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Scenari di valorizzazione del sistema dei canali di Cavour

Elena Astori, Valentina Sacchetti

Scenari di valorizzazione del sistema dei canali di Cavour.

Rel. Gemma Sirchia, Roberto Revelli. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione), 2007

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

LE FINALITA' DELLA RICERCA

1.1 - Gli obiettivi della valorizzazione

La realizzazione di un progetto di valorizzazione del sistema dei Canali Cavour, prende spunto dal percorso effettuato all'interno del Laboratorio di Valorizzazione, 10 scorso anno accademico con I'obiettivo di mettere in luce le caratteristiche specifiche delle strutture connesse all'irrigazione nel tratto del Canale Cavour compreso tra Chivasso ed il Fiume Elvo e del territorio circostante.

La ricerca parte, perciò, dall'analisi conoscitiva del territorio e dei manufatti siti su di esso; manufatti numerosi che formano un sistema di controllo dei Canali Cavour, ovvero il sistema irriguo del vercellese.

Esso consiste in una rete tuttora produttiva, costituita da manufatti (chiaviche di presa, canali, ponti-canale, tombe sifone, canali scaricatori ecc.), il più delle volte in perfetto uso, inseriti in paesaggi la cui conformazione e le cui mutazioni stagionali sono tuttora fortemente segnate dalla presenza della rete e dal suo impiego attuale, sebbene costituita in parte anche da alcuni elementi di archeologia idraulica ( come la Stazione Idrometrica di Santhià, i mulini, ecc.), cioè manufatti 0 complessi di edifici produttivi in disuso e nei confronti dei quali c'e una precisa domanda di salvaguardia e conservazione, attraverso un possibile progetto compatibile di rifunzionalizzazione. Tali manufatti sono attualmente gestiti e conservati da due consorzi irrigui: l'Associazione Irrigazione Est Sesia di Novara (A.LE.S.) e l'Associazione Irrigazione dell'Agro Ovest Sesia di Vercelli ( A.S.A.LO.S.), i consorzi irrigui più grandi a livello nazionale che determinano un'unitarietà di gestione dell'intero sistema irriguo.

Il Canale Cavour, i canali secondari e la rete di irrigazione capillare connessa e utilizzata per fini agricoli e rappresenta un monumento unico di lavoro umano e plasmazione del territorio che ha trasformato la pianura in una macchina di produzione agricola e il paesaggio in un grandioso "artefatto naturale".

Le prime opere di irrigazione risalgono infatti al XV secolo, ma e con la costruzione del Canale Cavour inaugurate nel 1866 che si raggiunge I'assetto attuale. L'opera in se e un capolavoro di ingegneria idraulica: 82,230 chilometri di percorso dalla presa di Chivasso allo sea rico nel Ticino, alimentati dalle acque del Po, della Dora Baltea e del Ticino stesso. La fitta rete di canali secondari che da esso si dirama va a sostenere I'economia agraria, largamente basata sui riso, delle province di Vercelli e Novara.

Le opportunità di studio che questo complesso ecosistema (artificiale) offre molteplici e vanno dall'analisi dei manufatti architettonici, alle tecniche utilizzate per costruirli, al peso economico dell'intera opera sull'economia dell'area fino a toccare il paesaggio contemporaneo dove si aprono altri filoni di ricerca connessi ai settori della geologia, della sociologia, dell'arte, dell'architettura, della botanica e di altre scienze naturali.

La definizione di un'area di indagine specifica per un progetto del Sistema dei Canali Cavour e nata dalla vastità dell'area interessata dall'intero sistema, si e cosi partiti da un'analisi dai manufatti che ordinatamente si succedono lungo i canali principali.

In questa sede pero non si intende approfondire la conoscenza del territorio, ma si intende realizzare una cronologia di base, con il rimando alle fonti bibliografiche generali ed archivistiche, allo scopo di avere una consapevolezza ed una visione d'insieme maggiore del materiale presente sui territorio in vista di un progetto di valorizzazione.

Tale studio ci ha permesso, cosi, di analizzare e verificare gli elementi su cui basare un progetto di valorizzazione dei beni architettonici e ambientali presenti.

