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Analisi di dati georadar per l'individuazione di cavità endoglaciali = Analysis of georadar data for the detection of endoglacial cavities

Erica Gossenberg

Analisi di dati georadar per l'individuazione di cavità endoglaciali = Analysis of georadar data for the detection of endoglacial cavities.

Rel. Alberto Godio. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio, 2019

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Abstract:

Il lavoro di tesi si incentra sull’elaborazione ed interpretazione di dati geofisici acquisiti tramite l’utilizzo del georadar presso il ghiacciaio di Cherillon, situato nel comune di Valtournenche in Valle d’Aosta. Le indagini sono state effettuate a seguito dell’evento verificatosi nel luglio del 2017, ovvero il mancato rilascio del volume di acqua di fusione nivale da uno dei due scaricatori del ghiacciaio, denominato torrente Fossu. Le indagini geofisiche erano finalizzate a verificare le modalità di drenaggio del ghiacciaio e, in particolare, rilevare l’eventuale presenza di un sistema di cavità endoglaciali, con l’obiettivo ultimo di rilevare e monitorare nel tempo l’assenza di rischio di una potenziale rotta glaciale, per effetto di un eventuale accumulo eccessivo di acqua all’interno delle cavità. È stata valutata la variazione della distribuzione spaziale delle cavità endoglaciali nell’arco temporale di un anno. Si è inoltre ricostruito un reticolo di flusso superficiale e sotterraneo delle acque di fusione nivale e si è proceduto alla stima del volume di acqua che potrebbe infiltrarsi e immettersi nei canali di drenaggio durante il periodo di ablazione, nella porzione del ghiacciaio che probabilmente prima alimentava il torrente Fossu. Per studiare la variazione nel tempo della distribuzione delle cavità endoglaciali sono stati elaborati e interpretati dei radargrammi acquisiti a distanza di un anno. Sono stati realizzati un modello 3D della morfologia del substrato basale e della superficie del ghiacciaio e un modello 3D delle ampiezze di riflessione, grazie ai quali è stato possibile osservare un incremento delle cavità in estensione areale e in numero. Il flusso superficiale di acqua è stato ricostruito con ArcGIS e l’andamento è risultato compatibile con l’effettiva posizione degli scaricatori alla fronte del ghiacciaio. Inoltre è stato delimitato il bacino di drenaggio che alimentava il torrente Fossu. Anche il reticolo sotterraneo è stato ricostruito con ArcGIS e ha permesso di determinare una correlazione tra il flusso di acqua subglaciale e la distribuzione delle cavità. È stato infine calcolato il volume di acqua di fusione nivale, che probabilmente prima alimentava il torrente Fossu, che è risultato compreso in un range di 690000 m3 minimo e di 1230000 m3 massimo. In conclusione, per determinare l’assenza di un potenziale rischio glaciale per l’eccessivo accumulo di acqua nelle cavità, si deve verificare, tramite l’istallazione di un misuratore di portata, che in corrispondenza dello scaricatore ancora attivo venga rilasciato, oltre al volume di acqua di fusione nivale di propria competenza, anche quello che veniva precedentemente rilasciato dal torrente Fossu.

Relatori: Alberto Godio
Anno accademico: 2018/19
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 97
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-35 - INGEGNERIA PER L'AMBIENTE E IL TERRITORIO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/10204
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