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Maglie urbane per un nuovo sistema compositivo: Torino, quartiere Lucento

Cristina Niada

Maglie urbane per un nuovo sistema compositivo: Torino, quartiere Lucento.

Rel. Silvia Gron. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2007

Abstract:

Di fronte ad una planimetria territoriale risulta semplice riconoscere ed individuare le modalità di sviluppo di un tessuto urbano, senza fare a meno di notare quel blocco compatto e continuo (la città storica) che gradualmente si frammenta, andando a costituire la periferia.

Che cosa sia la periferia è piuttosto chiaro. L'immaginario collettivo, grazie all'esperienza diretta, alla letteratura e al cinema, si è appropriato di tale concetto e considera la periferia come una porzione di territorio urbano costituito da lottizzazioni per edifici multipiano, con all'interno alcuni servizi, aree libere per successivi sviluppi e spazi pubblici anonimi. La situazione reale non appare essere molto diversa; negli anni '50 la nascita delle periferie rappresenta un attacco massiccio alla compattezza e continuità del tessuto storico. Il nuovo modello proposto da Le Corbusier, una semplice scatola bianca che si staglia dal contesto e dal terreno su cui sorge, diventa il nuovo mattone per la costruzione della città, implicando un'inversione nella progettazione urbana con notevoli ripercussioni sulla qualità e sulla definizione dello spazio pubblico. La città, fino all'800, era progettata nei suoi vuoti (il tracciato delle strade, delle piazze..) e all'interno di questa maglia avveniva direttamente la costruzione delle abitazioni che, serrate su tutti i lati, creavano un filone continuo. Il Movimento Moderno e l'urbanistica del '900 capovolgono irrimediabilmente questo rapporto, le periferie vengono costruite per oggetti e lo spazio pubblico perde la sua centralità diventando spazio di risulta, privo di identità.

A tale proposito gli obiettivi principali, attorno ai quali si è sviluppato il lavoro di ricerca e approfondimento, sono stati: inventare nuovi legami tra una zona periferica della città di Torino e il suo intorno; rafforzare quelli esistenti; conferire una nuova e forte identità al luogo negandone la sua attuale ed "innata" marginalità. Con il raggiungimento di tali obiettivi la lettura del tessuto urbano diventerebbe più fluida, e la periferia parte integrante della città in quanto logica continuazione della città storica.

Un costante ed approfondito dialogo con il Comune di Torino, ed in particolare con l'Assessore alle Politiche per l'integrazione llda Curti, ha portato alla luce alcune problematiche delle periferie di Torino e ha permesso di concentrare il lavoro di ricerca su tematiche ed urgenze reali.

L'ambito territoriale, denominato "via Parenzo", è stato scelto tra quelli inclusi dal Comune nel progetto "Contratti di Quartiere" (insieme di programmi di recupero del patrimonio di edilizia) e si configura come un'area fortemente segnata dal disagio sociale, nella quale negli ultimi anni si è sviluppata un'attività di animazione del territorio direttamente gestita da associazioni di cittadini, con l'obiettivo di migliorare sotto il profilo sociale e ambientale l'intera area.

Tale area corrisponde agli edifici di proprietà ATC siti in via Parenzo, corso Molise a l'area circostante nel quartiere Lucento-Vallette, Circoscrizione V.

Il quartiere di via Parenzo presenta una serie di problemi, con diversi livelli di gravita, che riguardano tutte le dimensioni dell'abitare (dagli appartamenti agli spazi comuni degli edifici, agli spazi pubblici del quartiere). Il trattamento di questi problemi dipende da un lato dalla capacità di leggerne le interdipendenze, dall'altro dall'attenzione a cogliere e valorizzare le risorse che questo territorio esprime, di

qualsiasi tipo esse siano (luoghi, memorie, attività, soggetti sociali, desideri, conoscenze, ecc.).

Trattandosi di un quartiere periferico, l'intera area si presenta scollegata rispetto alla parte di città più centrale e al tempo stesso manifesta molteplici situazioni di frammentarietà anche al suo interno, dato il suo sviluppo avvenuto per accostamento di parti completamente indipendenti tra di loro.