E' state utilizzato il metodo Delphi , a supporto della realizzazione del progetto di valorizzazione, dal momento che esso e il più coerente ed adattabile alla complessità dei progetti di valorizzazione che coinvolgono una vasta e complessa area. Esso e state utilizzato per la redazione del progetto, per ridurre il numero delle alternative in gioco 0 per dissipare alcune incertezze; anche per la difficoltà effettiva di far emergere e quantificare le domande potenziali delle attività da inserire sui territorio al fine di recuperarne i beni.

Sono state individuate tre proposte progettuali che si basano sulla realizzazione di un sistema diffuso sui territorio, con due riferimenti temporali che rappresentano due opportunità progettuali:

- anno 2013 l'anniversario della posa della prima pietra per la realizzazione del Canale Cavour;

- anno 2011anniversario con la celebrazioni legate all'Unita d'Italia;

inoltre esistono le prerogative per puntare ad una messa in rete del sistema irriguo con un progetto a scala europea di valorizzazione delle Terre d'Acqua d'Europa.

Le tre proposte progettuali sono state valutate, tramite un questionario, da un panello di esperti attentamente selezionati e individuata , con metodi matematici, tra le diverse alternative quella rispetto alla quale maggiormente convergono le valutazioni del panello di esperti, a partire dagli obiettivi prefissati ( grazie alla precedente fase di conoscenza).

Tale metodo ci permette, in questo modo, di trovare una convergenza tra i bisogni pubblici di massimizzare i benefici sociali, economici e culturali prodotti nei confronti della collettività, e le finalità dei soggetti privati che possono essere coinvolti; problema che spesso si riscontra all'interno di un progetto di valorizzazione nella ricerca di funzioni compatibili sia con le caratteristiche materiche, simboliche, funzionali e distributive dei manufatti sia con le caratteristiche del contesto territoriale in cui sono inseriti.

II metodo Delphi viene quindi, in questa sede, utilizzato con il fine di prevedere la capacita del progetto di: coinvolgere sia il settore pubblico che quello privato, produrre degli effetti sullo sviluppo locale, ed innescare e rafforzare processi di riqualificazione territoriale; nonché recuperare la visibilità dei beni di archeologia idraulica diffusi sui territorio. Tale metodo ci permette anche di far cooperare e mettere a confronto le diverse competenze che necessitano di un dialogo per poter realizzare un carretto progetto di valorizzazione.

Relatori: Gemma Sirchia, Roberto Revelli
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: R Restauro > RD Tecniche del restauro
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1075
Capitoli:

1- Le finalita della rice rea

1.1 Gli obiettivi della valorizzazione

1.2 Le fasi del lavoro

PARTE 1: LA CONOSCENZA

2- II Vercellese e iI Canale Cavour

2.1 La diffusione del riso nel vercellese

2.2 Le risaie del vercellese: "orignie e Ie

caratteristiche del territorio

2.2.1 La Baraggia

2.2.2 La Bassa pianura risicola

2.2.3 II territorio dell'area risicola.vercellese

2.3 II sistema idfaulicb

2.3.1 II sistema idrico .

2.3.2 Lo sviluppo delle opere di canalizzazione

2.3.3 La legislazione delle opere irrigue

2.3.4 Le risorgive e i fontanili

2.3.5 La distribuzione dell'acqua

2.3.6 Le camere di risaia

2.3.7 La rete dei canali oggi

2.4 II Naviglio d'Ivrea

2.4.1 Le vicende storiche

2.4.2 I dati tecnici

2.5 II Canale Depretis

2.5.1 Le vicende storiche

2.5.2 I dati tecnici

2.6 II Caanale Cavour

2.6.1 L'antecedente: iI progetto di Francesco Rossi

2.6.2 II progetto di Carlo Noe: le vicende costruttive

2.6.3 I dati tecnici

2.6.4 L'inaugurazione e iI problema dei diramatori

2.6.5 II fallimento della Compagnia e la convenzione del 7 marzo 1869

2.6.6 L'Associazione Est e Ovest Sesia

2.6.7 II Canale Cavour oggi

2.7 II Canale sussidiario Farini

2.7.1 Le ipotesi progettuali

2.7.2 II progetto del nuovo eanale

3- Le fonti storiche e archivistiche

3.1 Le fonti storiehe e arehivistiehe

3.2 Vicissitudini delle eondizioni giuridiehe e amministrative del Canale Cavour

3.3 Le fonti di rieerea

3.4 Arehivio di Stato di Novara

3.5 Arehivio di Stato di Vereelli

3.6 Arehivio Storieo delle Acque e Terre Irrigue

3.7 Arehivio Storieo dei Canali Cavour

3.8 Aeeademia di Agrieoltura

3.9 L'Eeomuseo delle Terre d'Aequa

3.10 Carta Teeniea Regionale

3.11 Museo virtuale del Politeenieo di torino

3.12 Associazione Irrigazione Est Sesia di Novara

3.13 Pubblieazioni varie

4- L'analisi del territorio

4.1 L'analisi nornativa

4.2 P.T.C.P.-Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

4.2.1 Le direttive inerenti il easo di studio

4.2.2 II progetto di valorizzazione e di sviluppo dell'area Leri-Cavour e delle Grange di Lueedio

4.2.3 II progetto di valorizzazione del paesaggio quale sistema di eeosistemi

4.2.4 II progetto di valorizzazione e recupero del Sistema dei Canali Cavour, Depretis, Farini e Naviglio d'Ivrea

4.2.5 II progetto di valorizzazione degli itinerari storico paesistico turistici

4.2.6 II SITA

4.3 P.I.A - Progetti Integrati di sviluppo socio-economico d'Area

4.4 P.I.S.L. - programmi Integrati per lo Sviluppo Locale

4.4.1 Ripristino attracchi fluviali e superamento delle opere di sbarramento per la navigazione remiera. Realizzazione di aree e percorsi di fruizione nell'ambito della confluenza Dora Baltea- Po

4.4.2 Realizzazione dell'Ecomuseo del Canale Cavour a Chivasso

4.4.3 progetto per la riqualificazione di un'area sulla sinistra orografica del Po a Chivasso

4.4.4 Realizzazione di un centro per il turismo fluviale a Chivasso

4.4.5 Realizzazione di un albergo adiacente al Parco del Bricel a Chivasso

4.5 P.T.I. - Programmi Territoriali Integrati

4.6 Progetto reti ecologiche

4.7 II progetto "Rete Natura 2000"

4.7.1 Le aree ZPS

4.7.2 Le aree SIC e ZSC

4.7.3 Le aree SIR

4.7.4 Rete Natura 2000 e la bassa pianura

vercellese

4.8 I manufatti idraulici

4.9 II sistema delle Grange di Lucedio

PARTE 2: GLI SCENARI E IL PROCESSO DECISIONALE

5- Le proposte di valorizzazione attraverso iI metodo Delphi

5.1 Strumenti e tecniche di valutazione dei progetti

5.2 Le tecniche utilizzate per la vaJutazione del progetto

5.3 L'approccio al Metodo Delphi

5.4 II metodo Delphi a supporto del processo decisionale

5.5 Gli obiettivi progettuali

5.6 Analisi SWOT sui beni e il lore contesto

5.6.1 SWOT 1- II territorio

5.6.2 SWOT 2- I nodi idraulici

5.7 Individuazione dei soggetti e dei gruppi di interesse

5.8 Possibili soggetti per il panel di esperti

6- Le ipotesi metaprogettuali

6.1 Le proposte metaprogettuali

6.2 Alternativa 1: naturalita

6.3 Alternativa 2: arte e cultura

6.3.1 L'arte contemporanea in Piemonte

6.3.2 L'arte contemporanea a Torino

6.4 Alternativa 3: il parco tecnologico

7- L'applicazione del metodo Delphi

7.1 II dossier

7.2 II questionario

7.3 Le prime interviste

7.4 Gli esiti del primo round

7.5 La fase analitica

7.6 II secondo questionario

7.7 Le seconde interviste

7.8 Gli esiti del secondo round

7.9 La fase analitica

8 1 Il confronto tra il primo e il secondo round

8.2 Alcuni grafici esplicativi

8.3 Gli esiti a supporto della programmazione futura

conclusioni

9. Bibliografia

9.1 Abbreviazioni

9.2 Fonti librarie

9.3 Tesi

9.4 Siti internet

9.5 Fonti cartografiche

Bibliografia:

