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Studio sugli effetti del cambiamento climatico sulle piene dei bacini alpini = Study of the impact of climate change on the alpin basins flood regime

Alessandro Apostolo

Studio sugli effetti del cambiamento climatico sulle piene dei bacini alpini = Study of the impact of climate change on the alpin basins flood regime.

Rel. Pierluigi Claps, Daniele Ganora, Andrea Libertino. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile, 2019

Abstract:

Nell’ambito delle scienze idrologiche la caratterizzazione dei bacini montani riveste un ruolo di particolare importanza e criticità. Se da un lato è chiara la natura dei processi coinvolti nella formazione dei deflussi di piena, dall’altra la complessità e la variabilità spazio-temporale dei fenomeni che entrano in gioco nei bacini di alta quota rendono difficile una sistematica modellazione analitica, soprattutto in presenza di non-stazionarietà del sistema. I processi che si realizzano nei bacini montani sono infatti caratterizzati da una spiccata stagionalità. Particolarmente rilevante è il ruolo della neve, che ha una funzione di tipo serbatoio, accumulandosi con le basse temperature, restituendo un deflusso crescente all’innalzarsi delle stesse e limitando le portate di piena in presenza di suolo completamente innevato. A tale riguardo, nel corso dell’anno medio, possono essere individuate tre fasi distinte: durante l’inverno, quando la quasi totalità del bacino è caratterizzato da temperature inferiori a 0 °C, si verifica l’accumulo della neve, fino alla primavera, quando si verificano i primi scioglimenti alle quote più basse. La quota di scioglimento nivale sale quindi gradualmente per raggiungere il picco nel periodo estivo, quando comincia una fase di discesa fino ad un nuovo periodo invernale. L’avvicendarsi delle fasi è strettamente legato alle caratteristiche morfo-climatiche dei bacini stessi. Considerate le gravi conseguenze socio-economiche che possono derivare da variazioni nel regime delle piene, è evidente la necessità di un’analisi sistematica degli effetti che il cambiamento climatico può avere sull’equilibrio del sistema. Il modello geomorfoclimatico permette di utilizzare alcuni descrittori morfo-climatici del bacino legati alla quota alla temperatura e alla precipitazione per caratterizzare il comportamento della componente nivale e fornire stime della portata di piena. Nell’ambito del presente lavoro è stato considerato un modello di questo tipo, sviluppato per i principali bacini alpini di Piemonte e Valle d’Aosta da Allamano et al. 2009 e successivamente validato su un set di bacini svizzeri. In primo luogo, per ampliare al massimo il dominio dello studio, partendo dalla raccolta dei dati della Pubblicazione 17, confrontati e integrati con i più recenti database europei e regionali italiani, si è realizzato un database aggiornato a scala nazionale dei dati di portata e delle caratteristiche dei relativi bacini. Ci si è quindi focalizzati sui bacini ricadenti nell’arco alpino e, attraverso modelli statistici e di regressione, si è valutata la presenza di trend e si è modellato l’impatto che un aumento di temperatura potrebbe avere sul regime delle piene.

Relatori: Pierluigi Claps, Daniele Ganora, Andrea Libertino
Anno accademico: 2018/19
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 648
Informazioni aggiuntive: Tesi secretata. Fulltext non presente
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-23 - INGEGNERIA CIVILE
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/11071
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