Di fronte ad una realtà così eterogenea, al fine di chiarire con precisione a quale intorno urbano ci si riferisce, è utile seguire gli insegnamenti di Aldo Rossi1 ed arrivare a definire un intorno urbano minimo che si può chiamare "area studio". L'area studio può essere considerata come un'astrazione rispetto alla spazio della città, definita o descritta da altri elementi dell'area urbana presa nel suo insieme (per esempio dal sistema viario), dove il cambiamento di uno di questi elementi è sufficiente per fissarne un limite. L'analisi storico-iconografica dell'attuale consistenza nella dotazione dei servizi pubblici, del commercio, dello spazio pubblico, del contesto sociale e demografico, sono stati gli elementi che hanno permesso di giungere all'individuazione dell'ambito e di poterne indagare le potenzialità.

Il lavoro di ricerca è stato articolato su diversi step di approfondimento successivi, in totale sei: analisi morfologica del tessuto urbano, delle sue consistenze e degli spazi verdi; analisi degli interventi avviati dal Comune, che coinvolgono l'area specifica e il suo intorno, e delle prescrizioni del Piano Regolatore Generale Comunale; analisi delle potenzialità e delle problematiche all'interno dell'area studio; proposta di intervento a scala urbana (Masterplan); approfondimento a scala architettonica del manufatto principale dell'intervento.

Relatori: Silvia Gron
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
A Architettura > AO Progettazione
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1089
Capitoli:

§Introduzione

§ Capitolo 1. La storia e la memoria.

Da Parenzo alle "case rosse"

"Le torri", "Le case bianche", "Le case blu"

§ Capitolo 2. Analisi del territorio.

Dai confini all'individuazione dell'area studio

Iservizi

IIcommercio

Criticità sicurezza e accessibilità dello spazio pubblico

IIverde

Viabilità e trasporti

§ Capitolo 3. Il Comune di Torino e via Parenzo

Contratti di Quartieri

Programmi di recupero urbano (P.R.U.)

Piano Regolatore Generale Comunale

§ Capitolo 4. Verso un progetto urbano.

La Cascina Bianco (via Parenzo/c.so Cincinnato)

L' edificio polifunzionale E15 (via Parenzo/c.so Cincinnato)

Area mista di tipo MP (via Pianezza)

Distributore multicarburante Tamoil (via Sansovino)

Le Case Blu (via Parenzo 55/c.so Molise 18)

II supermercato COOP (e.so Molise)

§ Capitolo 5. Ipotesi di progetto.

Masterplan

Ambito 1: la Cascina Bianco (via Parenzo/c.so Cincinnato)

Ambito 2: I' E15 (via Parenzo/c.so Cincinnato)

Ambito 3: area mista di tipo MP (via Pianezza)

Ambito 4: distributore multicarburante (via Sansovino)

Ambito 5: il supermercato COOP (c.so Molise)

Ambito 6: lotto inedificato su via Sansovino

§ Capitolo 6. Un nuovo centro civico. L'edificio

Gli spazi esterni

§Conclusioni

§ Allegati

§ Bibliografia di riferimento

Bibliografia:

Aldo Rossi, L'architettura della città, Città Studi, Milano 1994;

Isotta Cortesi, II parco pubblico, paesaggi 1985-2000, Federico Motta Editore,

Milano 2000;

Luca dal Pozzolo (a cura di), Fuori città, senza campagna, Franco Angeli, Milano

2002;

Oswald M. Ungers, Architettura come tema (Quaderni di Lotus), Electa, Milano1982;

Oswald M. Ungers, Ancora una volta, nessun piano per Berlino, in "Lotus", 1994,n°80, pp. 6-23;

Gruppo Con-Tratto (a cura di), Città di Torino, Contratti Di Quartiere II, candidatura dell'area "VIA PARENZO", Torino 2004;

Siti internet consultati:

http://www.comune.torino.it/periferie/index.htm

http://www.comune.torino.it/circ5/

http://www.prugrosseto.to.it/

http://www.quartieri.torino.it/

http://www.avventuraurbana.it/circoscrizione5/

http://www2.polito.it/ricerca/urbananalisys/indice_intervista.html

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