9.1 - Abbreviazioni

"City Storico delle Acque e delle Terre Irrigue

- Archivio Storico dei Canali Cavour

- Archivio di Stato di Vercelli

- Biblioteca Centrale della Facoltà di Architettura

- Biblioteca Centrale della Facoltà di Ingegneria

I B.C.C. - Biblioteca Civica di Casale

B.C.N. - Biblioteca Civica di Novara

A.LO.S. - Associazione Irrigazione Ovest Sesia

9.2 - Fonti librarie

L. ARGANO, A. BOLLO, P. DALLA SEGA, C. VIVALDA, Gli eventi culturali: Ideazione, progettazione, marketing, comunicazione, Ed Franco Angeli, Milano, 2005

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S. BARATTI, C. BARATTI, L'acqua disegna iI paesaggio nella pianura irrigua novarese e lomellina, Italgrafica, Novara, 2000

G. BARASOlO, I complessi rapporti tra irrigazione e territorio della Padania risicola tra Dora Saltea, Ticino e Po: I'attuale assetto dell'irrigazione e del territorio- 1992

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9.3 - Tesi

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S. BRUNI, Tipologie, tecniche costruttive e problemi di conservazione delle" opere d'arte" del Canale Cavour (Tesi di Laurea), Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, Rei. Luciano Re, Corel. Laura Palmucci, Torino, AA 2001-2002

L. BUSSANDRI, La Stazione Idrometrica di Santhia (Tesi di Laurea), Politecnico di Torino, Facoltà di Ingegneria, Rei. Luigi Butera, A.A. 1993/94

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R. HALL, Nelle terre d'acqua Lucedio svolge una funzione referenziale di un territorio tra Saluggia e Trino che si connota per tenimenti agricoli, reti idriche, valenze d'insediamenti storici. Analisi storico- critica ed ipotesi di rifunzionalizzazione (Tesi di Laurea), Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, Re. G. M. Orlando, AA 1998-1999)

GAUZIA, G. JERACI, Ecomuseo delle terre d'acqua: il mulino della oscherina (Tesi di Laurea), Politecnico di Torino, Facolta di Architettura, el. Valeria Minucciani, A.A. 2004-2005

B. MASSARI, F. GARBIN, C. DALOISIO, Interventi di recupero all'interno dell'Ecomuseo delle Terre d'Acqua. II complesso San Giovanni di Fontanetto Po (Tesi di Laurea), Politecnico di Torino, Facolta di Arch itettu ra, ReI. Chiara Ronchetta, Daniela Miron, A.A. 2005/2006

L. RAZZANO, S. SOLDANO, La Valorizzazione del Borgo di Leri - Cavour nel - sistema delle Grange: valutazione delle strategie, degli interessi e delle

politiche, attraverso i giudizi esperti a supporto di proposte progettuali (Tesi di Laurea), Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, Rei. Rocco Curto, Cristina Coscia, A.A. 2004/05

G. MELLO RELLA, La Comunicazione Museale e if tema dell'acqua. La ex Stazione Idrometrica di Santhia. II museo delle acque (Tesi di Laurea), Politecnico di Torino, Facolta di Architettura,Rel. Valeria Minucciani, A.A. 2005/2006

9.4 - Siti internet

www.accademiaalbertina.torino.it

www.artissima.it

www:atlvalsesiavercelli.it

www.castellodirivoli.ora

www.cialiano.net

www.cirf.ora

www.civis.comune.aenova.it

www.comune.chivasso.to.it

www.comune.villareaaia.to.it

www.dalrisoalrosa.it

www.fondazionemerz.ora

www.fondazionedefornaris.it

www.fondsrr.ora

www.aamtorino.it

www.infobuild.it

www.italcementi.it

www.kilometrorosso.com

www.ovestsesia.it

www.Dalazzobricherasio.it

www.arks.itarco.o.toun.chivassese.html

www.DiemonteDarchiweb.it

www.Dinacoteca-aanelli.it

www.reaione.Diemonte.it

www.tecnicocavour-vc.it

www.tecno)2arco.com

www.valsesiascuole.it

www.enelareenDower.it

www.eneraiaweb.it

www.estsesia.it

www.minambiente.it

www.osservatoriturismo.it

www.schole.it/ecomuseo.html

9.5 - Fonti cartografiche

Ministero dei Lavori Pubblici - Servizio Idrografico - Ufficio Idrografico del

-Po;ROMA provveditorato Generale dello Stato - Libreria - 1930 VIII

Regione Piemonte, Assessorato Pianificazione Territoriale (1993) - Carta dei paesaggi agrari e forestl/i del Piemonte. Ed. CSI Piemonte, Torino, pp. 96

