTI CARLESI Giorgio, MESSINEO Agostino, "Valutazione del rischio", E.P.C., Roma, 1998 CARLESI Giorgio, MESSINEO Agostino, "Valutazione del rischio", E.P.C Roma, 1995 Caroli M., "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro: norme generali e speciali, norme integrative, verifiche e controlli". Milano, Pirola, 1981 Culotta Angelo e Lecce Michele, "Igiene del lavoro - Tutta la normativa nazionale e comunitaria", Milano, II sole 24 ore Spa Pirola, 1996 Culotta Angelo e Lecce Michele, "Prevenzione degli infortuni sul lavoro", Milano, II sole 24 ore Spa Pirola, 1996 Culotta Angelo e Lecce Michele, "Sicurezza nel lavoro - Tutta la normativa nazionale e comunitaria", Milano, II sole 24 ore Spa Pirola, 1996 Di Lecce Michele, Culotta, Angelo, "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro", Pirola, Milano, 1994 Di Sivo M,, Lettini M., Lo Conte C., "Progettare la sicurezza", Alinea, Firenze, 2000 INAIL Collana per la Prevenzione, "Decreti Legislativi n. 494/96 e n. 528/99: come applicare le nuove norme per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili", Roma, 2000 Lusardi Guido, "Guida per il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, aggiornato con il DPR 222/2003, D.Lgs. 195/2003 e DM 388/2003", EPC Libri, Roma, 2003 Monzeglio Eugenia, Cavallo Elisa, "Cantiere e piano di sicurezza", Torino, Politeko Edizioni, 2004 Vescuso S. "// servizio di prevenzione e protezione dai rischi", EPC, Roma, 1996 LINKS http://www.1sportello.net/servizi/prevjnfortuni.html http://www.ac.infn.it/sicurezza/rel/Controlli.ppt http://www.associazionedifesalavoratori.org/ http://www.ausl.pescara.it/atticonvegni/2003/boccia/sld028.htm http://www.certificazioni.it/template/listServizi.asp?IDFolder=79 http://www.confartigianato.it/SalaStampa. asp?SalaStampa=1 http://www.iectorino.com/sgsl.htm http://www.inail.it/prevenzionerischio/gestionesic/sicurezza/intro.htm http://www.inail.it/sicurezzasullavoro/sicurezzasullavoro.htm http://www.inai!.it/statistiche/andamento/rap_ann2006/S2.pdf http://www.inai!.it/statistiche/andamento/rap_ann2006/S3.pdf http://www.inai!.it/statistiche/andamento/rap_ann2006/S4.pdf http://www.inail.it/statistiche/statistiche.htm http://www.ispesl.it/ http ://www. m u Itimed ia-eb.com/offerta_di_lavoro/direzione_provinciale_de!Javoro.php http://www.vigilfuoco.it/speciali/sicurezza/sicurezzajnsieme/626/ |
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