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Buenos Aires: percorsi

Stefano Zara, Ripit Rosano

Buenos Aires: percorsi.

Rel. Silvia Gron, Liliana Bonvecchi. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2007

Abstract:

Buenos Aires, percorsi...

Arriviamo a Buenos Aires con motivazioni diverse. Io torno per concludere un esperienza che mi ha legato profondamente a questa città, dopo aver partecipato al programma di doppia laurea presso VUniversidad de Belgrano; Ripit per venire a contatto con una nuova realtà che conosce solo indirettamente. Lo stimolo iniziale per partire è quello del concorso bandito e organizzato dall'INFLA (Federazione Internazionale di Architetti Paesaggisti), dalla SAPM (Società di Architetti Paesaggisti Messicani) e dalla UAAP (Unità Accademica di Architettura del Paesaggio della Università Nazionale Autonoma del Messico). Il terna è l'ecoturismo urbano.

" L'Ecoturismo Urbano permette agli abitanti di una città il viaggio. [.,.] L'Ecoturismo Urbano sorge come una alternativa per trasformare le città in luoghi migliori dove vivere. " E' così che il bando stesso definisce questo movimento. Ciò che ci interessa da subito è l'idea del viaggio e dell'esplorazione all'interno della città, una forma di turismo sostenibile poiché locale e a basso impatto, con il fine di "restituire al cittadino e al turista il titolo di viaggiatore, permettendogli di esplorare percorsi inediti e pieni di contraddizioni"1.

Aiutati da Liliana Bonvecchi, docente dell' Universidad de Belgrano, individuiamo l'area della Boca come area di progetto, in particolare l'ex playa de transferencias de cargas de Casa Amarilla, un terreno delle ferrovie alle porte dell'area sud della città di Buenos Aires.

Nel bando di concorso non vengono date indicazioni precise ne un programma; la scelta è affidata ai partecipanti e la difficoltà sta appunto nel definire un tema specifico e nel darci un metodo di lavoro. Superiamo questa empasse avvicinandoci all'area e percorrendola.

Non ci interroghiamo da subito sul significato del percorso e almeno inizialmente non ci preoccupiamo di strutturarlo o di organizzarlo. Forse questi primi itinerari sono più interessanti proprio perché mettono in evidenza dei confini: riusciamo a superare alcuni ostacoli mentre altri rimangono tali e ci inoltriamo in alcune strade piuttosto che in altre. Allo stesso tempo i nostri sguardi sulla città sono molto diversi e anche se apparentemente osserviamo le stesse cose, confrontandoci nasce la necessità di iniziare a definire un piano dei percorsi che risponda ai nostri diversi interessi.

Lynch li definisce come "canali lungo i quali l'osservatore si muove abitualmente, occasionalmente o potenzialmente"2. La sfida stava quindi nella potenzialità del percorso stesso.

Nel tentativo di costruire una mappa mentale con i frammenti che abbiamo raccolto nelle nostre prime esplorazioni, ci rendiamo conto che i nostri ricordi spaziali si concentrano intorno ad alcuni luoghi che costituiscono un elemento di polarità nei nostri percorsi, mentre lo spazio interstiziale si dilata o contrae a seconda delle situazioni: una giornata di pioggia o di sole, la presenza di negozi, il nostro tempo a disposizione. Questa osservazione ci da lo spunto per pensare al percorso come a una corrente: in questo caso portata e intensità variano in base alla capacità dello spazio di rallentare o accelerare il suo flusso.

Jason Wilson, autore di una guida letteraria di Buenos Aires, riporta un commento di Albert Londres che dice "Buenos Aires è una spianata vasta e piatta su cui sono state piantate delle case metro dopo metro. Questi quadrati sono separati gli uni dagli altri da stretti fossi, che in realtà sono strade. Passeggiare per Buenos Aires è come giocare a dama coi piedi."3 Effettivamente a Buenos Aires il tragitto più breve per percorrere la distanza tra A e B è una linea retta; la rigorosa scacchiera degli isolati lascia poco margine a percorsi alternativi ma è su questi che abbiamo cercato di strutturare i nostri nuovi sopralluoghi. Esiste infatti una varietà di spaccature e porosità che si sovrappongono al retìcolo urbano su cui è possibile creare pause e costruire un sistema tangente alla rigida struttura ortogonale. Avvicinarci progressivamente all'area significa anche entrare in contatto con un'associazione di residenti del quartiere che mette in crisi le conclusioni a cui siamo giunti nelle tavole di concorso che nel frattempo abbiamo consegnato e ci mostra un altro punto di vista sullo spazio e su questa parte di città.

Si crea col tempo un meccanismo biunivoco per cui i percorsi determinano i temi di ricerca che a loro volta ci spingono a modificare gli itinerari successivi.

La nostra tesi si pone l'obiettivo di illustrare questo processo. Siamo giunti a una sintesi dei percorsi e ogni giornata di sopralluogo è stata organizzato in tre parti complementari. La prima che abbiamo chiamato Blog costituisce il resoconto del percorso: è un racconto soggettivo che cambia spesso registro ed ha il compito di memorizzare i nostri sguardi sulla città e di individuare delle tematiche oggetto di approfondimento nella seconda sezione.

La seconda parte, le Note, raccoglie materiale molto variegato, articoli di giornale e riviste di architettura, nostri schizzi e progetti di trasformazione urbana, commenti di architetti argentini e il nostro personale punto di vista sui temi affrontati.

Con questa sezione abbiamo inteso costruire uno strumento di rappresentazione della città che desse la possibilità di restituire le diverse immagini di Buenos Aires e che allo stesso tempo fosse uno strumento per costruirne di nuove.

La terza parte, le Tavole, racchiude le conclusioni, individua gli ambiti di possibili approfondimenti progettuali e focalizza la nostra attenzione su alcuni argomenti.

Ogni tavola corrisponde a una giornata di sopralluogo da cui è stata isolata una macro-tematica. Attraverso l'analisi grafica si definisce un ambito topografico a scala di quartiere. La sovrapposizione finale degli ambiti genera un quadro complesso grazie al quale isoliamo dei quadranti o micro-ambiti in cui le tematiche precedentemente affrontate vengono accostate e integrandosi, sintetizzano il nostro punto di vista e un possibile approccio d'intervento.

Relatori: Silvia Gron, Liliana Bonvecchi
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
A Architettura > AO Progettazione
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GD Estero
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1100
Capitoli:

Introduzione:

Dia 1 1-21

-blog 1

-note 7

Dia 2 22-45

-blog 22

-note 27

Dia 3 46-64

-blog 46

-note 50

Dia 4 65-81

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-note 71

Dia 5 82-97

-blog 82

-note 88

Dia 6 98-110

-blog 98

-note 103

Dia 7 111-118

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-note 114

Dia 8 119-136

-blog 119

-note 124

Bibliografia

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