Autorità di Bacino del Fiume Po (1997) - Piano Stralcio delle Fasce Fluviali: Relazione, Norme di attuazione e cartografia

Parco Fluviale del Po, tratto torinese (1999) - II Piano d'Area stralcio della . Dora Baltea (Relazione generale)

E'. DE BIAGGI, Corona Verde: il progetto, (tratto da) ACER 6/2001

A. TOSI (coordinatore scientifico), A. PERELU, E. BRAMBILLA, Masterplan Navigli: la navigabilità in vie d'acqua artificiali nella comparazione con altre esperienze europee",con la collaborazione di : Regione Lombardia e Politecnico di Milano, 2005

Archivio Fotografico della Città di Torino, per il progetto "L'Arte Contemporanea" realizzato dalla Città di Torino a cura della Direzione Comunicazione, Olimpiadi e Promozione della Città di Torino in collaborazione con Turismo Torino, 2006.

Tavole:

Elementi caratterizzanti, sono stati dettagliatamente analizzati con la realizzazione di schede, suddivise in questo modo:

A. Schede area definita

B. Schede complesso architettonico

C. Schede entità architettoniche

D. Schede cartografiche

E. Schede iconografiche

F. Schede fotografiche

Le sopra citate schede rappresentano una forma organizzativa dei dati raccolti, una documentazione del territorio, una sorta di base dati del patrimonio culturale dell'area presa in esame.

II modello esemplificativo, ci permette di identificare delle aree ben definite come: i parchi naturali; alcuni particolari complessi architettonici ( nel nostro caso legati al sistema irriguo); le entità architettoniche; ovvero tutti i singoli ..manufatti che danno vita ad un complesso architettonico articolato e le zone territoriali omogenee.

Quest'analisi ci fornisce un utile supporto per la formulazione di un progetto di valorizzazione ambientale di un territorio complesso come questo nel quale interagiscono svariati elementi.

In particolare sono state individuate aree definite: il Parco della Dora, il Parco Fluviale del Po, iL Parco del Bricel, iI sistema delle Grange di Lucedio, iI sistema del Canale Cavour, il sistema del Canale Farini ed il sistema del Naviglio d'Ivrea e del Canale Depretis.

I complessi architettonici presenti: la Stazione Idrometrica di Santhià, il Nodo della Restituzione, la Centrale Idroelettrica "La Rocca" a Villaneggia, la Centrale Idroelettrica Petiva, la Presa di Chivasso, I'elevatore di Cigliano, il ponte - canale sulla Dora Baltea.

E sono state individuate entità architettoniche principali come: I'imbocco e 10 sbocco del Farini, i casotti di guardia sui Cavour, il nodo "della Restituzione", la tomba - sifone sui Fiume Elvo. Oltre ad essere presenti tutte le singole entità architettoniche facenti parte dei complessi architettonici sopra citati.

All'interno di ogni scheda sono stati raccolti i dati relativi ad ogni elemento, partendo dalla sua localizzazione geografica ed amministrativa ( regione di appartenenza, comune, latitudine, longitudine, proprietà, amministrazione, etc.), fino ad entrare pili nel dettaglio con la descrizione del singolo elemento, il suo state di conservazione, la sua fruibilità, le sue risorse e gli elementi detrattori.

La scheda poi rimanda ad altre schede di tipo cartografico, fotografico ed iconografico che ne illustrano I'evoluzione fino alla situazione attuale.

II lavoro si conclude con la registrazione e presentazione delle fonti documentarie utilizzate per I'analisi dei singoli elementi, la data di compilazione della scheda e I'autore che I'ha svolta per facilitare I'aggiornamento della raccolta dati.

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